10 partite memorabili

The Catch, la celebre ricezione di Dwight Clark contro i Dallas Cowboys

Questo è un breve resoconto delle 10 partite dei playoff NFL più spettacolari: l’ordine è cronologico e la scelta è personale.

Fuori classifica

1940 NFL Championship Game: Chicago Bears – Washington Redskins 73-0

I Chicago Bears e i Washington Redskins, dopo essersi aggiudicati i rispettivi titoli divisionali, si affrontano nella gara per il titolo; le due formazioni si erano già  incontrate durante la stagione regolare e quella partita era stata vinta da Washington 7-3. Nel Championship Game Chicago presenta la T Formation con l’uomo in movimento: dopo due quarti di gioco il punteggio è di 28-0, ma nella seconda parte i Bears dilagano, segnando complessivamente 73 punti.

1) 1958 NFL Championship Game: Baltimore Colts – New York Giants 23 – 17 (OT)

I New York Giants hanno conquistato il titolo della Eastern Conference e affrontano i Baltimore Colts di Johnny Unitas, vincitori della Western Conference.

I Colts prendono un vantaggio iniziale di 14-3 ma, dopo aver fallito una conversione di quarto down (che li avrebbe portati sul 21-3), devono subire il ritorno dei Giants, che, con due TD, ribaltano la situazione; a pochi minuti dalla fine Unitas, partendo dalle proprie 14 yards, organizza un ottimo drive, che permette a Baltimore di pareggiare con un field goal.

Ai supplementari il protagonista è ancora Johnny U, il quale regala ai Colts il primo titolo NFL della loro storia: autore del TD decisivo è il fullback Alan Ameche; questa partita, soprannominata The Greatest Game Ever, sarà  seguita da gran parte della nazione, aumentando enormemente la popolarità  del football in America.

Curiosità : nel coaching staff dei Giants erano presenti due allenatori che pochi anni dopo sarebbero diventati leggendari, Vince Lombardi e Tom Landry.

2) 1967 NFL Championship Game: Green Bay Packers – Dallas Cowboys 21 – 17

Gli inverni nel Wisconsin, in particolare a Green Bay, sono spesso rigidi, ciononostante in pochissime altre situazioni la colonnina del mercurio scese così in basso, come il 30 dicembre 1967: in quella giornata è in programma il Championship Game della NFL tra Green Bay e Cowboys, rivincita della finale dell’anno precedente, vinta dai Packers 34-27; la situazione climatica è pessima, 25 gradi sotto lo zero, e il campo è talmente duro da sembrare marmo ghiacciato.

Al Lambeau Field è presente un sistema di riscaldamento per il manto erboso, ma è inutilizzabile a causa delle impossibili situazioni meteorologiche; sicuramente i più in difficoltà  sono i Cowboys, non abituati a quelle temperature glaciali: celebre il comportamento di Bob Hayes, velocissimo ricevitore di Dallas, che corre sul campo con le mani dentro i pantaloni. In quelle condizioni è praticamente impossibile lanciare, ricevere oppure controllare il pallone; anche gli arbitri sono in difficoltà , poiché i fischietti sono ghiacciati e non emettono alcun suono.

I Packers, più a loro agio nel freddo, prendono un vantaggio iniziale di 14-0, ma poi i Cowboys si riscattano: un fumble riportato in endzone da George Andrie e un FG di Danny Villanueva permettono a Dallas di andare al riposo sul 14-10.

Nel quarto periodo Tom Landry ordina un trick play, lasciando allibiti i Packers: il RB Dan Reeves, ricevuto l’hand-off dal proprio quarterback, lancia il pallone al ricevitore Lance Rentzel, che segna un TD da 50 yards; forse i Cowboys hanno messo a segno il colpo del KO.

4 minuti e 50 sul cronometro, 1st down sulle 32 yards. Inizia il mitico drive dei Packers, guidato da Bart Starr, che avanza fino ad 1 sola iarda dal TD; dopo due corse infruttuose, Starr propone al proprio coach Vince Lombardi di giocare una sneak, ricevendo la seguente risposta “Run it, and let’s get the hell out of here”.

