Jake Peavy dovrà far fare il salto di qualità ai White Sox in questa stagione…
Quest'ultima coda dell'inverno e di conseguenza il brutto tempo, hanno fatto sembrare più lungo il periodo di attesa della nuova stagione del baseball targato MLB. Ma oramai ci siamo, e come di consuetudine, vi proponiamo la nostra preview per quanto attiene all'AL Central.
E' innegabile, come si legge spesso, che rispetto ad altre realtà nella mlb, qui ci sia meno competitività . Ma allo stesso modo, proprio la situazione contingente nell'AL Central è sfociata per esempio in finali di stagioni aperti fino all'ultima gara e oltre. Leggasi 2009. Perchè se c'e' una cosa che ho imparato, che le Majors trovano sempre un modo per sorprendere.
Chicago White Sox
L'altra metà di Chicago, quella afferente sul piano del tifo ai Chicago White Sox, freme di attesa. La dirigenza, consapevole della deludente stagione 2009, si è mossa e ha creato un buon gruppo per essere protagonisti, almeno dell'ambito della AL Central. Il primo nome che viene in mente è senza dubbio quello di Jake Peavy; perchè anche se acquistato con una trade nel 2009, è in questa stagione che dovrà far sentire tutto il suo apporto in una rotazione tutt'altro che irresistibile nel 2009. Sarà interessante, dopo la ridotta serie di partite giocate nella scorsa stagione, parametrare il suo rendimento su un'intero campionato giocato nell'AL.
Dietro di lui Mark Buerhle, John Danks, e Gavin Floyd, solidificano una rotazione di prima fascia senza dubbio. Più difficile individuare al momento chi evoluirà nello spot n.5. Ma basterà questa rotazione per far dimenticare l'instabilità del bullpen?. Il nuovo arrivato J.J.Putz è senza dubbio un valore aggiunto in qualsiasi situazione; ma richiamare il suo nome significa tornare alla sua stagione recente nei Mets, dove è stato falcidiato da problemi al gomito, sfociati poi nell'intervento subito.
Oltre a Putz, Bobby Jenks, Scott Linebrack, e Tony Pena, i primi nomi che vengono in mente, sono chiamati anche loro ad una stagione di conferme, dopo un deludente 2009, e sono molti i se che ammantano in proiezione i rilievi di Chicago. Provoca una discreta sensazione scorrere il lineup dei White Sox e non trovare più i nomi di Jermaine Dye e di Jim Thome.
Si è infatti voltato pagina e volti nuovi Andruw Jones (DH), Mark Teahen (3B), Juan Pierre (LF), sono si talentuosi; ma tutti da scoprire all'interno di quel contesto tecnico. Tra i tre Teahen è l'interessante acquisto ottenuto dai rivali dei Royals, ma se richiamiamo alla mente la versatilità di altri giocatori e i 123 k subiti nella stagione 2009, non ci sembra cosi scontato possa rimanere nel lungo periodo la scelta del manager Guillen per la 3B come anticipato.
Gordon Beckham ha giocato egregiamente in quella posizione nel 2009, e dopo un possibile spostamento in 1B, potrebbe tornare a calcare quell'area di gioco. Non è da dimenticare l'apporto difensivo di Omar Vizquel assolutamente. Alexei Ramirez, con cifre in regressione al piatto lo scorso anno e la roccia della 1B Paul Konerko, sono gli altri elementi dell'infield, anche se come detto poc'anzi, e plausibile attendere un periodo di esperimenti.
Da decifrare anche la posizione di DH, dove l'entrante Andruw Jones, dovrebbe ereditare la divisa dal suo predecessore, ma il cui apporto è da verificare se consideriamo il .214 prodotto in battuta lo scorso anno con i Rangers. Tra i nomi papabili per l'outfield spicca quello di Alex Rios, l'ennesimo punto interrogativo, con il possibile nome di Teahen, che a nostro parere tornerà buono nella seconda parte di stagione.
