Jerry Rice, è entrato nella storia superando quota 200 touchdowns
DENVER vs OAKLAND 10-34
E' di notte che le stelle brillano. La settimana scorsa si era celebrata l'ennesima prodezza della staordinaria carriera di Brett Favre, capace di scendere in campo dopo l'infortunio alla caviglia e di condurre i suoi Packers alla vittoria contro Miami. Nel Monday Night di questa settimana, il cinquecentesimo della storia della lega, è stata la festa del più grande ricevitore di tutti i tempi, Jerry "World" Rice che mette la sua prestigiosa firma sulla vittoria dei Raiders al Mile High Stadium di Denver con i touchdowns numero 200 e numero 201 della sua carriera, diventando il primo giocatore della storia a superare quota 200 segnature.
E' stata la grande serata del fenomenale Jerry ma è stata una serata di gloria per tutti i vecchietti in maglia Raiders: dopo quattro, brucianti, sconfitte consecutive proprio da loro arriva la riscossa e così il 36enne Gannon gioca la partita del quaterback perfetto chiudendo con uno strabiliante 34 su 38 per 352 yards e 3 td (completa 21 passaggi in fila, altro record), il 40enne Rice segna 2 td e riceve per 103 yards e il 37enne Rod Woodson apre le danze riportando in endzone un intercetto per 98 yards.
Alla festa della "terza età " non può mancare Bill Romanovksi, il grande ex di turno, fischiato dal primo all'ultimo drive dal suo ex pubblico. Denver assiste impotente alla tempesta in arrivo dal Pacifico e se questa doveva essere la notte per confermare i tanti pronostici che vogliono i Broncos al Superbowl, beh, bisognerà rimandare la dimostrazione di forza.
Denver arrivava alla attesa sfida con la rivale di Division con tutti i favori del pronostico dopo lo splendido 6-2 di inizio stagione e con la grande chance di eliminare o quasi i Raiders dalla lotta per la postseason. L'impressione è che i Broncos si siano fatti del male da soli, scegliendo una tattica difensiva suicida: tutti sul profondo a prevenire il passing game degli avversari e nessun blitz a forzare la tasca dei Raiders.
Risultato: la linea raddoppia e talvolta triplica il pericolo pubblico numero uno Trevor Pryce e Gannon gioca senza alcuna pressione sezionando la secondaria di Shanahan con precisione chirurgica. Oakland può così permettersi di eliminare o quasi il gioco di corsa (solo 14 portate di palla a fronte di 34 passaggi), contro il quale la difesa di Denver è la migliore della lega.
La partita è subito una salita ripida per la squadra di casa: dopo il field goal di Janikowksi che apre le ostilità , Sharpe esce per infortunio e Griese si fa intercettare da Rod Woodson, che gli riporta in endzone il pallone segnando il 12 td su intercetto della sua super carriera. I Raiders prendono la partita per il bavero e non la molleranno più. La difesa tiene, limitando Portis e mettendo pressione su un Griese che fatica a trovare il ritmo. La linea dei Broncos soffre l'irruenza di Barton (12 tackles e 1 sack nella sua serata), Portis segna il td che riapre la gara nel secondo quarto ma si ferma a 50 yards totali.
Sul finire del tempo arriva il momento di Jerry Rice che riceve in end zone per la 200 volta e porta i Raiders avanti 21-7.
Nella ripresa il tema tattico dell'incontro non cambia, Shanahan non trova contromisure al gioco aereo avversario nemmeno decidendo di blitzare di più, anche perché si fa male anche Pryce, rendendo ancora più amara la serata dei Broncos.
Porter segna il td da 22 yards che mette, con largo anticipo, la parola fine all'incontro, il quarto periodo è solo una passarella per Rice che segna ancora e rende davvero indimenticabile la sua nottata in Colorado. Callahan e i Raiders si scrollano di dosso un mese intero di sconfitte e polemiche con una prova davvero eccellente per grinta, concentrazione e gestione della gara, i Broncos tornano un po' arrugginiti dopo la bye-week e perdono il secondo monday night della stagione, Griese rimane senza touchdown pass per la prima volta dopo 24 partite e la lotta nella Afc West continua ad essere appassionante: le quattro squadre sono racchiuse in due partite di distanza e nessuno riesce a prendere la testa e a tentare la fuga.