Bill Walsh, il guru della West Coast Offense
La West Coast Offense è il sistema offensivo più vincente, ed anche per questo il più diffuso, nella NFL negli ultimi dieci anni.
Se analizzate le candidate alla post-season della NFC troverete principalmente squadre che hanno adottato questa filosofia offensiva per il loro attacco: Tampa Bay, Green Bay, Philadelphia, New Orleans, San Francisco e New York Giants usano tutte la West Coast Offense anche se con le loro variazioni personalizzate.
Ma la West Coast Offense non è solo una prerogativa della NFC perché anche squadre come Denver, Oakland, New York Jets e Baltimore ad esempio la usano nella AFC.
Come è nata la West Coast Offense?
Il capostipite della West Coast Offense è sicuramente Bill Walsh che dopo aver cominciato la sua carriera di allenatore nei college, a California con Marv Levy (poi sulla panchina dei Buffalo Bills di Jim Kelly, Andre Reed e Thurman Thomas), proseguì cominciando ad allenare tra i professionisti con gli Oakland Raiders dove apprese da Al Davis i primi rudimenti delle teorie offensive del genio Sid Gillman, mettendo le basi alla sua strategia offensiva.
Nonostante tutto per avere il primo posto da capo allenatore nella NFL Walsh dovette aspettare il 1979 quando Eddie DeBartolo, dopo averlo visto alle prese con Stanford, lo convinse ad andare ai San Francisco 49ers. Nei dieci anni passati nella baia Bill Walsh riuscì a contraccambiare abbondantemente vincendo ben tre Super Bowls e consegnando alla storia del football giocatori fenomenali come Joe Montana, Dwight Clark, Jerry Rice e Ronnie Lott, solo per citarne alcuni.
Lasciato libero il posto di capo allenatore, Walsh passò poi qualche anno a commentare le partite della NFL sulla rete nazionale della NBC per poi tornare ad allenare nei College ancora a Stanford prima di ritirarsi. Ovvia la sua nomina nella Hall of Fame prima di dedicarsi a tempo pieno alla ricostruzione dei 49ers, richiamato di corsa alla corte dei DeBartolo per ricoprire la poltrona di General Manager dopo le brutte stagioni che costrinsero San Francisco a guardarsi la post-season in televisione.
Ma gli anni passati da Walsh a San Francisco non possono essere ricordati solo per i tre Vince Lombardi Trophy vinti. Non è possibile dimenticare l'opera di divulgazione della sua dottrina tra i molti assistenti che si sono avvicendati nella sua organizzazione. La sua scuola produsse allenatori importantissimi nella recente storia della NFL.
George Seifert, ad esempio, prese il posto di Walsh proprio ai 49ers guidandoli alla vittoria di altri due Super Bowls, per poi lasciarli qualche anno dopo con la percentuale di vittorie più alta nella NFL. Con lui nel Coaching Staff si alternarono altri allenatori vincenti come Jeff Fisher (Tennessee), Mike Holmgren (Green Bay prima di passare a Seattle) e Mike Shanahan (Denver).
Per non parlare degli altri, uno tra tutti Dennis Green che per anni ha guidato i Minnesota Vikings, così come vanno ricordati Sam Wyche buonissimo commentatore per la CBS dopo anni passati sulla sideline e Paul Hackett che in questo momento ricopre l'incarico di Offensive Coordinator ai NY Jets.
Con gli allievi di Walsh hanno lavorato poi, da assistenti apprendisti della West Coast Offense, allenatori del calibro di Brian Billick (Baltimore), Bruce Coslet (ora Offensive Coordinator a Dallas), Herman Lewis (New York Jets), Steve Mariucci (San Francisco), Jon Gruden (Tampa Bay), Ray Rhodes (Defensive Coordinator a Denver), Andy Reed (Philadelphia), Mike Sherman (Green Bay), Jim Fassell (New York Giants) e Marty Mornhinweg (Detroit) solo per ricordarne alcuni tra i più importanti in attività .
