Il prospetto più interessante del gruppo, Jonathan Vilma
A differenza di quanto visto per i cornerback nel ruolo di inside linebacker non ci sono dubbi su chi sia il numero uno: Jonathan Vilma, ex leader della difesa dei Miami Hurricanes. Alle sue spalle abbiamo dei buoni prospetti ma ognuno di loro ha qualche “pesante” lacuna che ne sconsiglia una scelta al primo round. Diamo un rapido sguardo ai 5 migliori candidati:
1. Jonathan Vilma, 184 cm per 106 kg, senior, Miami (FL)
Pro: Giocatore molto intelligente, veloce nel pensare e abile nel leggere gli attacchi avversari e migliorare il posizionamento dei suoi compagni. Molto bravo nel restare sempre nel vivo dell'azione, anche grazie alla notevole velocità che lo rende un giocatore a tutto campo. Ha una buona tecnica nei tackle.
Raramente commette errori mentali ed è sempre molto concentrato in ogni azione. In molte occasioni ha mostrato un buon istinto nei blitz sfruttando anche i suoi rapidi cambi di direzione. In qualche occasione può essere usato con ottimi risultati anche come pass rusher.
Difende molto bene contro le corse perché può raggiungere presto la zona del portatore di palla e fermare il running back al primo contatto. Nella marcatura si fa valere grazie alla sua velocità e alla fluidità dei suoi movimenti. Si trova molto bene anche nella marcatura a zona e sa sempre dove si trova il pallone. Dovrebbe essere in grado di giocare subito dall'inizio. Leader sia in campo che fuori.
Contro: Anche se allo Scouting Combine si è presentato con qualche chilo in più l'aspetto fisico è la maggior preoccupazione degli scout. Nonostante quanto dimostrato da Ray Lewis e Zach Thomas nella NFL c'è la preferenza per i MLB forti dal punto di vista fisico. Qualcuno ha quindi sollevato l'ipotesi che nella NFL non sarebbe in grado di liberarsi facilmente dai blocchi avversari e che una parte del suo successo al college fosse dovuta anche alla fantastica linea difensiva di Miami.
Un buon regime d'allenamento migliorerebbe sicuramente il suo fisico ma c'è la possibilità che le sue doti di velocità e movimento ne risentano. Per questo motivo si parlava di un eventuale spostamento all'esterno ma il suo gioco ne sarebbe penalizzato. In qualche circostanza ha fatto vedere di non essere molto paziente e ha evidenziato la pericolosa tendenza a commettere errori per la voglia di strafare.
Giudizio: Sicuramente un giocatore da primo round che potrebbe avere un ottimo impatto immediato se protetto da una buona linea difensiva. Per il futuro invece non ci dovrebbero essere dubbi: diventerà un grande linebacker perché le doti ci sono tutte.
2. Daryl Smith, 186 cm per 106 kg, senior, Georgia Tech
Pro: Difende bene contro le corse e la velocità e l'istinto gli permettono di chiudere subito ogni varco. Gioca in modo intelligente e vede tutto il campo, riuscendo sempre ad essere vicino all'azione. È molto forte dal punto di vista tecnico ed è un bravo tackler in grado di fermare subito l'avversario. È paziente nel seguire le azioni e non si fa quindi sorprendere dalle finte.
Si trova bene sia nella marcatura ad uomo (anche se è un po' troppo rigido nei movimenti) che in quella a zona. Migliora anche chi gli gioca a fianco dimostrando buone doti di leader e mettendo a disposizione le sue doti nel play-recognition.
Ha voglia di migliorarsi e non gli dispiace lavorare duro per farlo. Fin dal primo anno al college ha giocato titolare quindi non gli manca certo l'esperienza. Nella marcatura a zona non eccelle ma se la cava discretamente.
Contro: Dovrebbe aggiungere un po' di peso perché per ora molti lo giudicano leggero per giocare come MLB preferendo uno spostamento all'esterno. Nella NFL con questo fisico incontrerebbe sicuramente molte difficoltà nel liberarsi dai blocchi avversari. È rigido nei movimenti rapidi quindi non eccelle nell'uno contro uno. Contro i running back più veloci potrebbe avere qualche difficoltà .
