Marshall Faulk, in questa immagine sotto una pila di avversari, ha fatto sentire la sua voce anche in questa partita
I campioni quando servono ci sono, altro che i vigili.
Marshall Faulk, nella settima settimana NFL ha trascinato i St.Louis Rams alla seconda vittoria consecutiva contro Seattle, all’Edward Jones Stadium.
Davanti ai propri tifosi, che si aspettavano un’altra convincente prova da parte degli arieti, la franchigia del Missouri ha dominato i Seahawks grazie ad un solo ed unico giocatore: Marshall Faulk.
Il nativo di New Orleans ha portato la palla per ben 32 volte, correndo per 183 yds, a cui si vanno a sommare le 50 ricevute dal sempre più sorprendente QB Marc Bulger; ha fatto vincere i suoi Rams grazie ai 4 tds segnati, tre su corsa e uno su ricezione.
Raro esempio di running back inarrestabile, Marshall si è messo sulle spalle una squadra shoccata dallo 0-5 iniziale, una squadra senza capo nè coda, senza identità .
Il Faulk triste sulla sideline,impotente verso il suo team causa problemi fisici lo potevamo vedere tre-quattro partite fa, ora fa il bello e il cattivo tempo in campo. E, cosa peggiore per tutti i suoi avversari, sembra che non voglia assolutamente che il “best show on the turf” rimanga solo un ricordo sbiadito nella mente di tutti noi.
Al contrario, domenica scorsa, “il più grande spettacolo sul sintetico” è ritornato ad esser tale e ha distrutto Seattle come l’avrebbe fatto un po’ di tempo fa. O meglio: un po’ di tempo fa ci sarebbe stato meno Marshall Faulk, in quanto quel radar di Kurt Warner avrebbe passato di più.
Ma, comprensibilmente, il sostituto di Warner è più cauto nel passare e affida l’ovale principalmente al prodotto di San Diego State.
Ed è stato ripagato: nel primo quarto è andato in meta su ricezione, nel terzo e nel quarto su corsa. Interessante vedere anche quello che hanno detto su Faulk: “Troppo Marshall Faulk oggi per noi. Ha avuto subito un buon impatto e ci abbiamo messo molto tempo a fermarlo” ha detto Mike Holmgren, ex coach di Green Bay, ora capo allenatore dei Seahawks.
Parole d’elogio anche da parte di Marc Bulger : “E’ come Superman là fuori, e sono solo felice che giochi con noi”.
Marshall ha segnato grazie anche al ritorno dell’immenso tackle offensivo Orlando Pace, reduce da un parziale infortunio al muscolo del polpaccio; ha avuto così la strada spianata verso l’end zone e, si sa, per un campione del suo livello non è stato particolarmente difficile far vincere la squadra.
L’altro personaggio di cui stiamo per parlare è Aaron Brooks, QB dei New Orleans Saints. Brooks, molto discusso la passata stagione da media e da tifosi, quest’anno ha avuto un grande impatto e ha iniziato ad esprimere un ottimo football. Il Brooks dell’anno scorso non era uguale a quello odierno neanche per un quarto, e proprio in considerazione dell’ultima stagione e della perdita di Ricky Williams si pensava che i Saints fossero destinati ad avere un pessimo record.
Contro San Francisco, Brooks ha mandato in meta i suoi ricevitori tre volte accumulando 254 yds. Un occhio di riguardo, però, anche sulla colonna degli intercetti: 0. Questa è la prova della crescita (soprattutto psicologica) del QB, che è anche cosciente che il football dei Saints è uno dei migliori spettacoli che la NFL stia offrendo.
D’altronde il # 2 non fa altro che eseguire i compiti che Haslett e compagnia gli hanno assegnato, in funzione anche degli acquisti fatti in estate: direzione dell’attacco senza sbavature e soprattutto pochissimi sbagli.