Bart Starr segna il TD del 21-17 e i Packers vincono il terzo titolo NFL consecutivo, il quinto conquistato sotto la gestione di Vince Lombardi; qualche giorno dopo Green Bay avrebbe battuto gli Oakland Raiders nel Super Bowl II, nell’ultima partita del coach italo-americano alla guida dei Packers.

Ma la vittoria contro i campioni AFL non ha lo stesso sapore della sfida contro i Cowboys, prontamente soprannominata Ice Bowl: ancora oggi per gli appassionati del Wisconsin quell’incontro è il più memorabile della storia della NFL.

3) 1972 AFC Divisional Playoff: Pittsburgh Steelers – Oakland Raiders 13 – 7

Oakland e Pittsburgh sono due delle franchigie dominanti negli anni ’70, ma mentre i Raiders, provenienti dalla AFL, hanno già  una buona tradizione vincente, gli Steelers sono una delle franchigie più ridicole e sbeffeggiate del’intera NFL: fondati nel 1933 (in realtà  si chiamavano Pirates) si erano qualificati ai playoff una sola volta in 39 stagioni.

Nel 1972, invece, si assiste alla grande inversione di tendenza che porterà  gli Steelers al titolo platonico di squadra della decade: Terry Bradshaw, Franco Harris, Mean Joe Greene, Jack Ham, Mel Blount guidano Pittsburgh alla postseason, dopo aver conquistato il titolo divisionale; i Raiders, invece, presentano tra gli altri Gene Upshaw e Art Shell in linea offensiva, il QB Ken Stabler, il WR Fred Biletnikoff e il CB Willie Brown.

Prima di procedere con il racconto della partita è necessario spiegare alcune regole dell’epoca per quanto concerne le ricezioni:

• La palla non poteva essere toccata in successione da due giocatori della stessa squadra: se un ricevitore avesse toccato l’ovale, un suo compagno non lo avrebbe potuto ricevere.

• Le norme sulla Pass Interference erano molto meno rigide e permettevano al difensore maggiore aggressività .

In quella storica partita, i Raiders, con poco più di un minuto da giocare, si portano in vantaggio 7-6 grazie ad un TD segnato da Kenny Stabler e, a 22 secondi dalla fine, gli Steelers sono ancora sulle 40 yards.

Terry Bradshaw lancia la palla verso Frenchy Fuqua, il quale, colpito violentemente da Jack Tatum (durissimo defensive back di Oakland), non riesce a controllarla; l’ovale torna indietro e, prima di toccare il terreno, viene raccolto da Franco Harris, che corre fino in endzone.

Fioccano le proteste di Oakland: Frenchy Fuqua ha toccato la palla e quindi la meta di Harris deve essere annullata; la segnatura, invece, viene convalidata e gli Steelers vincono 13-7. Esiste un aneddoto molto curioso a riguardo, anche se probabilmente non è verosimile: gli arbitri avevano chiesto alla polizia di Pittsburgh quanti poliziotti li avrebbero protetti in caso di vittoria di Oakland; dopo aver sentito la risposta, 6, ci fu il verdetto finale “Allora sei punti per Pittsburgh!”

Dopo quella partita, gli Steelers avrebbero affrontato i Dolphins pronti a completare la Perfect Season; nonostante la sconfitta contro Miami, l’Immaculate Reception di Franco Harris si guadagnò un posto nel cuore degli appassionati.

4) 1974 AFC Divisional Playoff: Oakland Raiders – Miami Dolphins 28 – 26

I Miami Dolphins sono i campioni NFL in carica e l’assalto al terzo titolo consecutivo inizia contro gli Oakland Raiders; dopo una serie di colpi di scena, Miami prende il comando della partita sul 26-21 con poco più di due minuti ancora da giocare.

Ken Stabler architetta il drive della rimonta, arrivando a sole otto yards dalla goal line, quando viene chiamato l’ultimo time-out: Stabler, ricevuto lo snap, si sposta sulla sinistra e, un attimo prima di essere placcato, lancia in endzone dove si forma un mucchio di giocatori.

