News dai mini camp della NFL

Emmitt Smith, leggendario running back dei Cowboys, con la maglia degli Arizona Cardinals

La stagione regolare della NFL si estende da Agosto a Gennaio. Questo non vuol dire però che negli altri mesi le squadre siano inattive. Prima del training camp di luglio ci sono altre occasioni in cui le squadre si possono ritrovare per restare in forma e "ripassare" gli schemi.

Uno di questi appuntamenti sono i mini camp, organizzati per un primo contatto con i rookie ma utili anche a veterani ed allenatori. Il fatto che i giocatori indossino solo maglietta ed elmetto senza protezioni potrebbe farli considerare un'inutile spreco di tempo ma non c'è tempo migliore di questo per imparare nuovi schemi.

"Questo è il periodo dell'anno in cui ci si prepara per il training camp", afferma Dave Wannstedt, " Non si vuole mai arrivare a fine luglio e iniziare da zero ad insegnare gli schemi offensivi e difensivi. Per questo sono così importanti questi mini camp". Spesso questi raduni sono anche un occasione per mettere in mostra, davanti a tifosi e sponsor, i nuovi acquisti, soprattutto quelli provenienti dal Draft.

Il camp più seguito in questo senso è stato sicuramente quello dei Dallas Cowboys. È stata la prima occasione per i media per vedere al lavoro il nuovo allenatore, Bill Parcells. Chiamato da Jerry Jones per risollevare la franchigia dopo tre stagioni con record mediocre (5-11), l'ex coach di Giants e Jets non ha perso tempo facendo eseguire alla squadra ogni tipo di esercizi, anticipando anche alcuni tipici dei training camp e forse poco adatti per un mini raduno di 3 giorni.

"Voglio che in questo mini camp facciano il più possibile", ha detto Parcells, "Così quando fra due mesi ci ritroveremo per il training camp dovremo introdurre poco o niente di nuovo". I giocatori hanno compreso subito le richieste dell'allenatore dimostrando un'attenzione e una dedizione vista raramente negli ultimi mesi di gioco col precedente head-coach, Dave Campo.

Questa è stata anche l'impressione di Jones: " I giocatori hanno lavorato più duro in questi due giorni che in tutti gli anni che sono stato qui". Il linebacker Dexter Coakley riassume bene il concetto: "Dobbiamo solo lavorare senza preoccuparci di quanto tempo passiamo sul campo ad allenarci. Parcells sa quello che sta facendo".

Altro motivo di interesse era la scelta del quarterback titolare. Dopo aver visto in azione i due candidati, Chad Hutchinson e Quincy Carter, Parcells ha deciso di… non decidere. "Lascerò che i due se la giochino alla pari. Non so come andrà  a finire, probabilmente si divideranno gli snap durante tutta la pre-season".

La situazione sembra più chiara in difesa con l'inserimento del cornerback Terence Newman e il recupero di Larry Allen. La quinta scelta assoluta nel draft di quest'anno si è ben comportata e, sebbene l'allenatore non lo abbia dichiarato, sembra aver già  conquistato un posto da titolare per la prossima stagione.

Importante anche il recupero del versatile Allen, capace di ricoprire praticamente ogni ruolo come offensive lineman, ma apparso in difficoltà  lo scorso anno per problemi di peso e per un infortunio alla caviglia. Dopo un'operazione ed una dieta rigorosa imposta da Parcells il giocatore sembra tornato quello dello scorso anno.

La passata stagione proprio la linea offensiva inconsistente aveva creato molte difficoltà  ad Emmitt Smith, storico running back dei Cowboys campioni del mondo. I numeri messi insieme da Smith non sono risultati graditi alla dirigenza di Dallas che ha così deciso di mettere alla porta, dopo 13 anni, il giocatore che ha quindi dovuto guardare altrove per concludere una gloriosa carriera, approdando in Arizona.

La curiosità  di vedere Smith in colori diversi dal bianco e blu è stata soddisfatta al primo mini camp dei Cardinals. L'unica persona che non ha avvertito niente di strano nel vedere Smith con una divisa rossa è stato lo stesso giocatore. "Indosso questa uniforme come indossavo quella dei Cowboys. L'unica cosa che è cambiata è il colore. Io sono sempre lo stesso", ha dichiarato il running back.

Smith è parso in ottima forma e pronto a diventare il leader della squadra. "Il mio compito è quello di aiutare il più possibile i miei compagni. Per quanto mi riguarda spero che la linea offensiva riesca a far meglio di quella di Dallas dello scorso anno. I giocatori sembrano molto preparati. Speriamo riescano a stare alla larga dagli infortuni".

La presenza di Smith ha fatto passare quasi inosservata l'assenza delle prime due scelte dei Cardinals nel draft di quest'anno. Bryant Johnson, wide receiver, e Calvin Pace, defensive end, non erano al camp perché non avevano ancora firmato il contratto con Arizona.

