Underclassmen: guida all’uso

Charlie Rogers la prossima stella tra i ricevitori della NFL

Mancano ancora due mesi e mezzo al Draft NFL del 26-27 Aprile che si terrà  a New York ma vale la pena cominciare a dare un'occhiata agli underclassmen che si sono resi eleggibili.

L'elenco degli underclassmen comprende ben 45 giocatori (per la prima volta è stato superato il muro dei 40) ma solo alcuni tra questi finiranno per essere scelti al primo giro. Vediamo i migliori, con un ordine di preferenza estremamente personale, che possono ambire tranquillamente ad occupare uno dei primi trentadue posti.

1. Charles Rogers (6-4, 209, JR), Wide Receiver, Michigan State
Charles Rogers proviene da Michigan State, dove è riuscito a collezionare una stagione strepitosa ricevendo 68 passaggi per 1351 yards (seconda stagione consecutiva oltre le 1000 yards) e 13 touchdowns malgrado il pessimo record stagionale della sua squadra (4-8), un quarterback titolare allontanato dalla squadra nel cuore della stagione per problemi di droga (Jeff Smoker) ed un capo allenatore (Bobby Williams) esonerato ad inizio novembre con tre partite ancora da giocare.

In questo contesto Rogers è riuscito a ricevere per 100 yards in 6 occasioni, (175 yards addirittura contro Notre Dame) guadagnandosi così il Biletnikoff Award che lo ha premiato come il miglior ricevitore NCAA nella stagione 2002.

“Charles ha l'abilità  di inventare giochi dal nulla. Nessuno ha i suoi tempi di reazione nei giochi aerei e la sua determinazione nel voler ricevere la palla” ha commentato il suo ultimo quarterback Damon Dowdell.

Oltre ad essere il classico “Big Target” per via del metro e novanta abbondante e della sua notevole elevazione che lo privilegiano sui palloni alti, Rogers può vantare un tempo sulle 40 yards attorno a 4.25 che lo renderebbe unico nel panorama dei ricevitori in uscita dai college, considerando anche i draft degli ultimi anni.

Rogers è sicuramente il miglior underclassman disponibile e molti lo paragonano a Randy Moss. State sicuri che, se nessuno lo prenderà  alla prima chiamata assoluta, prelevando la scelta da Cincinnati che non sembra interessata ad un ricevitore, la sua destinazione dovrebbe essere Detroit (resterebbe nel Michigan ancora una volta) dove troverebbe il quarterback al secondo anno Joey Harrington ed il neo allenatore Steve Mariucci pronti ad aspettarlo a braccia aperte per ricostruire i Lions.

2. Terrell Suggs (6-4 1/2, 250, JR), Defensive End, Arizona State
“The Sack Machine” ha lasciato tutti esterefatti totalizzando ben 24 sacks nella stagione appena terminata e stabilendo così un nuovo record NCAA. Grazie alle sue performance il Defensive End di Arizona State ha fatto incetta di premi vincendo il Bronko Nagurski Award (miglior difensore NCAA), il Rotary Lombardi Award (miglior giocatore di linea difensiva) ed il Ted Hendricks Award (miglior Defensive End).

Per completare il panorama statistico Terrell Suggs, che ha guidato la NCAA anche in Tackles For Loss (31 1/2), chiude i sui tre anni ad Arizona State con 44 sacks all'attivo e si presenta al Draft come il miglior difensore in circolazione.

Memorabili resteranno alcune sue partite di questa stagione come quella contro Washington, dove ha messo a segno 4 sacks e mezzo, 12 tackles (compresi 6 1/2 for loss), o quella contro North Carolina (4 sacks). Nel suo pedigree ci sono altri 12 “multisack games” a testimoniare la sua assoluta abilità  nel cacciare i quarterbacks avversari, grazie anche ad un tempo di tutto rispetto sulle 40 yards (4.60).

Se vogliamo trovargli per forza un difetto possiamo segnalare la sua carenza di peso (250 libbre sono un po' poche nella NFL per un Defensive End) e questo potrebbe farlo retrocedere nella linea dei linebackers. Non sarebbe una novità  per un uomo di linea quotato come Suggs perché già  in precedenza anche un Defensive End come Tedy Bruschi (Arizona Wildcats) ha poi modificato la sua collocazione in campo nella NFL, con i New England Patriots, giocando proprio da linebacker.

