Era mio padre

Quest'anno Jay Fielder avrà  uno scomodo back up alle spalle…

Alla fine degli anni '90 si parlava di Denver e Miami e nel mondo del football, ma forse non solo si pensava a John Elway e Dan Marino, due dei più forti Qb ogni epoca. Oggi si parla di Brian Griese, Jay Fiedler e Jake Plummer, tre buoni quarterback che quest'anno dovranno dimostrare di essere dei campioni.

Il cammino per ognuno di loro non sarà  facile ma se per Jake Plummer finalmente si è aperta la possibilità  della vita in una squadra finalmente che punta in alto, per gli altri due sarà  una vera battaglia campale per la conquista di un posto da titolare che mandi alle spalle anni in cui il confronto con Elway, predecessore di Griese a Denver, e Marino, che nel 2000 lasciò a Fiedler lo scettro di leader della squadra, ha negato la gioia di ogni vittoria che non fosse nei playoff e aumentato la tensione in caso di sconfitta.

Ma veniamo con ordine: la squadra è una delle storiche della NFL ed è anche una delle più seguite nel mondo anche grazie ad un logo accattivante ed ad un merchandise distribuito in ogni parte del mondo. Inoltre ha nel suo palmares una stagione mitica che rappresenta il traguardo a cui ogni squadra tende ad inizio stagione: la PERFECT SEASON del 1972!

Il fatto di giocare in una squadra del genere, sotto gli occhi di milioni di tifosi che si aspettano di vedere il ripetersi di quell'impresa, però, non avrà  lo stesso peso per entrambi i QB che si contendono il posto da titolare.
Questo non perché Fiedler è titolare a Miami da alcuni anni, ma perché Griese è il figlio del quarterback che fece ciò che nessuno è riuscito ad eguagliare ovvero rendere imbattibili i propri compagni di squadra ed ogni pallone che riuscirà  a giocare sarà  oggetto di confronto con le gesta del giocatore membro dell'Hall of Fame.

"You know what, I have always said that my father was a Hall of Fame quarterback. But more importantly and to me he was a Hall of Fame father" ricorda sempre Brian…

Ad aumentare i problemi per l'ex leader di Michigan sarà  anche la situazione nello spogliatoio dato che l'Head Coach Wannstedt ha sempre pensato che Fiedler sia da considerarsi il leader della squadra anche dopo l'arrivo del nuovo QB.

Ma allora cosa ha portato la società  a preparare ad un quarterback titolare un contratto per 2 anni?

La risposta risale proprio alla stagione del 1972!
In America non si scordano degli eroi ed il pensiero di poter prendere il figlio di uno dei giocatori della stagione dei record non ha fatto dormire i dirigenti della Florida ed i tifosi hanno iniziato a sognare una squadra di nuovo al livello della sua fama.

Inoltre, anche se dopo aver visto le prestazioni del backup Lucas l'anno scorso i tifosi hanno concretizzato che anche Fiedler non è poi così male (anche se sinceramente dopo quelle partite anche il panettiere sotto casa è un leader migliore di Lucas!), la squadra non si è mai espressa in maniera convincente nelle ultime stagioni ed anche l'anno scorso i playoff sono stati mancati e la coppia coach-QB sembra essere il marchio della sconfitta.
Quindi un QB di esperienza non può che creare un po' più di impegno nella squadra che da troppo tempo non arriva alla meta!

Dicevamo di Fiedler, è ai Phins dal 2000 anno in cui arriva e gioca da subito titolare disputando 15 partite con un rating di 74.5, i TD sono pari agli intercetti ma la squadra arriva ai playoff con un 11-5 di tutto rispetto, arriva al divisional ma si arrende ad OAK con un netto 0-27.

