Tony Boselli quando giocava per i Jacksonville Jaguars
L'arrivo della free agency e del salary cap costringe da anni i general manager della NFL ad ogni tipo di scongiuri pur di evitare che qualche giocatore importante subisca un grave infortunio. "Un infortunio è una disgrazia. Nell'attuale sistema è impossibile accumulare abbastanza talento per sopperire all'assenza dei migliori", ha dichiarato un ex G.M. dei Redskins, Charley Casserly.
I suoi colleghi di Houston, Kansas City e Minnesota dopo gli eventi recenti non avrebbero difficoltà a dargli ragione. I Texans dovranno fare i conti con la perdita di uno dei migliori linemen della lega, Tony Boselli, che ha deciso per i problemi alla spalla sinistra che lo affliggono da 2 anni.
I Chiefs invece sono alle prese con i dubbi legati al recupero di quello che viene considerato uno dei miglior running back della lega, Priest Holmes. I Vikings infine perderanno, almeno per la prima parte di stagione, l'unico giocatore in grado di togliere un po' di pressione dalle spalle di Daunte Culpepper e Randy Moss, Michael Bennett.
Boselli, 31enne, ha detto di essersi ritirato "per motivi medici, nello specifico a causa della spalla sinistra. Ormai era come giocare con un braccio solo. Scendendo in campo avrei solo corso il rischio di fare male a me stesso o creare problemi a qualche compagno. Alla fine speravo in un miracolo che purtroppo non è arrivato".
Negli ultimi mesi le voci sulle difficoltà di recupero da parte del giocatore si erano fatte sempre più forti ma la sua presenza ad alcuni minicamp dei Texans sembrava smentire tutte le dicerie. In seguito si è saputo che in realtà negli allenamenti cui il giocatore aveva preso parte non era mai stato in grado di partecipare attivamente, sempre per i problemi alla spalla, operata 3 volte negli ultimi 2 anni.
Il left tackle fa risalire l'inizio di tutti i suoi guai proprio a 2 anni fa, quando ancora era un giocatore dei Jacksonville Jaguars. Nel 2001 venne operato prima alla spalla destra e poi alla sinistra. Quest'ultimo intervento, eseguito da Carlos Tandron, medico dei Jaguars, e mirato al potenziamento dell'arto secondo il giocatore era "non necessaria".
"Anche se non sono un medico credo che qualcosa sia andato male, che sia successo qualcosa", ha dichiarato Boselli. "Nei colloqui con Tandron non si era mai parlato di rischi per la mia carriera. Il dottore mi aveva sempre assicurato che il recupero sarebbe proceduto senza problemi ma così non è stato. Avrei avuto più possibilità di giocare se non mi fossi operato".
Boselli ha già avuto modo di esprimere i propri dubbi sull'intervento durante un infuocato incontro con Tandron in occasione di una partita fra Texans e Jaguars. Il giocatore non esclude neanche una causa contro la sua ex squadra ma per il momento nessuna decisione è stata presa.
"Non so se è quella la strada giusta da seguire. Ora non ho ancora deciso cosa fare". Da parte loro i Jaguars si sono dichiarati sorpresi dalle frasi del left tackle ma hanno preferito evitare altri commenti. Tandron non ha voluto invece rilasciare nessuna dichiarazione sulle accuse del giocatore.
Boselli è quindi costretto a ritirarsi senza aver giocato neanche una partita con la maglia dei Texans. Il left tackle era stato il primo giocatore scelto dalla franchigia di Houston nell'expansion draft del 2002 dopo essere stato inserito nella lista dei giocatori sacrificabili dai Jaguars solo a causa dell'ingaggio oneroso e dei problemi alla spalla.
Boselli ha partecipato a 5 Pro Bowl nei 6 anni in cui non ha avuto problemi fisici ed è ritenuto da molti uno il migliore left tackle della NFL. Fra i suoi sostenitori c'è anche Dom Capers, attuale allenatore di Houston: "Quando era al meglio della sua condizione fisica era all'altezza di ogni altro left tackle della lega".
Al momento di annunciare la sua scelta nell'expansion draft il general manager dei Texans, Charley Casserly, dichiarò che la franchigia aveva appena acquisito il suo "primo Hall of Famer e non abbiamo ancora giocato neanche una partita". Boselli era apprezzato anche dai compagni di squadra. Seth Payne, collega di Boselli con i Jaguars e i Texans, ha dichiarato che "quando non aveva problemi fisici Tony dominava tutti gli avversari della NFL. Non so se qualcuno si è mai avvicinato a quello che Boselli ha fatto all'apice della sua carriera".