Alla fine il possesso è del RB Clarence Davis, che regala ad Oakland la vittoria; l’azione, chiamata The Sea of Hands, spegne i sogni di un possibile three-peat per i Dolphins.

5) 1975 NFC Divisional Playoff: Dallas Cowboys – Minnesota Vikings 17 – 14

La sfida tra Cowboys e Vikings del 1975, giocata al Metropolitan Stadium, è probabilmente la più amata dai tifosi di Dallas: i Vikings sono i campioni della NFC e puntano a terzo Super Bowl consecutivo; i Cowboys sono una squadra con dodici rookie e che hanno raggiunto la postseason grazie alla Wild Card.

L’incontro, valevole per le semifinali di conference, è dominato dalle due difese (la Doomsday Defense di Dallas e i Purple People Eaters di Minnesota) ma sembra decidersi quando a meno di due minuti dal termine i Vikings si portano sul 14-10 e i Cowboys devono partire dalle proprie 15 yards.

Il drive susseguente non sembra dare risultati positivi: dopo aver convertito un 4th and 16, Dallas si trova sulle 50 yards con meno di 30 secondi dalla fine e senza timeout, mentre nella panchina dei Vikings e sugli spalti si inizia a festeggiare.

Roger Staubach, invece, riceve lo snap e, dopo una prima finta di passaggio, lancia il pallone in end zone, sperando (anzi pregando) che qualche compagno lo possa ricevere: incredibilmente il WR Drew Pearson controlla l’ovale e segna il TD della vittoria: quella ricezione di Pearson è ancora oggi famosa come The Hail Mary.

6) 1977 AFC Divisional Playoff: Oakland Raiders – Baltimore Colts 37 – 31 (2 OT)

Per il terzo anno consecutivo i Baltimore Colts affrontano nei playoff la squadra detentrice del Vince Lombardi Trophy: dopo aver perso per due anni consecutivi contro Pittsburgh, Baltimore spera di eliminare Oakland e di raggiungere la finale della AFC.

Giocando in casa i Colts sono leggermente favoriti, ma i Raiders segnano per primi; tuttavia le emozioni si susseguono ed entrambe le squadre si scambiano la testa della partita: molto spettacolari due TD di Baltimore realizzati da Bruce Laird dopo un intercetto e da Marshall Johnson su ritorno di kick-off.

Quando mancano due minuti alla fine, Ron Lee segna la seconda meta personale, regalando a Baltimore il 31-28; ora Kenny Stabler deve compiere l’ennesimo miracolo ed incredibilmente ci riesce: su una situazione di 3rd and long sulle proprie 44 yards, il QB di Oakland lancia un passaggio per il TE Dave Casper, che, ricevuto il pallone grazie ad uno sforzo notevole, entra nella red zone avversaria.

Quell’azione, divenuta famosa come The Ghost to the Post, permetterà  un guadagno di 42 yards, rendendo agevole il compito del kicker Errol Mann, che manda la gara in overtime.

Nel prolungamento Baltimore avrebbe una buona possibilità  di segnare, ma il QB di Baltimore Bert Jones non completa un passaggio per il WR Raymond Chester, lasciato libero, che avrebbe permesso un facile FG; sul finire del primo overtime Stabler architetta il drive decisivo che qualifica Oakland alla finale della AFC: il TD vincente di Dave Casper è realizzato circa un minuto dopo l’inizio del secondo supplementare.

Quella sconfitta segna la caduta dei Colts, che non si sarebbero più qualificati per i playoff fino al 1987, tre anni dopo il trasferimento ad Indianapolis.

7) 1981 AFC Divisional Playoff: San Diego Chargers – Miami Dolphins 41 – 38 (OT)

La sfida tra Chargers e Dolphins del 1981 (in verità  2 gennaio 1982) è una delle più eccitanti, clamorose e spettacolari nell’intera storia dei playoff; gli spettatori dell’Orange Bowl sicuramente non pensavano di assistere ad un incontro così emozionante.

