Ai Jets non è bastato il ritorno in campo dall'inizio di Pennington per superare i New York Giants
Lo scorso turno della NFL prevedeva al Giants Stadium la sfida fra le due squadre di New York che durante la stagione si alternano sul campo delle Meadowlands, i Jets (padroni di casa) e i Giants. La partita era stata etichettata "Survivor Bowl" perché, come nello show televisivo, il perdente sarebbe stato eliminato. In questo caso le due franchigie non si disputavano un premio finale ma soltanto la possibilità di restare in corsa per la postseason.
I Giants, alle prese con problemi di special-team e con le difficoltà di un attacco che arrivato nella end-zone non combinava più nulla, si presentavano con un record di 3 vinte e 4 perse mentre ancora peggio erano messi i Jets che, privi del quarterback titolare Chad Pennington (infortunatosi proprio contro i Giants nella pre-season), hanno perso le prime 4 partite della stagione ed erano reduci dalla sconfitta con gli Eagles dopo 2 vittorie consecutive.
I Jets andavano in vantaggio nel loro primo possesso con un touchdown di Santana Moss ma in seguito perdevano ben 3 palloni concedendo agli avversari ottime posizioni di partenza per i drive. I Giants però non ne approfittavano e mettevano a segno soltanto 13 punti (2 calci di Brett Conway ed un touchdown di Amani Toomer). Un primo tempo non certo brillante, contraddistinto da molti punt ed errori da entrambe le parti, terminava così con i Giants in vantaggio per 13 a 7.
Il terzo quarto iniziava come il primo: 7 punti per i Jets nel primo possesso. I Giants rispondevano quindi con 2 touchdown (ricezione di Ike Hilliard con seguente trasformazione da 2 punti e corsa di Dorsey Levens) portandosi così avanti 28 a 14 quando mancavano 10 minuti alla fine della partita. Tutto faceva pensare ad un tranquillo finale di partita in cui la difesa dei Giants, protagonista nelle ultime settimane, controllava un attacco lontano parente di quello dello scorso anno e portava a casa la vittoria.
Chi ha seguito le (dis)avventure dei Giants di quest'anno si sarà però abituato ai finali di partita palpitanti e quindi la difesa "decideva" di concedere maggior spazio agli avversari per rendere la partita interessante fino all'ultimo secondo. I Jets ovviamente non stavano a guardare e Pennington segnavano 2 touchdown, separati dall'ennesimo punt di Jeff Feagles per i Giants, e pareggiavano la partita a 29 secondi dalla fine dei tempi regolamentari.
Il lancio della monetina per il primo possesso dell'overtime favoriva i Giants che partivano dalle proprie 34 yard ed arrivava fino alle 21 yard avversarie mandando così in campo il kicker Brett Conway. Trattandosi dei Giants ben pochi tifosi dei Jets hanno abbandonato lo stadio credendo di aver assistito alla sconfitta della propria squadra. Conway, da buon kicker dei Giants, non dava loro un dispiacere e sbagliava il calcio mandandolo fuori dai pali.
Dopo uno scambio di punt i Jets prendevano il pallone a 7 minuti dalla fine ed una serie di incompleti di Pennington li bloccava sulle 37 yard avversarie costringendoli ad affrontare un quarto down e 3. A bordo campo il coach Herman Edwards dopo un attimo di esitazione ordinava un field goal di 51 yard da far calciare dal kicker Doug Brien nella speranza che quest'ultimo avesse imparato dall'errore nell'overtime dello scorso anno contro i Bears quando vestiva la maglia dei Vikings.
Evidentemente a casa Brien la videocassetta della partita non deve ancora essere arrivata perché il kicker organizzava uno spettacolo che ha fatto ridere tutta la nazione (meno i tifosi dei Giants, ovviamente solidali con i loro concittadini).
Il terzo down si era concluso con un tackle subito dal wide receiver Santana Moss e sia gli arbitri (per determinare il punto in cui mettere il pallone) che i Jets facevano passare almeno 15 secondi dei 40 concessi per lo snap prima di entrare in campo. Addirittura quando l'holder Dan Stryzinski e Brien entravano in campo mancavano soltanto 17 secondi allo scadere del tempo ed i Jets avevano già usato i 2 timeout concessi nell'overtime.
La linea dei Jets era già in campo ma nessuno di loro sembrava avere particolare fretta forse anche perché non era chiaro cosa avrebbero dovuto fare: un punt o un tentativo di trasformazione di un field goal. Tutto è cambiato quando Stryzinski ha guardato il cronometro ed ha visto che mancava pochissimo allo scadere. A quel punto tutti i giocatori, l'holder in particolar modo, hanno capito che il tempo era agli sgoccioli ed era il caso di fare in fretta per tentare il field goal.
L'unico giocatore in campo che non si era accorto del richiamo del compagno sfortunatamente per i Jets era proprio Brien che continuava tranquillo la sua routine di stretching e preparazione al calcio come se lo snap fosse distante minuti se non ore. Ad un secondo dallo scadere Stryzinski chiamava lo snap e Brien si faceva trovare impreparato vedendosi costretto ad affrettare il calcio.
"Mi preparo ai calci seguendo una routine particolare e guardare l'orologio non fa parte del processo. Penso soltanto a prepararmi per il tentativo. Ho sentito tardi l'avvertimento dei compagni, ho provato ad affrettare la rincorsa ma non ero pronto", ha ammesso il kicker a fine partita.