Prevedendo l'assenza di Boselli la dirigenza si era assicurata qualche veterano (fra cui il tackle Zach Wiegert) per migliorare la peggior offensive line della lega. Lo scorso anno la linea ha anche stabilito il record negativo della NFL per sack concessi con quasi 5 a partita. Capers ha una grande fiducia in 3 giocatori che lo scorso anno, nonostante fossero rookie, si sono ben comportati (le guardie Milford Brown e Fred Weary ed il tackle Chester Pitts).
Il ritiro del left tackle forse costringerà Capers a cambiare le sue strategie offensive. Lo scorso anno, sia per il fatto di essere rookie che per la poca protezione offerta dalla linea, David Carr aveva a disposizione un playbook molto semplice e non poteva fare affidamento sul gioco di corse. Quest'anno prima che cadesse la tegola Boselli l'intenzione era invece quella di dare più opzioni a Carr e di rinvigorire le corse grazie alla firma di Stacey Mack.
Un altro giocatore che all'apice della sua carriera si trova a lottare con un fastidioso infortunio è Priest Holmes, running back di Kansas City. Il problema di Holmes se confrontato con quello di Boselli è sicuramente meno grave ma il mistero che circondava le condizioni del giocatore non lasciava certo tranquilli i tifosi dei Chiefs.
Durante quest'offseason ci sono stati vari rapporti, alcuni contrastanti, sulla riabilitazione fisica di Holmes. Non è mai stato pubblicato nessun parere medico e tutte le voci si sono basate su persone vicine ai Chiefs, conoscenti del giocatore o notizie provenienti dai suoi compagni di squadra.
Per sedare tutti i dubbi il running back ha voluto dimostrare già nel primo allenamento di essere sulla buona strada della guarigione. Holmes si è mosso bene e non ha mostrato alcun problema all'anca, infortunatasi a dicembre in una partita contro Denver. "È stato grandioso, sono in perfetta forma", sono state le prime parole del giocatore.
I dubbi sull'effettiva guarigione però rimangono e saranno risolti soltanto quando Holmes giocherà partite vere e non i primi allenamenti del training camp in cui è vietato lo scontro fisico. In ogni caso tutti i segnali sono positivi. La fiducia dimostrata nei movimenti dal giocatore e le parole di chi lo ha visto da vicino fanno tirare un sospiro di sollievo ai tifosi.
"Priest è molto vicino al 100 percento", ha dichiarato Brian Waters, guardia dei Chiefs. Gli fa eco l'allenatore della franchigia del Kansas, Dick Vermeil: "Non ho notato niente di diverso in lui rispetto allo scorso anno. Mi è sembrato addirittura più veloce ed esplosivo".
Ora che sembrano risolti i guai fisici, Holmes e i Chiefs avranno però un altro problema di cui discutere: l'adeguamento finanziario del contratto del giocatore. Il suo agente vuole che l'ingaggio sia ridiscusso affinché Holmes diventi uno dei back più pagati della lega, una specie di premio per aver guadagnato 3200 yard e 29 td in 2 stagioni.
Durante l'offseason non ci sono stati progressi nei colloqui fra le due parti. Carl Peterson, presidente dei Chiefs, ha dichiarato che il contratto non sarà rivisto finché il running back non avrà dimostrato di essere completamente guarito. Il giocatore ha risposto dicendo che è pronto a saltare la prima gara di campionato se non si troverà un accordo. Però per dar prova della sua buona disposizione ha anche annunciato la sua presenza al training camp.
"Non si tratta di essere avidi", ha dichiarato Holmes, "voglio solo ricevere un'estensione che mi permetta di concludere la mia carriera con la maglia dei Chiefs. Per quanto riguarda l'aspetto economico non dico 'voglio questo, non un dollaro di meno'. Invece propongo di prendere lo stipendio dei 3 migliori back della NFL, dividerlo e partire da lì con le trattative".
Dati alla mano la richiesta di Holmes prevede un signing bonus di 8-9 milioni ed un contratto di 4 o 5 anni a 5 milioni l'anno. È bene ricordare che nel 2001 il running back firmò un contratto quinquennale da 8 milioni totali che prevedeva un signing bonus di 2 milioni.
La negoziazione del contratto forse si rivelerà per i Chiefs una fonte di maggior preoccupazione rispetto alle condizioni fisiche del giocatore. La franchigia finora oltre alle dichiarazioni di Peterson non ha detto molto né sembra intenzionata a farlo in futuro. Solo Holmes si è detto ottimista: "Credo che alla fine ci metteremo d'accordo".
