Vladimir Guerrero, eroe di gara 3 della serie
Avevamo parlato in un articolo precedente di come gli Angels fossero in missione. Ebbene, con il risultato acquisito di gara 3 quella missione è stata completata, in una maniera apparentemente più facile di quanto fosse preventivabile.
Lo sweep inflitto ai Boston Red Sox profuma si di rivincita e di vendetta compiuta; ma anche finalmente di maturità acquisita per un roster che in precedenza aveva sempre fallito. I Red Sox sono stati sconfitti; ma più di tutto gli Angels hanno sconfitto le loro paure, emerse dall'inizio della stagione.
Di un campionato che sembrava maledetto perchè aperto con la tragica morte del giovane Nick Adenhart, e continuato con una marea di problemi tecnici e di infortuni che avevano colpito il pitching angelino.
A distanza di 7 mesi circa, rimane e rimarrà per un lungo periodo il dolore interiore per la scomparsa del giovane Adenhart, ma la squadra sembra aver superato le prove tecniche e la maggior parte delle prove umane che ha dovuto affrontare.
Si perchè più di tutto, più dei numeri, delle statistiche, degli episodi che senza dubbio sono accaduti nel corso delle tre gare; questo sweep rappresenta una grande vittoria emotiva e morale.
A rafforzare ancor di più questa sensazione è stato l'evolversi del nono inning di gara tre, apertosi con Boston avanti 6-4 e con Jonathan Papelbon sul monte. Risultava difficile pensare ad una situazione migliore per Boston.
Agli Angels riesce di segnare un punto, e naturalmente non basta. Ed ecco, dopo che a Torii Hunter era stato concesso di avanzare con Chone Figgins e Bobby Abreu in seconda base e terza base, che al piatto si concretizzava la figura di un certo Vladimir Guerrero.
Uno dei battitori usciti da una stagione travagliata. Il giro della verità poteva portare la vittoria o riaprire emotivamente la serie. Ma quei polsi non hanno tremato ad uno di quelli che sembrano gli appuntamenti della vita per un battitore. Valida per Guerrero e Chone Figgins e Bobby Abreu portati a casa.
Una vittoria storica per gli Angels che accedono all'AL championship series con il primo sweep nella postseason della loro storia. Un risultato che in gara 3 della serie gli Angels non hanno acquisito sul monte.
Scott Kazmir, il predestinato partente, nelle speranze dello staff tecnico, doveva rappresentare per certi versi uno spauracchio per i battitori di Boston. Quella speranza dello staff angelino non si è concretizzato e Kazmir ha concesso ai battitori dei Red Sox 5 valide, 5 runs commettendo 5 errori in soli 6 innings.
Un lontano parente del fantastico lanciatore che aveva steso Boston nella scorsa stagione con Tampa. A lui si deve imputare il risveglio delle mazze di Boston nella gara e in apparenza nella serie. Ben 3 runs nei primi tre innings dopo che nelle precedenti due gare della serie i Red Sox di runs ne avevano solo due. Giova ricordarlo.
Ma gli Angels di questa stagione sono una squadra matura specialmente a livello mentale e come detto in un articolo precedente quella vittoria la volevano più di ogni altra cosa. E finalmente per conquistarla non si sono provati più bunt o altri falsi tatticismi.
Lo staff tecnico si è fidato dei propri battitori. Della loro fame di vittoria e questa scelta li ha premiati. E quando si ha quel tipo di stato mentale, di una cosa si può essere certi, che il baseball cioè è sport che non ti tradisce e lo sport giusto per le rivincite sportive e ripaga sempre, prima o dopo certo, certe ferite sportivo-emotive.
Boston esce sconfitta in misura maggiore di quanto emerga dai risultati di gara 2 e gara 3. La squadra ha lanciato e battuto peggio dei rivali. Le manovre di mercato messe in atto in stagione, non hanno pagato i dividendi sperati in stagione.
Erano senza dubbio la squadra che non volevi incontrare entrando nell'ottavo e nono innings, con qualsiasi situazione di punteggio. Erano la squadra dall'atteggiamento professionistico per eccellenza.
Lo erano e lo saranno senza dubbio in futuro. Ma non lo sono stati in questa serie.
Passano gli Angels e per loro l'appuntamento è fissato per venerdi prossimo. Che il loro prossimo avversario si concretizzi nei Twins – quasi impossibile – o negli Yankees, poco importa.
La squadra finalmente si è dimostrata matura per la postseason, come mai nel recente passato dall'anno del titolo, per essere competitiva . Nel fine settimana si ricomincia. Ma ora è tempo di sorridere e di festeggiare questo sweep in una stagione con tanti momenti difficili.
E' tempo di sorridere per qualche secondo anche ripensando all'amico Nick Adenhart che da lassù senza dubbio avrà fatto il tifo per i suoi cari amici, e perchè no, che da lassù avrà suggerito a Vladimir Guerrero quel giro di mazza giusto.