Nell'anno seguente il rating migliora, i TD superano, anche se solo di una unità , gli intercetti ed il record si conferma di 11 vittorie e 5 sconfitte ma la sconfitta arriva prima del previsto nella Wild Card con Baltimora, questa stagione, infine, dopo l'acquisizione di un R.Williams stellare sembrava la volta buona ma, nonostante il rating sia cresciuto ancora (85.2) e i TD siano 14 a fronte di 9 intercetti, la squadra non approda ai playoff a causa di alcune sconfitte patite durante la sua assenza ed alla sconfitta contro i Patriots alla 17° in cui Fiedler non demerita lanciando poco ma bene con 1 TD e 0 INT.

Mentre Fiedler sfornava stagioni vincenti a Miami, Griese faticava a Denver, Elway si ritira al suo secondo anno nella lega e Brian da titolare non riesce a far giocare bene la squadra campione uscente ed il 6-10 finale è terribile!

La squadra è ultima ma lui rimane titolare un altro anno potendo far vedere così di che pasta è fatto, il suo rating nel 2000 è di 102.9, i TD 19 e gli intercetti solo 4 vola anche al Pro Bowl ma nonostante il record di 11-5 la corsa si arresta alle Wild Cards contro i futuri campioni di Baltimora. La strada, però, è aperta ed i futuro sembra sorridergli, ma non nella stagione seguente dove il rating torna sotto l'80, gli intercetti sono 19 e la squadra non arriva ai playoff dopo un misero 8-8.

L'anno passato poteva essere terribile per Denver dato il ritiro di una leggenda dei Broncos campioni quale Terrell Davis ma la scoperta del rookie Portis aveva alimentato speranze, la squadra gioca bene ma nella division ci sono i Raider che hanno avuto un Gannon MVP stagionale ed il record di 9-7 non basta ed ai playoff vanno i Browns pur con lo stesso record.

Denver decide di lasciar scadere il suo contratto e di puntare su Plummer in arrivo da Arizona ed il primo giugno Griese è libero di accasarsi, mai come questa volta il termine è letterale, a Miami.

Il 9 Griese firma ma il coach dice subito che inizierà  da backup ed il figlio del mitico Bob alla conferenza stampa di presentazione risponde modestamente:
"I don't know the offense. I don't know the players. The players don't know me necessarily, and it's June. So I am going to come in; I am going to work hard. I don't know the players or the system yet but I do know this: I am going to work hard to fulfill any type of role that I do have in any way that I can to help this team. I don't care if it's carrying the water out to the players I am going to do it because I understand that there's a lot of different roles to a successful team and whatever role I might end up having, I am going to do it to the best of a my ability."

Risponde il figlio di Bob alla sua presentazione e continua: “This team does not need a controversy; it needs consistency, hopefully, that's what I'll bring. I'm going to support Jay in any way I can, and I think Jay will play well and have a good year. In case something happens, I'm here so that what happened last year doesn't happen again.”

La modestia non serve nella lega ed i detrattori dell'Head coach aspettano con ansia il suo utilizzo e la cacciata della coppia Wannstedt-Fiedler, se questo accadrà  agli occhi degli spettatori sembrerà  di vedere in campo il 12 di suo padre anche se, come precisa Bob, sarà  il 14 il numero scelto da Brian proprio come a Denver: “Although, (Dad) did say that he would bring the No. 12 jersey out of retirement for me, but I said, 'No, I don't need that much pressure.' ”

Certamente sarà  per lui un'emozione vestire quella maglia, come lui stesso racconta: "I've been a Miami Dolphins fan my entire life. To watch guys like Paul Warfield, Joe Rose, Larry Little and Dwight Stephenson, I loved every minute of it. I never thought that when I was a kid, coming up to training camp and being on the field with these idols and watching these games, I would have the opportunity playing for the Dolphins. This is kind of surreal for me, but it's a great opportunity, and I'm very excited about coming here and getting this team back to the Super Bowl, where it was 30 years ago.”

Nella terra di Dan Marino è arrivato il successore di Elway ed è il figlio di Bob Griese.
Prepariamoci ad una stagione bollente nello stato della Florida!

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