C'è grandissima attesa fra i tifosi di Detroit per l'arrivo di coach Steve Mariucci
Durante un’offseason ricca di colpi di scena, con allenatori che sono tornati su una panchina, giocatori storici che hanno cambiato franchigia, free agent accasati in nuove squadre, una delle mosse più sensazionali è stata l’acquisizione da parte di Detroit dell’ex head coach di San Francisco Steve Mariucci.
Il presidente e general manager dei Lions, Matt Millen, aveva già cercato di ingaggiarlo due anni or sono, quando assunse il comando delle operazioni in casa Lions, non riuscendovi, e cercando di trovare la soluzione con l’assunzione di Marty Mornhinweg.
L’esperimento si è dimostrato fallimentare, dato che, l’ormai ex allenatore è riuscito a vincere in due anni solo un totale di cinque partite, due nel 2001 e tre nel 2002, sicuramente troppo poco per una squadra perennemente abituata ai playoff negli anni novanta, e troppo poco per una tifoseria che aveva negli occhi le gesta di Barra Sanders, o a quelle di Herman Moore.
L’operato di Mornhinweg non è stato del tutto disprezzabile, anche perché sul fronte delle acquisizioni ha sicuramente messo sotto contratto giocatori validi, primo fra tutti il Qb Harrington, sicuramente una delle note liete della passata stagione di Detroit.
Il rapporto tra l’ex allenatore e i tifosi si è irrimediabilmente guastato per alcune decisioni non condivise dalla critica. In particolare a Mornhinweg non è stato perdonato una strana decisione in un supplementare, quando vinto il sorteggio ha scelto la parte del campo a favore di vento, invece del pallone.
L’errore è costato la partita e la fiducia dell’ambiente nel coach è venuta meno. Le polemiche, in uno spogliatoio surriscaldato dagli insuccessi, sono montate e l’armonia tra dirigenti e staff tecnico si è infranta, rendendo la coabitazione tra proprietario e allenatore impossibile. Terminata la stagione Mornhinweg è stato licenziato, e vista la disponibilità di Mariucci, in rotta con la sua ex squadra, Millen non ci ha pensato due volte ad ingaggiarlo.
All’interno dello staff dirigenziale e del coaching staff sono state tagliate molte teste, compreso quella del direttore del personale Bill Tobin, rendendo ancora più centrale la figura di Millen.
Mariucci ha 47 anni ed è uno dei trainer più giovani della NFL. E’ al suo settimo anno come capo allenatore con un record di 57 vittorie e 39 sconfitte in regular season.
Conosciuto per la maniacalità e la pignoleria del suo lavoro, è cresciuto dal 1978 al 1991 a livello universitario (divenendo, successivamente, allenatore capo a California, anche se per un solo anno, nel 1996) per passare nel mondo professionistico nei Green Bay Packers, dove è stato allenatore dei Qb dal 1992 al 1997, nella covata che ha visto fiorire molti head coach di successo, tra cui anche Jon Gruden. Ai Packers Mariucci è stato decisivo nella maturazione di Brett Favre, rendendolo uno dei Qb più vincenti.
Come head coach è stato capace di traghettare San Francisco tra gli scogli del salary cap, arrivando nel 1997 e riuscendo subito ad arrivare ai playoff, cogliendo questo traguardo anche nel 1998-2001 e 2002. I 49 ers durante questo periodo sono passati dall’essere una squadra di veterani, ad una franchigia piena di giovani talenti.
Dopo sette anni di successi nella baia, il rapporto con la dirigenza si è guastato (a dire il vero, già lo scorso anno si vociferava di un possibile divorzio da San Francisco). Negli anni passati all’ombra del Golden Gate, l’attuale allenatore dei Lions, ha lanciato molti giocatori (ben cinque i rookie difensivi nel 2000) e ha permesso a Young d’avere la sua migliore stagione, nel 1998 con 4.170 yards e 36 td.
Il record di 13-3 al primo anno da capo allenatore, è uno dei migliori della storia della lega. Quest’anno la disastrosa prestazione nei play-off a Tampa, e i continui screzi con gli uomini più rappresentativi dello spogliatoio (Owens su tutti, con cui non erano infrequenti i diverbi anche sulla sideline), ha rotto in maniera irreparabile il filo che univa la dirigenza dei 49 ers a Mariucci.
