Steve Young con la maglia dei Los Angeles Express…
Nella storia del football professionistico, ci sono state diverse organizzazioni che hanno cercato di contrastare la potenza della NFL: molte loro hanno presentato un prodotto di scarsa qualità (la recente XFL per esempio), altre invece sono state interessanti e degne di nota; tra queste ultime dobbiamo considerare la United States Football League (USFL).
Il “padre” della USFL fu senza dubbio David Dixon, un commerciante di antiquariato originario di New Orleans, che all'inizio degli anni '80 ipotizzò la creazione di una lega con lo scopo di offrire agli appassionati uno spettacolo divertente e piacevole; negli anni '70 era stata fondata la World Football League (da non confondersi con la World League of American Football, ora diventata NFL – Europe), che fallì miseramente dopo pochissime stagioni.
L'11 maggio 1982, al 21 Club di New York, Dixon annunciò pubblicamente la fondazione della USFL, che sarebbe stata composta da dodici franchigie; qualche settimana più tardi la nuova organizzazione firmò due contratti milionari con la ABC e la ESPN per la copertura televisiva: con la ESPN ci fu addirittura un accordo che prevedeva la messa in onda di due partite alla settimana in prima serata!
Nei mesi successivi ci furono numerosi meeting e riunioni per stabilire i regolamenti e le norme, oltre alle prime trattative per l'ingaggio di giocatori e tecnici; il 4 gennaio 1983, al Grand Hyatt Hotel di New York, venne organizzato il draft inaugurale: i Los Angeles Express selezionarono con la prima scelta assoluta Dan Marino, quarterback proveniente dall'Università di Pittsburgh, che tuttavia non si accordò con la franchigia californiana.
Ma il momento più importante per la USFL accadde un mese dopo, esattamente l'8 febbraio, quando i massimi dirigenti della lega ingaggiarono Herschel Walker, eccezionale running back proveniente dai Georgia Bulldogs e vincitore dell'Heisman Trophy nel 1982: il 23 febbraio Walker, cui fu concessa la possibilità di scegliere la franchigia con cui giocare, si accordò con i New Jersey Generals. Un altro giocatore importante “rubato” alla NFL fu Anthony Carter, velocissimo ricevitore proveniente dall'Università di Michigan, che si accordò con i Michigan Panthers.
Ormai tutto era pronto per il kick-off: il 6 marzo 1983 la USFL celebrò il proprio Opening Day, salutato da numerosi tifosi in tutti gli impianti (poco meno di 40.000 spettatori si recarono di media allo stadio) e da buoni ascolti televisivi; i primi punti furono segnati dal kicker dei Boston Breakers Tim Mazzetti, mentre il RB dei Tampa Bay Bandits Ricky Williams ebbe l'onore di realizzare il primo touchdown.
La stagione si rivelò positiva e il 17 giugno al Migh Hile Stadium di Denver, i Michigan Panthers e i Philadelphia Stars si affrontarono nella prima finale: la vittoria arrise ai Panthers, che sconfissero i rivali 24-22; decisivo fu il TD di Bobby Hebert (futuro QB di New Orleans Saints e Atlanta Falcons) per Anthony Carter a 3 minuti dalla fine!
Il 1984 presentò un'ulteriore novità , vale a dire l'espansione che portò il numero di squadre da 12 a 18; intanto numerosi giocatori interessanti firmarono contratti con la USFL, tra cui:
Jim Kelly (prima scelta dei Buffalo Bills della NFL) con gli Houston Gamblers
Reggie White (defensive lineman proveniente da Tennessee) con i Memphis Showboats
Mike Rozier, running back proveniente da Nebraska e vincitore dell'Heisman Trophy, con i Pittsburgh Maulers
Ma il vero evento shock fu la decisione di Steve Young, celeberrimo QB di Brigham Young, che rifiutò le offerte dei Cincinnati Bengals (che lo avevano selezionato con la prima scelta assoluta nel draft NFL del 1984) per accordarsi con i Los Angeles Express.