Era invece pronto Will Allen, cornerback dei Giants, che subito dopo lo snap si lanciava verso il pallone e riusciva a bloccarlo trovando poca resistenza da parte dei giocatori avversari. "Sapevo che lo snapper stringeva il pallone prima di lanciarlo all'holder. Appena lo ha fatto sono partito ed ho preso un tale slancio che stavo quasi per oltrepassare il punto in cui si trovava la palla. Sono contento di aver bloccato il calcio non solo perché ho permesso alla squadra di provare un secondo calcio ma anche perché ho rimediato ad un mio errore in occasione di un touchdown di Moss che poteva costarci caro", ha dichiarato Allen.
Una volta ripreso possesso del pallone i Giants hanno guadagnato 53 yard dando così la possibilità a Conway di provare un field goal da 29 yard a soli 4 secondi dalla fine. Il kicker stavolta non sbagliava fissando così lo score sul definitivo 31 a 28. "Sono contento di aver segnato i 3 punti decisivi ma sono molto più dispiaciuto per aver sbagliato il primo calcio perché sono pagato per trasformare sempre i field goal", ha dichiarato il kicker che forse ha giocato l'ultima partita con i Giants visto l'imminente ritorno in campo del titolare Matt Bryant.
La vittoria permette ai Giants di ritornare in corsa per i playoff perché i Dallas Cowboys, primi nella NFC East, sono a 2 partite di distanza e l'ultimo posto per la postseason è invece lontano soltanto 1 partita. La squadra ancora una volta ha mostrato di non essere in grado di chiudere le partite per impedire una rimonta avversaria ma se non altro ha mostrato del carattere ed ha ritrovato, almeno contro i Jets, gli special team.
"Ci siamo quasi fatti sfuggire di mano la partita ma alla fine abbiamo vinto e questo è quello che conta", ha dichiarato il centro Chris Bober. "Una volta in vantaggio non possiamo sederci e pensare di aver già vinto", ha detto il tackle Kenny Holmes, "Penso che questa sia la più grande lezione che abbiamo imparato nella prima parte di stagione".
La nota negativa della partita è stata la difesa che nel primo tempo aveva controllato agevolmente Moss e compagni ma nel secondo tempo non è riuscita a fare altrettanto una volta che Edwards ha trovato le giuste contromosse (153 yard concesse negli ultimi 2 possessi dei Jets nell'ultimo quarto). Si è interrotta anche la striscia di 14 partite in cui nessun back avversario ha guadagnato più di 100 yard (Curtis Martin ne ha accumulate 108 in 28 corse). Per fortuna dei Giants la difesa si è poi riordinata e nell'overtime ha concesso solo 58 yard nei 2 drive avversari.
L'attacco, incredibile a dirsi, non ha perso neanche un pallone ed ha coinvolto un po' tutti i giocatori. È stato importante il recupero del wide receiver Amani Toomer che era stato criticato per aver perso in malo modo 2 palloni nella partita contro Minnesota ma ha risposto con un ottima prestazione nella sfida di New York (127 yard guadagnate in 6 ricezioni, 2 delle quali importantissime nell'overtime).
Ha giocato molto bene anche la linea offensive dei Giants che contro una difesa che aveva ottenuto 26 sack (primi nella lega) ha protetto benissimo il quarterback concedendo solo 1 sack. Contro i Jets coach Fassel ha riproposto molte volte lo schema che ha cambiato la partita contro i Vikings, un backfield vuoto per impedire agli avversari di presentare più giocatori vicino alla linea di scrimmage per cercare un varco nella linea offensiva.
Per i Jets invece la sconfitta segna, a meno di un clamoroso recupero, l'uscita dalla lotta per i playoff. Lo scorso anno la rimonta partì da un record di 2-5 mentre quest'anno le partite perse sono già 6 a fronte dello stesso numero di vittorie. Per avere una pur minima speranza la franchigia dovrebbe vincere almeno 6 delle 8 partite ancora da disputare. Da quando la NFL ha allargato nel 1990 l'accesso ai playoff a 6 squadre per conference nessuna squadra partita con un record 2-6 è arrivata ai playoff. "Lo scorso anno ci siamo riusciti anche perché i giocatori si conoscevano ma questa volta la squadra ha molti elementi nuovi che ancora faticano a trovarsi sul campo", ha spiegato Edwards.
Inoltre oggi non sembra esserci l'entusiasmo di dodici mesi fa quando la definitiva consacrazione di Pennington aveva messo le ali alla franchigia. "La partita di oggi è stata devastante perché eravamo così vicini al successo. La cosa peggiore delle nostre sconfitte è proprio che siamo sempre ad un passo dalla vittoria ma finiamo per perdere", ha detto uno dei protagonisti della partita, Moss (121 yard e 3 touchdown segnati).
A fine partita molti sono stati critici nei confronti di coach Edwards per la sua decisione di far provare il field goal a Brien nell'overtime invece di giocarsi il quarto down vista la buona serata del quarterback. "Sapevo che era un calcio difficile ma noi siamo qui per cercare di vincere. La scelta era fra un punt o un calcio di Brien e non ho avuto dubbi a scegliere la seconda opzione", ha spiegato l'allenatore. La scelta è sembrata discutibile anche perché il kicker non trasformava un calcio da più di 50 yard dal 1999 anche se va detto che nella pre-season ne aveva segnato uno da 49.