Ricky Manning Jr., protagonista della partita con 3 intercetti
Zero vittorie e 3 sconfitte. Questo è il poco lusinghiero record dei Philadelphia Eagles nelle ultime 3 finali per il titolo della National Football Conference. Se le sconfitte con St.Louis due anni fa e contro Tampa Bay lo scorso anno potevano anche starci dal punto di vista tecnico erano in pochissimi a prevedere un tracollo come quello che poi ha portato al successo dei Carolina Panthers contro gli Eagles, vittoria arrivata per di più in casa di questi ultimi.
Il punteggio finale di 14 a 3 per la squadra allenata da John Fox esprime perfettamente quello che si è visto in campo. La difesa di Carolina ha concesso poco o niente agli avversari che, a dire la verità , hanno contribuito non poco alla buona prestazione dei Panthers mentre la difesa degli Eagles non è stata in grado di fermare le corse dei running back e si è fatta trovare impreparata in diverse occasioni.
Che sarebbe stata una partita con pochi punti sul tabellone, lo si era capito già dal primo quarto in cui tutti e tre i possessi si concludevano con un punt. All'inizio del secondo quarto Carolina passava in vantaggio grazie ad uno dei pochi lanci di Jack Delhomme (9 su 14 per 101 yard) e alla dormita di due difensori esperti come Brian Dawkins e Bobby Taylor che permettevano al wide receiver Muhsin Muhammad di ricevere senza problemi il pallone nella end-zone.
Nel drive successivo Philadelphia riusciva a portarsi fino alle 23 yard avversarie ma un sack subito da Donovan McNabb (10 su 22 per 100 yard) la costringeva ad accontentarsi di un field goal di David Akers che fissava il punteggio sul 7 a 3 per gli ospiti.
Il sack è stato fondamentale per il prosieguo della partita non solo perché ha impedito agli Eagles di pareggiare subito la partita ma soprattutto perché il quarterback ha riportato un infortunio ad una costola che gli ha impedito di respirare correttamente e ha costretto coach Reid a toglierlo definitivamente dal campo nell'ultimo quarto.
L'infortunio è stato procurato dallo scontro con Greg Favors, linebacker dei Panthers, che ha colpito il quarterback quando questo si trovava già a terra a causa del sack subito da Mike Rucker. Gli arbitri non avevano però fermato il gioco pensando che il quarterback fosse caduto a terra inciampando su un compagno di squadra e quindi non hanno assegnato nessuna penalità .
"Quando abbiamo visto la serietà dell'infortunio sapevamo che era finita", ha dichiarato Ricky Manning Jr., cornerback dei Panthers. "McNabb è il loro leader e una volta che lo abbiamo messo K.O. abbiamo tirato un sospiro di sollievo perché sapevamo di potercela fare".
McNabb sarebbe voluto rimanere in campo ma l'allenatore si è mostrato irremovibile ed il quarterback non ha potuto ripetere la prestazione straordinaria dello scorso anno quando nonostante una frattura alla caviglia guidò i suoi al successo su Arizona.
"Donovan avrebbe giocato fino a quando non avrebbe perso conoscenza ma continuando a giocare avrebbe rischiato di farsi ancora più male senza essere utile alla squadra", ha spiegato Reid.
Il quarterback nonostante tutto scende in campo nel terzo quarto ma due suoi lanci sono intercettati da Manning Jr (anche a causa di errori da parte dei wide receiver) e a metà del quarto Carolina chiude definitivamente la partita.
I Panthers sfruttano appieno una penalità di 15 yard contro gli Eagles che concede loro un primo down a poco più di una yard dalla end-zone avversaria. Al primo tentativo il running back DeShaun Foster evita avversari e porta i suoi in vantaggio per 14 a 3, score con cui si concluderà la partita.
Nell'ultimo quarto Koy Detmer, entrato al posto di McNabb, ridà qualche speranza a quei pochi tifosi rimasti allo stadio guidando gli Eagles fino alle 18 yard avversarie ma un altro lancio intercettato (questa volta da Dan Morgan) dà il via ai festeggiamenti sulla sideline degli ospiti.
