Tagli di stagione

Emmitt Smith e Jerry Jones alla conferenza stampa per l'annuncio del taglio del running back

Uno dei tanti strumenti utilizzati dalla NFL per equilibrare le forze in campo e permettere a tutte le franchigie di poter competere alla pari con gli avversari è il salary cap. Alla fine di febbraio la lega calcola, per ogni squadra, la somma degli ingaggi e degli incentivi concessi ai 51 giocatori con stipendi più alti considerando anche i signing bonus. Il loro totale deve stare sotto il limite che ogni anno la NFL stabilisce. La stessa cosa vale durante la stagione con l'unica differenza che contano tutti i giocatori e non solo i primi 51.

Per scendere sotto il salary cap quasi tutte le franchigie hanno dovuto tagliare giocatori con contratti troppo onerosi o con un elevato peso salariale (oltre al contratto bisogna anche considerare i signing bonus e tutti i vari tipi di incentivi). È il momento di decidere quale giocatore vale la pena di tenere nel roster e quale sacrificare, seppur con dispiacere, per non sforare il limite imposto dalle regole della lega (74.8 milioni di dollari).

Come dice Aeneas Williams, cornerback dei St.Louis Rams, “Ogni organizzazione deve scegliere quali sono i giocatori chiave. Una volta scelti questi, bisogna tenere intatto il nucleo della squadra e costruirgli intorno".

La vittima più illustre è stata sicuramente Emmitt Smith, running back dei Dallas Cowboys e giocatore con più yard guadagnate con corse nella storia della NFL. Dopo aver giocato per ben tredici stagioni con i Cowboys, Smith è stato messo alla porta dal proprietario della squadra, Jerry Jones. Quest'ultimo ha dichiarato di essere stato costretto, a malincuore, a terminare il rapporto con l'ultimo membro ancora in attività  del trio noto come "The Triplets", che ha guidato Dallas a tre vittorie nei Super Bowl del 1992, 1993 e 1995. Facevano parte del gruppo il quarterback Troy Aikman (ritiratosi nel 2000 dopo l'ennesima commozione cerebrale), Michael Irvin (costretto al ritiro nel 1999 dopo un infortunio al collo rimediato al Veterans Stadium di Philadelphia) e Smith.

Le cause che hanno "costretto" Jones sono il contratto oneroso e l'età  del giocatore. Il running back compirà  34 anni in Maggio, avrebbe percepito quest'anno un salario di 7 milioni e avrebbe pesato 9.8 milioni di dollari sul salary cap. Troppo per una franchigia che deve ricostruire e per farlo ha cambiato allenatore scegliendo Bill Parcells che già  a gennaio aveva promesso molti cambi nel roster. Lo spazio risparmiato sarà  usato per firmare le scelte del draft e qualche ex giocatore di Parcells (ad esempio Terry Glenn).

Smith ha in questa occasione dimostrato di essere grande non solo in campo ma anche fuori. Il giocatore non ha voluto tradire la persona che lo ha scelto tredici anni fa e mettergli contro i tifosi texani. Smith ha dichiarato di aver richiesto a Smith di essere rilasciato e i due lo hanno annunciato insieme il 27 febbraio. "La cosa migliore da fare è uscire volontariamente di scena per spingere i Cowboys nella giusta direzione", ha dichiarato il running back, "Potevo anche essere egoista ed intralciare il lavoro della franchigia. Questo però non è da me. Ho sempre pensato prima alla squadra". Smith ha avuto parole gentili anche verso il suo ex datore di lavoro. "Io devo solo ringraziare quest'uomo", ha detto il giocatore abbracciando Jones, "perché mi ha dato l'opportunità  di farmi conoscere".

Per quanto riguarda il suo futuro Smith ha le idee chiare: "Non penso di ritirarmi. Sento di poter giocare ancora per molti anni. Credo di essere ancora un running back da 1300 yard a stagione se ho intorno una squadra competitiva". Quest'ultima affermazione non è soltanto un modo di dire. Negli ultimi tre anni, a causa di una linea offensiva troppo soffice e dei molti problemi sofferti nella ricerca di un quarterback da parte dei Cowboys, Smith non è riuscito a guadagnare 1300 yard.