A.J. Pierzynski è l'inamovibile catcher come noto. Analisi sulla carta, come in questo caso, e proiezioni di rendimento, sono due azioni che spesso cozzano con il duro responso del campo. Possono realmente giocare bene questi White Sox, e godere di una fantastica rotazione in una realtà cosi debole come l'AL Central; trovarsi infine li in alto quando al termine della stagione regolare si dovrà tirare la volata sulle avversarie.
E successo troppe volte nel recente passato perchè sia una mera coincidenza. Ma, sono tanti i tasselli che si devono disporre in modo corretto all'interno di quel roster, e noi ne abbiamo tentato la collocazione solo in minima parte. E una stagione lunga come quella della MLB, porta sempre risvolti non previsti.
Cleveland Indians
Correva l'anno 2007 quando i favolosi Indians di quella stagione, contendevano la vittoria alle ALCS ai Boston Red Sox. A distanza di tre anni, hanno smobilitato i preziosi talenti in loro possesso e hanno in modo deciso intrapreso la strada di una profonda ricostruzione.
Quest'ultimo processo come sappiamo è sempre lento e difficile, e nel caso degli Indians, si potrà confermare tale nelle prossime stagioni, che dovranno essere vissute dai tifosi alla luce di una speranzosa pazienza. Detto del processo di ricostruzione, è facile trovare dei punti critici nei vari settori del roster, come naturale conseguenza di molte scelte ancora in divenire.
La rotazione, nelle posizioni di 1 e 2 ci sembra vada per una scelta relativa al medio periodo, di Fausto Carmona e Jake Westbrook. Entrambi sono chiamati ad una grande stagione, ma per il secondo in particolare, si potrebbe prospettare un cambio di maglia a metà stagione considerando che è al suo utimo anno di contratto e che una sua conferma andrebbe in controtendenza con il rebuild mode attuato dalla dirigenza.
Justin Masterson evoluirà probabilmente da terzo partente e i mancini Aaron Laffey e David Huff chiuderanno probabilmente la rotazione. Nel corso della stagione gli ultimi due spot potrebbero essere appannaggio di Mitch Talbot, David Huff, Carlos Carrasco, Hector Rondon, per ricercare un equilibrio al momento nono individuabile.
La serie di scambi che hanno cambiato il volto degli Indians nello spazio dell'ultimo anno, hanno rinforzato il bullpen in termini di profondità , e popolato tra gli altri, dai seguenti nomi senza un preciso ordine d'importanza: CL Kerry Wood, RHP Chris Perez, LHP Tony Sipp, LHP Rafael Perez, RHP Jason Grilli, RHP Jess Todd, RHP Saul Rivera, RHP Hector Ambriz.
Al primo, Wood, spettano i galloni di closer, dopo che ha viaggiato tra le altre cose su 2.96 di media Era dopo la pausa per la partita della stella nella scorsa stagione. Abbondante la disponibilità di talenti nella farm, il vero gioiello in questo momento della società , nella quale spiccano il C Carlos Santana, Lou Marson, Matt LaPorta.
Il lineup degli Indians appare il settore più efficace del roster attuale, nel quale spiccano il CF Grady Sizemore, completamente recuperato dal punto di vista fisico; Shin-Soo Choo reduce da una stagione di 20 Hr e in rampa di lancio per un'altra stagione da protagonista il DH Travis Hafner, titolare di una ops da .873 in casa nel 2009.
La parte bassa del lineup sarà composta dai talenti che più si metteranno in mostra: Russell Branyan e Matt LaPorta tra i papabili. Questo gruppo talentuoso, sarà affidato alle mani di Manny Acta, reduce dal fallimento tecnico in quel di Washington e atteso da una stagione tutt'altro che semplice. E' innegabile che questi Cleveland Indians siano stati rinforzati in termine di talento e potenzialità dal corroborante arrivo di tanti giovani giocatori.
Altro discorso è asservire questo talento al progetto tecnico della dirigenza. E come detto in apertura, è nell'ordine naturale delle cose, che questo progetto richieda tempo per concretizzarsi e di conseguenza un'analisi corretta della sua direzione andrebbe posto in essere al termine della stagione, cosi come l'analisi dei progressi dei talenti che lo costituiscono. Per il momento Indians candidati all'ultimo posto in classifica.