Giudizio: Smith dovrebbe essere scelto al secondo round e la squadra che se lo aggiudicherà dovrà subito risolvere un problema: spostarlo all'esterno o potenziarlo fisicamente per farlo restare all'interno? Una volta risolto questo dubbio Smith si rivelerà sicuramente una buona scelta, soprattutto per la sua volontà di lavorare e continuare a migliorare (la sua migliore stagione al college è stata l'ultima ed ogni anno ha mostrato significativi progressi).
3. Dontarrius Thomas, 189 cm per 111 kg, senior, Auburn
Pro: Bravo nei tackle. Eccellente nei blitz in cui può sfruttare il suo istinto e la sua rapidità nel trovare il quarterback. Difficile da superare nei giochi di corsa perché riesce a liberarsi facilmente dai blocchi avversari.
Riesce quasi sempre a capire dove si svilupperà l'azione e nella marcatura è efficiente se l'azione non richiede veloci cambi di direzione. Nella corsa in linea retta è in grado di giocarsela con gli avversari più veloci.
Il suo rendimento è costante, senza cali improvvisi. Non è un giocatore appariscente ma non si ferma mai. Contro le corse è bravo nell'anticipare le mosse dei running back e riesce così ad arrivare subito sul portatore di palla.
Contro: Non è bravissimo nei movimenti laterali e gli manca la dovuta fluidità d'azione. Ha perciò qualche problema nella marcatura, sia ad uomo che a zona. Ha sbagliato qualche tackle di troppo al college e contro le corse non sempre riesce a bloccare al primo tentativo il portatore di palla. Le sue quotazioni sono scese parecchio dopo un anno da senior in cui non ha ripetuto le buone prestazioni del passato.
Giudizio: Ha troppe difficoltà nella difesa contro i passaggi per poter sperare in una scelta al primo round ma dovrebbe essere una buona seconda scelta.
4. Courtney Watson, 186 cm per 108 kg, senior, Notre Dame
Pro: Accelerazione molto buona e velocità discreta per un middle linebacker. Ha un buon istinto. Gioca in maniera intelligente. È un leader sia in campo che fuori. Attento in allenamento e la sua voglia di far bene non è passata inosservata. Discreto contro le corse. Buona tecnica che gli permette di liberarsi dai blocchi avversari se non si trova di fronte giocatori molto più dotati fisicamente. Può in ogni caso giocare anche all'esterno.
Contro: Qualche volta non è così aggressivo come ci si attenderebbe. Questo dà la possibilità ad avversari più fisici di lui di aver la meglio. Movimenti poco fluidi lo mettono in difficoltà nelle marcature. Spesso in difficoltà nella marcatura a zona. Non riesce ad essere determinante nei blitz.
Giudizio: Deve sicuramente migliorare ancora molto. È un prospetto interessante che potrebbe tornare utile alla maggior parte della franchigie. Potrebbe trovarsi in difficoltà se buttato subito nella mischia anche se al college ha dimostrato di poter sopperire alle sue mancanze fisiche con una buona intelligenza tattica. Probabile scelta da terzo o quarto round.
5. Richard Seigler, 189 cm per 110 kg, senior, Oregon State
Pro: Non è spettacolare ma fa quello che gli viene richiesto. Buon fisico, è intelligente nel posizionarsi in cambio e se la cava anche come istinto. Lavora duro e durante la partita non prende mai un'azione alla leggera. Molto abile nella difesa contro i lanci perché sa sempre dove si trova il pallone e raramente si trova fuori posizione.
Contro: Rigido nei movimenti. Ha giocato soltanto in mezzo quindi potrebbe avere difficoltà se, come pensano in molti, verrà spostato all'esterno. Potrebbe avere qualche difficoltà nel difendere contro i running back più veloci. Deve migliorare la sua tecnica nell'affrontare i blocchi avversari. Al college ha cercato di nascondere questa mancanza girando attorno ai blocchi ma nella NFL dovrà cambiare strategia.
Giudizio: Non è male come linebacker e tackler ma il fatto di non essere molto veloce è una pesante limitazione che potrebbe fargli perdere parecchi posti. Non è però difficile pronosticare per Seigler almeno un'ottima carriera come riserva e giocatore da special team. Se inserito nella giusta situazione potrebbe anche guadagnarsi un posto da titolare ma questo dipenderà molto dai giocatori che gli saranno messi vicino.