Ricomincia la marcia di Tampa

Simeon Rice si abbatte su Donovan McNabb…

Gli Eagles aspettavano questa partita da quel fatidico giorno di gennaio in cui Tampa fece crollare tutti i sogni di Philadephia, con una magistrale prova difensiva coadiuvata da quella sorprendente dell'attacco, fin lì poco utile alla causa dei Bucs.

Avevano salutato per l'ultima volta il mitico Veteran Stadium e si preparavano ad inaugurare il nuovissimo e spettacolare Lincoln Financial Fiedl (costato la bellezza di 500 milioni di dollari), proprio contro i campioni del mondo, decisi a far capire a loro e a tutta la Lega che questo sarebbe stato finalmente l'anno delle Aquile.

Non avevano fatto i conti con la difesa dei Buccaniers e con la loro fame di vittoria.

Tampa Bay sfodera una prestazione difensiva monstre, lasciando a 0 uno dei migliori attacchi della NFL e fermando sistematicamente quello che da tutti è considerato il miglior QB della Lega, Donovan McNabb.

Sono i soliti noti ad emergere nella linea difensiva dei campioni del mondo. Simeon Rice, a detta di molti, il vero MVP dello scorso Super Bowl, ricomincia da dove aveva finito e inchioda McNabb al tappetto 1 volta in proprio e 1 volta in co-operazione, forzando anche un fumble e dominando per tutta la partita la linea offensiva degli Eagles.

A fargli da paggetti Derrick Brooks e John Linch, che insieme a Ronde Barber per la secondaria, hanno contribuito a fermare qualsiasi velleità  offensiva di Philadelphia, soprattutto nel secondo tempo, quando la partita si è decisa.

A dire la verità  gli Eagles nel primo tempo, almeno dal punto di vista difensivo, erano riusciti a teneri il campo egregiamente, non concedendo praticamente nulla al gioco di corsa avversario e fermando abbastanza facilmente i passaggi di Brad Johnson, che non sembrava in gran giornata.

Forse il gioco che può aver bloccato McNabb e compagni, è stato il mancato touchdown, con successivo (e troppo rischioso) tentativo di field goal fintato andato in fumo, con la palla posizionata sulla yarda avversaria, ad un passo dalla end zone.

L'end-around di James Trash da 47 yards di guadagno e una pass-interference di John Linch, avevano regalato a McNabb la possibilità  di andare subito a punti, ma la difesa di Tampa ha retto alla grande e il velleitario tentativo di fintare il field goal ha portato solo ad una magra figura e nessun punto sul tabellone.

Da lì in poi l'attacco degli Eagles non ha piu' fatto nulla. McNabb ha chiuso con un mediocre 19/36 per 148 yards, il rushing game con Duce Staley preferito al rampante e pubblicizzato Buckalter non si è proprio visto (a parte le solite corse del QB) e i ricevitori sono rimasti ingabbiati, emblematico il fatto che Trash abbia chiuso la partita con più yards su corsa che su ricezione (frutto della succitata end-around).

Il total yards dell'attacco della formazione di Andy Reid è stato di 245 yards, 7 solo in più del fatturato di Brad Johnson, frutto soprattutto di giocate in situazioni obbligate nel finale del match.

La difesa di Phila, come detto, è riuscito almeno nel primo tempo a fermare l'attacco dei Bucs, poi, dopo l'infortunio di Bobby Taylor e l'esplosione di Johnson, è dovuta soccombere, sfiancata dal fatto che l'attacco non riusciva a stare in campo e non riusciva soprattutto ad andare a referto.

Johnson nella ripresa, dopo che il primo tempo si era chiuso con un field goal di Gramatica susseguente ad un punt block dello special team di Tampa, ha ingranato la quarta e ha sfoderato una prestazione sorprendente forse per le sue capacità  specifiche: 13/14 per 119 yards e 2 TD pass, sono statistiche di assoluto valore, se si pensa poi al valore della difesa degli Eagles.

I due touchdowns che hanno chiuso la contesa son tutti frutti delle doti acrobatiche e della voglia di vincere di Joe Jurevicius, trovato in end-zone entrambe le volte con passaggi rischiosi, ma che il WR dei Bucs ha saputo ricevere in modo perfetto.

Sulla prima, coach Reid ha chiesto un challenge per verificare se Jurevicius avesse o meno appoggiato i piedi nell'area di meta, avendo ricevuto su un angolo con susseguente uscita dal campo, mentre sulla seconda lui, come tutto lo stadio, non ha avuto parole di fronte allo splendido movimento con cui il WR ha preso il pallone lanciato dal suo QB.

Una ricezione in volo dopo essersi liberato del proprio controllore ed aver catturato il pallone in aria sulle 2 yards per poi ricadere in meta.
Una meta che ha definitivamente tagliato le gambe agli Eagles e scatenato il pubblico del Lincoln Field contro i propri beniamini, soprattutto e quanto mai incredibilmente contro Donovan McNabb, dopo che il QB ex Syracuse aveva sbagliato un paio di passaggi abbastanza semplici.

Forse il disappunto dei tifosi è nato dal fatto che un odiatissimo Warren Sapp, ha avuto parte integrante e decisiva in quel drive. Il tackle, visto che non aveva messo a referto nessun tackle, ha chiesto a Gruden di essere posizionato come tight-end in un gioco offensivo.

Il risultato sorprendentemente di tal esperimento è stato che Sapp ha ricevuto il pallone lanciatogli da Johnson, guadagnando la bellezza di 14 yards, fino alle 11 del territorio degli Eagles e dando così il là  alla seconda meta di Jurevicius.

Tampa Bay è talmente sicura del suo valore che può tentare anche queste diavolerie in una partita così importante, a risultato non ancora acquisito, un segnale importante per chi pensava che il regno dei Bucanieri potesse durare solamente una stagione.

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