È diventata buona abitudine da parte delle franchigie inserire, nei contratti proposti alle scelte del draft, una clausola che garantisce, in caso di un problema fisico che ponga termine alla carriera del giocatore, un certo ammontare di denaro deciso in base alla posizione in cui sono stati scelti.

Solo nei giorni scorsi gli agenti dei giocatori e i dirigenti hanno trovato un accordo assicurando così la presenza dei due nel training camp del prossimo mese. I Cardinals hanno deciso di accogliere le richieste di Johnson e Pace pur di evitare i problemi creati lo scorso anno dall'holdout di Wendell Bryant, causato proprio dal disaccordo su quella clausola.

Chi invece è stato costretto a guardare i compagni che si allenavano senza poter partecipare attivamente è stato Willlis McGahee, prima scelta dei Buffalo Bills. Il running back, che si sta ancora riprendendo dall'infortunio di gennaio, ha partecipato agli huddle offensivi e ricevuto qualche handoff ma il tutto "al rallentatore" per evitare guai.

Il fatto di essere al camp gli ha però permesso di conoscere gli altri running back della squadra, primo fra tutti Travis Henry, ed imparare insieme a loro gli schemi del playbook. Henry, dopo aver appreso della scelta di McGahee, era stato piuttosto critico nei confronti della dirigenza ma una volta arrivato al mini camp ha dichiarato che "dopo aver parlato con gli allenatori ed aver compreso la scelta mi sento molto più tranquillo".

Altro giocatore che ha dimostrato una certa tranquillità  è stato Kurt Warner, quarterback dei St.Louis Rams. All'inizio del raduno l'ex MVP della lega mostrava ancora qualche problema nel lancio: "Ho fatto qualche lancio sbagliato e quando si è abituati a giocare a certi livelli da sempre un po' fastidio non essere in grado di lanciare, anche se si tratta del primo giorno".

Col passare dei giorni il giocatore riprendeva confidenza e, finalmente, l'ultimo giorno riusciva a far vedere di essere tornato quello di prima. Questo è anche il parere dell'allenatore, Mike Martz: "Sono molto soddisfatto dei progressi fatti in questi tre giorni. Alcuni lanci sembravano quelli dei tempi migliori. Dovrà  migliorare sui lanci lunghi ma non penso ci siano problemi".

Martz ha provveduto anche a sgombrare il campo dalle voci di una possibile lotta fra Warner e Marc Bulger per il posto di titolare dichiarando che quest'ultimo sarà  la riserva di lusso di Warner. Bulger, da parte sua, ha voluto mettere in chiaro che farà  quello che gli sarà  richiesto. "Voglio essere il titolare ma il mio lavoro è di migliorare e fare quello che Martz vuole. In fondo è solo il mio terzo anno nella lega e devo imparare molto".

Anche Jason Sehorn, ex cornerback dei New York Giants, ha "dovuto" piegarsi alla volontà  dell'allenatore. Il principale motivo del suo rilascio da parte dei Giants era stato il rifiuto di Sehorn di cambiare ruolo, diventando safety.

Una volta ai Rams ha però accettato lo spostamento pur di far parte di un team con qualche chance di successo e dimostrare di essere ancora utile. "Potrei ancora giocare come cornerback ma al livello di quando ero titolare nei Giants. Non voglio che i miei compagni siano costretti a coprire più zone di campo per aiutarmi in caso di difficoltà ".

Martz ha avuto sicuramente più problemi nel gestire i casi Holt e Pace. L'agente di Torry Holt, wide receiver, non voleva che il suo assistito si presentasse al mini camp per costringere la franchigia ad affrontare il problema del rinnovo del contratto, in scadenza il prossimo anno. Holt ha comunque preso parte al raduno ed ha dichiarato che "dovrebbe esserci un accordo entro l'inizio del training camp".

La situazione creatasi con Orlando Pace è invece più complicata. C'è la possibilità  che il tackle salti il training camp se non dovesse essere trovato un accordo. La dirigenza ha trovato inaccettabile la richiesta dell'agente del giocatore (7 anni per 80 milioni più un signing bonus da 25 milioni). Per cautelarsi nel caso Pace non dovesse tornare, St.Louis ha organizzato uno scambio con i New Orleans Saints per far arrivare Kyle Turley.

I Cincinnati Bengals sono stati una franchigia che ha avuto spesso problemi di questo tipo con i suoi giocatori. Così non è stato quest'anno. I dirigenti, prima ancora del draft, avevano già  negoziato un contratto con quello che sarebbe poi stata la prima scelta assoluta del draft 2003, Carson Palmer.

