Un giocatore dei Dolphins aiuta Griese a cambiare divisa, partendo dall'elmetto
Fino a qualche anno fa la data del primo giugno era attesa con trepidazione da tutti i general manager della NFL. Il Collective Bargaining Agreement della lega fissa per quel giorno l'inizio dell'anno fiscale. Questo vuol dire che tagliare un giocatore dopo quella data permette alla franchigia di spalmare il contratto del giocatore su due stagioni invece che una sola liberando così dello spazio prezioso per l'anno corrente.
In passato non era raro trovare elementi di valore nella lista degli "scaricati". Fra i più importanti ci sono Deion Sanders (ritiratosi nel 2001 dopo essere stato lasciato libero dai Redskins), il mitico Jerry Rice (giudicato finito nel 2001 dai 49ers e firmato subito dagli Oakland Raiders) e l'mvp del 1998, Randall Cunningham (tagliato dai Minnesota Vikings nel 2000 per aver rifiutato una decurtazione dello stipendio).
Col passare degli anni i general manager della lega hanno imparato a gestire il salary cap ed ogni anno il numero dei giocatori importanti rilasciati a giugno è andato diminuendo. Quest'anno non ha fatto eccezione. L'unico big è stato Brian Griese, lasciato libero da Denver dopo 5 anni altalenanti. Il fatto che il numero due nella lista fosse J.J. Stokes rende l'idea del livello dei giocatori disponibili quest'anno.
Già da qualche mese si sapeva che l'ex Bronco era molto interessato all'offerta dei Miami Dolphins e che l'idea di seguire le orme del padre Bob, vincitore di due Super Bowl come quarterback di Miami, non gli dispiaceva. Addirittura si vociferava che il giocatore già da un paio di mesi avesse il playbook con gli schemi della sua nuova squadra per facilitare la transizione dal gioco di Shanahan a quello di Dave Wannstedt.
L'accordo è arrivato dopo soli 5 giorni dall'annuncio del taglio da parte di Denver. L'agente di Griese ha dichiarato che il contratto non è stato ancora firmato ma sarà solo una formalità dopo che il giocatore avrà passato una visita medica. Il contratto biennale porterà nelle tasche di Griese 1 milione di signing bonus e 530 mila dollari come stipendio base per quest'anno. Sono previsti anche incentivi in base al suo comportamento in campo.
Il peso abbastanza elevato del quarterback contro il salary cap del prossimo anno (6 milioni) unito al contratto dell'attuale quarterback titolare, Jay Fiedler, che passerà da 700 mila dollari a 3.7 milioni, implica che il l'accordo appena concluso dovrà essere rivisto fra qualche mese nel caso Miami decidesse di trattenere entrambi.
L'aggiunta di un quarterback nell'offseason era stata annunciata dall'allenatore dei Dolphins e dal proprietario della franchigia, H. Wayne Huizenga, che avevano spiegato con la mancanza di una buona riserva il mancato approdo ai playoff nella scorsa stagione. Ray Lucas, inconsistente lo scorso anno nelle partite da titolare, è stato rilasciato nel mese di Aprile lasciando Miami col solo Sage Rosenfels come riserva di Fiedler.
I commenti positivi sulla scelta di Miami non si sono fatti attendere. Randy McMichael, tight end dei Dolphins, ha dichiarato che "è un grande acquisto per la nostra squadra. Penso che spingerà Jay a far del suo meglio per non perdere il posto. Alla fine Fiedler sarà un giocatore migliore e il nostro attacco sarà sicuramente migliore".
Trevor Pryce, defensive end dei Denver Broncos, ha detto che "Griese a causa dell'infortunio patito alla spalla destra non è sicuramente il giocatore del 2000 ma è comunque un miglioramento rispetto a Fiedler, anche con una spalla rovinata".
Wannstedt nei giorni passati ha detto chiaramente che il titolare è l'attuale quarterback ma resta da vedere cosa farà l'allenatore nel caso Fiedler dovesse trovarsi in difficoltà , soprattutto considerando che il posto di Wannstedt non è più così sicuro come sembrava lo scorso anno.
