Burnett risponde a Lee

Burnett è stato decisivo nella vittoria degli Yankees in gara-2

Alla fine, un po' superficialmente, si potrebbe affermare che in gara-2, tutto è andato come doveva andare. Pedro ha lanciato come ci si attendeva: sei innings solidi, molti K (ok, questo forse non era previsto) e tantissime flyballs.

Qualche incertezza, in più, invece, sussisteva sulla prestazione che Burnett avrebbe regalato alla propria squadra, alla luce di due precedenti apparizioni di post-season sicuramente altalenanti.

Alla fine, per la gioia dei tifosi pinstripes, in campo è sceso il Burnett versione ace, e i risultati sono stati quelli che ti aspetti da un pitcher del suo talento.

Se aggiungiamo un Mariano Rivera in campo per due innings, non c'è da sorprendersi che gli attacchi siano passati, per una volta, in secondo piano.

Il match

Per gli Yankees, alla vigilia, si parla già  di sfida fondamentale; Girardi sceglie di mescolare le carte e cambia, in un sol colpo, due elementi del lineup. Escono Posada ed uno slumpante Swisher, sostituiti rispettivamente da Josè Molina e Jerry Hairston Jr.

Dall'altra parte, anche Manuel decide di sorprendere; oltre al già  citato Martinez, schiera Raul Ibanez (non proprio Willie Mays con il guanto) a proteggere l'esterno sinistro dalle battute delle mazze di New York. Ben Francisco torna nel dogout, come DH si rivede il “vecchio" Matt Stairs.

Il primo inning scorre rapidissimo, c'è giusto il tempo di vedere Pedro mandare K Jeter e Damon, prima di costringere Teixeira all'innocuo pop.

Nella seconda ripresa sono gli ospiti a colpire: con due out è proprio la coppia che non ti aspetti (Ibanez-Stairs) a costruire il vantaggio dei Phillies. Ground-rule corta a sinistra dell'ex-Mariners e RBI single sempre a sinistra che A-Rod non riesce a fermare.

Qualche brivido per Martinez, che nella parte bassa dell'inning, viene salvato da un'ottima presa proprio di Ibanez sulla debole line-drive di Cano all'esterno sinistro, dopo la valida di Matsui.

Nella terza ripresa i Phillies riescono a mettere due uomini in base, ma Ryan Howard si fa ipnotizzare dalla curva di AJ andando, per la seconda volta, strikeout. Alla fine, saranno quattro in altrettanti turni alla battuta per il gigante di Philadelphia.

L'inning successivo, dopo il pick-off di Molina su Werth, gli Yankees pareggiano: è Teixeira a punire un brutto lancio di Pedro spedendo la pallina direttamente nel bullpen a destra. Tre lanci dopo Alex Rodriguez prova a fare il bis, ma la sua unica battuta in gioco della serata si spegne nel guanto di Ibanez a qualche metro dalle recinzioni.

Il quinto inning vede le due squadre sprecare una buona occasione, con Ruiz e Jeter, autori di due doppi, che vengono lasciati in base da Victorino e Damon, che girano troppo frettolosamente il primo lancio che vedono.

Nel sesto ancora un sussulto dei padroni di casa: dopo i due strikeout di Tex ed A-Rod è il giapponese Matsui a trovare un contatto impossibile che diventa il secondo solo-shot della serata e regala agli Yankees il vantaggio.

Burnett chiude in bellezza anche il settimo, prendendosi una meritatissima W: qualche problema, invece per Pedro che supera i 100 lanci e concede due singoli che mettono uomini agli angoli con zero out.

Inizia così la solita girandola di cambi: Gardner entra come PR per Hairston, mentre tocca a Jorge Posada andare a battere per cercare di incrementare il vantaggio. Manuel decide che è il momento di affidarsi al bullpen e manda sul monte il coreano Park.

La valida del catcher newyorkese manda a casa il punto del 3-1 e sembra il preludio ad un big inning per chiudere il match; niente di tutto ciò, visto che prima Jeter si fa eliminare piuttosto banalmente dopo un foul-bunt sul conto di 0-2, mentre Damon batte un contestato DP dopo la presa al volo di Howard.

Dopo le recenti difficoltà  del proprio bullpen, Girardi decide di far entrare Rivera per una salvezza lunga; l'asso panamense rischia nell'ottavo, quando un provvidenziale DP di Utley lo toglie dai guai con uomini in prima e seconda.

Madson, nonostante una valida e un HBP esce indenne dall'ottavo grazie ai tre K su Rodriguez, Matsui e Gardner e mantiene in vita le speranze dei campioni in carica.

Speranze che si infrangono contro il solito Mariano Rivera, che chiude in tranquillità  nonostante il doppio concesso ad Ibanez: i 39 lanci totali di Sandman preoccupano un po' in vista del prosieguo della serie, ma le alternative per il manager di New York non sembrano molte in questo momento.

Sabato la serie si sposta in Pennsylvania, per la prima di tre gare al Citizens Bank Park: sfida tra mancini, Pettitte vs Hamels. Da non perdere.

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