I Chiefs si sono comunque premuniti nel caso dovessero partire senza Holmes. Infatti nel draft di 3 mesi fa hanno selezionato nel primo round Larry Johnson, running back di Penn State capace di correre per 2000 yard la scorsa stagione. Johnson si è subito inserito negli schemi di Kansas City ed ha già conquistato la fiducia di Al Saunders, offensive coordinator dei Chiefs.
Un altro running back che a causa di un infortunio dovrà guardarsi dalla concorrenza interna è Michael Bennett. Il giocatore dei Minnesota Vikings potrebbe essere costretto a saltare una parte o addirittura tutta la stagione a causa della lenta guarigione da un infortunio al piede sinistro. Lo scorsa primavera Bennett si era infortunato durante un allenamento di routine ed era stato operato dopo poche settimane.
In seguito ai dolori riportati dal giocatore prima dell'inizio del training camp lo staff medico dei Vikings ha deciso di eseguire un esame ai raggi X. Il controllo ha fatto vedere che la vite inserita nel piede per facilitare la guarigione si era spezzata. I medici consultati hanno allora proposto al running back due alternative: un intervento non invasivo che potrebbe farlo tornare in campo fra due mesi o un'altra operazione che gli farebbe saltare la stagione ma risolverebbe definitivamente il problema.
La scelta di Bennett è ovviamente caduta sulla prima opzione, nella speranza di poter giocare almeno il finale di stagione. In settimana verrà iniettata nella frattura una proteina che stimola la crescita dell'osso. Dopo l'intervento il piede sarà ingessato e verrà stimolato elettricamente per favorire la formazione dell'osso. "Quello che lo stimolante fa", ha spiegato Bennett, "è comportarsi come una super colla che aiuterà l'osso a crescere un po' più in fretta".
Il preparatore atletico dei Vikings, Chuck Bertha, ha dichiarato che "se tutto va bene Michael sarà in grado di giocare verso metà stagione. Fra 4-5 settimane toglieremo l'ingessatura e poi starà a lui aumentare la massa muscolare e riguadagnare la mobilità che aveva prima dell'infortunio".
L'intenzione del giocatore è quindi quella di voler rimandare al prossimo anno la seconda operazione pur di giocare parte di questa stagione. Infatti anche se fra un paio di mesi il piede non dovesse essere guarito completamente Bennett continuerebbe la rieducazione fissando l'intervento per i primi mesi del prossimo anno.
Una fonte vicina al giocatore ha dichiarato che "si tratta di vedere quanto dolore può sopportare Michael. Alla fine l'operazione andrà fatta ma se ad un certo punto della stagione sentirà di potercela fare allora non esiterà a scendere in campo. Così facendo non dovrebbe comunque correre il rischio di peggiorare la situazione".
Meno ottimista è il dottor Larson, ortopedico di Minneapolis che ha avuto a che fare in passato con infortuni di questo tipo: "Il trattamento cui si sottoporrà Bennett è stato eseguito in passato ma non ci sono molte informazioni disponibili. Non sarei sorpreso se fra 3 o 4 mesi il piede non fosse ancora guarito completamente e fosse necessario un nuovo intervento".
La perdita di un Pro Bowler da 1300 yard ha rovinato i piani della franchigia che faceva molto affidamento su Bennett per aiutare Culpepper. La dirigenza ha però deciso di non firmare nessun running back ma di fare affidamento su quelli presenti nel roster, Doug Chapman e Onterrio Smith.
Specialmente sul secondo si concentrano le attenzioni dello staff tecnico dei Vikings. Il giocatore, considerato dagli esperti una sicura scelta del primo round di quest'anno, è stato invece scelto da Minnesota al quarto giro a causa di alcuni guai con la giustizia (uso di marijuana e guida in stato di ubriachezza) che lo hanno etichettato come ragazzo "difficile".
Gli allenatori dei Vikings sono convinti che una volta superati questi problemi Smith sarà in grado addirittura di fare meglio di Bennett. Rispetto al compagno di squadra è meno veloce però una buona accelerazione e un ottimo fisico gli dovrebbero comunque permettere di guadagnarsi il posto di titolare. Un membro di Minnesota ha dichiarato che "Smith è il back più dotato fisicamente che abbiamo nel roster. Se riuscirà a garantire un buon numero di corse a partita diventerà il nostro running back numero 1".
Con buona pace del vecchio detto che nella NFL non si può perdere il posto di titolare a causa di un infortunio.