Anche l'ex quarterback dei Broncos non potrà fallire questa occasione perché gli ultimi due anni a Denver sono stati molto deludenti e la scusa degli infortuni non potrà reggere in eterno. Un buon anno sarà la risposta migliore alle critiche degli addetti ai lavori. L'ultimo a sparare a zero sul giocatore è stato Bill Parcells che, alle prese con una disastrosa situazione quarterback a Dallas, ha dichiarato che preferisce tenersi quello che ha e che non è interessato ad "un quarterback che può portarmi al massimo ad un record di 8-8".
Oltre a Griese dovranno trovarsi un'altra squadra, tra gli altri, anche J.J. Stokes e Junior Bryant rispettivamente wide receiver e defensive tackle dei 49ers, Akili Smith, quarterback dei Bengals, e Ray Crockett, defensive back dei Chiefs.
Dopo 9 stagioni che definire deludenti è un eufemismo, Stokes non vestirà più la maglia di San Francisco. Il general manager dei 49ers ha detto che "il giocatore è stato tagliato perché abbiamo bisogno di spazio per firmare i nostri rookie. Ne abbiamo ben 7 e i 2 milioni guadagnati faranno comodo".
Al giocatore era stato dato il permesso di cercare qualcuno con cui organizzare una trade ma nessuno si è fatto avanti perché già da tempo si sapeva che sarebbe stato tagliato a giugno. Per assicurarsi il wide receiver si sono già fatte avanti Carolina, Denver, Detroit (allenata da un ex 49ers, Steve Mariucci), Jacksonville e N.Y. Jets.
I 49ers hanno tagliato anche Bryant, inattivo da tre anni a causa di un infortunio al collo che gli ha stroncato la carriera dopo aver firmato, solo sette mesi prima, un contratto di sette anni. Proprio per motivi di salary cap San Francisco non ha rilasciato subito il giocatore ma lo ha iscritto per due anni nella lista degli infortunati.
Dopo aver giocato solo 22 partite in 4 anni con la maglia di Cincinnati, Smith sapeva da tempo di doversi rivolgere altrove per una nuova chance nella lega e la firma di Shane Matthews ha permesso ai Bengals di sacrificare la terza scelta assoluta nel draft del 1999.
“E' un gran giorno",ha dichiarato il quarterback. "Ora avrò la possibilità di partire da zero e senza condizionamenti. Sono sicuro di poter diventare titolare nella NFL e spero che qualcuno mi dia una possibilità ". Il fatto però di essere libero solo a giugno non lo aiuta di certo. Molte franchigie si sono già sistemate nel ruolo e Smith dovrebbe trovare solo un posto da terzo o quarto quarterback nel roster con la speranza di mettersi in evidenza per la prossima offseason.
Le sue probabilità di successo però non sembrano molto alte. Il parere di un general manager della AFC non gli lascia scampo: "Smith non ha molto talento non ha molta fiducia in sé stesso e questo non è un bene per un quarterback”.
L'unica franchigia che si è fatta avanti finora è Green Bay. "Valuteremo la sua situazione", ha detto Reggie McKenzie, dirigente dei Packers. "Decideremo poi se invitarlo da noi per un workout. Non cerchiamo un titolare ma un giocatore da inserire nel nostro sistema gradualmente". L'agente del giocatore ha dichiarato che è già stata avviata una trattativa ma nessuna delle due parti ha fretta di chiudere.
Crockett, 36enne cornerback di Kansas City e vincitore di due Super Bowl con Denver, lo scorso anno non era riuscito a guadagnare il posto di titolare e 3 milioni di dollari contro il salary cap sono forse sembrati troppi ai dirigenti per una riserva, considerando anche che i Chiefs hanno già in casa i sostituti (Dexter McCleon e Julian Battle). Il denaro risparmiato servirà alla franchigia per firmare le scelte del draft di quest'anno, Larry Johnson per primo.
L'agente di Crockett ha dichiarato che il giocatore non sta pensando al ritiro. "Si mantiene sempre in ottima forma e vorrebbe continuare a giocare nella lega almeno per altre due stagioni". Non sembra però esserci molta ressa per assicurarsi un cornerback di 36 anni con due stagioni molto negative alle spalle.
Durante la scorsa settimana hanno fatto notizia anche i problemi dei giocatori della NFL con la giustizia. Ad avere a che fare con la legge sono stati Michael Pittman, running back di Tampa Bay, Bruce Smith, defensive end dei Washington Redskins, e Jerramy Stevens, tight end dei Seattle Seahawks.