I giornalisti presenti al mini camp hanno puntato la loro attenzione esclusivamente sul quarterback dimenticando anche l'incomprensione fra l'allenatore Marvin Lewis e il running back Corey Dillon che sembrava, in un primo momento, poter rappresentare un pericolo per la pace del gruppo.

Dopo le scuse del giocatore che ha spiegato la sua assenza al camp di aprile adducendo motivi familiari e la disponibilità  mostrata da Lewis tutti si sono potuti concentrare sul primo workout in maglia Bengal di Palmer. Quello che hanno visto non li ha delusi.

"Si è comportato molto bene e ha dimostrato di volersi impegnare nello studio per imparare al più presto i nostri schemi, anche se non partirà  titolare. Sta rispettando pienamente la tabella di marcia concordata", ha dichiarato Lewis. "Quella di Carson è stata una grande scelta", ha detto Dillon, "Farà  meraviglie per noi".

Si dichiara d'accordo anche il giocatore che in questo momento occupa il posto che a breve sarà  preso da Palmer, Jon Kitna: "Vedendolo al lavoro sono rimasto impressionato. Non è sembrato per niente spaesato a causa della diversa velocità  fra college e NFL".

Altro quarterback che ha fatto il salto dal college ai professionisti e che dovrà  per questo iniziare la stagione in panchina è Byron Leftwich, uscito quest'anno da Marshall e scelto al primo giro dai Jacksonville Jaguars. La franchigia ha già  dichiarato che per quest'anno il titolare sarà  Mark Brunell che lascerà  poi il prossimo anno la squadra consegnando la maglietta da titolare a Leftwich o David Garrard.

La situazione sembrerebbe molto pericolosa per lo spogliatoio che non sa se schierarsi con il quarterback di oggi o con uno dei due pretendenti. “Fa parte del gioco", ha dichiarato il defensive end Hugh Douglas. "Anche se Leftwich è la nostra prima scelta quest'anno non possiamo farlo debuttare subito, senza esperienza. Guardate gli altri quarterback rookie cosa hanno dovuto subire".

Leftwich è sembrato piuttosto in difficoltà  i primi due giorni perdendo parecchi palloni al momento dello snap ma nell'ultimo giorno di camp ha fatto vedere alcuni numeri degli della fama che lo precedono. Non ci sono stati neanche problemi fisici quindi il giocatore sembra aver superato i problemi fisici che gli avevano fatto perdere qualche posizione nel draft.

La sorpresa del raduno è stato Garrard i cui progressi non sono passati inosservati. "Ha dimostrato un gran braccio e mi ha stupito la facilità  con cui lanciava" ha dichiarato l'offensive coordinatore dei Jaguars, Bill Musgrave. Quindi per Jack Del Rio, nuovo allenatore di Jacksonville, la scelta del successore di Brunell non sarà  certo facile.

Anche i Carolina Panthers hanno il problema di dover scegliere il quarterback titolare. A giocarsi il posto sono chiamati Rodney Peete, Chris Weinke e Jake Delhomme, appena giunto dai New Orleans Saints. Proprio l'ultimo acquisto ha fatto vedere le cose migliori ma l'allenatore dei Panthers, John Fox, non ha voluto sbilanciarsi: "Tutti hanno le stesse chance di partire titolare. Giocherà  il migliore".

Al camp di Carolina si è anche rivisto DeShaun Foster, sfortunato running back che ha trascorso il suo anno da rookie in infermeria. L'avvio era stato travolgente con un touchdown di 61 yard col primo pallone toccato nella preseason della NFL ma un brutto problema al ginocchio lo ha costretto a perdere tutta la stagione.

Fox non ha dubbi sul suo ritorno: "Ovviamente è un'incognita ma ha lavorato molto e ha fatto tutto quello che era nelle sue possibilità  per tornare in campo. Credo proprio che ce la farà . Dobbiamo solo dargli tempo".

La franchigia ha quindi provveduto a firmare Stephen Davis dei Redskins per non costringere Foster ad un ritorno affrettato. Per proteggere il giocatore una volta tornato in campo Fox ha provveduto a scegliere nel draft Jordan Gross e Bruce Nelson per dare più consistenza alla linea offensiva.

Un giocatore che sembra invece perfettamente recuperato dopo l'infortunio è Ray Lewis dei Baltimore Ravens. Dopo aver perso più della metà  della scorsa stagione a causa di un'operazione alla spalla il linebacker ha fatto vedere di essere tornato il giocatore dominante di due anni fa.

"Probabilmente, dal punto di vista fisico, non sono mai stato meglio in vita mia", ha detto Lewis, "Non sento dolore e la spalla non mi condiziona più di tanto nei movimenti".

