It’s Tuna Time in Dallas

Bill Parcells, nuovo allenatore dei Cowboys

Tra i molti movimenti della off-season 2003, quello che ha attirato di più l'attenzione dei Media made in USA è stata il ritorno ad allenare del "Grande Tonno", alias Bill Parcell, uno degli Head Coach più carismatici e vincenti della NFL. Nel suo palmeres si possono annoverare una vittoria al Super Bowl, alla guida dei Giants, e una partecipazione con i New England Patriots. Ciò che però colpisce di più di Parcell, e ciò che probabilmente ha attirato di più la dirigenza dei Cowboys, è la sua capacità  di ricostruire franchigie in crisi, avendo portato tute le sue squadre, in breve tempo, a passare da un record perdente ad uno vincente, con partecipazioni ai play-off, come possono attestare anche i Jets, la terza ed ultima squadra allenata da Parcell. Per evidenziare quanto interesse la stampa e le televisioni statunitensi abbiano riservato al rientro in panchina dell'allenatore, basta ricordare che nella scorsa primavera, al meeting dei proprietari, la conferenza del neo coach dei Cowboys, tenuta di fianco a quella dell'allenatore dei campioni del mondo Gruden, ha registrato il "tutto esaurito", mentre il collega con l'anello al dito, aveva le sedie di fronte a Lui semi deserte.

Scottato da annate deludenti, con le ultime due stagioni in fotocopia, con un record di 5 w-11 l, Jerry Jones ha deciso di affidarsi ad un coach di livello, il secondo della sua gestione, dopo Jimmy Johnson. Era dal lontano 1994, anno del quarto titolo, che la squadra Texana era affidata ad allenatori fantoccio, con il proprio presidente a fare il bello e cattivo tempo, spesso presente anche sulla sideline durante le partite. I risultati, inizialmente, non erano stati così disastrosi, ma ovviamente ciò era dovuto all'enorme talento posseduto in quel periodo da " The Americans Team", però una volta persi i giocatori fondamentali, i danni prodotti da questo tipo di gestione non sono tardati ad apparire.

Tutti gli esperti di football d'oltreoceano, fin dalla conferenza di presentazione del nuovo allenatore capo, si sono chiesti fino a quando il sodalizio tra le due vulcaniche personalità , sarebbe stato in grado di resistere. Entrambi sono tra i 60 e i 70 anni, ed combinati assieme i due hanno vinto 5 degli ultimi 17 Super Bowl,ma l'ultimo dei due a vincerlo è stato il proprietario dei Cowboys nel lontano 1995, per cui è prevedibile che siano entrambi assetati di vittorie. Ad ora Parcell e Jones non hanno evidenziato alcuno screzio, lavorando di comune accordo, con l'intento di riportare in auge una delle franchigie più titolate del football moderno. Parcell alle domande dei cronisti ha sempre risposto di non aver alcun problema con il suo "datore di lavoro", elogiando l'operato di Jones e la sua attiva partecipazione a tutte le attività  della squadra, pur senza interferire nell'aspetto tecnico, ma cercando di occuparsi di quello organizzativo. In realtà  sembra che " il Grande Tonno" abbia scelto un rientro dal "basso profilo". L'anno scorso era stato in procinto di rientrare, a lungo corteggiato dai futuri campioni del mondo, per prendere l'eredità  di Dungy, ma problemi sugli accordi riguardo alle responsabilità  dell'allenatore, che voleva anche il ruolo di G.M., oltre all'ipotesi di un suo inserimento nella Hall of Fame, fecero saltare il tutto. In Texas Bill ha invece accettato di occuparsi solo dell'aspetto tecnico, lasciando la gestione manageriale della franchigia a Jones e figlio, e questo per il momento sembra funzionare.

Il sodalizio ha prodotto, per il momento, una serie di buone scelte in off-season , oltre ad un draft di tutto rispetto. I primi movimenti dell'allenatore hanno riguardato, ovviamente, i propri collaboratori, infatti Parcell si è circondato di uomini fidati, mentre dal vecchio staff ha mantenuto solo Zimmer, il defense coordinator, che ha creato una delle migliori difese degli ultimi due anni, meritandosi così la riconferma. Negli altri ruoli chiave, soprattutto per ciò che riguarda l'attacco, punto dolente di Dallas, sono stati convocati alla sua corte dei fedelissimi, in primo luogo l'ex offense coordinator dei Giants Sean Payton, che non avrà  sulla carta lo stesso ruolo, essendo stato assunto con il titolo di Assistent Head Coach e Qb Coach, ma che in realtà  sembra designato ad essere il creatore del gioco offensivo dei Cowboys, nonché a chiamarne gli schemi durante gli incontri.

Tra i giocatori acquistati, si deve ricordare soprattutto il FB dei Jets, Anderson, non più un ragazzino, ma che porterà  sicuramente la voce del proprio allenatore nello spogliato dei cowboys, notoriamente uno dei più "turbolenti" della NFL. Le altre mosse di mercato sono state concentrate soprattutto a migliorare la line offensiva di Dallas, che negli scorsi anni non aveva protetto il proprio QB ha dovere. Young, dai Texsans, che rappresenta uno dei migliori giovani OT in circolazione, e il prolungamento del contratto dato a Adams, solidificano le posizioni esterne della linea, mentre la scelta di Al Johnson al secondo giro, permetterà  di avere un signor C negli anni a venire, nonché di poter spostare il talentuoso Gorude ha fare coppia, nella posizione di G, con quello che è da molti considerato il migliore in questo ruolo, L.Allen. Altri giocatori acquistati via free-agent e nel draft, per migliorare l'anemico attacco di Dallas sono stati il WR Glenn, ex di Parcell ai tempi dei Patriots, e i Te Campbell e Witten (probabilmente il miglior Te del draft, scivolato inspiegabilmente al terzo giro).

