World Series: Gara 4

Ecco David Bell, l'eroe di giornata…

La giornata era cominciata con i fuochi d’artificio del Pacific Bell, che facevano da sfondo alla premiazione dei 10 momenti gloriosi del baseball, con Cal Ripken e la sua striscia di partite consecutive giocate risultato il più votato e con campioni quali Hank Aron e Pete Rose sommersi dagli applausi dell’emozionato pubblico di S.Francisco, ed è finita con i fuochi d’artificio di una rimonta incredibile dei Giants, che riportano la serie in parità .

L’eroe di giornata ha un nome ed è David Bell, che con un singolo nell’ottavo inning contro il rookie sensazione degli Angels Francisco Rodriguez, ha permesso a J.T. Snow di siglare il punto del 4 a 3, superare Anaheim e la paura di sprofondare 3 a 1 sotto con 2 sconfitte casalinghe consecutive.

Ormai nemmeno i tifosi più accaniti credevano nella rimonta dei Giants, quando all’inizio del quinto inning il punteggio vedeva Anaheim avanti 3 a 0 e il partente Lackey, coadiuvato da un’ottima difesa, totalmente in controllo dei battitori di casa.

Lo sconforto era grande, anche perché perdere 2 partite di fila in casa e cadere sul 3 a 1 nella serie, poteva significare al 90% perdere le World Series. Fino a metà  partita gli Angels hanno dimostrato tutto il loro valore, anche in zona battuta, pur non esaltandosi come nelle precedenti vittorie in gara 2 e 3, riuscendo a capitalizzare tutto ciò che il lanciatore Rueter ha concesso nei primi innings.

La volata di sacrificio di Eckstein, che porta a casa il punto del vantaggio nel 2° inning e il gran fuoricampo da 2 punti di Terry Glaus (7° HR nei Playoff, eguagliato il record di Barry Bonds) nel 3°, avevano lanciato gli uomini di Mike Scioscia verso un vantaggio difficile da colmare in una partita sempre cruciale in una serie al meglio delle sette sfide.

Per i Giants tutto andava storto. Bonds veniva sistematicamente saltato in battuta con una base ball intenzionale dietro l’altra (5 in queste finali, record anche questo), Kent e Santiago non riuscivano mai a colpire ed anzi frustravano quanto di buono creavano Lofton e Aurilia prima di loro; uno scenario tragico per i tifosi di S.Francisco.

Come si sa però, il baseball è uno sport unico perché può regalare emozioni in qualsiasi momento della partita, e Dusty Baker sapeva che quel 5° inning, iniziato con la sorprendente valida del lanciatore Rueter poteva dare inizio alla grande rimonta della sua squadra.

Un gioco a sorpresa che ha galvanizzato pubblico e battitori e mandato in confusione Lackey, che ha dovuto subire il bunt di Kenny Lofton, salvo dopo un’assistenza tardiva di Glaus e un singolo di Aurilia che portava a casa il partente dei Giants.

L’inerzia di S.Francisco non si fermava e il lanciatore degli Angels veniva sommerso dall’entusiasmo rinato del box battuta dei padroni di casa. Jeff Kent da gran campione qual è, lasciava da parte la voglia di riscatto e con una volata di sacrificio portava a casa Lofton, poi veniva il turno di Bonds e Anaheim concedeva al fuoriclasse dei Giants l’ennesima base intenzionale per giocarsi le proprie carte contro Benito Santiago.

Il catcher, come detto deficitario nelle precedenti apparizioni al piatto, mandava in visibilio il Pac-Bell con il singolo che dava la parità  alla sfida. Un inning che cambiava completamente le sorti dell’incontro, anche perché i battitori di Anaheim si gelavano improvvisamente, non riuscendo più a colpire nessuna pallina lanciata dai rilievi mandati in campo da Dusty Baker, frustrati dalla rimonta dei Giants e dalla ritrovata vena della difesa dei campioni della National League.

Scioscia a quel punto tentava come nelle precedenti gare, la carta vincente di Francisco Rodriguez, rivelazione dei playoff con 5 vittorie e 0 sconfitte da rilievo a soli 20 anni e all’esordio nella post-season. S.Francisco nelle precedenti gare aveva sempre sofferto il rookie degli Angels ed infatti il primo inning faceva presagire che la partita sarebbe durata ancora a lungo, con 3 out consecutivi e un Bonds sfidato e battuto da Rodriguez.

I giovani, però, peccano sempre di quel briciolo di esperienza e concentrazione che un appuntamento così importante richiede in ogni piccolo momento e la prima vera debacle agonistica del rilievo di Anaheim era alle porte nel decisivo 8° inning. Bastava la valida di Snow a scaldare gli animi dei supporters di casa e l’errore in presa di Molina sul lancio pazzo di Rodriguez esaltava ancora di più gli spalti, permettendo al 1° base di portarsi in zona punto.

Spiezo zittiva parzialmente tutti con una gran eliminazione al volo sul bunt di Reggie Sanders, ma Bell si erigeva ad eroe assoluto di gara 4 con il singolo che portava a casa un’entusiasta Snow, nonostante il disperato tentativo di Erstad.

Il vantaggio dei Giants veniva chiuso con un po’ di patemi da Robb Nen e il dogout poteva esplodere per una vittoria quanto mai sofferta, ma che potrebbe essere decisiva per le sorti di S.Francisco nel proseguo delle World Series.

Gara 5 si giocherà  ancora al Pac-Bell e vedrà  la rivincita della sfida tra Washburn e Schmidt, con il partente degli Angels che vorrà  vendicare la sconfitta patita in gara1. Anaheim dovrà  ritrovare in fretta le sue bocche da fuoco, leggermente sbiadite in gara4 e cercare di mettere subito pressione a Schmidt, parso molto sicuro nella 1° sfida.

Poi, forse, ritornerà  in gioco Rodriguez e per il rookie sarà  la prova del nove dopo la 1° sconfitta in carriera, ma le idee chiare dimostrate nelle interviste del post partita, non lasciano dubbi sul rilievo sensazione di Anaheim: sarà  pronto per una nuova sfida.

S.Francisco cercherà , sull’onda dell’impresa, di regalare al pubblico altri momenti di gloria, per poi giocarsi il tutto in trasferta ad Anaheim, dove il sogno potrebbe diventare realtà .

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