I Chargers del QB Dan Fouts prendono un vantaggio iniziale di 24-0 dopo un solo quarto di gioco, obbligando Don Shula a cambiare il giovanissimo regista David Woodley con il più esperto Don Strock: la scelta si rivela azzeccata e sul finire del primo tempo, Miami rientra in partita, andando al riposo sul 24-17.

Nella seconda parte i Dolphins prendono il largo e, quando il tabellone segna 38-31 in loro favore, San Diego sembra spacciata; invece, dopo aver recuperato un fumble sulle proprie 18 yards, Fouts architetta un drive che porta alla segnatura del pareggio. Miami avrebbe una chance per evitare i supplementari, ma il kicker Uwe von Schamann si fa bloccare il FG vincente.

Nel prolungamento le emozioni sono ancora enormi: von Schamann si fa bloccare un altro calcio, ma anche il suo collega Rolf Benirschke spreca l’occasione che avrebbe qualificato San Diego alla finale di conference.

Finalmente dopo 14 minuti di OT, Rolf Benirschke realizza il FG decisivo che chiude una partita memorabile; tutti i giocatori sono in pessime condizioni fisiche a causa dell’umidità  presente quella sera a Miami: gli effetti si faranno sentire nella finale della AFC, in cui San Diego sarà  sconfitta senza problemi da Cincinnati.

Celebre la dichiarazione di Don Shula nel dopo partita:

“Great game? We lost”

Queste sono alcune statistiche:

• Don Strock: 29 su 43, 403 yards, 4 TD
• Dan Fouts: 33 su 53, 433 yards, 3 TD

• Kellen Winslow: 13 ricezioni, 166 yards
• Charlie Joyner: 7 ricezioni, 108 yards
• Wes Chandler: 6 ricezioni, 106 yards

8) 1981 NFC Championship Game: San Francisco 49ers – Dallas Cowboys 28 – 27

La finale NFC del 1981 vede di fronte due squadre con una storia molto diversa: i Cowboys, the America’s Team, guidati dal coach Tom Landry, e i 49ers, la grande novità  della NFL, allenati da Bill Walsh, il nuovo genio; i 49ers sono una squadra giovanissima (13 rookie nel roster) e diversi osservatori prevedono una sconfitta contro Dallas, molto più esperta e abituata a giocare nella postseason.

La partita sarà  splendida ed emozionante con le due squadre che si scambieranno la testa della gara per molte volte; tuttavia all’inizio del quarto periodo Dallas sembra prendere il vantaggio decisivo, grazie ad un TD pass di Danny White per il TE Doug Cosbie: i 49ers fanno fatica ad avanzare e l’incontro pare segnato.

A 4:54 dalla fine il giovane Joe Montana (terzo anno tra i pro) ha forse l’ultima opportunità  per ribaltare la situazione, ma deve partire dalle proprie 11 yards: Montana riesce a portare il pallone fino a 6 yards dal TD, quando deve fronteggiare un decisivo 3rd a 3 con un minuto ancora sul cronometro.

Il gioco successivo si sarebbe rivelato incredibile: il defensive tackle Larry Bethea e il linebacker D. D. Lewis sono vicinissimi a Montana, il quale poco prima di essere placcato lancia il pallone in endzone per Dwight Clark, in quanto il ricevitore primario Freddy Solomon è marcato.

Clark cattura il pallone e per i 49ers vincono, qualificandosi per la prima volta per il Super Bowl: The Catch segnerà  l’inizio della leggenda dei San Francisco 49ers e di Joe Montana.

9) 1986 AFC Championship Game: Denver Broncos – Cleveland Browns 23 – 20 (OT)

Denver Broncos e Cleveland Browns si incontreranno nella finale AFC per tre volte in quattro anni, ma sarà  la prima sfida disputata l’11 gennaio 1987 (stagione 1986) ad entrare negli annali.