La sensazione nella NFL è in ogni caso che Smith sia in declino e che possa essere utile più che altro come riserva di lusso in una grande squadra come i Tampa Bay Buccaneers, delusi dalla stagione altalenante di Michael Pittman. L'ormai ex Cowboy ha però dichiarato di non pensare a sé stesso come riserva di qualcun altro. Si vocifera anche di un interesse dei Carolina Panthers che lo vorrebbero per farlo partire titolare ma Smith è alla ricerca di un altro titolo NFL, cosa difficile da raggiungere, almeno per il momento, con la franchigia della Carolina.

Altri giocatori eccellenti rilasciati sono Stephen Davis, 29enne running back dei Washington Redskins e Kordell Stewart, 31enne quarterback dei Pittsburgh Steelers. Il taglio di Davis, uno dei migliori running back nella storia dei Redskins, era annunciato già  da molto tempo. Un peso di 11.42 milioni di dollari, un settimo del salary cap, era troppo per non costringere il management della capitale a separarsi dal giocatore. Decisive anche le incomprensioni fra Davis ed il coach di Washington, Steve Spurrier. A quest'ultimo non sono piaciute le critiche ricevute, a fine stagione, dal giocatore che sosteneva l'inadeguatezza degli schemi dell'allenatore (quasi tutti giochi di lanci). A sua volta Spurrier non considera essenziale un giocatore come Davis, incapace di rendersi utile anche come ricevitore.

Davis ha dichiarato che "è dura da accettare ma non posso farci niente. Così funziona la NFL. È strano ed è orribile ma una volta che hai capito come vanno le cose, l'accetti". Lo stesso concetto viene espresso da Spurrier: "Arriva un momento in cui presidenti ed allenatori non possono essere sentimentali. Bisogna schierare la migliore squadra possibile rispettando il limite imposto dal salary cap. È un obbligo che abbiamo verso i nostri tifosi".

Davis, in una recente intervista, ha detto che non gli dispiacerebbe giocare il prossimo anno per i New England Patriots ma che valuterà  seriamente tutte le offerte che il suo agente riceverà . Proprio per questo nei giorni passati Davis ha addirittura cambiato l'agente che lo rappresenta.

Anche il taglio di Kordell Stewart non è giunto inaspettato. Rilasciando il quarterback la franchigia ha risparmiato ben 6.3 milioni. Dopo aver condotto in cinque anni la squadra per due volte alla finale della AFC ed essere diventato il secondo quarterback più produttivo nella storia della lega, Stewart ha lasciato silenziosamente la squadra, senza scagliarsi contro i dirigenti.

"Questo è quello che volevo", ha detto Stewart, "Questo è quello che ho chiesto nell'ultimo incontro con la dirigenza. Considerando la direzione in cui loro stanno andando e quella in cui io voglio andare, questa è la cosa migliore per me".

Sia Rooney, proprietario, che Cowher, allenatore, hanno deciso di non commentare il rilascio del giocatore. Cowher ha emesso solo un comunicato in cui dichiara che "per soddisfare il salary cap dobbiamo fare scelte molto difficili. Stewart è stato un ottimo giocatore ed un grande professionista con noi".

Slash, soprannome del quarterback, è stato quasi sempre il titolare degli Steelers, nonostante gli inizi incerti in cui non c'era chiarezza sul suo ruolo, quarterback o ricevitore. Dopo aver partecipato nel 2001 al Pro Bowl, Stewart ha perso la fiducia dei compagni ed il posto in squadra, andato a Tommy Maddox, rivelazione dell'anno tra gli Steelers.

Il suo agente, visto il mercato non proprio florido per i quarterback, ha dichiarato che spera di trovare una squadra disposta a firmare il suo assistito come riserva e a dargli la possibilità  di competere per il posto di titolare. Finora si sono fatte avanti solo due squadre, Chicago Bears e Arizona Cardinals, che gli hanno però offerto il posto di titolare. Altre offerte potrebbero venire da Baltimore, che sembra in ogni caso orientata a tenere Jeff Blake, e Tampa Bay, dove Stewart non avrebbe però la possibilità  di giocarsi il posto da titolare.