Detroit Tigers
E' ancora vivo in tanti appassionati mlb, il mancato accesso da parte dei Detroit Tigers alla post-season a favore dei rivali Twins, ma ancora più significativo risulta il vistoso calo subito dagli stessi nelle ultime settimane di stagioni, a causa della non profondità del roster, e per certi versi, della mancanza delle motivazioni che sembrava avere Minnesota.
La dirigenza dei Tigers è ripartita da quella partita per rinforzare la squadra e ha dato vita ad alcune trades. In una di queste hanno spedito Curtis Granderson a New York come noto ridisegnando il proprio reparto di esterni con Austin Jackson arrivato e che costituirà il CF. Jackson è un discreto talento, con poca potenza, discreta velocità , ma da monitorare attentamente come esterno in uno stadio come il Comerica.
Johnny Damon è il viso più famoso tra i nuovi e può giocare ancora un discreto ruolo in una squadra come i Tigers, almeno in battuta. Chi è chiamato ad una stagione da protagonista è sicuramente Magglio Ordonez, dopo un 2009 fatto di ombre. Su di lui, sul DH Guillen, e sul 3B Inge si appuntano le maggiori perplessità considerando gli infortuni ed il calo di rendimento subito nelle scorse stagioni. Qualche speranza maggiore l'attira lo SS Adam Everett almeno per quanto riguarda il rendimento da infieldier.
La partenza di Placido Polanco ha lasciato un buco in seconda base che, ascoltando i pareri degli addetti ai lavori, sarà coperto da Scott Sizemore, all'anno buono per il debutto in MLB. Il resto del lineup prevede la maestosa figura di Miguel Cabrera, una certezza alla battuta. Se il lineup necessita di potenza e il reparto esterni dei Tigers necessita di trovare i propri equilibri; una situazione diversa vive il pitching della squadra.
La rotazione è solida nelle posizioni 1 e diciamo per molti aspetti anche 2. Justin Verlander, dopo aver stentato all'inizio della scorsa stagione, si è ripreso alla grande è ha chiuso la scorsa stagione con un'Era di 3.45, una WHIP di 1.18, e con 10.09 come valore di K/9.
Ha firmato come noto in questa offseason un contratto di 5 anni per un totale di 80 milioni di $, rinnovandosi come simbolo di questa squadra nel futuro, davanti al gioiellino Rick Porcello, reduce da un positivo debutto in MLB, caratterizzato da un calo sul finire di stagione.
E' quindi da seguire con rinnovato interesse la sua sinker in questo 2010, per osservare come crescerà il suo innegabile potenziale. Ecco che poi, dallo spot 3 allo spot 5 della rotazione, le decisioni verteranno sul talentuoso trio Jeremy Bonderman, Max Scherzer, ed infine su Nate Robertson. Scherzer è arrivato dai D'Backs, dove ha giocato discretamente registrando un valore K/9 di 9.19 ed Era 4.12 con Whip 1.34 ma potrebbe pagare lo scotto del cambio rispetto a giocare nella NL.
Robertson è talentuoso, ma è stato colpito da più infortuni nella scorsa stagione, ed il suo possibile rendimento è tutto da decifrare, mentre il tassametro del suo pesante contratto continua a correre. Il bullpen è allo stesso modo di difficile analisi. Josè Valverde sarà il closer e lo sparamissili Joel Zumaya il lanciatore più interessante in un gruppo assolutamente non all'altezza delle speranze della società .
Ricordando che il calo dei Tigers nel 2009 è apparso come espressione della mancanza di profondità del roster per quanto riguarda il pitching della squadra; mentre il lineup nonostante proprie idiosincrasie ha mantenuto un certo livello di rendimento; la dirigenza ha provato a migliorare la rotazione, ma allo stato attuale, non ha rinforzato il bullpen.
Se nella migliore delle ipotesi, i partenti dallo spot 3 al 5 si dovessero mostrare solidi, i maggiori problemi sorgeranno di nuovo dalla poca profondità del bullpen. L'AL Central rimane equilibrata e certamente non competitiva rispetto ad altre realtà , e per questo motivo, i Tigers possono ripresentarsi da protagonisti all'ultima settimana di stagione, nella speranza di ottenere un risultato diversa da come hanno terminato il 2009. Ma da li in poi, troppi fattori potrebbero metterli in difficoltà .
