St.Louis: la fine dell’incubo

Il trionfatore della serata: Marshall Faulk con all'attivo un touchdown e ben 158yarde corse.

Bastava un'altra sconfitta per diventare il team che dopo aver partecipato al Superbowl iniziasse l'anno dopo con un record di 0-6 in tutta la storia della NFL…forse è stata questa motivazione a dare nuova linfa ai Rams, o forse degli schemi di gioco (finalmente) più equilibrati, o forse ancora la voglia di fare del giovane quarterback; fatto sta che sarà  stato tutto questo insieme di cose ad aiutare St.Louis a battere l'ultima squadra imbattuta della lega.

La partita al dome di St.Louis è stata un vero spettacolo per i tanti spettatori che hanno potuto ammirare le prodezze dei loro beniamini finalmente a livello dell'anno scorso. Dopo le deludenti prestazioni delle prime 5 gare, dopo una valanga di critiche cadute sul capo allenatore Martz e tutto lo staff atletico, dopo il serio infortunio al “fattorinoWarner (doppia rottura del mignolo della mano destra), c'erano molte più preoccupazioni che sicurezze nella gara in casa contro Oakland.

Ma lo spirito dei grandi campioni di questa squadra e la voglia di dimostrare a tutti che non erano finiti ha avuto la meglio sulla paura di fare un altro passo falso e di lasciarsi andare completamente al “limbo” dell'ultimo posto nella NFC West.A guidare la squadra stavolta c'era un certo Marc Bulger, anonima 6 scelta del draft del 2000 e posto dietro sia all'inamovibile Warner infortunato, che al “secondo” Martin infortunatosi precedentemente.

Questa storia ricorda un poco quella di Tom Brady che l'anno scorso da 3 quarterback è arrivato a vincere il superbowl.Per Bulger magari la storia non sarà  proprio così (quasi impossibile vederlo in campo persino fino alla 17 giornata!) ma la “sua” storia già  l'ha scritta…Il suo primo tifoso a bordo campo era proprio Warner con l'evidente ingessatura alla mano e un paio di cuffie all'orecchio per essere in costante contatto audio con il suo offensive coordinator (che non sia stato lui a chiamare qualche drive?).

Il giovane Bulger ha praticamente giocato una partita perfetta, entrando subito nel ritmo di gioco e bilanciando bene la squadra con drive precisi e imprevedibili.La sua grande fortuna è quella di avere in squadra giocatori del calibro di Faulk, Holt, Bruce che, anche con un quarterback molto modesto, sono in grado di cambiare la partita.Così sfruttandoli a dovere, Bulger, è riuscito a trarre il massimo risultato con il minimo sforzo.

Sul primo touchdown è stata tutta la classe di Isaac Bruce a prevalere, con una ricezione non facile ad una sola mano sulla yarda di Oakland…numero alla Carter. Nel secondo, invece, è stata tutta l'abilità  e l'astuzia di Holt a permettere la segnatura con una ricezione in end zone trascinando i piedi a terra per evitare l'incompleto.

Se questi due ricevitori hanno avuto la loro giornata di grazia (con 80yarde in ricezione per Holt e altre 70 per Bruce), per l'altra stella dei Rams, Marshall Faulk, è stato un vero tripudio!Fin dall'inizio si prospettava l'utilizzo costante e mirato del runningback per togliere molte delle responsabilità  a Bulger, ma nessuno poteva immaginare che contro la difesa più forte della NFL sulle corse Faulk finisse con 158yarde corse e altre 22 ricevute.

L'utilizzo massiccio di Faulk ha permesso di allentare la pressione della linea difensiva su Bulger e a dargli quindi più tempo per trovare i propri ricevitori, come i 3 td pass stanno a dimostrare.Questa volta la linea offensiva di St.Louis è stata all'altezza della situazione, pur dovendo fare a meno del grande Orlando Pace, concedendo 3 sack alla pur ottima lina difensiva avversaria.

E il contenimento ha giovato anche a Faulk che di conseguenza ha potuto trovare spazi aperti (per lui anche una corsa di 40yarde e un'altra di 32).

Se grandi meriti vanno attribuiti all'attacco preciso e micidiale, è la difesa che in tutta onestà  ha messo le mani sulla vittoria.Dovevano affrontare il secondo attacco più forte dell NFL, quello che segnava più punti a gara, e invece hanno subito poco e per brevi spezzoni gli avversari, concedendo soltanto 13 punti finali.

Tutta la difesa è stata quasi perfetta, riuscendo a cambiare continuamente “volto” e a trarre in inganno l'attacco con ripetuti blitz per impedire le ricezioni micidiali di Rice e company.

Una ottima linea difensiva che ha messo in continua pressione Gannon collezionando anche 4 sack e che, seppur soffrendo qualche volta Garner, è stata aiutata dal vantaggio acquisito dall'attacco che ha costretto Oakland a giocare solo sui lanci.I defensive back hanno concesso molte yarde in profondità  ma soltanto perché con tanti ricevitori in campo del calibro di Rice, Brown, Porter era molto difficile fermarli tutti.

Ma, nonostante tutto, i due intercetti di Fisher e Wistrom aggiunti al fumble ricoperto dallo stesso Wistrom, hanno cambiato il volto alla partita stroncando sul nascere l'attacco avversario. Memorabile, infine, il placaggio difensivo ad inizio partita del linebacker Polley sulla corsa di Crockett sul 4and1 Oakland sulle 3 yarde di St.Louis ad evitare la chiusura del doen!

Se Faulk può essere considerato l'uomo partita in attacco altrettanto lo è stato Adam Archuleta in difesa con ben 12 tackle e molti interventi decisivi.In casa St.Louis ci sono molto motivi per festeggiare, forse Martz avrà  ancora un po' di tempo per recuperare credibilità  e gioco e forse la condizione psicologica della squadra gli permetterà  di vincere ancora, ma la cosa più importante è la consapevolezza di essersi svegliati da un lungo incubo…

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