Al Cleveland Stadium, i Browns vogliono ottenere il loro primo accesso al Super Bowl e questo sembra realizzarsi quando Bernie Kosar lancia un TD da 48 yards per il ricevitore Brian Bennan, che fissa il punteggio sul 20-13; un errore dello special team sul kick off obbliga i Broncos a partire dalla linea delle proprie 2 yards con 5:32 ancora da giocare.

La situazione è disperata, ma i Broncos in cabina di regia hanno John Elway, che regalerà  agli appassionati di football (esclusi i tifosi dei Browns) un vero capolavoro, prontamente soprannominato The Drive: 98 yards conquistate in 5 minuti!

Questo è il play by play:

1st and 10 on Den 2: passaggio di Elway per Sammy Winder. 5 yards guadagnate
2nd and 5 on Den 7: corsa di Winder. 3 yards guadagnate
3 and 2 on Den 10: corsa di Winder. 2 yards guadagnate

1st and 10 on Den 12: corsa di Winder. 3 yards guadagnate
2nd and 7 on Den 15: corsa di Elway. 11 yards guadagnate

1st and 10 on Den 26: passaggio di Elway per Steve Sewell. 22 yards guadagnate

1st and 10 on Den 48: passaggio di Elway per Steve Watson. 12 yards guadagnate

1st and 10 on Cle 40: passaggio di Elway. Incompleto
2nd and 10 on Cle 40: sack di Dave Puzzuoli. 8 yards perse
3rd and 18 on Cle 48: passaggio di Elway per Mark Jackson. 20 yards guadagnate.

1st and 10 on Cle 28: passaggio di Elway. Incompleto
2nd and 10 on Cle 28: passaggio di Elway per Sewell. 14 yards guadagnate.

1st and 10 on Cle 14: passaggio di Elway. Incompleto
2nd and 10 on Cle 14: corsa di Elway. 9 yards
3rd and 1 on Cle 5: passaggio di Elway per Jackson. TD

I Browns hanno il primo possesso nel supplementare, ma falliscono l’opportunità ; Elway, invece, non si lascia sfuggire l’occasione e, dopo due passaggi da 22 e 28 yards, permette a Rich Karlis di realizzare il FG vincente.

Cleveland e Denver si sarebbero incontrate altre due volte, ma i Browns non riusciranno mai a riprendersi una rivincita; John Elway entra ufficialmente nell’elite dei quarterback della NFL.

10) 1992 AFC Wild Card Game: Buffalo Bills – Houston Oilers 41 – 38 (OT)

Al Rich Stadium di Orchard Park, NY i Bills affrontano gli Oilers nel Wild Card Game della AFC: Buffalo gioca in casa, ma c’è molta perplessità , anche perché Jim Kelly, infortunato, deve essere sostituito da Frank Reich; anche il possente linebacker Cornelius Bennett è obbligato a restare fuori.

Nella prima parte della gara i Bills sono letteralmente surclassati: dopo 30 minuti di football, il punteggio presenta un imbarazzante 28-3 a favore di Houston; Warren Moon orchestra al meglio il suo Run and Shoot Offense, e i ricevitori degli Oilers ridicolizzano i difensori di Buffalo.

I Bills rientrano in campo dopo l’intervallo sperando di ribaltare il risultato, ma quando Bubba McDowell segna un TD da 58 yards dopo aver intercettato Reich, neanche i più ottimisti sembrano dare una chance a Buffalo.

Incredibilmente inizia la rimonta: dopo il TD del 35-10, Buffalo recupera il pallone grazie ad un onside kick e da quel momento Frank Reich sale in cattedra; con soli 3 minuti da giocare nell’ultimo quarto i Bills hanno ribaltato la situazione, portandosi sul 38-35 e anche se Houston riesce a pareggiare grazie ad un field goal di Al Del Greco (che in ogni caso aveva commesso un errore in precedenza), l’inerzia è chiaramente per i padroni di casa.

Ai supplementari però Houston ha il primo possesso, ma Moon si fa intercettare da Nate Odomes; pochi minuti dopo, il kicker Steve Christie regala ai Bills il passaggio del turno.

Nessuna squadra è mai riuscita a vincere una partita di playoff, dopo essere stata in svantaggio di 32 punti.

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