Michael Vick è felice, e ne ha tutti i motivi!
Imprevedibili ed emozionanti come sempre sono tornati i playoff nella Nfl e dopo l’incredibile vittoria dei Patriots un anno fa, quest’anno è lecito attendersi di tutto.
Così sorprende fino ad un certo punto la netta vittoria di Atlanta a Green Bay, sconfitta in casa nei playoff per la prima volta nella sua storia. Il momento di più esaltante del primo weekend di playoff si è vissuto però al 3Com Park di San Francisco il giorno dopo: la sfida tra Giants e 49ers è stata la vera essenza del football, una partita emozionante, ben giocata e tirata fino alla fine.
Vince San Francisco che la settimana prossima andrà a far visita ai Tampa Bay Buccaneers, mentre Atlanta cercherà un altro colpo al Veteran Stadium di Philadelphia.
Andiamo a vedere nel dettaglio come sono andate le due gare.
GREEN BAY PACKERS vs ATLANTA FALCONS 7-27
Michael Vick è definitivamente nell’elite del gioco. La prova del Lambeau Field (esordio nei playoff per lui) ha consacrato il 22 enne Qb dei Falcons, autore di una prova magistrale per lucidità e determinazione. Il punteggio finale è durissimo per i Packers, e rende perfettamente giustizia a quello che si è visto in campo. I Falcons sono arrivati nel gelo del Wisconsin con un progetto e lo hanno messo in pratica con una precisione e una “cattiveria” che pochi erano pronti a riconoscere loro.
Tutto sembrava andare contro la squadra di Reeves, prima di tutto le statistiche. I Packers non avevano mai perso nel loro stadio nella postseason e quest’anno erano l’unica squadra della NFL imbattuta tra le mura amiche, come se non bastasse i gialloverdi erano davanti ai loro avversari in quasi tutte le classifiche della stagione regolare: migliori in attacco e migliori in difesa, sia nelle corse che nei passaggi.
La prova del campo, come spesso accade, ha detto tutto il contrario. Vick ha condotto subito alla grande fin dal primo drive, conclusosi con un Td pass per Jefferson.
Qui è iniziato il disastro di Green Bay: Favre si fa intercettare da Carpenter e la notizia peggiore è che non si riprenderà più. Atlanta segna ancora grazie ad una super giocata dei suoi special teams che bloccano un punt di Bidwell in end zone.
L’attacco di casa non riesce ad organizzare una rimonta: il gioco di corsa è asfittico e Driver è l’unica vera arma a disposizione di Favre. La 3-4 allenata da Wade Phillips non va così mai in affanno, Carpenter e McBurrows, le due safety, sono impeccabili, nel mezzo c’è il solito, durissimo, Brooking che dispensa colpi a tutto ciò che si muove nei paraggi. Segna Duckett e nel drive successivo, con i Packers fermati tre volte sulla linea della end zone, si capisce una volta per tutte da che parte tira il vento.
La ripresa, giocata sotto la neve, si apre con l’unico Td della gara per Favre, ma la segnatura di Drive è solo un fuoco di paglia. Succede molto poco: i Falcons forzano altri due turnovers con Kerney che ricopre un fumble e Carpenter che intercetta Favre per la seconda volta. Vincono i Falcons a sorpresa.
La loro vittoria è frutto di un attacco equilibrato (192 yards su corsa, di 64 di Vick, 117 su passaggio) e di una difesa aggressiva e senza punti deboli. I Falcons possono ripetere l’incredibile impresa compiuta da New England dodici mesi fa? Non hanno pressione, non hanno nulla da perdere e hanno Vick. Tutto è possibile, i Philadelphia Eagles, tra una settimana, possono rispondere all’interrogativo.
SAN FRANCISCO 49ers vs NEY YORK GIANTS 39-38
Un orribile frase fatta del giornalismo sportivo di casa nostra, riferita a questa partita, suonerebbe così: “una di quelle partite che riappacificano con il football”.
Noi con il football siamo già in pace e quindi parliamo della partita del 3Com Park solamente come si deve parlare di un grande spettacolo. Nella sfida tra Giants e 49ers c’è tutto ciò che è l’ NFL: campioni che fanno cose da campioni, agonismo, una esaltante rimonta, un finale da brividi e un briciolo di cattiveria e di scontri che rendono il tutto più gustoso.
Roba da tenersi la videocassetta tutta la vita, per cercare di scoprire, magari tra qualche anno, dove San Francisco abbia trovato la forza per risalire da 14-38 a quindici minuti dal termine. La rimonta che gela New York ha in realtà un nome e un cognome, quello di Jeff Garcia, che mette a segno due Td pass, segna su corsa e guida l’attacco mostrando di avere un cuore grande come tutta la baia.
I Giants hanno dominato la gara per tre quarti, giocando un football perfetto, quello che li ha portati ai playoff grazie a quattro vittorie in fila. La linea offensiva consente a Collins di vivisezionare la difesa avversaria, Toomer è immenso (136 yards e 3 td), Barber inafferrabile (177 yards totali e 1 td) e Shockey una furia.
Ottima anche la difesa che difende bene sul profondo e riduce al silenzio il gioco di corsa di Frisco. E dire che l’inizio è tutto per la squadra di Mariucci: Peterson intercetta Collins e Owens segna il Td da 76 yards che apre le marcature.
Da qui in poi solo Giants o quasi. La difesa dei 49 ers non ci capisce quasi nulla: Toomer, Shockey e ancora Toomer trasformano i lanci di Kerry Collins in touchdowns e solo un challange di Mariucci permette agli arbitri di vedere il Td su corsa di Barlow che tiene in vita i campioni della NFC West. Nella ripresa la musica non cambia, San Francisco sembra annichilita: Garcia e Owens sembrano due leoni in gabbia, la difesa è frustrata e deconcentrata.
Segna Barber, Bryant mette a segno un field goal e la partita sembra davvero finita. New York si adagia un po’ ma Garcia e Owens sono due campioni veri e i campioni veri non basta metterli al tappeto, devi assicurarti che non si rialzino.
La loro classe trascina la squadra e la furia agonistica dei 49ers cresce come un onda dell’oceano e poco a poco travolge i Giants. Segna Owens, Garcia corre in endzone, Chandler aggiunge tre punti con un calcio e nel frattempo la difesa ferma Collins e le sue stelle.
Si arriva così all’emozionante epilogo: Bryant sbaglia un field goal, Garcia guida un drive perfetto e trova Stokes in end zone per il Td che porta i suoi sul 39-38 con un minuto da giocare.
Quì succede di tutto: Owens non tiene a freno mani e lingua e la partita degenera in una rissa da saloon, la tensione in campo è al massimo: qualche penalità e un ottimo ritorno di kick off danno a Collins una buona posizione per tentare la contro rimonta.
Il drive si conclude con un field goal dalle 28: per New York la vittoria è ad un passo ma uno snap disgraziato non consente a Bryant di calciare e la partita finisce.
Il 3Com park è in delirio, Owens da seguito allo spettacolo mostrato in campo (177 yards e 2 td, ma le cifre non dicono tutto sulla classe di questo incredibile personaggio), andando a festeggiare con il suo pubblico. New York torna a casa con l’amaro in bocca, San Francisco volerà a Tampa Bay per far continuare il sogno.