Con l'arresto di Pittman il numero di Buccaneers arrestati in questa offseason diventano tre: prima di lui era stato il turno del cornerback Dwight Smith (voleva sedare una rissa dopo un incidente stradale usando una pistola) e dell'offensive tackle Kenyatta Walzer (arrestato per aver turbato l'ordine pubblico ed assalito un poliziotto).
Il running back campione del mondo è stato fermato per aver volontariamente urtato più volte con la sua auto quella della moglie su cui si trovava anche suo figlio di 2 anni. Per il giocatore si tratta del terzo arresto in tre anni a causa di problemi familiari.
Pittman si è difeso dicendo che è stata la moglie a venirgli addosso ma il rapporto della polizia e alcuni testimoni affermano che il lato del passeggero dell'auto della moglie è stato colpito con abbastanza forza da far esplodere la ruota anteriore.
Proprio due giorni prima dell'incidente il giocatore aveva dichiarato che in occasione dell'arresto del 2001 "c'erano parecchie liti in famiglia. Ora però le cose vanno bene. Abbiamo ancora degli scontri come ogni coppia di sposi ma i giorni passati in galera mi hanno fatto crescere".
Pittman sarà allora contento di poter crescere ancora di più visti i sei capi di accusa che pendono sulla sua testa. Infatti il giocatore si trovava in regime di libertà condizionata a causa dei due passati incidenti e il pubblico ministero ha già chiesto la sua revoca per mandare il giocatore in galera.
La franchigia di Tampa non ha dimostrato la stessa fermezza concedendo al giocatore la possibilità di frequentare il mini camp. Jon Gruden ha solo dichiarato che "fino a che la giustizia non farà il suo corso non dichiarerò niente sull'argomento che resta comunque un problema serio".
Qualcuno ha richiesto il taglio del giocatore perché ha leso l'immagine della franchigia ma questo provvedimento sembra eccessivo fino a che non ci sarà un verdetto nelle aule di giustizia (si parla della fine di giugno). Nel caso le accuse fossero vere potrebbe poi intervenire anche la NFL che già nel 2001 aveva sospeso il giocatore per una partita.
Stevens, 23 anni, è stato citato da una ragazza di 22 che sostiene di essere stata stuprata dal giocatore tre anni fa quando entrambi erano studenti dell'Università di Washington. La ragazza dice anche che prima dell'aggressione qualcuno le aveva sciolto in un bicchiere di birra qualche sostanza stupefacente.
Un indagine della polizia durata quattro mesi non ha trovato abbastanza prove per incriminare il giocatore ma sembra che un esame fisico della ragazza abbia dimostrato un rapporto con il giocatore. Quest'ultimo, secondo un amico della ragazza, si sarebbe in seguito vantato di essere riuscito ad andare a letto con la ragazza mostrando anche un suo pezzo di biancheria intima.
L'avvocato di Stevens ha dichiarato che il suo assistito è innocente ed ha anche passato il test della macchina della verità e nel caso si dovesse arrivare ad un processo sarebbe sicuramente il suo cliente a spuntarla. Si è anche detto sorpreso per la citazione poiché "non sono emersi nuovi particolari rispetto a tre anni fa".
La ragazza ha citato anche una confraternita dell'università colpevole di averle dato da bere nonostante la sua età e di averle servito una birra contenente un qualcosa che le ha bloccato i muscoli e fatto perdere conoscenza.
Quella stessa notte qualcuno ha chiamato la polizia dicendo che due ragazzi stavano avendo un rapporto sessuale vicino alla confraternita e la ragazza sembrava "fuori di sé". La polizia, una volta arrivata sul posto, non ha trovato più nessuno.
Questo è solo l'ultimo di una serie di problemi con la giustizia del giocatore. Al liceo era stato condannato per un'aggressione ed aveva passato tre settimane in galera per essere risultato positivo al test sull'uso di marijuana.
All'università aveva avuto altri problemi e solo il mese scorso è stato accusato di guida in stato di ebbrezza, accusa per cui in questi giorni si arriverà ad un verdetto.
Non è la prima volta che i Seahawks hanno a che fare con giocatori che hanno qualche problema nel gestirsi fuori dal campo. Lo scorso anno hanno firmato Chris Terry dopo che questo era stato tagliato dai Carolina Panthers per aver avuto problemi di violenza familiare (aveva assalito la moglie tentando di soffocarla davanti ai suoi due figli).
