L'assenza di uno come Chad Pennington dovrebbe ridimensionare le ambizioni dei Jets
Questo fine settimana inizia una nuova stagione. E' il momento in cui le speranze di Super Bowl dei tifosi sono al massimo. Con le caselline delle vittorie e delle sconfitte ancora vuote, tutti i tifosi possono ancora sognare.
Ma per qualcuno esiste già la preoccupazione di una stagione lontano dai riflettori. I training camp e la preseason hanno mietuto anche quest'anno infortuni a ripetizione e come al solito nella rete sono rimasti impigliati anche nomi celebri.
Il più celebre è sicuramente quello di Michael Vick, il quarterback degli Atlanta Falcons che molti hanno prontamente etichettato come il Michael Jordan del Turf. Sono bastati pochi minuti del primo quarto della seconda partita di preseason, quella tra i Falcons ed i Ravens, per cambiare radicalmente le aspettative dei tifosi della Georgia.
Con 777 yards corse nella scorsa stagione alla media di 6.9 yards per corsa, Vick stava per cominciare la stagione pronto per la definitiva consacrazione nell'olimpo della NFL. Invece il primo incontro di sempre di Michael Vick contro Ray Lewis è finito prima che il linebaker dei Ravens potesse effettuare il ben che minimo tackle nei suoi confronti.
Questa è la cronaca: su un terzo e 6 Vick, uscito dal pocket, viene implacabilmente atterrato dal defensive end avversario Adalius Thomas. Mentre Thomas celebra il tackle, Vick giace dolorante a terra. Lo staff medico, accorso immediatamente, dopo un veloce esame dell'infortunio deve portare Vick nella locker room con l'aiuto del classico veicolo. Il gelo attraversa le vene dei tifosi che osservano Vick uscire accompagnandolo con una standing ovation.
Al termine della partita e dopo un più accurato controllo ai raggi x, i medici diramano il solito comunicato: la diagnosi parla di frattura della tibia della gamba destra, nella parte bassa in prossimità della caviglia, ed almeno 6 settimane di inattività . Praticamente, con questo infortunio Michael Vick dovrà saltare almeno le prime quattro partite di Regular Season contro Dallas (fuori casa), Washington, Tampa Bay e Carolina (fuori casa). Probabilmente però le cose potrebbero anche complicarsi.
Avendo scongiurato il rischio di un intervento chirurgico Vick si troverà nelle stesse condizioni di Donovan McNabb, il quarterback dei Philadelphia Eagles che lo scorso anno, con lo stesso tipo di infortunio, vide dalla sideline le ultime 6 partite di Regular Season. Al rientro nei Playoffs (a due mesi dall'infortunio), McNabb mostrò più di una difficoltà , soprattutto nella mobilità , e vide infrangere le sue ambizioni da Super Bowl contro la difesa dei futuri campioni di Tampa Bay.
A questo punto un interrogativo nasce spontaneo: riuscirà Vick a rientrare recuperando la sua mobilità ?
Difficile crederlo, soprattutto tenendo presente che raramente un atleta che si frattura una gamba durante la stagione riesce a recuperare il massimo della prestazione e per uno come Vick, che è capace di correre le canoniche 40 yards tra i 4,25-4,30 e che fa della mobilità il suo punto di forza, sembra ancora più improbabile.
Questa per lui sarà l'occasione per dimostrare quanto sia azzeccato il paragone con Michael Jordan che in occasione del suo peggiore infortunio, occorsogli nella stagione 1985-86 (fuori praticamente per tutta la Regular Season) rientrò nei playoffs giusto in tempo per rifilare 63 punti ai Celtics di Larry Bird.
A chi dubita nella sua ripresa ma soprattutto a chi immagina un rientro pieno di paure per i contatti, Michael Vick, frustrato, risponde perentoriamente: “Io sarò lo stesso Michael Vick che avete visto lo scorso anno, e fino ad una settimana fa. Niente mi cambierà . Non voglio giocare timoroso, ve lo prometto.”.
Per coach Dan Reeves invece l'interrogativo che ha accompagnato le notti insonni di queste settimane è più che scontato: come e con chi sostituire Vick?
La preseason, conclusa 0-4 dopo le sconfitte contro Green Bay, Baltimore, Miami e Cleveland, ha già dato qualche risposta. Doug Johnson, al quarto anno da Florida, che ha già sostituito Vick in una partita lo scorso anno, sarà il quarterback titolare per la prima partita che i Falcons giocheranno sul campo dei Cowboys. Dietro di lui sarà pronto Kurt Kittner, scelto lo scorso anno al quinto giro proprio dai Falcons dopo una buona stagione ad Illinois.