Ed all'orizzonte ce ne sono altrettanti di più giovani ed ambitissimi per un posto da capo allenatore nella NFL, uno tra tutti Gary Kubiak, in questo momento Offensive Coordinator a Denver. Insomma una vera e propria dinastia di allenatori che devono buona parte del loro successo a quel piccolo grande uomo chiamato Bill Walsh.
Cosa predicava Walsh e perché il suo dogma nel tempo ha riscosso tutto questo successo tra le franchigie NFL?
In una delle prime esperienze da assistente a Cincinnati, Walsh cominciò a gettare le basi della sua West Coast Offense. Essendo alle prese con un quarterback dotato di un braccio tutt'altro che potente ed essendo assistente allenatore con l'incarico di definire la strategia del passing game, Walsh studiò un sistema offensivo basato su lanci corti alternati a corse.
Muovendo la palla a piccoli passi e mangiando contemporaneamente il cronometro Walsh riuscì a sfruttare al meglio le potenzialità del suo quarterback. Il sistema aveva anche chiaramente come obiettivo quello di controllare la palla cercando di tenere fuori dal campo il più possibile l'attacco avversario. Questo si rivelò nel tempo il vero punto di forza di questa filosofia offensiva.
Quali devono essere le qualità richieste ai protagonisti in campo?
Il quarterback ovviamente è fondamentale perché deve avere una buona percentuale di passaggi completati e deve saperli fare in modo differente, visto che nel corto raggio gli obiettivi da centrare possono essere non solo i wide receiver ma anche running back, full back e tight end. In queste condizioni deve sempre leggere rapidamente gli adeguamenti della difesa e lanciare la palla il più velocemente possibile. Facile da dirsi, forse un po' meno da farsi.
Tra i quarterback della storia della NFL che hanno lanciato almeno 1500 volte quelli con il rating migliore nella loro carriera sono Steve Young (primo con 96.8), Joe Montana (secondo con 92.3) e Jeff Garcia (terzo con 91.5). Montana è stato tutt'altro che un atleta ed aveva un braccio non proprio potentissimo e lo stesso vale per Jeff Garcia, entrambi partoriti non a caso dai 49ers e dal sistema di Bill Walsh.
Il rating misura essenzialmente le capacità da passatore di un quarterback e dipende dalla percentuale di passaggi completati, dalle yards guadagnate per ogni passaggio completato e dal rapporto touchdown – intecetti in riferimento ai passaggi tentati.
Se pensate che un rating pari a 100 è la valutazione che viene data ad un eccellente passatore, è evidente che la possibilità di mantenere certi standard tra i propri quarterbacks può essere garantita solo dalla presenza di un sistema offensivo capace di macinare yards su yards su passaggio. Per la cronaca, il rating record in una stagione per un quarterback è 112.8 ottenuto ovviamente da Steve Young. Sorprendente vero!
Ad aiutare i quarterback in questi risultati straordinari ci hanno pensato da sempre i wide receiver che oltre ad avere due buone mani (ma questa è la prerogativa di tutti i ricevitori che vogliono misurarsi nella NFL) devono saper correre le tracce in modo preciso e devono essere veloci nei tagli per potersi separare facilmente dai loro difensori diretti.
Il vero punto di riferimento statistico per valutare meglio la loro efficacia nella West Coast Offense sono le yards guadagnate dopo la ricezione (RAC ossia Runs After Catch) ed in questo particolare, tutt'altro che trascurabile, i ricevitori dei San Francisco 49ers sono stati e restano dei maestri.
Senza scomodare uno come Jerry Rice che della West Coast Offense conosce ormai ogni piccola sfumatura, prendiamo come esempio Terrell Owens che quest'anno, dopo 13 partite, ha guadagnato ben 1225 yards su ricezione, con un guadagno medio di 13.3 yards a ricezione. Di queste ben 571 yards sono state guadagnate dopo la ricezione (RAC) per una media di 6.2 a pallone.