Quest'anno poi Seattle si è assicurata i servigi del safety Damien Robinson, arrestato due anni fa vicino al Giants Stadium per la presenza nella sua auto di un fucile d'assalto di cui il giocatore apparentemente si era dimenticato. Quello stesso anno Robinson venne sospeso dalla NFL per aver assalito il quarterback dei Saints Aaron Brooks causandogli una distorsione al collo.
Infine i Seahawks hanno scelto nel draft di quest'anno il safety Ken Hamlin, accusato per due volte in un anno di guida in stato di ubriachezza. Tutto questo senza dimenticare il tragico incidente avvenuto nel 1994 in cui Lamar Smith, ubriaco, ebbe un incidente in cui il passeggero dell'auto, Mike Frier, restò paralizzato dalla vita in giù.
In questo caso però la franchigia di Seattle si era tutelata in anticipo contro le stupidaggini del giocatore. Il suo contratto prevede una restituzione di una parte del signing bonus ricevuto lo scorso anno (2.8 milioni). Se venisse condannato per guida in stato d'ebbrezza dovrebbe dare indietro 300 mila dollari mentre non è nota la penale nel caso di un'imputazione per un reato molto più grave come lo stupro.
Molto meno grave era l'accusa mossa nei confronti di Bruce Smith. Il probabile Hall of Famer è stato fermato per guida in stato di ebbrezza. Un giudice della Virginia lo ha però assolto per mancanza di prove riconoscendo anche che l'eccesso di velocità era dovuto ad un malfunzionamento del tachimetro dell'auto. Subito dopo l'assoluzione Smith ha dichiarato semplicemente che "Giustizia è fatta!".
Dopo una breve indagine la NFL non ha invece assolto i St.Louis Rams dall'accusa di aver violato le regole sui workout dei mini camp durante l'offseason. La lega stabilisce che le sessioni sul campo possono durare al massimo 90 minuti e ai giocatori è permesso di restare nella facility della franchigia per sole 4 ore al giorno. Di queste due sono programmate dagli allenatori mentre nelle restanti sarà il giocatore a decidere cosa fare.
L'aver violato queste regole farà perdere ai Rams una settimana di allenamento, quella dal 16 al 20 giugno. Non è chiaro come si è arrivati alla denuncia ma le associazioni coinvolte hanno escluso che sia stato un giocatore a farla. Da parte sua Martz ha dichiarato che "non era nostra intenzione violare le leggi. Le regole cambiano ogni anno e in questo caso si è trattato solo di un fraintendimento".
Chi non ha violato nessuna legge ma non potrà allenarsi lo stesso è Kevin Dyson, wide receiver dei Carolina Panthers. Durante un allenamento il giocatore si è lacerato il tendine di Achille. Questa è sicuramente una bruttissima notizia per i Panthers. Dyson era stato firmato insieme a Ricky Proehl e Stephen Davis per migliorare uno dei peggiori attacchi della lega.
Il general manager della franchigia ha dichiarato che "Kevin potrebbe anche non giocare più quest'anno o potrebbe tornare in campo più velocemente di quanto si pensi. Dovremo solo aspettare e vedere come va la riabilitazione". I medici hanno dichiarato che Dyson perderà almeno le prime 6-8 settimane di regular season.
Per un giocatore che rischia un anno di gioco ce n'è un altro che ha rischiato la vita. Questa settimana è tornato ad allenarsi Scotty Anderson, wide receiver dei Detroit Lions. Anderson e suo fratello sono stati pugnalati due settimane fa all'esterno di un night di Houston. A causa della ferita alla spalla il giocatore ha perso il mini camp dei Lions ma la sua guarigione procede bene. È andata peggio invece al fratello che è comunque stato dichiarato fuori pericolo.
"Sono contento di essere vivo", ha dichiarato il giocatore alla stampa. "Tutti dovrebbero apprezzare la vita. Non lo fai veramente finché non ti succede qualcosa del genere. Non posso spiegare quello che sento". Contento del suo ritorno anche il coach di Detroit che ha detto di essere vicino alla famiglia nella speranza che il fratello del giocatore esca presto dall'ospedale.