Come, o meglio con quali chiamate offensive giocare, sarà il quesito amletico per Dan Reeves. Johnson, ovviamente, non ha la stessa mobilità di Vick e la capacità di trasformare un quasi sack in una corsa da 10 o più yards non gli appartengono. Reeves dovrà rimescolare il suo playbook ed utilizzare maggiormente il duo Warrick Dunn – T.J. Duckett per le corse.
Da parte sua Johnson dovrà provare a ripetere la prestazione contro i Giants dello scorso anno quando lanciò per 257 yards ed un TD accumulando alla fine un rating di 121.6. Ad aiutarlo ci sarà il nuovo ricevitore Peerless Price, proveniente da Buffalo che, dopo una buona stagione passata a ricevere palloni perfetti da Drew Bledsoe, è migrato nella Georgia. Price, Finnerann (l'altro ricevitore) e Crumpler (il tight end) saranno i bersagli principali di Doug Johnson.
Non sarà facile per Johnson sostituire uno come Vick che a soli 22 anni ed alla sua prima stagione da titolare dopo essere stato prima scelta assoluta del 2001, ha centrato la chiamata al Pro Bowl ed ha firmato tre records NFL per quanto riguarda le corse per un quarterback. Con che record Johnson restituirà la squadra a Vick? Ancora un mese e esaudiremo il quesito. Il rientro di Vick è previsto per la partita casalinga contro Minnesota, la prima partita del mese di ottobre.
Tra i protagonisti della NFL uno di quelli che è uscito peggio da questa preseason è sicuramente Chad Pennington il quarterback dei New York Jets. Per lui addirittura si parla di almeno tre mesi lontano dai campi da gioco e stagione a rischio dopo una frattura con lussazione del polso sinistro, che fortunatamente non è la mano con cui lancia.
La stagione di Pennington ha subìto un brusco stop nel derby giocato sabato 23 agosto contro i New York Giants. Classica azione di roll-up, con Pennington che esce a destra e lancia la palla. Alle sue spalle il linebacker Brandon Short è in blitz ed attera il quarterback che nella caduta appoggia male la mano sinistra sul terreno. Una normale azione da football che purtroppo, come a volte capita, si trasforma in un infortunio.
Per Pennington, dopo il ricovero in ospedale e l'operazione al polso per l'inserimento di ben sette viti per ricomporre le fratture (con conseguente ingessatura da portare per quasi un mese) il rientro sarà ancora più difficoltoso rispetto a Vick. Le migliori previsioni parlano di dodici settimane ma molto dipenderà da come si ricomporranno le fratture. Herman Edwards è obbligatoriamente ottimista ma è tutt'altro che remota la possibilità che Pennington salti l'intera stagione.
Ai Jets sperano che Pennington sia pronto per la partita del 23 novembre contro Jacksonville e per tutte le ultime sei partite di Regular Season. Nel frattempo, il quarterback che lo scorso anno portò i Jets ai playoffs, sarà sostituito dal veterano trentaseienne Vinny Testaverde.
Testaverde si riprenderà il posto che aveva lasciato a Pennington nella quinta partita della scorsa stagione insieme al record disastroso di 1-3. Con Pennington in regia i Jets raggiunsero la post-season, grazie al record finale di 9-7, ed il titolo della AFC East, acchiappato in extremis dopo una partenza tremenda che aveva visto crollare le quotazioni dei Jets dopo un clamoroso 2-5 iniziale.
I Jets perderanno il quarterback che ha guidato la NFL nella passata stagione nel rating (104.2) e nella percentuale di passaggi completati (68.9%). La sua stagione è terminata con 3120 yards, 22 TD e solo 6 intercetti a testimonianza del valore assoluto raggiunto dall'ex quarterback di Marshall.
Per Testaverde, che pensava di svernare sulla sideline, ci sarà una possibilità di redenzione. Edwards ha contestato più volte, nelle conferenze stampa degli ultimi giorni, chi addebitava a Testaverde la cattiva partenza dello scorso anno. Ovviamente non può demolire il morale del suo starting quarterback prima dell'inizio di stagione ma è evidente che la parabola dell'ex Hurricane, che fu prima scelta di Tampa Bay nel 1987, è più che discendente, anzi direi in picchiata.
Nelle 16 partite della stagione 2001-02 che lo hanno visto partire come quarterback titolare, Testaverde ha lanciato per 2752 yards con il 59% di passaggi completati e solo 15 TD a fronte di ben 14 intercetti. Ovviamente in quella stagione la postseason fu un miraggio per i Jets che dovettero guardarsi il Super Bowl dalla televisione.