Mediamente l'impatto con la palla lanciata ad Owens dal proprio quarterback avviene nel corto, più o meno attorno alle 7 yards, tutto il resto è farina del suo sacco e del sistema offensivo. La media di Marvin Harrison ad esempio, che in questa stagione ha già ricevuto più di 100 ricezioni ma in un altro tipo di attacco, è di 2.8 yards a ricezione. Fate le vostre considerazioni.
In carriera Owens ha guadagnato di media 5.9 yards dopo la ricezione facendo meglio addirittura di Jerry Rice che può vantare 4.2 yards guadagnate (c'è da dire però che la statistica ufficiale delle RAC è stata introdotta solo nel 1995). Entrambi, cronometro alla mano, non sono i migliori atleti della NFL, ma il sistema, insieme alla loro capacità di interpretarlo, li rendono unici ed incredibili.
Per valutare l'esecuzione dei protagonisti della West Coast Offense vengono misurate delle qualità particolari. Per fare un esempio, nella NFL vengono misurati i tempi sulle 40 yards da fermo mentre la velocità di percorrenza dalle 30 alle 60 yards, range in cui spesso i ricevitori si trovano alle prese con i defensive backs avversari dopo aver ricevuto il pallone, è uno di quegli intangibles che vengono osservati dagli allenatori della West Coast Offense.
Questo facilita le franchigie anche nelle scelte del draft. Nel 1996 ad esempio al primo giro furono scelti ricevitori importanti come Keyshawn Johnson, Terry Glenn, Eddie Kennison, Marvin Harrison ed Eric Moulds. Due giri dopo con la scelta numero 89 San Francisco sceglieva proprio Terrell Owens, da tutti molto meno conosciuto rispetto ai colleghi scelti in precedenza.
Una volta inserito nel sistema, e dopo aver appreso l'arte da un maestro come Rice, il giovane Owens si è preso una rivincita dimostrando di valere quanto loro se non forse di più. Il sistema ancora una volta, interpretato nel modo giusto, ha permesso ad Owens di eccellere pur non essendo un atleta straordinario; in definitiva è più importante avere la capacità di separarsi dal defensive back avversario, piuttosto che correre le 40 yards in meno di 4.4 secondi.
Anche il runningback ideale deve essere un buon ricevitore, avere delle buone mani ed essere capace di guadagnare ulteriori yards dopo la ricezione. Charlie Garner non sarà tra i primi runningback puri della lega ma a questo punto della stagione può vantare più di 800 yards ricevute, un numero maggiore rispetto a quelle da lui corse o a quelle ricevute dal compagno di squadra Tim Brown. Anche tra i runningbacks non servono atleti straordinari.
Tight end e Full Back vengono usati come terminali offensivi più che in altri sistemi ed oltre a bloccare quindi devono avere straordinarie abilità di ricevitori. Larry Centers è un maestro della West Coast Offense tra i fullback tant'è che ad Arizona in una stagione superò addirittura le 100 ricezioni per quasi 1000 yards.
E' chiaro a questo punto che con il termine West Coast Offense non si descrive solo una strategia offensiva. La West Coast Offense è qualcosa di più ampio che descrive l'intera organizzazione offensiva a partire dagli schemi per finire poi alla loro implementazione, la scelta del personale da utilizzare, le loro qualità , la loro dedizione al lavoro nonchè l'attenzione ai particolari.
Tradizionalmente si tende a pensare che per vincere occorra un buon gioco di corse ed un'ottima difesa. Le squadre che basano il loro attacco sul passing game non sono credibili ad alto livello per via dei rischi di turnovers che corrono quando lanciano la palla, sicuramente maggiori rispetto a quelli corsi correndo.
Da quando però Bill Walsh ha proposto il suo gioco offensivo una schiera di seguaci ha cominciato a pensare che in mancanza di un buon gioco di corsa si può cercare in alternativa di raggiungere i vertici anche con questo tipo di passing game e le vittorie nei Super Bowls recenti lo stanno a testimoniare.
Resta comunque il fatto che, West Coast Offense o Running Game che sia, senza un' ottima difesa difficilmente si va fino in fondo.