Jeremy Shockey è stato uno dei pochi Giants a salvarsi nella sconfitta contro New England
Dopo le 4 palle perse contro i Miami Dolphins l'allenatore dei New York Giants, Jim Fassel, aveva chiesto ai suoi maggiore attenzione in campo per evitare errori anche contro i New England Patriots. Per sfortuna sua e dei tifosi di New York i giocatori non solo non lo hanno ascoltato ma hanno addirittura fatto peggio di sette giorni prima perdendo ben 5 palloni.
La partita dei Giants iniziava nel peggiore dei modi perché già nella prima azione di gioco la difesa di New England intercettava un lancio di Kerry Collins. Il defensive end Richard Seymour riusciva a deviare il passaggio del quarterback ed il pallone finiva tra le mani del cornerback Tyrone Poole. I Patriots non riuscivano però ad approfittare della palla recuperata perché fallivano con Adam Vinatieri un field goal di 42 yard.
Nel loro secondo possesso New York perdeva ancora una volta il pallone. Questa volta era il running back Tiki Barber che ricevuta la palla dal quarterback subiva il tackle di Poole, che aveva attraversato indisturbato la linea dei Giants, e si lasciava sfuggire il pallone. Matt Chatham, linebacker di New England, raccoglieva la palla e correva indisturbato per 38 yard portando così in vantaggio i Patriots.
Il running back nel possesso successivo di New York aveva la possibilità di riscattarsi perché era venuto a trovarsi completamente smarcato nella end-zone e non doveva far altro che ricevere il lancio di Collins. Invece Barber si faceva cogliere in controtempo e, nel tentativo di fermarsi per piazzarsi bene, scivolava e si vedeva passare il pallone del possibile pareggio sopra la testa.
"Quando sono riuscito a separarmi dal mio marcatore, ho capito che Kerry avrebbe guardato me. Così è stato ma non sono riuscito a riceverlo. Anche se era un po' indietro rispetto a me bisogna considerare che Kerry al momento del lancio era messo sotto pressione da molti Patriots e quindi la colpa è tutta mia", ha dichiarato Barber.
A parziale giustificazione del running back va ricordato anche che il campo non era in ottime condizioni a causa della pioggia regolare che si abbatteva sul Gillette Stadium. In ogni caso i Giants riuscivano a mettere i primi punti sul tabellone con un field goal di 22 yard trasformato dal nuovo kicker, Brett Conway, firmato solo una settimana fa dopo l'infortunio di Matt Bryant.
Nel secondo quarto i tifosi di New York assistevano al drive che meglio fotografava la prestazione dei Giants. Dopo aver tenuto il pallone per 6 minuti ed essere arrivati fino alle 21 yard avversarie, Collins era toccato al braccio da Seymour proprio al momento di lanciare ed il pallone finiva nelle mani safety dei Patriots, Rodney Harrison.
Il primo tempo terminava così con i padroni di casa in vantaggio per 7 a 3 nonostante il loro attacco sia stato praticamente inesistente (Tom Brady ha completato un solo lancio dei 10 tentati). "Nonostante tutti gli errori commessi eravamo ancora in partita", ha detto Amani Toomer, anche lui autore di una prestazione opaca (4 ricezioni per 40 yard).
L'attacco dei Patriots beneficiava molto dell'intervallo perché al ritorno in campo la squadra era completamente trasformata rispetto a quella che si era "ammirata" nel primo tempo. Coach Belichick decideva di usare il running back Kevin Faulk (87 yard guadagnate in 14 corse) e i Patriots segnavano prima con un field goal di 28 yard di Vinatieri e poi con una corsa nella end-zone di Mike Cloud portandosi in vantaggio per 17 a 3 e chiudendo di fatto la partita.
New York rispondevano con un field goal ma 2 degli ultimi 3 drive dei Giants terminavano con un intercetto e la partita si concludeva sul 17 a 6 per i Patriots. "L'analisi della nostra prestazione è semplice. Abbiamo avuto 13 possessi, abbiamo calciato un punt 3 volte quindi restavano 10 occasioni utili per segnare. Se però consideriamo le 5 palle perse allora il numero d'occasioni si riduce a 5. E' un numero troppo basso per pensare di vincere in trasferta contro una difesa come quella di New England", ha dichiarato Fassel a fine partita.
L'attacco quando ha avuto la palla non ha giocato male ed ha addirittura guadagnato 161 yard in più degli avversari ma ha pagato le troppe palle perse regalate agli avversari. La colpa non si può certo addebitare al solo Collins come dice anche lo stesso Fassel: "Mi sono riguardato i filmati degli intercetti lanciati finora da Kerry e solo un paio sono dovuti ad una sua scelta sbagliata. Negli altri casi o ci sono state deviazioni avversarie o un wide receiver ha fatto cadere il pallone".
Per qualcuno la colpa va assegnata proprio all'allenatore che ricopre anche il ruolo di offensive coordinator ed implementa un gioco che ormai gli avversari non hanno difficoltà a bloccare. Nella partita di domenica scorsa i Patriots hanno bloccato i ricevitori dei Giants con marcature molto strette ed hanno costretto Collins a scaricare il pallone verso Shockey (80 yard guadagnate ) o Barber.
Non piace neanche la sua gestione dei running back perché l'allenatore non ha mai utilizzato Dorsey Levens (4348 yard guadagnate in carriera e solo 13 fumble in 9 stagioni) nonostante lo abbia fortemente voluto durante l'off-season. Il pasticcio combinato la settimana scorsa contro Miami deve aver "impressionato" l'allenatore che domenica contro New England non ha mai fatto riposare Barber.