Avendo solo il rookie Brooks Bollinger alle spalle di Testaverde, i Jets sono corsi subito ai ripari mettendo sotto contratto l'ex Rams Jamie Martin, soprattutto dopo che l'offensive coordinator Paul Hackett aveva espresso il desiderio di avere come backup un giocatore di esperienza, per muovere Bollinger al più tranquillo spot numero 3. L'ultima apparizione di Martin dello scorso anno ha visto il quarterback lanciare per 245 yards e 3 TD contro i rivali divisionali di San Francisco. Un buon biglietto da visita per Martin, che ha cominciato la sua carriera NFL nei Rams come undrafted free agent.
Toccherà proprio ai Jets dare il via alla Regular season nell'anticipo di venerdì notte a Washington contro i Redskins. Sarà l'occasione per vedere se l'assenza di Pennington sarà così fondamentale per l'esito della stagione.
Nell'esordio i Jets incontreranno il ricevitore Laveranues Coles che ha lasciato New York per accasarsi alla corde di Dan Snyder. Senza Pennington e Coles (1264 yards ricevute e 5 TD) che costituivano praticamente l'attacco aereo di Edwards sarà dura per i Jets ritrovare la via della End Zone.
Michael Bennett, il runningback dei Minnesota Vikings, si trova nelle stesse condizioni di Pennington, se non addirittura peggio. Dopo aver guadagnato il posto da titolare nell'attacco dei Vikings, correndo per 1296 yards e 5 TD, e dopo aver sostituito l'infortunato Ahman Green nel Pro Bowl dello scorso febbraio, Bennett era pronto per proiettarsi definitivamente nell'elite dei runningbacks.
Invece un infortunio al piede sinistro occorsogli nel mese di marzo, condizionerà la sua stagione e quella dei Vikings che, dopo aver trovato finalmente il sostituto di Robert Smith, sembravano aver sistemato i giochi di corsa.
Malgrado l'immediata operazione del mese di marzo il piede non è riuscito a guarire come previsto e dopo aver saltato i mini-camp, Bennett ha dovuto abbandonare anche il training camp è tornare a metà luglio sotto i ferri per cercare di risolvere definitivamente il problema.
Dopo un mese con il piede ingessato, Bennett dovrebbe aver cominciato la riabilitazione. Il suo ritorno è previsto per metà o fine ottobre ma esistono delle buone probabilità che non rivedremo Bennett fino alla prossima stagione. Molto dipenderà ovviamente dai progressi della riabilitazione.
“Questo infortunio darà un'opportunità agli altri runningbacks del nostro roster di fare quello che ogni giocatore vorrebbe, competere” ha commentato il coach Mike Tice cercando di motivare i sostituti di Bennett. I candidati al posto saranno Doug Chapman, Moe Williams ed il rookie Onterrio Smith scelto ad aprile nel quarto giro da Oregon.
Di sicuro Bennett sembrava essere riuscito a dare equilibrio all'attacco di Minnesota scaricando di responsabilità i nervosissimi Culpepper e Moss che a questo punto rischiamo di rivedere ancora una volta vittime dei loro comportamenti più esasperati. Speriamo che Tice riesca a trovare al più presto la giusta chimica per l'attacco dei suoi Vikings. La presenza a tempo pieno del monumentale Tackle Bryant McKinnie dovrebbe aiutare Tice nella difficile impresa.
Anche un linebaker da Pro Bowl come lo steeler Joey Porter dovrà involontariamente unirsi alla lista delle celebrità colpite dalla sfortuna. Involontariamente perché il ragazzo è stato colpito da un proiettile vagante durante una sparatoria per le strade di Denver.
Porter stava aspettando di assistere al derby tra la sua alma mater di Colorado State e Colorado. Purtroppo non è riuscito ad assistere al match perché mentre aspettava in un bar, una macchina è passata sparando una raffica di proiettili che lo hanno colpito insieme ad altre cinque persone di cui uno ferito mortalmente. Pare che Porter non fosse l'obbiettivo dei malviventi.
Ricoverato immediatamente all'ospedale e dopo le analisi del caso si è riscontrato che il proiettile è entrato nella natica sinistra fermandosi poi nella coscia destra, fortunatamente senza attraversare organi vitali.
Scongiurato il pericolo di vita, molti hanno cominciato a pensare alla sua carriera sportiva. Al momento è difficile pensare ad un suo rientro durante la stagione, soprattutto visto che il proiettile ha colpito gli arti inferiori.
