Intercetto decisivo di Eric Warfield, che anticipa Peerless Price e salva il prezioso successo.
Vittoria di misura all’Arrowhead Stadium per i Kansas City Chiefs sui
Buffalo Bills: partita decisa da un solo punto di differenza, 17-16.
Primo drive di Buffalo: dalle proprie 27, Drew Bledsoe non inizia proprio
alla grande; tre giochi e fuori per la felicita’ del suo coaching staff.
Trevis Henry ed Eric Moulds, le prime due opzioni d’attacco aspettano
momenti piu’ favorevoli mentre entra in campo Trent Green, QB di casa.
Dalle 30, si mettono in movimento il grande (oggi quasi normale…) Priest Holmes e i ricevitori Morton e Gonzalez.
Il sack di Ahanotu conclude prematuramente il drive dei Chiefs; le difese
delle due squadre cercano di risollevare la loro fama, quest’anno
pessima.
Dopo un altro “istantaneo” possesso Bills, Green raccoglie i primi
risultati: lancio ricevuto in profondita’ da Kennison ed ingresso nella red
zone.
Prima Gonzalez riceve il pallone sulle cinque yards e poi Priest Holmes
realizza il touchdown (KC 7 Buf 0, 3:02 1Q).
Dopo due sterili occasioni, alla terza Bledsoe comincia finalmente ad
avanzare; Trevis Henry tiene bene il confronto con il diretto avversario
Holmes, chiudendo due down di seguito, ben supportato anche dal WR
Josh Reed.
Il terzo e goal non ha successo: Mike Hollis centra i pali con un calcio da
23 ys. (KC 7 Buf 3, 11:34 2Q).
Sorpresone!! One side kick di Hollis e recupero dello special team di
Buffalo; Bledsoe va conservativo con Henry e aggressivo con Peerless
Price (guadagno totale: oltre quaranta yards).
Sulle lancio di Bledsoe in end zone per Moulds, che riceve con la punta
del piede sulla riga laterale.
Niente meta, ma altri tre punti con la trasformazione dalle 33 di Hollis (KC 7 Buf 6, 8:42 2Q).
Gli attacchi sembrano improvvisamente svegliarsi; Green avanza senza
soverchi ostacoli fino alle red zone. Sugli scudi Morton e Holmes.
Morten Andersen, kicker di Kansas City, mette a segno un calcio da 38
yards (KC 10 Buf 6, 6:40 2Q).
Altro drive molto bello per la squadra di Gregg Williams: Bledsoe alterna con efficacia le portate di Henry con le ricezioni di Moulds e del full back
Centers.
TD-pass da 7 yards per Moulds, che si ripaga dell’occasione mancata
prima (Buf 13 KC 10, 0:32 2Q).
Il primo tempo si chiude con il vano tentativo di Green di riportare i suoi
avanti nel punteggio.
Nel terzo quarto ancora Kansas City in attacco, ma Trent Green si ferma a meta’ campo. Obiettivamente si e’ visto di meglio le altre settimane…
Buffalo inizia il drive che lo portera’ a segnare per la quarta volta
consecutiva; peccato che dopo arriveranno 18 minuti di zero punti
realizzati!
Peerless Price si distingue per due penalita’ sanguinose, ma i Bills
arrivano nelle 10 offensive. Fine della corsa e 3 su 3 di Hollis da 27 yards (Buf 16 KC 10, 2:29 3Q).
Il kickoff di Hollis va diritto sulla linea laterale e i Chiefs ripartono dalle 40; Green non ne approfitta e dopo poco entra Andersen per un altro field goal.
Andersen sbaglia dalle 45 yards, calciando forte a sinistra. Dick Vermeil
di certo non gradisce, ma l’attacco degli ospiti dura sul campo un batter di ciglia.
Kansas City, a questo punto, non deve fare altro che aspettare l’arrivo di altri regali dei Bills, che arrivano puntuali come a Natale.
I Bills toccano le 100 (!) yards di penalita’ e Green si ritrova come per
magia nelle 20 avversarie.
Dopo un quarto e uno chiuso da Holmes, Green prende il coraggio a due
mani (insieme al pallone, ovvio…) e si infila in un corridoio centrale
beffando i linebackers (KC 17 Buf 16, 4:53 4Q).
Il sorpasso dei Chiefs da’ vigore all’incontro (ci voleva poco…): grande
ritorno di Rogers, che giunge sulle 40. Bledsoe trova con successo
Centers sulle righe laterali.
Eric Warfield, DB di Kansas, vince il duello finale con Moulds con un
anticipo in volo e il successivo intercetto.
Priest Holmes si ricorda in chiusura di partita di essere un fuoriclasse e,
nonostante la marcatura asfissiante, conquista due primi down dopo
molti minuti di magra.
Green si inginocchia dopo il two minuts warning e porta a casa la vittoria, meritata ma non cosi’ netta da alimentare sogni a gennaio.