La strategia offensiva di Fox, basata soprattutto sulle corse (40 contro soli 14 passaggi), si è rivelata vincente perché la linea difensiva degli Eagles, formata da riserve e giocatori spremuti dal punto di vista atletico, non ha opposto la minima resistenza a Stephen Davis (sceso in campo nonostante non si sia potuto allenare fino a venerdì per un problema muscolare) e Foster, capaci di guadagnare 136 yard in 33 tentativi.
L'attacco degli Eagles ha invece preferito affidarsi ai lanci piuttosto che alle corse di Duce Staley e Correll Buckhalter sperando di approfittare dell'inesperienza a questo livello della secondaria dei Panthers, soprattutto di Manning Jr.
Il rookie, scelto soltanto al terzo round perché giudicato troppo "leggero" per diventare un titolare nella NFL si è invece preso una bella rivincita intercettando ben 3 lanci degli Eagles e portando così a 4 il numero di intercetti in questi playoff.
"Per tutta la partita hanno provato a battermi, a farmi commettere qualche errore ma non mi sono certo tirato indietro e sono riuscito a fare quello che il coach aveva chiesto a noi difensori: attaccare sempre, su ogni pallone", ha dichiarato Manning Jr. Il rookie in settimana aveva dichiarato di non essere affatto spaventato dai ricevitori degli Eagles usando la parola mediocre per definire il gruppo e quello che si è visto in campo gli ha dato completamente ragione.
McNabb non avrà giocato la migliore delle partite ma i suoi wide receiver non si sono neanche presentati in campo. In cinque hanno totalizzato soltanto 47 yard e quando non hanno sbagliato traccia si sono lasciati sfuggire di mano il pallone. I wide receiver hanno "contribuito" anche ai 3 intercetti: in un caso James Trash non è riuscito a trattenere il pallone mentre le altre 2 sono arrivate a causa di "difficoltà di comunicazione" fra il quarterback, Trash e Todd Pinkston.
L'unico wide receiver su cui Reid ha potuto fare affidamento è stato Freddie Mitchell ma nelle situazioni più importanti l'allenatore ha dovuto chiamare spesso in causa il tight end Chad Lewis (4 ricezioni per 69 yard).
Proprio il gruppo dei wide receiver dovrebbe essere uno dei primi cui metterà mano lo staff tecnico degli Eagles in vista della prossima stagione. Prima di pensare a rinforzare questo reparto i dirigenti dovranno però valutare la situazione nella secondaria.
Quasi certamente Philadelphia dovrà fare a meno di entrambi i titolari di questa stagione, Troy Vincent e Bobby Taylor (unrestricted free agents) ed anche se ci sono un paio di giovani interessanti sarà forse il caso di cercare di rifirmare uno dei due giocatori uscenti (nonostante non siano giovanissimi) o assicurarsi i servizi di qualche altro esperto free-agent.
In tutt'altro stato d'animo si trovano ovviamente i Carolina Panthers. La franchigia che ha debuttato soltanto nove anni fa nella NFL arriva al suo primo Super Bowl e, al di là di come si concluderà la sfida prevista per il primo febbraio contro New England, è già sicura di essere entrata nella storia della lega. Infatti in soli due anni i Panthers sono passati da un record di 1-15 alla vittoria della NFC South e ad una postseason fantastica che li ha visti eliminare anche Dallas e St.Louis.
Il merito maggiore va ovviamente a Fox che non solo ha preparato alla perfezione i suoi in ogni partita ma ha anche contribuito notevolmente al cambio di mentalità dell'ambiente. La gestione del suo predecessore, George Seifert, aveva portato più danni che benefici dal punto di vista della disciplina.
Fox però è riuscito subito ad entrare in sintonia con i suoi giocatori riportando quell'ordine che mancava da quando è stato allontanato Dom Capers, attuale head coach proprio della squadra di Houston, città in cui i Panthers disputeranno l'ultimo atto della stagione 2003: il Super Bowl.