Parcell, fin dall'inizio non ha mostrato interesse a mettere sotto contratto un Qb in free agent, probabilmente per non mettere troppa pressione sulla propria compagine. Parcell è conscio che alla squadra non basterebbe un buon Qb per arrivare al Super Bowl, e avendo sempre affermato di non poter risolvere tutti i problemi in un solo anno ha posticipato il problema. Tutti i nomi accostati alla franchigia Texana, come p.es. Brian Griese, scaricato dai Broncos per approdare ai Dolphins, si sono rivelati del tutto sbagliati. Riguardo al neo acquisto di Maimi, l'allenatore ha mostrato totale indifferenza, e rispondendo a chi gli chiedeva se il giocatore potesse fare al caso della sua squadra, ha affermato che Lui non era interessato ad un Qb che lo avrebbe potuto portarlo al massimo ad un record di 8w-8l. In questo modo l'allenatore cercherà  di tirare fuori il meglio dai due Qb che attualmente si contendono il ruolo di titolare, Carter e Hiutchinson, sperando di avere ancora una volta pescato il jolly, riuscendo a far diventare uno dei due un valido giocatore.

Per quanto riguarda l'altro ruolo fondamentale, soprattutto per il gioco che normalmente propongono le squadre di Parcell, quello di Rb, l'allenatore ha avuto diversi problemi da risolvere, con la tele-novella dell'addio, in sostanza annunciato, ma non ufficializzato fino ad offseason inoltrata, dell'all time leading rusher, il mitico n° 22 dei Cowboys, E. Smith. Il giocatore, ora ai Cardinals, è stato fondamentalmente scaricato, con tutta la franchigia che ha preferito puntare su giocatori con i quali poter pensare al futuro. Per il titolare sembra certo l'utilizzo di Hambrick, che ha mostrato qualche flash di talento, nel ruolo di backup di Smith, ma il giocatore per il momento ha molto deluso le attese, presentandosi ai primi mini-camp in una forma fisica imbarazzante, totalmente sovrappeso. Ciò ha provocato le ire di Parcell, che ha dato un segnale alla squadra, costringendo il Rb a sedute supplementari e ad allenamenti specifici per smaltire i chili in eccesso. Per l'inizio del traning camp all'Alamodome di San Antonio, il giocatore dovrà  essere di nuovo in condizioni perfette, altrimenti il suo ruolo potrebbe essere in pericolo. Tutto il gioco di Parcell ruoto attorno ad un potente gioco su corsa, basti pensare che nel 1985 sotto la guida dell'attuale allenatore dei Cowboys Joe Morris, rb dei Giants ebbe la sua migliore stagione con 21 segnature, o al Curtis Martin del 1995, che nel suo anno da rookie con New England corse per ben 1.487 yards e segnò ben 14 volte.

Anche in questa vicenda, Parcell ha mostrato il polso che tutti gli riconoscono. Conosciuto come un sergente di ferro, ciò che più di tutto è stato notato negli allenamenti fin qui sostenuti dai cowboys, è la totale disciplina imposta ai giocatori, cosa spesso assente negli anni precedential "valley Ranch". Lo spogliatoio è stato reso un luogo "sacro", totalmente off-limits a tutti quelli che non fanno parte dello staff, chiudendo le porte alla stampa, regolando in maniera strettissima i tempi di colloquio con i giornalisti da parte dei giocatorie dello staff tecnico. Vietati i cellulari all'interno de centro di allenamento, mentre tutte le pareti sono state tappezzate da cartelloni recanti frasi riguardanti orgoglio, disciplina e spirito di squadra. L'aspetto psicologico è stato curato fin nei minimi dettagli.

Per quanto riguarda la difesa, l'innesto principale riguarda il Cb Newman, considerato da molti il miglior rookie Cb ad uscire dal college dai tempi di C.Woodson. Unito alle due saftey Woodson e Williams, reduce quest'ultimo da un'annata straordinaria, avendo mantenuto fede a tutte le aspettative sul giocatore, e all'altro Cb Ross, uno scelta di 5° giro dello scorso draft che ha reso ben oltre le attese, permetterà  alla franchigia di avere sulla carta una delle migliori secondarie, trasformando un punto debole in un reparto che dovrà  fare da fulcro a tutta la squadra. In particolare Parcell spera che una migliore copertura nelle secondarie, aiuti la linea difensiva molto deludente da diverse stagioni. Se infatti Ellis è divenuto un solido giocatore, Eukban non ha ancora mostrato il talento che lo ha fatto essere una prima scelta nel draft di cinque anni or sono. Inoltre anche il secondo Dt è una grossa incognita, essendo affidato a Brandon Noble.

Con il traing camp alle porte, tutti gli occhi sono puntati sul carismatico Head Coach, per vedere se e in quanto tempo riuscirà  a risolvere questo nuovo rebus. Alle domande sul perchè Parcell abbia scelto di ritornare ad allenare, la risposta, forse un pò scontata, è sempre stata che la passione per il gioco, la suspense che si prova al fischio di inizio alle 13 della Domenica, sono terribilmente faticose da sopportare, ma danno senzazioni assolutamente uniche, a cui è difficile rinunciare. Ciò che si può affermare con certezza è che, ancora una volta, Parcell ha sicuramente avuto coraggio nello scegliere une delle più complesse situazioni dell'NFL, rimettendosi alla prova, scommettendo di poter riportare ai fasti che gli sono consoni, la squadra più amata ed odiata della NFL.

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