In un primo momento l’ex coach dei 49 ers aveva pensato di stare un anno senza football “stavo seriamente considerando“ ha affermato alla conferenza stampa di presentazione al Ford Fields ”di stare un anno senza allenare, prendendomi un pò di vacanza, standomene con la mia famiglia, magari imparando a pescare o a giocare a golf, ma” ha aggiunto “nessuno mi avrebbe garantito di avere un’altra opportunità eccitante come questa, il prossimo anno. Cos’altro potevo desiderare? Ritorno nel mio stato natale, con un team che è in crescita, con fans che hanno passione e competenza, con una proprietà che ha voglia di vincere, e con una serie di persone con cui ho piacere di stare e lavorare. Non avevo scelta”
La filosofia di gioco dell’allenatore è del tutto simile a quella di Mornhinweg, con similitudini anche nella terminologia, e ciò renderà più semplice il passaggio tra i due, per molti giocatori. L’attacco si basa su un tipo di “west coast offense” con controllo del pallone e del tempo basato su passaggi brevi sul corto e medio raggio.
Rispetto al predecessore, Mariucci ha la tendenza ad utilizzare maggiormente il gioco su corsa, affidandolo spesso a due rb dalle caratteristiche leggermente diverse, anche se, nella nuova squadra, sarà molto problematico ripetere i successi sul terreno, ottenuti con Hearst e Barlow a San Francisco, poiché il personale a disposizione non è dello stesso livello, sia come RB (Stewart il candidato principale nel ruolo) sia nella linea offensiva. La presenza di ricevitori con notevole velocità , dovrebbe consentire una maggior possibilità di sviluppo del gioco, impedendo alle difese avversarie di controllare la linea di scrimmage con otto uomini.
La creatività del neo allenatore dei Lions è ben documentata, dato che spesso, il play book delle sue squadre cambiano di settimana in settimana, in base anche ai singoli matchup. Con questa filosofia di gioco, San Francisco è arrivata ad essere una delle squadre più produttive della lega in attacco, e nell’arco di tempo in cui la squadra è stata sotto il suo controllo, cioè dal 1997, risulta la terza per yards guadagnate (361,7 yards/game), con una media di 24,1 punti ad incontro.
Difensivamente le squadre di Mariucci tendono a controllare primariamente il gioco su corsa avversario, con coperture uomo ad uomo dei Cb, e S utilizzate spesso come Lb aggiunti. Ovviamente la mancanza di talento nei Lions di questi tempi potrebbe limitare le possibilità a disposizione dell’allenatore. Soprattutto la perdita di Claiborne in FA, il miglior LB, potrebbe risultare importante, anche se si è cercato di compensarla con l’arrivo di Holmes dai Browns.
Altro problema è la mancanza di un tipico strong side LB capace di controllare il Te avversario, e ciò potrebbe risultare pesante, limitando la pressione da parte del DE sinistro, Procher, uno delle poche star rimaste, seppur nella fase terminale della carriera, che potrebbe essere chiamato spesso ad aiutare il controllo di quel lato.
Ciò lascerebbe K. Edwards a creare una pass rush, per cercare di limitare il tempo del qb avversario. Anche la parte interna della linea difensiva ha molte incognite con L.Ellis alle prese con guai fisici, mentre il miglior giocatore, S. Rogers, ha avuto problemi a limitare il proprio peso. Se i due giocatori riusciranno a disputare una stagione ai livelli delle loro potenzialità la squadra potrà adottare schemi più aggressivi, senza dover contare su molti blitz di Lb e S per forzare il gioco avversario. La secondaria è stata leggermente migliorata con l’arrivo di Bly dai rams, ma rimane comunque mediocre, con Goodman, l’altro Cb, C.Harris e B. Walker come S.
L’ambiente dovrebbe essere rivitalizzato, perché la presenza del nuovo head coach porterà sicuramente una ventata d’aria nuova nello spogliatoio, con maggiori responsabilizzazione dei giocatori. Mariucci ha la tendenza a lasciare ampia libertà ai propri giocatori, soprattutto ai veterani, ma ciò si verifica solo per chi crede ciecamente e rispetta i suoi metodi, mentre, chi non accetta la filosofia della squadra, è messo alla porta, senza una seconda chance.
Il gruppo è assolutamente centrale e la squadra, al di sopra d’ogni singolo giocatore, rappresenta l’elemento fondamentale cui sacrificare ogni aspetto. I numeri e le statistiche dei singoli hanno un peso relativamente poco importante. Queste regole ferree valgono sia per la super star sia per l’ultimo backup.
Il “mister” è molto esigente con i giocatori e verso se stesso. Alla conferenza stampa di presentazione ha affermato: ”Mi sto mettendo una pressione addosso maggiore di quella che nessun altro potrà mettermi. Mi è piaciuto mettermi alla prova, e ci sono aspetti intriganti nell’accettare quest’incarico, ma penso che le fondamenta per un team vincente ci siano”.
