Steve Smith vola verso la end zone gelando lo stadio di St. Louis
Cosa hanno in comune Mike Martz, allenatore dei St Louis Rams e Katsumoto, l'ultimo samurai protagonista nel film appena uscito in tutte le sale cinematografiche?
Entrambi lasciano la scena con un harakiri.
Sembra una battuta ma in realtà è così. Mike Martz infatti, si dimentica per più di tre quarti della sua stella Marshall Faulk e consegna nelle mani del rivale John Fox l'accesso al Championship della NFC, nella più classica delle autodistruzioni sportive.
Solo Martz poteva perdere in casa una partita in questo modo. Intendiamoci bene, non è che Carolina abbia rubato niente, anzi ha raggiunto gli obiettivi strategici fissati dal suo allenatore in modo impeccabile, ma un attacco stratosferico come quello di St. Louis non può latitare sul suo campo per tre quarti prima di consegnarsi nei minuti finali tra le mani di un avversario imbattibile sul filo di lana avendo vinto tutte e sette le partite risolte con meno di 3 punti di scarto.
"Penso che la cosa migliore sia stata restare calmi" ha commentato al termine della partita il quarterback dei Panthers Jake Delhomme. Per tutta la partita infatti sul versante Carolina il denominatore comune è stata la pazienza, mentre dall'altra sponda, fin dal primo drive, il significato di questa parola è stato letteralmente dimenticato.
Per la squadra che aveva messo a segno il massimo di punti nel primo quarto in tutta la NFL (123 alla media di almeno un TD a partita) chiudere solo sul 3-0 il primo quarto poteva già considerarsi una piccola sconfitta. Un 3-0 frutto del primo drive che li ha visti arrivare fino a ridosso della end-zone prima di doversi accontentare di un field goal di Jeff Wilkins e di un intercetto del linebaker dei Rams Tommy Polley. Troppo poco. Carolina non ha segnato nel primo quarto ma ha limitato i Rams tenendoli soprattutto ad un paio di possessi offensivi.
Nel secondo quarto la musica non cambia con i Panthers che riescono ancora una volta ad arginare i padroni di casa che capitalizzano il turnover a loro favore solo con un altro field goal dopo essere entrati per la seconda volta nella red-zone (ultime 20 yards).
A questo punto basta poco più di un minuto ai Panthers per ribaltare la situazione. Il runningback Stephen Davis azzecca un big play su corsa da 64 yards immolandosi per la squadra, visto che al termine della corsa stessa deve uscire per un infortunio muscolare al quadricipite femorale. Ma Carolina è vicina al suo primo touchdown.
E arriva il primo momento importante della partita, uno dei giochi chiave che consegna l'inerzia nelle mani di Carolina. Delhomme lancia un shovel pass (o pitch) laterale in direzione del runningback di riserva DeShaun Foster ma il defensive end avversario Leonard Little tocca la palla trasformandolo in un fumble. La palla schizza a terra ed il defensive tackle Brian Young cerca di ricoprirlo ma la palla schizza in direzione della end-zone dove il wide receiver dei Panthers Muhsin Muhammad la ricopre tempestivamente per un TD che sa del miracoloso. Martz tenta la carta del challenge immaginando un improbabile backward pass ma il capo arbitro conferma implacabilmente la decisione del campo; touchdown Panthers e punteggio sul 7-6 per gli ospiti.
I tifosi dei Rams sono gelati, nonostante si giochi al coperto. E la temperatura non risale nemmeno dopo il drive successivo quando i Rams arrivano per la terza volta consecutiva nella red-zone e si devono accontentare del terzo field goal. L'attacco non decolla ed il quarterback Marc Bulger comincia ed essere sempre più vulnerabile anche perché Martz privilegia i passaggi rispetto alle corse, nonostante non sia ancora terminata la prima frazione. L'impazienza regna sovrana tra il coaching staff dei padroni di casa.
La palla ritorna subito nelle mani dei Panthers che consumano tutto il tempo che resta sul cronometro prima di calciare un field goal con John Kasay e lasciare una manciata di secondi inutili nelle mani di Bulger.
Fox ha così stravinto il primo tempo costringendo i Rams a solo 4 possessi con i quali non sono riusciti a realizzare più di 3 field goal, chiudendo con un 10-9 clamoroso la prima parte di gara. Da parte sua Martz pur raggiungendo velocemente la red-zone ha lasciato però inutilizzato Marshall Faulk (solo 8 corse per 30 yards), rendendo così prevedibile il gioco offensivo dei Rams.
Da notare inoltre che nonostante il primo drive da 80 yards, negli altri drive che hanno generato punti i Rams sono partiti praticamente da metà campo, prima grazie all'intercetto e dopo grazie ad una penalità da 15 yards dello special team di Carolina. Eppure in queste condizioni favorevoli St Luois era sotto.
