Jered Weaver, protagonista di gara 2
Detto della serie tra Yankees e Twins, visitando l'altro versante della montagna dell'American League, ci si pongono davanti due realtà completamente diverse.
Da un lato i Red Sox. Dall'altro gli affamati Angels, ancora sofferenti per la perdita del loro giovane pitcher ad inizio stagione e desiderosi di sconfiggere una volta per tutte la loro nemesi.
Si perchè Boston negli ultimi anni ha rappresentato quasi una maledizione per gli angelini, con tre eliminazioni inflitte loro nelle ultime 5 apparizioni nei playoff per gli Angels.
La sensazioni forte scaturita da gara 1 è che gli angelini siano riusciti finalmente a trasformare tutti quei loro desideri di rivincita, covati da tempo per ultimi anni di confronti diretti costellati anche da tanti e tanti errori, in concretezza ed efficacia.
E' successo questo sempre in gara 1 della serie e questa è filata via liscia per loro grazie ad un grandissimo John Lackey autore di 7 innings favolosi nei quali ha concesso 4 valide, che grazie alla difesa alla sue spalle, non si sono tramutate in punti.
“Anche quando ero nel bullpen sentito il mio braccio in buonissime condizioni, – ha commentato Lackey a fine gara dopo aver giocato una volta nei precenti 11 giorni – e devo ammettere che questa condizione è frutto dell'extra riposo di cui ho potuto godere. Mando un ringraiamento particolare ai nostri fans per l'ovazione che mmi hanno tributato quando li ho salutati dopo essere uscito. Per me ha significato veramente tanto.”
Il giusto e meritato tributo ad uno dei due eroi della gara per gli Angels. L'altro di nome fa Torii Hunter, tante volte protagonista dentro e fuori il campo per quella maglia.
Il three-run homer che Hunter ha battuto aprendo e chiudendo per certi versi la gara nel quinto inning, ha rappresentato per gli Angels un muro abbattuto. La consapevolezza che per la prima volta negli ultimi anni gli avversari erano battibili.
Si, era solo gara 1; ma era anche qualcosa che i giocatori angelini covavano dentro da molto tempo. E' stato più di un indovinato giro di mazza quello che Hunter ha girato. E' stato il simbolo di una gara che gli angelini volevano vincere più di ogni altri cosa.
“Siamo realmente eccitati per aver vinto gara 1, punto, – ha commentato Hunter – ma non direi che questo ci facilita le cose e che adesso sarà tutto più facile, tutt'altro. Semplicemente è stato corroborante.”
Ma quel giro di mazza ha sbriciolato quella che sembrava soggezione psicologica degli Angels verso i Red Sox. Anche solo per una gara Los Angeles ha fatto la parte della Boston degli ultimi anni.
In gara 1 gli Angels hanno battuto complessivamente meglio dei rivali, ha lanciato meglio, tanto che lo stesso closer angelino Darren Oliver, entrato per rilevare Lackey sembrava incredulo per avere la possibilità di chiduere la gara in quella situazione. Gli Angels hanno infine commesso meno errori dei Red Sox – 2 a 3 – .
Di nuovo in gara 2, le parti sono sembrate invertite rispetto alle passate stagioni. Jered Weaver ha fatto il Josh Beckett della situazione, restando sul monte per 7 innings nei quali ha concesso 2 valide dalle quali sono scaturite 2 runs. Beckett ha lanciato per 6 innings e qualcosa, nei quali ha concesso 5 valide e 4 runs commettendo 3 errori.
E' stato lui il protagonista della gara, più che Maicer Itzuris e Erick Aybar con i rispettivi singolo e triplo. Gli Angels sono avanti 2-0 nella serie perchè stanno lanciando meglio e sono per certi versi “in missione”.
“We want it, – ha dichiarato a fine gare l'Angels outfielder Torii Hunter – voglio dire che non è che lo vogliamo più di loro, ma per la prima volta da anni lo vogliamo più di qualsiasi altra cosa. Siamo riusciti a mantenere la pressione su di loro e a rimanere cocnentrati e arrabbiati. ”
Boston fino ad ora ha segnato 1 runs in due gare, e appare lontana parente della squadra professionale per antonomasia delle scorse stagioni.
Ma le serie non è per niente finita. Gli Angels hanno acquisito il vantaggio mentale nella serie, ma sono anche consapevoli che certi fantasmi del passato sono duri da scacciare. Le tante umiliazioni subite nel passato si possono mondare solo passando il turno.
Domenica sera si gioca gara 3 con Boston che metterà sul monte Clay Buchholz opposto all'angelino Scott Kazmir. Parlando di fantasmi del passato, anche i giocatori di Boston hanno i loro…