Gli Express, purtroppo, furono eliminati nelle semifinali dagli Arizona Wranglers, che si qualificarono per il Championship in programma a Tampa; i Philadelphia Stars, sconfitti l'anno precedente, si presero la rivincita, battendo i rivali 23-3.
La stagione 1985 fu alquanto complessa: poco prima dell'Opening Day, i massimi dirigenti della USFL annunciarono lo spostamento del campionato successivo (1986) a settembre, in concomitanza con quello della NFL; questa decisione fu molto controversa, anche perché diverse città avevano una franchigia in entrambe le leghe.
Di conseguenza nella USFL si verificarono alcuni trasferimenti (tra cui gli stessi Stars) e fusioni che ridussero il numero di squadre a 14: nella finale disputata nel New Jersey, i nuovi Baltimore Stars sconfissero gli Oakland Invaders 28-24. Protagonista della stagione del 1985 fu Doug Flutie, che, ingaggiato dai New Jersey Generals, diventò il terzo Heisman Trophy consecutivo ad ignorare le offerte della NFL.
La stagione del 1985 fu l'ultima per la USFL: dopo un ulteriore riduzione di franchigie (da 14 a 8), iniziò il duro scontro contro la NFL, accusata di violare le normative antitrust, grazie a dei contratti milionari con le principali emittenti televisive; la diatriba tra le due leghe fu talmente duro che la vicenda si trascinò in tribunale.
Il 26 maggio 1986 il Giudice Federale Peter Leisure aprì il processo penale tra le due leghe; dopo 48 giorni pieni di testimonianze, documentazioni più o meno attendibili, fu emesso il verdetto finale: la NFL fu dichiarata colpevole di monopolizzare il football professionistico, ma non il mercato televisivo. Le richieste della USFL furono rifiutate, tanto che la NFL dovette pagare alla giovane avversaria solamente 1 dollaro!
La USFL cercò di ribaltare il giudizio, ma ricevette in cambio soltanto il pagamento delle spese processuali: sommersa di debiti e problemi finanziari (oltre 150 milioni di dollari), il 4 agosto 1986 la United States Football League cessò le proprie operazioni, rilasciando quasi tutti i propri giocatori, i quali cercarono di accordarsi con le franchigie della NFL oppure della CFL.
Tuttavia, l'esperienza della USFL merita una nota di valore: oltre 750 giocatori presenti nei roster della giovane lega ebbero l'opportunità di giocare nella NFL; possiamo ricordare (oltre a quelli citati precedentemente):
Gary Clark (WR dei Washington Redskins tra gli anni '80 e '90)
Irv Eatman (Tackle nella NFL per oltre dieci stagioni con le maglie di Chiefs, Jets, Rams, Falcons, Oilers)
William Fuller (Defensive End nella NFL per quasi quindici anni)
Mel Gray (celeberrimo kick off returner dei Detroit Lions)
Derek Kennard (membro della linea offensiva dei Dallas Cowboys negli anni '90)
Sean Landeta (rinomato punter e assieme a Doug Flutie, l'unico USFLer ancora in attività )
Aubrey Mathews (WR che giocò nella NFL per diverse stagioni, in particolare nei Detroit Lions)
Doug Williams (MVP del Super Bowl XXII con i Washington Redskins)
Gary Zimmerman (ottimo offensive lineman di Vikings e Broncos).
Tra gli allenatori, invece, possiamo ricordare:
George Allen (head coach di Los Angeles Rams e Washington Redskins)
Lindy Infante (head coach dei Green Bay Packers)
Marv Levy (head coach dei Buffalo Bills, 4 volte campioni AFC)
Jim Mora (head coach di New Orleans Saints e Indianapolis Colts)
Jack Pardee (head coach degli Houston Oilers ai tempi di Warren Moon)
Steve Spurrier (head coach dei Florida Gators e dei Washington Redskins)
A chi volesse approfondire la propria conoscenza sulla USFL, vorrei consigliare tre siti molto interessanti:
http://www.thisistheusfl.com/
http://www.oursportscentral.com/usfl/
http://www.remembertheusfl.8m.com/