Kerry Collins è reduce dalla miglior stagione della sua carriera…
Frank Sinatra cantava tanti anni fa una canzone che sarebbe poi diventata celeberrima, "New York, New York".
Il soggetto era, appunto, la città più famosa degli States, che nel football sta vivendo su entrambi i lati il suo miglior momento da molti anni a questa parte.
Se negli ultimi anni dello scorso decennio i migliori erano i Jets, che raggiunsero una finale di conference contro Denver nel '99 ,nei primi anni del nuovo millennio a farla da padrone furono i Giants, forse perché sfiorarono l'anello nel 2001, ma non ci fu mai una netta predominanza: i Jets avevano un gioco e dei risultati altalenanti,e se si qualificavano per la post season non staccavano mai il biglietto per il secondo round di playoff; i Giants erano alla continua ricerca della propria identità nel gioco (in particolare nel reparto offensivo, dato che in difesa c'era e c'è tuttora quel mostro di Michael Strahan) e nei risultati.
Molto dipendeva da Kerry Collins, che se era in giornata (o in serata) poteva far vincere i suoi senza molta fatica. Il problema consisteva nel fatto che il # 5 era molto spesso più dannoso che vantaggioso: le tante palle mangiate, l'imprecisione ma soprattutto i tanti, troppi intercetti.
Nella prima partita di questa stagione contro San Francisco al Giants Stadium ha regalato 3 palloni agli avversari, peggio di così non si poteva iniziare. Alzi la mano chi non avesse pensato che il prodotto di Penn State si stava apprestando a disputare un'altra deludente stagione all'insegna di una parola: l'intercetto.
Ma a tutto c'è un limite; e questo limite sembra che Kerry l'abbia notato, così si è deciso finalmente a giocare come sa fare,portando di conseguenza i suoi Giants ai playoffs.
Domenica 8 dicembre i ragazzi di Jim Fassell erano impegnati in una importantissima partita sul terreno del Fedex Field contro i Washington Redskins per non perdere la corsa ai playoffs. Prima del match avevano un record di 6 vinte e 6 perse, certamente non una situazione sicura ma nemmeno compromessa.
Kerry diede una bella risposta: 2 tds pass, 212 yds, 0 intercetti. E così arrivò la vittoria, e anche una buona dose di fiducia nei propri mezzi da parte di Collins e nella squadra da parte di tifosi e coaching staff.
Il 15 Dicembre al Giants Stadium si presentava 'The America's team' che negli ultimi anni non sta facendo onore al proprio soprannome. Kerry non manda in meta alcuno dei suoi ricevitori (ma comunque aggiunge alle sue statistiche un'altra buone dose di yds: 190) dal momento che quella partita fu decisa dalle corse di Tiki Barber e Ron Dayne (1 e 2 td rispettivamente) ma in compenso non lancia alcun intercetto. Atra vittoria: 37-7.
C'è poi una svolta: 21 dicembre, RCA Dome di Indianapolis. Kerry fa la parte dell'alieno, del fuoriclasse, una parte in cui non l'abbiamo visto così spesso l'anno scorso. Il tabellino parla per lui 4 td pass, 0 intercetti e 366 yds lanciate.
Mica male; perché i Giants,vincendo contro i Colts di Peyton Manning, mettono un'altra tacca nella casella delle 'W'. La 'svolta' prosegue la settimana dopo, quando New York ospita gli odiati Philadelphia Eagles. Ricordate la partita dello scorso anno, che si svolse anch'essa nella 17 settimana?
In quell'occasione i Giganti dovevano vincere per entrare nei playoffs e disputarono una partita piuttosto bruttina e molto fiacca, la classica partita dove chi toccò di più l'ovale fu il punter. New York si trovò in vantaggio 3-0 nel primo tempo, ma fu castigata nel finale da un td di James Trash e da un calcio di David Akers.
" Stiamo giocando meglio di prima. Offensivamente siamo migliori [di prima] e stiamo anche gestendo il pallone molto meglio. Devi essere in grado di fare entrambe le cose contro questa difesa, perché stanno giocando molto bene. " Se andiamo in campo credendo di fare grandi giocate contro di loro, stiamo solo prendendoci in giro. " Noi dobbiamo gestire bene la palla, vincere la battaglia dei turnover, e capitalizzare tutte le opportunità . Se non capitalizzeremo le opportunità , sarà un lungo giorno per noi."
E riguardo all'assenza del suo rivale, Donovan McNabb, nelle file degli Eagles: "E' un ragazzo che costituisce una gran parte della propria squadra. Ma devi anche fidarti del loro modo di vincere senza di lui".
Ma la partita non ha avuto lo stesso copione dell'anno scorso. Nonostante l'improduttività di tre interi quarti, i Giants erano ancora in partita, sotto di 7-0 (td di James Trash nel primo quarto, come nell'anno precedente), ma ancora in partita. Nell'ultima frazione di gioco Collins piazza la mossa decisiva, manda in meta Jeremy Shockey (7 yds pass), ribilanciando il match. Tocca poi al kicker Matt Bryant mandare New York, la New York rosso-blu, ai playoffs.
Perché i Jets, esponenti della New York bianco-verde, la post season non l'avevano ancora raggiunta. Sarebbe stata una vittoria, anzi la vittoria, quella contro Green Bay, a spedire i Jets alle Wild-Card.
La NFL ci ha abituato ultimamente a grandi sorprese, soprattutto nel ruolo di quarterback. L'anno scorso la sorpresa Tom Brady alla guida della sorpresa New England Patriots, quest'anno la sorpresa Marc Bulger, che per un momento sembrava dover portare i Rams ad una miracolosa postseason, ma non è tutto.
C'è anche la sorpresa Chad Pennington alla guida dei New York Jets.
Nel freddo del Gillette Stadium, il 21 Dicembre, si giocava Jets-Patriots, altra gara importantissima per il proseguo di entrambe le squadre. Pennington, che di certo non ha fatto rimpiangere Vinnie Testaverde manda a referto 3 td pass, 285 yds e 0 intercetti, il lato che si guarda di più in un panchinaro. Perché in queste tre anni di Jets, due li ha vissuti 'on the bench' come dicono negli States.
E' stato il terzo, quello corrente, che lo ha lanciato: al suo attivo ha già 22 td pass in 15 gare disputate. Nella diciassettesima settimana, quella decisiva, N.Y. aveva un duro match contro i Packers di Favre, ormai già sicuri dei playoffs. Il prodotto di Marshall risponde con 4 td pass, 0 intercetti e 196 yds, con una grande contributo alla causa di New York.
Se Collins si è ripreso dall'anno buio in tutto e per tutto, Pennington ha debuttato in grande stile facendo subito vedere di che pasta è fatto. I Jets li ha trovati in un altro anno di transizione, invischiati nell'ennesima lotta per i playoffs e lui li ha diretti verso la meta, i playoff appunto.
E chissà di vederli alla kermesse di San Diego, nello stesso ruolo che hanno ricoperto i Pats la scorsa stagione"