Fra i giocatori importanti rilasciati figurano anche due giocatore dei Chicago Bears (Jim Miller e James "Big Cat" Williams), Dwayne Rudd, linebacker dei Cleveland Browns e Dana Stubblefield, defensive tackle dei San Francisco 49ers.

Jim Miller, 32enne, ha giocato per cinque anni con i Bears, ottenendo da titolare 15 vittorie e 11 sconfitte. Nel 2001 ha guidato la squadra nei playoff e solo infortuni al gomito e alla caviglia lo ha relegato in panchina lo scorso anno. Proprio l'operazione alla caviglia ne ha messo in dubbio il ritorno per l'inizio del training camp e quindi il general manager di Chicago, Jerry Angelo, ha voluto evitare di portarsi dietro un giocatore non al cento per cento. Con Miller fuori inoltre i Bears acquistano anche più valore sul mercato perché il prossimo quarterback avrà  il posto di titolare garantito.

Williams, 34 anni, è stato firmato nel 1991 come difensore di linea da Mike Ditka e dopo essere passato alla linea offensiva, si guadagnò la reputazione di uomo di ferro. Aveva una striscia di 144 gare consecutive giocate di cui 134 come titolare. Nel 2001 era stato anche invitato al Pro Bowl.

Rudd è diventato famoso dopo la prima partita della scorsa stagione. Allo scadere della partita con ancora qualche secondo da giocare, Rudd lanciò in campo il suo elmetto facendo assegnare una penalità  alla propria squadra e permettendo agli avversari di vincere la gara. In una delle ultime partite con i Browns, contro i Falcons, Rudd sembrava avere riguadagnato la fiducia dell'allenatore con un tackle che permetteva alla sua squadra di non perdere la partita ed accedere ai playoff. Questo non gli è evidentemente bastato ad assicurargli un posto in squadra per la prossima stagione.

Stubblefield, 32 anni, era uno dei leader dello spogliatoio californiano. Prima scelta dei 49ers nel 1993, era stato anche con i Washington Redskins prima di tornare due stagioni fa a San Francisco. In questi anni è stato, insieme a Bryant Young, letteralmente la colonna portante della difesa. Ma Donahue, gm della franchigia, ha ritenuto che il suo carisma non fosse sufficiente a giustificare uno stipendio di 2.235 milioni.

"A volte Dana ha giocato veramente bene.", ha detto Donahue, "Altre volte ha faticato molto, specialmente alla fine della stagione quando ha sofferto anche di problemi di peso. Era comunque un leader nello spogliatoio. Ci ha aiutato molto. Nel prossimo draft ci sono molti buoni giocatori di linea quindi troveremo qualcuno per sostituirlo".

Ci sono poi alcuni tagli che hanno suscitato meno clamore ma che hanno privato i rispettivi club di importanti titolari. Vediamo squadra per squadra i giocatori rilasciati:

Cleveland: Earl James (linebacker a cui era stato fatto firmare lo scorso anno un contratto da 17.5 milioni totali in cinque anni).

Oakland: Tory James (cornerback afflitto da continui infortuni) e Sam Adams (tackle molto richiesto sul mercato. Il suo salario sarebbe passato da 0.7 a 5 milioni. I Raiders risparmiano 9 milioni).

St. Louis: Aeneas Williams (cornerback, rifirmato un giorno dopo essere stato tagliato) e Jamie Martin (quarterback di riserva).

San Diego: Rodney Harrison (safety con la fama di duro conquistata grazie a più di 200 mila dollari di multa in nove anni nella lega).

Seattle: Marcus Robertson (safety con 12 anni di esperienza nella lega).

Tampa Bay: Jeff Christy (centro titolare lasciato andare per aver rifiutato una riduzione di salario. Il giocatore avrebbe dovuto guadagnare 2.4 milioni).

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