Bill Parcells, che ama i tweener, ha già  puntato gli occhi su di lui e ne vorrebbe fare la sesta chiamata assoluta per i Cowboys che il prossimo anno potrebbero avere così a roster i due ultimi vincitori del Nagorski Award (l'altro è la safety Roy Williams). Probabilmente, se dovesse mettere su ancora una decina di libbre (nella passata offseason ha portato il suo peso da 235 a 250 libbre) Parcells dovrà  cercare di salire perché se rientrasse nei canoni del Defensive End classico da NFL i cinque davanti a lui potrebbero farci un pensierino.

3. Andre Johnson (6-2 1/2, 227, JR), Wide Receiver, Miami (FL)
Sicuramente Andre Johnson è un vincente. Quando al termine della stagione 2001 si è trovato di fronte Nebraska, nella partita che assegnava il titolo nazionale, Johnson non ha esitato a far vedere di che pasta era fatto: 7 ricezioni per 199 yards e 2 touchdowns che hanno lanciato gli Hurricanes al top della NCAA.

Il suo avversario diretto dei Cornhuskers, Keyuo Craver, prima di quella partita era accreditato di una seconda scelta sicura. Dopo la sfida persa con Johnson, che è stato incontenibile in tutti gli angoli del campo, Craver ha visto scendere le sue quotazioni ed ha dovuto accontentarsi del quarto giro e di molti dollari in meno.

Quest'anno è andato sopra le 100 yards ricevute in 4 occasioni ed ha totalizzato 1092 yards e 9 touchdowns nelle 12 partite giocate. Ha sofferto parecchio nel Fiesta Bowl contro Ohio State, nell'unica sconfitta stagionale degli Hurricanes, perché gli avversari (la safety Mike Doss soprattutto) hanno preferito concentrare le loro attenzioni su di lui lasciando libero il suo quarterback Ken Dorsey di completare sul Tight End Kellen Winslow II o sull'altro Wide Receiver Roscoe Parrish.

Per qualche analista americano potrebbe competere con Rogers per la prima posizione assoluta del Draft per via del fisico che si ritrova e la velocità  con la quale riesce a correre le tracce. Johnson è straordinario soprattutto nella parte superiore del corpo che gli permette di difendere meglio i palloni quando incrocia il campo per ricevere nel traffico (in questo ricorda un po' Terrell Owens dei 49ers).

A testimonianza della sua capacità  di correre, ci sono anche le sue imprese nella squadra Track & Field di Miami, con la quale lo scorso anno ha vinto a la competizione indoor dei 60 metri nella Big East e quella outdoor dei 100 metri con tempi interessantissimi (rispettivamente 6.83 e 10.59 secondi). Sul campo da football poi, impegnato sulle classiche 40 yards, Johnson ha fermato spesso il cronometro tra i 4.30-4.40.

Potrebbe finire nel Texas se venisse chiamato da Houston già  con la terza chiamata per farne il “go-to guy” di David Carr, formando così una coppia di ricevitori straordinari insieme all'ex Gator Jabar Gaffney. Dubito comunque che scivoli oltre la decima posizione.

4. Willis McGahee (6-0 1/2, 225, SO), Runningback, Miami (FL)
Con due anni di eleggibilità  ancora davanti un altro Hurricane, il runningback Willis McGahee, ha deciso di dichiararsi eleggibile per il prossimo Draft, grazie anche ad una stagione strepitosa che gli ha permesso di stabilire alcuni records prestigiosi per la sua università  quali i touchdowns realizzati (27), le yards corse (1686) e le yards totali guadagnate (2036) nonché di ricevere il Doak Walker Award (miglior running back) ed il Walter Camp Player of the Year Award (quarto anche nella corsa all'Heisman Trophy Award).

I suoi numeri appaiono impressionanti se considerate che McGahee aveva cominciato la stagione come fullback titolare, diventando il top runningback solo dopo l'infortunio al ginocchio di inizio stagione del compagno titolare Frank Gore . McGahee come runningback puro ha fatto meglio di gente come Edgerrin James o Clinton Portis, che poi nella prima stagione NFL sono andati al di sopra delle 1000 yards, e se il buon giorno si vede dal mattino…

La combinazione speed/size fanno di lui un prospetto unico. Correre le 40 yards tra i 4.20-4.30 (cronometrato più volte sotto i 4.3) portandosi dietro un centinaio di chili lo rendono merce rara e pregiata tra i runningbacks, considerando soprattutto la sua abilità  di accelerare appena rotto un placcaggio o superata la linea di scrimmage.

