James Mungro runningback rookie autore di un ottima prestazione domenica contro Philadelphia
Provenivano da tre sconfitte consecutive, dovevano fare ancora a meno della loro stella Edgerrin James, si trovavano difronte la seconda squadra più forte dell'NFL attualmente (dopo Green Bay) e contro uno dei migliori attacchi e la seconda miglior difesa, per giunta giocare al Veteran Stadium è sempre stata un'impresa"alla fine non solo hanno segnato la bellezza di 35 punti ma, ancora più clamorosamente hanno limitato gli Eagles a soli 2 field-goal.
La superba prestazione di Indianapolis domenica scorsa, è stata la sorpresa più importante della decima giornata. Nelle parole del capitano Peyton Manning c'è tutto il significato di questa vittoria: "Nulla è mai perfetto, ma stavolta abbiamo giocato veramente bene. Ha funzionato ogni cosa; abbiamo chiamato gli schemi giusti nel momento giusto.".
Anche coach Tony Dungy è stato piacevolmente sorpreso della prestazione dei suoi, anche se c'era molto di personale in questa sfida: infatti aveva perso entrambi gli ultimi due playoff proprio a vantaggio di Philadelphia, ed in segiuto all'ultima sconfitta in gennaio scorso fu licenziato dalla guida dei Buccaneers per poi firmare con i Colts. E pensare che soltanto nel primo quarto, Indianapolis, ha fatto più punti (14) di quanti ne aveva fatti Tampa nei playoff persi!
Coach Dungy, al suo primo anno nei Colts, ha ancora molto da lavorare su una squadra che è stata per metà rifondata e che nel reparto difensivo ha registrato il maggiore numero di cambi di ogni altra compagine della NFL. La prestazione da incubo della scorsa stagione, legata a qualche delusione sul rendimento di qualche giocatore ritenuto importante, hanno costretto la dirigenza a puntare tutto sui giovani rookie provenienti dal college per rinforzare il reparto.
E così, delle otto scelte al draft di quest'anno ben 6 hanno coperto ruoli difensivi; si parla di giovani molto promettenti come il defensive end Freeney e il cornerback Jefferson. Purtroppo, la relativa inesperienza di questi ragazzi non permette un rendimento regolare e soddisfacente. Però, contro McNabb e compagni hanno davvero fatto la loro parte.
Già nel primo quarto si è visto gran parte dell'incontro, con Philadelphia che non riusciva a scardinare le fila dei Colts e questi stessi che invece andavano a segnare ben due touchdowns grazie a due ottime azioni del runningback Mungro e del ritrovato Manning. Proprio James Mungro è partito titolare per la seconda volta a causa dell'infortunio a Edgerrin James e dopo l'ottima prestazione della settimana scorsa ha registrato un'altra grande gara.
Le statistiche che danno i Colts vincenti con James e perdenti senza sono state spazzate d'improvviso da questo giovane runningaback. Solo nel primo quarto aveva totalizzato la bellezza di 84yarde e un touchdown da 6yarde, alla fine per lui 114yarde con 28 portate e due touchdown. Una prestazione da record condita da una stupenda corsa da 49yarde.
Se Mungro è stato fondamentale nel possesso palla, altrettanto lo è stato capitan Manning con una gara semplicemente perfetta (senza intercetti, e per lui è già un gran risultato!). Ogni chiamata veniva esegiuta alla perfezione e con ottimi risultati; i soli 5 incompleti (su 23) la dicono lunga su quanto sia stato abile e scaltro nel suo lavoro.
Contro una linea difensiva che fa della pass-rush la sua arma migliore è stato in grado di neutralizzare blitz e pressione con un alternanza di giochi di corse e lanci che allo stesso tempo aprivano varchi per Mungro e per Marvin Harrison. Quest'ultimo è stato il finalizzatore principale delle giocate di Manning con delle ricezioni da brivido.
Le sue 137yarde totali con 6 ricezioni e due touchdowns la dicono tutta sulla sua gara. Stupenda l'azione che ha portato i Colts sul 14-3 a fine primo quarto con un lancio di Manning catturato da Harrison per 57 yarde. Il magico trio d'attacco è stato poi affiancato da un ottimo Wayne che con le sue 121yarde e un touchdown ha praticamente spento le ultime speranze degli Eagles.
L'attacco è stato talmente perfetto da far sembrare la difesa di Philadelphia debole, in realtà , questa difesa, che ha limitato fino a domenica scorsa gli avversari a sole 220yarde e poco più in total offense, si è vista schiacciata nella propria metà campo per tutta la gara è ha concesso più di 400yarde ad un attacco che se gira è formidabile.
Così, se il terzo quarto può essere considerato il più spettacolare, con 14 punti per Indianapolis e 0 per Philadelphia e con due lunghi drive di Manning con lanci in touchdowns per 27 (Wayne) e 43 yarde (Harrison), è stato anche quello che ha chiuso l'incontro. Però, una simile prestazione non può che essere accompagnata da una difesa stratosferica.
Quella fatta vedere domenica da Indianapolis è stata la partita più bella e costruttiva giocata dalla difesa da un po' di tempo. Una linea difensiva in continua pressione su McNabb, quasi a dargli la caccia ad ogni drive ha fatto si che la mobilità del quarterback avversario venisse sacrificata come pure la sua bravura nel trovare ricevitori liberi.
I defensive back hanno fatto praticamente l'impossibile per bloccare i ricevitori e i molti incompleti di McNabb (47/27) stanno a dimostrare questo. Così si sono messi in luce i giovani: Thornton, linebacker, ha mostrato grande visione di gioco nel mezzo e discreta attitudine alla pressione, Freeney, defensive end, solito grande nella pass-rush ha messo a segno un sack e molti altri interventi decisivi, come Joshua Mallard, suo compagno di reparto con un fumble forzato e recuperato.
Questi sono i volti nuovi di Indianapolis, rookie dal grande avvenire ma che dovranno ancora lavorare molto per essere delle star; nel frattempo sono questi 20enni (capitanati sempre da Manning e Harrison) ad aver battuto le "aquile""