La linea offensiva inoltre continua ad essere un problema. "Non protegge abbastanza il quarterback quindi non possiamo fare lanci lunghi", ha dichiarato Fassel. Contro New England ad avere i problemi maggiori sono stati il right tackle Chris Bober e il left guard Rich Seubert che non è mai riuscito a bloccare Seymour (responsabile di 3 intercetti su 4). "Seymour è grosso e veloce e questa non è una buona combinazione per una guardia che deve averci a che fare per tutta la partita", ha dichiarato Seubert.
Anche lo scorso anno New York aveva di questi problemi e Fassel li risolse assumendo anche il ruolo di offensive coordinator al posto di Sean Payton. L'attuale allenatore dei quarterback di Dallas ed assistente dell'head coach Parcells venne retrocesso ad allenatore dei quarterback prima di essere licenziato a fine stagione.
Quest'anno il compito appare più difficile perché mentre lo scorso anno l'attacco aveva difficoltà proprio nell'avanzare il pallone in questa stagione New York è fra le prime per yard guadagnate (quarta con 355 yard a partita). Il vero problema, oltre alle palle perse, è che una volta arrivati nella red-zone avversaria, i Giants sembrano non sapere cosa fare perché tutti i ricevitori sono marcati.
"La causa principale è il gioco di corse che non funziona (soltanto 3.3 yard guadagnate di media per corsa). Se possiamo correre meglio gli avversari dovranno portare più uomini vicino alla linea di scrimmage e i wide receiver dovrebbero avere più possibilità di liberarsi per i lanci di Kerry", conclude l'allenatore.
Per la partita di domenica i Giants dovrebbero poter fare affidamento anche sul tight end Jeremy Shockey cui, dopo la gara contro New England, è stata concessa una settimana di riposo per recuperare da un problema al piede destro. Già lo scorso anno il giocatore aveva problemi al piede e quest'anno le cose non sono migliorate e dovrà trascinarselo per il resto della stagione. Il suo apporto è fondamentale perché se le difese continueranno ad impedire a Collins i lanci lunghi, Shockey diventa l'arma offensiva più usata insieme a Barber.
Fassel ha fatto capire che quest'ultimo è ancora il running back numero uno della franchigia ma potrebbe esserci più spazio per Levens che finora non è mai sceso in campo. Contro la sua ex squadra il running back potrebbe fare finalmente il suo debutto e lasciarsi alle spalle le polemiche con l'allenatore che al momento della firma del contratto gli aveva promesso uno spazio maggiore.
Gli special team, specialmente il kicker, sono stati una delle note dolenti della partita. Conway non ha convinto del tutto al suo esordio sbagliando 2 calci su 4 anche se che le condizioni climatiche non erano delle migliori. "Sapevo che sarebbe piovuto e che ci sarebbe stato vento ma non ci si può preparare per un campo malandato come quello di New England", ha detto il kicker. Fassel però non è sembrato molto convinto e a metà dell'ultimo quarto ha preferito giocare un quarto down piuttosto che provare un field goal e poi un onside kick perché non era "convinto di farcela dopo i 2 calci falliti in precedenza".
Con questa sconfitta il record vinte-perse di New York diventa 2-3 e i Giants sono ora all'ultimo posto della NFC East in coabitazione con gli avversari di questa settimana, i Philadelphia Eagles. In testa alla divisione ci sono a sorpresa i Dallas Cowboys (4-1) di Tuna Parcells seguiti dai Washington Redskins (3-3), reduci da 2 sconfitte consecutive.
Per la sfida contro gli Eagles Fassel ha annunciato cambiamenti che "non saranno visibili sugli spalti ma saranno diretti soprattutto ai giocatori. Daremo la possibilità a chi sa giocare bene di farlo. Finché i ragazzi saranno determinati come oggi sono fiducioso in un nostro recupero e questo avverrà molto presto", continua l'head coach.
Forse già contro Philadelphia perché gli Eagles stanno attraversando un brutto momento ed hanno problemi sia in attacco che in difesa. La squadra ha segnato soltanto 16 punti di media a partita ed è la 30esima per yard guadagnate. Il quarterback Donovan McNabb è irriconoscibile ed un problema al pollice della mano destra limita seriamente le sue possibilità ma il giocatore ha detto di voler giocare sempre anche se il malanno dovesse accompagnarlo per tutta la stagione: "Se riesco ad arrivare sul campo voglio scendere in campo. Troverò il modo di aggirare il problema", ha dichiarato McNabb.
Sono note le difficoltà dei Giants nel difendere contro i lanci ma contro McNabb la difesa dovrà fare attenzione anche alle corse del quarterback. "Le volte che abbiamo perso contro gli Eagles è stato proprio perché McNabb è stato in grado di uscire dal pocket e guadagnare primi down a ripetizione con le sue corse. Questa volta invece dovremo assolutamente impedirgli di uscire dal pocket", ha dichiarato il defensive end Kenny Holmes.
McNabb da parte sua si è dichiarato convinto di vincere anche dopo la sconfitta della settimana scorsa contro Dallas: "La scorsa settimana avremmo dovuto vincere perché Dallas non ci è affatto stata superiore. Siamo la migliore squadra della divisione e possiamo ancora andare ai playoff. Basta affrontare una partita alla volta. Ora scenderemo in campo contro i Giants e dimostreremo il nostro reale valore".