L'infortunio al ginocchio, subito nel quarto quarto del Fiesta Bowl contro Ohio State, potrebbe pregiudicarne la chiamata facendolo precipitare sotto le prime dieci posizioni. Personalmente, per le prodezze compiute nella stagione appena giocata, lo ritengo il miglior runningback in circolazione.

5. Rien Long (6-6, 288, JR), Defensive Tackle, Washington St
Potrebbe essere il classico “sleeper” del Draft 2003, uno di quei giocatori che passano la stagione lontano dai riflettori ma nei mesi decisivi mettono a segno prestazioni straordinarie nei Bowls o nelle Combine NFL (test atletici per valutare le abilità  degli atleti prima del Draft) che gli valgono una chiamata alta al primo giro.

Vincitore dell'Outland Trophy Award (miglior uomo interno di linea), Rien Long è balzato in cima alle preferenze di molti grazie all'ottima stagione giocata nei suoi Cougars.

E' stato convertito al football solo nella sua stagione junior della High School, dove aveva cominciato nella squadra di basket, e come spesso capita in queste occasioni possono essere notevoli i margini di miglioramento. Non è un Run Stopper ed ai Sooners lo possono confermare visto che nel Rose Bowl con Quentin Griffin gli hanno corso in faccia con successo per tutta la partita (30 volte per 144 yards).

Long è un Defensive Tackle che aggredisce il quarterback avversario per tutta la partita. Terzo a livello nazionale per sacks (13) e quarto nella graduatoria dei Tackles For Loss (20 1/2), Long ha contribuito notevolmente alla buona stagione di Washington State (record 10-3) che si è conclusa con la sonora sconfitta del Rose Bowl contro i Sooners di Oklahoma.

Così com'è sarebbe il perfetto Defensive End per una difesa 3-4 mentre con una decina di chili in più (diciamo 20 libbre) sarebbe uno straordinario Defensive Tackle per le classiche difese 4-3. Aspettiamo le prime Combine o i primi test privati con le squadre NFL per valutare questi ultimi mesi di lavoro e che tipo di giocatore abbiamo di fronte. Metà  primo giro potrebbe essere la sua fermata definitiva al Draft.

Questi sono solo i primi cinque giocatori nella mia graduatoria di preferenze ma di seguito troverete tutto l'elenco completo degli underclassmen su cui avremmo occasione di parlarne più avanti. Il 26 Aprile è ancora troppo lontano e le sorprese possono essere ancora dietro l'angolo.

Gli altri Underclassmen (in ordine alfabetico)
Santonio Beard, RB, Alabama
* Anquan Boldin, WR, Florida State
* Chris Brown, RB, Colorado
Peter Christofilakos, K, Illinois
Dallas Clark, TE, Iowa
Chris Clemons, LB, Georgia
J.P. Comella, FB, Boston College
Brennan Curtain, T, Notre Dame
Reggie Duncan, RB, Kansas
Dante Ellington, OT, Alabama
Lynaris Elpheage, CB, Tulane
Bret Engemann, QB, Brigham Young
* Jeff Faine, C, Notre Dame
Brandon George, S, Nevada Las Vegas
Rex Grossman, QB, Florida
Ken Hamlin, S, Arkansas
* Kwame Harris, T, Stanford
Robert Johnson, TE, Auburn
* Teyo Johnson, WR, Stanford
Derek Jones, QB, West Virginia
ReShard Lee, RB, Middle Tennessee
* Brandon Lloyd, WR, Illinois
James Lynch, FB, Maryland
Shawn McDonald, WR, Arizona State
Clint Mitchell, DL, Florida
Shantee Orr, DE, Michigan
Terry Pierce, LB, Kanas State
Shurron Pierson, LB, Kansas State
* Dewayne Robertson, DT, Kentucky
Ian Scott, DL, Florida
Musa Smith, RB, Georgia
* Onterrio Smith, RB, Oregon
* Johnathan Sullivan, DT, Georgia
LaBrandon Toefield, RB, LSU
* Kelley Washington, WR, Tennessee
Ben Watson, TE, Georgia
* Dewayne White, DE, Louisville
* Jason Witten, TE, Tennessee
George Wrighster, TE, Oregon

(*)Probabili prime scelte

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