Il ritorno del giocatore è importante per tutta la franchigia che riacquista così il vero leader dello spogliatoio. Brian Billick, allenatore di Baltimore, ha dichiarato che "Lewis è il miglior acquisto di questa off-season. Per la squadra allenarsi con Ray è sicuramente meglio che farlo senza di lui".

L'allenatore si aspetta, nel giro di qualche anno, la stessa leadership anche dal quarterback Kyle Boller. Il primo contatto con la NFL da parte del rookie però non è stato dei migliori. Qualche lancio sbagliato di troppo lo ha fatto sfigurare nei confronti di Chris Redman che sembra a questo punto ancora più sicuro di essere il titolare quest'anno.

Come Lewis, anche Redman lo scorso anno ha perso molte partite per infortunio. "Ora però la schiena non mi da più fastidio. Mi sento meglio di quanto pensassi.", ha dichiarato il quarterback dopo il primo mini camp, "Il test importante saranno le partite ufficiali ma fa piacere star bene fisicamente già  ora". Chi lo ha visto in azione assicura che è addirittura migliorato rispetto alla scorsa stagione.

Considerando poi che i Ravens hanno firmato anche Orlando Brown per rinforzare la linea offensiva si capisce come questo possa essere l'anno buono per l'affermazione di Redman. Brown, infatti, nonostante sia stato lontano dai campi da gioco per tre anni a causa di un infortunio all'occhio, ha subito fatto capire di essere in ottima forma mostrando una cattiveria ed una determinazione forse eccessive per un semplice mini camp.

Del resto oggi per essere competitivi non ci si può permettere neanche un attimo di rilassamento. Se n'è accorto Charles Rogers, prima scelta dei Detroit Lions nel draft 2003. Il wide receiver ha dichiarato ai giornalisti che "tutti si muovono molto velocemente. Non solo i giocatori ma anche allenatori e preparatori fisici. Tutto è così veloce!".

Questo non vuol dire che Rogers sia lento. "È un ragazzo che ha molto talento e soprattutto è molto veloce". Parole di Drè Bly, nuovo cornerback dei Lions che affronterà  spesso il wide receiver nelle "partitelle" di allenamento. "Dopo averlo visto in azione", continua Bly, "penso che sia quasi paragonabile a Randy Moss per velocità  e abilità  nel gioco lungo".

Anche un altro cornerback nel roster dei Lions, Jimmy Wyrick, è rimasto favorevolmente impressionato: "Charles ha molto talento. In TV non sembra ma dopo averlo affrontato vi assicuro che è molto veloce e se si rinforza fisicamente e gli diamo il tempo di maturare sarà  un grande wide receiver".

Un giocatore che deve dimostrare di essere finalmente maturato è Jake Plummer, neo acquisto dei Denver Broncos. Il quarterback dovrà  prendere il posto di Brian Griese e fin dal primo giorno del camp si è avuta l'impressione che non sarà  un'impresa così difficile.

Plummer è entrato presto in sintonia con molti compagni di reparto, specialmente il wide receiver Ashley Lelie che già  scherza sulla forza impressa dal quarterback ai lanci: "dopo la ricezione le mani mi fanno un po' più male del solito".

Scherzi a parte Plummer ha fatto vedere quelle doti per cui è stato firmato: velocità  e precisione nel rilascio del pallone unite ad una buona mobilità  che dovrebbe ridurre il numero di sack concessi dai Broncos (ben 46 lo scorso anno).

Chi invece i sack li vuole propiziare è Junior Seau. Dopo ben 13 stagioni con la maglia dei San Diego Chargers, il linebacker è stato ceduto ai Miami Dolphins per motivi di salary cap e perché la dirigenza californiana lo giudica in declino. È vero che i numeri di Seau non sono più quelli di una volta ma il suo è comunque un grande acquisto per Miami e l'affiatamento dimostrato dall'ex Charger e Zach Thomas nel mini camp fa ben sperare per la stagione.

A Seau si applica lo stesso discorso fatto per Emmitt Smith. Vederlo in campo con addosso una maglia che non sia quella dei Chargers è una strana sensazione. Lo riconosce lo stesso giocatore che ha però dichiarato che "non c'è tempo per essere un rookie. Sono qui per vincere subito".

La presenza di un giocatore così esperto è stata importante per tutti i giovani presenti al camp di Miami che potranno imparare dal linebacker tutti i trucchi del mestieri. La stessa cosa non la possono dire i rookie dei 49ers che avranno l'occasione di vedere Terrell Owens soltanto al.. cinema!

Il wide receiver, infatti, ha saltato uno dei mini camp della franchigia californiana perché impegnato a New Orleans nelle riprese di un film. Quando gli hanno chiesto se il giocatore sarebbe stato presente al successivo mini camp, il nuovo allenatore, Dennis Erickson ha detto che "non so se ci sarà . Dovrò parlare con il regista".

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