Mariucci non ha chiesto un particolare trattamento, o una particolare autonomia nel decidere il proprio staff, o nel prendere decisioni riguardo al personale: ”Prenderemo molte decisioni riguardo al personale e Io avrò certamente voce in capitolo, come altri, e penso che, fino a quando tutti remano nella stessa direzione questo sia il miglior modo di controllare la squadra”
“Stiamo progettando una ricostruzione, molte cose sono al posto giusto, a cominciare dalla voglia di vittorie della proprietà . Lo stadio è fantastico, così come i campi d’allenamento. Molti coach sono ottimi, e anche se quando si cambia squadra si preferirebbe portarsi dietro tutto il coachiing staff per avere una continuità e sentirsi a proprio agio. Nel tempo s’insegna che ci sono ottimi coach in altre squadre, e questo è il caso di Detroit. Sicuramente tratterremo più allenatori di quelli che assumeremo.”
“Uno di questi è Sherman Lewis (l’offensive coordinator), che fondamentalmente è stato colui che mi ha insegnato questa modo di gioco ai tempi dei packers, per cui sono contentissimo che sia qui.”
Riguardo ai nuovi giocatori che dovrà allenare, e in particolare Joey Harrington, il qb della squadra, che dovrebbe essere il più felice dell’arrivo di un coach capace di far sbocciare e crescere molti talenti sotto il centro, Mariucci ha affermato: ”Valuteremo Harrington, ma già ai tempi di San Francisco pensavo fosse un ottimo giocatore, e non ho cambiato idea. Sono ansioso di poterlo controllare. Ho speranza che possa diventare un Qb di livello”
“Abbiamo alcuni ottimi giocatori, soprattutto giovani, su cui dovremo costruire una squadra vincente. Non andremo ad inseguire 15 Fa per vincere il massimo numero di partite il prossimo anno, per poi trovarci con problemi di salary cap l’anno successivo, stiamo costruendo per il futuro, e lo faremo attraverso il draft”
Effettivamente il neo allenatore sembra aver subito intrapreso la strada giusta. Tutti gli esperti hanno considerato da molto buono ad ottimo il draft svolto dai Lions, e ovviamente la mano di mariucci era ben visibile dietro il lavoro svolto. Sono arrivati alcuni ottimi prospetti, come il DT Redding, che è sicuramente uno dei Dt/De più sottovalutati del draft, come il Rb Pinner, cui era seriamente interessato anche Parcell, e che non avrà l’esplosività dei migliori rb usciti quest’anno, ma che sicuramente ha la possibilità di divenire un solido giocatore, o come il LB Baily, considerato da molti il miglior OLB di questa mandata, che scelto nel secondo giro rappresenta una forza, e che dovrebbe poter colmare il vuoto tra gli OLB, soprattutto se i problemi alle ginocchia non ne raletteranno la crescita.
Ma le speranze di squadra e tifosi sono riposte in Charlie Rogers, il ricevitore da Michigan State, scelto come secondo assoluto. Da molti definito il nuovo Randy Moss (anche se questo appellativo è sicuramente stato abusato in questi anni.) è sicuramente il più completo wr del draft, non il più veloce, non quello con la miglior taglia, ma sicuramente il più completo.
Più che Randy Moss a molti ricorda proprio Terrel Owens, la stella dei 49 ers allenata da Mariucci fino allos corso anno. Alto circa 6 piedi e3 pollici con un peso di 203 libbre, ha una velocità di 4.40 sec. sulle 40 yards. I ricevitori difficilmente producono già al primo anno, ma Rogers ha le potenzialità per diventare un fattore nel passing game dei Lions fin dalla prima settimana di NFL.
Capace di battere in profondità i migliori Cb, o di correre le tracce in mezzo al campo affrontando i colpi dei Lb o delle SS, in grado di prese acrobatiche straordinarie quando il pallone è appena vicino, non dovrebbe avere problemi a trovare feeling con Harrington.
Il neo acquisto sembra già maturo per la grande platea del football professionistico, avendo la maturità per resistere alla pressione dei media e del pubblico, mentre sul campo ha dimostrato di saper rimanere concentrato, senza cali di tensione per la durata dell’intero incontro. L’unico neo evidenziato, a livello universitario, è stato nell’aiuto sul gioco di corsa, avendo lasciato spesso a desiderare nei bloccaggi.