Tutti si aspettano un netto cambio di strategia da parte di Martz ma il secondo tempo è praticamente stato la continuazione del primo. Nel drive di apertura St Louis si deve accontentare ancora di un field goal ma appena riprende la palla Carolina congela l'attacco dei Rams in panchina per buona parte del terzo quarto e con altri due field goal di Kasay mantiene sempre più di un field goal di vantaggio portandosi sul 16-12.
Tre quarti di gioco e nessun touchdown per l'attacco di Martz che comincia a sentire la paura dell'eliminazione e cerca di riprendere il comando con frenesia. Era dal 1997 St Louis aveva sempre segnato al meno un TD in casa e non sembrava vero ai tifosi di vedere uscire in questo modo la propria squadra dalla corsa al Super Bowl. Bulger, carico di responsabilità , comincia a prendere i rischi proposti dal suo allenatore ed in men che non si dica comincia ad accumulare intercetti (saranno 3 alla fine senza TD pass), il primo sulla safety Mike Minter.
L'intercetto sprona ancora di più i Panthers che capitalizzano subito con un touchdown di Delhomme in comproprietà con Brad Hoover. Meta e risultato portato sul 23-12 che a poco più di 9 minuti dalla fine. Sembra un capitale sufficiente per comprare il viaggio al Championship.
Ecco allora che Martz si ricorda di avere a roster un certo Marshall Faulk e gli da in mano l'attacco. Il runningback semina scompiglio tra le linee avversarie, terminando il drive con una corsa da una yard che riporta, insieme alla successiva conversione da due punti, i Rams a distanza di un field goal dagli avversari.
2 minuti e 44 sul cronometro sono un eternità ma ci vuole una magata di Jeff Wilkins per ridare speranza a St Louis. On-side kick recuperato dai Rams in modo rocambolesco visto che Wilkins, il kicker, recupera il proprio calcio restituendo colore al volto di Martz. La fortuna gira le spalle ai Panthers e pareggia il conto restituendo ai Rams quello che aveva tolto in occasione del TD di Muhammad del primo tempo. Drive che finisce per l'ennesima volta con un field goal dello stesso Wilkins e punteggio in parità a 23 punti. E' overtime.
La moneta e la fortuna dicono ancora Carolina che nel primo drive arriva in raggio da field goal ma una penalità suicida per "delay of the game" allontana Kasay dal goal post e lo costringe a sbagliare. Il cuore di Martz si ferma al calcio e riparte quando la palla esce dai pali.
L'overtime si trascina fino allo scadere senza dare il responso finale ed anche Wilkins sbaglia il suo calcio dalla vittoria, mancando il record assoluto NFL di 6 field goal a segno in un'unica partita di postseason.
Quando parte il secondo overtime la palla è nelle mani dei Panthers. Delhomme lancia nel mezzo ed il ricevitore Steve Smith si infila velocemente tra le due safeties, riceve e corre in end zone per un touch down da 69 yards.
"Ho battuto la safety e mi sono infilato nel mezzo, poi Jake mi ha lanciato una palla meravigliosa da ultimi minuti come lui spesso fa". Parole e musica di Steve Smith che con 6 ricezioni per 163 si afferma definitivamente nel club dei vincenti.
L'impresa è compiuta. La cenerentola Carolina elimina in trasferta la più titolata St. Louis e si lancia verso il Championship della NFC.
Per l'altro eroe di giornata, il quarterback Jake Delhomme, ci sono a referto 290 yards completate con il 61.5%, 1 TD e 1 intercetto. Niente male per una ex riserva della NFL Europe. Il suo avversario Marc Bulger lascia il campo con 332 yards completate ma 3 pesantissimi intercetti, frutto sicuramente della frustrazione e delle conseguenti chiamate offensive di Martz.
46 giochi di passaggio e la metà , 23, su corsa, in una partita in cui il coach di St Louis ha forzato situazioni offensive inutilmente. Non ha avuto pazienza ed ha pagato con la sconfitta. "Ero fiducioso che se fossimo andati in overtime l'avremmo vinto" ha detto Martz in conferenza stampa.
Forse una giornata piena di certezze ma un futuro che appare incerto per Martz, così come quello del defensive coordinator Lowie Smith che ha visto la sua difesa concedere 485 yards agli avversari in una stagione dove mediamente concedeva meno di 200 yards di total offense.
Il coaching staff di St Louis ha sbagliato completamente strategie ed ha consegnato il biglietto per il Championship ai rivali di Carolina che da parte loro hanno azzeccato perfettamente strategia. Vedremo ora se Fox riuscirà a spedire i suoi in quel di Houston nella partitissima di febbraio.