Coach Bill Cowher ha già identificato il suo sostituto: sarà Clark Haggans, linebaker al secondo anno uscito anche lui da Colorado State e scelto da Pittsburgh nel 2000. Per lui dopo un utilizzo limitato nella prima stagione da professionista si presenta l'occasione di guadagnarsi definitivamente la stima degli addetti ai lavori dopo i 7 sacks messi a segno lo scorso anno.
Resterà fermo ai box anche James Stewart, runningback dei Detroit Lions, che nell'ultima partita di esibizione contro i Bills ha riportato una lussazione alla spalla destra che lo terrà fuori al momento a tempo indeterminato.
Avendo a disposizione solo Shawn Bryson, rientrante da un'operazione al ginocchio, Autry Denson e Avon Cobourne, un undrafted free agent uscito quest'anno da West Virginia , il nuovo allenatore Steve Mariucci è corso subito ai ripari chiedendo al front office un runningback affidabile.
Ed il front office ha prontamente risposto prelevando Olandis Gary dai Bills che apparivano in esubero nel reparto dei runningbacks con Travis Henry in ascesa dopo una stagione da quasi 1500 yards ed il fenomenale rookie Willis McGahee in fase di riabilitazione dopo l'incidente al ginocchio subito nell'ultima partita giocata quest'anno al college.
Gary è un runningback che ha passato le sue prime quattro stagioni a Denver, superando le 1000 yards nella sua prima stagione. Più di 4 yards per portata ed una buona predisposizione alle ricezioni che nel sistema di Mariucci è ben gradita potrebbero fare di lui il runnigback ideale per la west coast offense, già ampiamente imparata con uno dei maestri della materia, Mike Shanahan. Gary, il quarterback Joey Harrington e la seconda scelta assoluta dello scorso draft, il wide receiver Charles Rogers potrebbero, costituire un trio di atleti su cui costruire l'attacco ed il futuro dei Lions.
Vale la pena spendere due parole anche per Jason Sehorn il cornerback che si è trasferito dai Giants ai Rams. Parlare di infortuni con lui è ormai passato all'ordine del giorno. Dopo una carriera che lo ha visto spesso infortunato, Sehorn dovrà affrontare l'ennesimo stop.
Dopo essere migrato da cornerback a safety per volere di Mike Martz, Sehorn dovrà saltare le prime 4-5 partite della stagione dopo aver saltato tutta la preseason. Una vite inserita nel suo piede lo costringerà in tutto a stare inattivo per 10 settimane. Il suo posto sarà preso da Kim Herring che comunque un brocco non è visto che nel 2001 è diventato campione con i Ravens proprio contro i Rams.
Ma non ci sono solo infortuni eccellenti da segnalare. Per fortuna nella stagione 2003 ci saranno anche ritorni eccellenti come quelli del runningback dei Colts Edgerrin James e del fenomenale linebaker dei Ravens Ray Lewis.
Per James non è un vero e proprio ritorno, visto che il runningback era già rientrato nella scorsa stagione ma sotto il suo consueto par. Quest'anno pare che l'ex stella dei Miami Hurricanes abbia recuperato tutta la sua mobilità , almeno osservando le prestazione nella preseason.
Lo scorso anno sfiorò le 1000 yards, risultato ampiamente raggiunto fin dalla sua prima stagione tra i professionisti. Solo 2 partite sopra le 100 yards e spesso partite incolore avevano fatto dubitare nella sua ripresa tant'è che spesso era toccato a James Mungro sostituirlo.
Alle spalle di James, come garanzia, oltre a Mungro ci sarà anche Dominic Rhodes che lo sostituì già nella stagione 2001, l'anno dell'infortunio al ginocchio sinistro. Rhodes, fermo tutta la stagione 2002 per un infortunio ai legamenti di un ginocchio, è già stato capace di superare la soglia delle 1000 yards. Speriamo che James sia tornato veramente quello che tutti abbiamo ammirato nelle sue prime due stagioni, assoluto trascinatore dell'attacco dei Colts.
Che dire invece di Ray Lewis. Una vera e propria macchina da tackles che si è dovuta fermare alla quarta partita della scorsa stagione per una lussazione alla spalla. Dopo aver provato a rientrare, Lewis ha dovuto rinunciare a scendere in campo per recuperare completamente dall'infortunio e presentarsi per questa stagione in piena forma. Basteranno pochi giochi della prima partita ufficiale per capire se anche Lewis è tornato quello che conosciamo.