Questo è una parte del gioco che il ragazzo potrà migliorare, anche grazie alla presenza di un ottimo staff. La presenza di Rogers, che partirà titolare nel ruolo di primo wr, permetterà , inoltre, di spostare Hakim nel ruolo di slot reciver, sicuramente più consono ai mezzi fisici dell’ex Rams, rendendo più pericoloso l’intero attacco dei Lions.
IL primo impatto con la squadra, la prima della NFL ad iniziare sono state le varie qb school, i camp per i rookie, in cui Mariucci ha potuto iniziare il lavoro con i giocatori.
“Ciò che è importante” ha affermato al termine dei minicamp in giugno. “E’ che abbiamo iniziato a capire come dobbiamo allenarci, drill dopo drill, come dobbiamo comportarci, come dobbiamo mangiare etc.., siamo ancora work in progress”.
L’allenatore ha apprezzato anche l’atteggiamento della squadra: “Ciò che ho realmente apprezzato è che tutti i giocatori fossero pronti ad allenarsi prima che i coach fossero pronti”.
Harrington, parlando del neo coach ha affermato: “E’ un tipo che parla chiaro, dice direttamente ciò che vuole, ed è molto rispettato per questo” . L’entusiasmo ha contagiato un po’ tutti: “Anche se vorrei che la stagione iniziasse domani sento che non siamo ancora pronti, abbiamo ancora un sacco di lavoro da fare per tutto il traning camp”
Il traning camp è iniziato il 24 luglio con l’arrivo all’Allen Park Headquarters dei rookie. Le domande che devono trovare risposta prima dell’inizio della stagione sono molte, a cominciare dalla posizione di Lb, dove non è ancora chiaro se Boss Baily possa riuscire a giocare la posizione Strong Side, per continuare con i necessari miglioramenti dei Db, dove si dovrà provvedere a risollevare una posizione che nella scorsa stagione è risultata la 30° della lega, per non citare la necessaria maturazione di Harrington, che sarà una delle chiavi dalle stagione di Detroit, e dei ricevitori, che sicuramente avranno addosso l’attenzione di tutti.
I Lions sperano e hanno la necessità che Rogers abbia un impatto immediato, e che, da subito, costituisca un valido bersaglio per i passaggi di Harrington, ma l’allenatore sa anche che difficilmente i rookie, in quel ruolo specifico, riescono ad avere un impatto immediato.
Ciò che la squadra sa per certo è che prima (come tutti sperano) o poi Rogers sarà tra i migliori nel ruolo. Per il momento la futura star sta imparando la posizione.
“Sapete cosa mi piace di più” ha detto l’allenatore riferendosi a Rogers, “sembra ricordarsi tutto, gli assegnamenti, le responsabilità , sembra si sia ricordato tutto dei precedenti allenamenti, pur avendolo messo in differenti posizioni. Si è allenato con costanza, iniziando presto e finendo per ultimo, sta imparando come si deve lavorare nel mondo professionistico”.
Fino a questo momento il traning camp non ha avuto particolari intoppi, solo Ricks, che ha avuto un intervento al ginocchio sembra essere in difficoltà , ed è stato messo in lista infortunati. Altri giocatori che stanno lamentando qualche contrattempo sono Hakim, ancora alle prese con un vecchio infortunio, e L. Ellis, alle prese con uno stiramento. Un giocatore che la squadra vorrebbe vedere all’opera, ma che risulta ancora sulla liste dei giocatori non fisicamente a posto è A. Pinner.
L’infortunio al piede che lo blocca dal senior bowl, e che lo ha fatto scendere fino al quarto giro, lo sta limitando ancora. Millen: “Sono ansioso di vederlo all’opera, anche perché nei filmati sembra dannatamente bravo” .
Oltre a Pinner, anche Bryson, il free agent arrivato dai Bills è alle prese con una lenta riabilitazione dopo l’intervento per la ricostruzione dei legamenti. Nelle intenzioni dei Lions, il neo acquisto dovrebbe costituire con Stewart la coppia di rb titolari, com’è nelle abitudini del neo capo allenatore, che usa affiancare un rb più elusivo ed esplosivo, Bryson nella fattispecie, ad uno più potente, un classico inside runner.
Ovviamente non basterà la presenza di un nuovo coach, o di una stella a rendere una squadra dal record perdente 3-13, in una contendente al Super Bowl, ma la squadra si è sicuramente mossa bene, mettendosi in posizione ideale per migliorare il proprio record, anche se difficilmente si potrà sperare di arrivare al 50%. Ma, qui tutto deve essere considerato in prospettiva futura, e da questo punto di vista, il lavoro è solo all’inizio.