Minnesota Twins
Rispetto alle altre squadre dell'Al Central, come detto in altre sedi, i Minnesota Twins per molti aspetti producono anche più interrogativi. Il primo è di ordine tecnico-contrattuale: si tratta della firma sul nuovo contratto che Joh Mauer nelle speranze dei tifosi apporrà .
Nella stagione entrante la squadra deve vivere un campionato di eccellenza e continuare la propria corsa nella off-season, per dare fiducia a Mauer. La sua ipotetica firma, potrebbe poi destabilizzare un payroll condizionato da un mercato piccolo come quello di Minnesota.
Il nuovo Target Field è poi una variabile tutta da decifrare nel modo che condizionerà le gare ed il rendimento dei giocatori e non sarà facile adattarvisi anche per gli stessi Twins, specie verso il finale della stagione regolare. Un paio di interrogativi di carattere tecnico sono poi senza dubbio quelli afferenti al bullpen e al ritorno di Francisco Liriano.
Sembra cosi lontana la stagione 2006 quando quest'ultimo giocò una stagione da 12 vinte e 3 perse e registrando anche un ratio K/9 pari a 10.7. in 28 gare. Poi arrivò la Tommy John surgery. Viene descritto in forma smagliante e con la velocità del passato.
Un suo ritorno a pieno regime rappresenterebbe un acquisto incredibile per la squadra e per una rotazione che conta tra gli altri, Scott Baker(1.08 WHIP in casa); Carl Pavano(4.64 Era dopo la trade che lo ha portato ai Twins), e che è senza dubbio tutt'altro che irresistibile.
Ma più che questa rotazione di talento, ma non eccelsa rispetto ad altre situazioni nell'AL Central, è la situazione del bullpen come detto in precedenza, a destare qualche preoccupazione e bilancia principale per il destino di questa squadra. Il closer della scorsa stagione Joe Nathan è alle prese con i postumi dell'operazione al gomito che ha subito. Ha registrato 47 salvezze nel 2009.
Citare gli altri principali rilievi significa stilare una lista di giocatori reduci da infortuni: Jesse Crain è reduce da un'operazione alla spalla, Pat Neshek ha perso la stagione scorsa per la maledetta Tommy John surgery. Nathan, Crain, Neshek, rappresentano il cuore del bullpen e necessitano di un naturale periodo di adattamento dopo gli infortuni per essere competitivi partita dopo partita.
L'apporto di Jon Rauch, arrivato a metà stagione potrebbe aiutare. Nello scampolo di 2009 giocato con quella maglia ha prodotto una media Era di 1.72. Se parliamo dell'hitting dei Twins, due nomi emergono fragorosamente rispetto a tutti gli altri: il sopracitato Mauer, con una obp di .444 OBP ha guidato tutta la mlb, e con una ops di 1.031 è stato il migliore dell'AL; l'altro è come noto il 1B Justin Morneau, uno che ha registrato di media dal 2006 30 homers e ben 118 Rbi.
Sono loro le due punte di diamante di un lineup che comprende anche il sempre positivo Orlando Hudson, un Michael Cuddyer reduce da una stagione da 32 homers nel 2009 e anche Jason Kubel, lui reduce dalla prima stagione da 100 Rbi e chiaramente in rampa di lancio.
Li in fondo alla panchina c'e' anche un certo Jim Thome, ma questa è un'arma tutta da scoprire per Minnesota. Gli interrogativi posti in apertura portano tutti ad una prima conclusione, Minnesota come nelle scorse stagioni, dovrà affrontare un complicato inizio di campionato per molte ragioni.
Però lo ha sempre fatto nelle stagioni passate, e tra le tante per esempio, ha compensato per un discreto periodo all'infortunio di Mauer nel 2009. Ma ne è uscita alla grande. Perchè è principalmente un particolare approccio mentale quello che la caratterizza, e che connota l'ambiente. Alla fine la variabile del nuovo stadio potrebbe essere quella più importante nell'equazione tecnica della loro stagione. Al resto possono senza dubbio far fronte.
Kansas City Royals
I Kansas City Royals continuano ad esse una squadra singolare anche nella stagione che ci apprestiamo a vivere. Nella naturale progressione tecnica di un progetto sportivo, si dovrebbero toccare alcune fasi in modo deciso, strettamente correlate alle scelte tecniche del management dalle quali esse scaturiscono.
Nel caso dei Royals, quella progressione non si nota ancora, e molti punti interrogativi permangono sul roster a disposizione. Ad esempio, sembra non essersi ancora spento l'eco della vittoria dell'AL Cy Young Award da parte di Zack Greinke, dopo la sua favolosa stagione; ma a quell'esplosione di prestazione e talento non ha fatto seguito la costruzione di un supporting cast adeguato.
Dietro a un Greinke che riparte dai 242 k realizzati e dalla favolosa Era di 2.16 registrata lo scorso anno, non è stato consolidata la rotazione per esempio. Nello spot di n.2 evoluirà un Gil Meche falcidiato dagli infortuni nella scorsa stagione, e al quale si richiede una conferma di rendimento al momento per niente scontata.
Dietro ad un Meche, che se in salute, è un partente solido, troviamo negli spot 3-4-5, Brian Bannister, Luke Hochevar, Kyle Davies; tre lanciatori che non offrono delle precise garanzie di rendimento, e tre lanciatori ancora che sono il punto debole della rotazione.
Non meno punti interrogativi crea l'analisi del bullpen, nel quale svetta su tutti il closer Joakim Soria, titolare in carriera di una media Era di 2.09. Tutto da decifrare il possibile rendimento di Juan Cruz. Tra i vari settori del roster, il lineup è stato soggetto alle modifiche più marcate.
L'arrivo di Rick Ankiel, Scott Posednik e Jason Kendall rinforza un ordine di battuta che complessivamente non ha toccato nella scorsa stagione quota .250. Posednick, è reduce da un buon 2009 con i White Sox – .304 AVG – .
Dopo di lui segnaliamo il talentuoso 1B Billy Butler, chiamato a confermare fin da subito quanto di buono fatto nella scorsa stagione, come terzo più talentuoso giocatore dei Royals; e Rick Ankiel e Josè Guillen, con il primo che sembra aver perso in potenza, e con il secondo reduce da una stagione in cui è stato più volte colpito da infortuni.
Come qualche giornale giustamente riporta, sarebbe molto positivo anche l'inserimento di Alex Gordon in terza base, ma a parere dello scrivente, è più importante una crescita generale di tutto in lineup in solidità e una progressione più lenta e controllata della seconda scelta del Draft 2005, dopo gli infortuni che lo hanno colpito nel 2009.
Complessivamente i Royals, dietro alla stella Greinke, e a Soria e Butler, devono sperare in una stagione di conferme e al di sopra di plausibili aspettative da troppi giocatori, dopo alcuni trend negativi. Se si è intrapresa una direzione, al momento questa non appare nitida.
Previsione
Risulta difficile fare una previsione per una realtà cosi equilibrata e senza il tasso di competitività rispetto a tutte le altre realtà della mlb. Innumerevoli sono le variabili in gioco e pochi gli aspetti tecnici per i quali ogni squadra sopravanza le rivali. L'Al Central è aperta ad ogni risultato. A parere dell'estensore di questa preview, questa sarà la classifica finale:
1.Minnesota Twins. I giovani rampanti. probabile un loro repeat, e comunque guai ad avere il loro fiato sul collo sul traguardo.
2.Detroit Tigers. Tosti, talentuosi e ben guidati, ma in apparenza ancora poco profondi. Possibile lo stesso finale della scorsa stagione?
3.Chicago White Sox. Belli, tecnicamente affascinanti, rotazione da urlo. Troppo per i miei gusti. Utile una pletora di chiropratici al seguito.
4.Kansas City Royals. Si continuerà a spremere Zack Greinke, votandosi a qualche santo per la sua salute.
5.Cleveland Indians. Come al primo giorno di scuola. Bel futuro all'orizzonte, ma nell'immediato, tanta pazienza.
In attesa del responso del campo, buona stagione MLB a tutti.
A presto.