Miami chiama, Ricky risponde..

Nonostante una difesa aggressiva, Denver non è riuscita a strappare la vittoria all'Invesco Field

Non sarebbe la NFL.
Non sarebbe la NFL se non ci fossero tutte queste sorprese a livello di squadre,di giocatori,di coaches. Non sarebbe la lega che ci appassiona e che ci ha appassionato da così tanto tempo se non ci fosse tutta questa concentrazione dei media intorno a team e giocatori.

E soprattutto non sarebbe la stessa lega se a gennaio non portasse almeno una squadra diversa da quelle che i pronostici designano all’inizio e durante la Regular Season.

Tanto per cominciare, c’è un nuovo Tom Brady. Avete capito bene, c’è un altro salvatore della patria che ha giocato domenica un’eccellente partita,e non tanto semplice per giunta.

Marc Bulger, terzo QB dei Rams, è stato inserito da Mike Martz in una delle situazioni più disperate che i Rams avessero mai vissuto negli ultimi tre anni. Un record che dice tutto,un gioco che parla ancora di più,il miglior QB della scorsa stagione più che mai inefficace e infortunato,una difesa colabrodo : sintetizzando, i St.Louis Rams.

La carta Jamie Martin non era funzionata contro i 49ers, così Martz ha tentato il venticinquenne Marc Bulger. E tutto, stranamente, lo stesso avverbio che l’anno scorso poteva indicare una sconfitta,è andato per il verso giusto.

Il prodotto di West Virginia ha completato 14 passaggi su 21,con un guadagno totale di 186 yds e 3 td pass. E la ciliegina sulla torta arriva nel quarto quarto,con una meta su corsa. Il ragazzo non ha avuto così tanta paura nel lanciare, che è poi l’unica che può bloccarti; ha guidato con una buona disinvoltura questo attacco privo del suo radar migliore,ma anche privo per un po’ di tempo dell’altra stella,Marshall Faulk.

Bulger ha servito Isaac Bruce nel primo quarto per il primo td pass della sua carriera in NFL e del match ; i due successivi sono stati recapitati nelle mani di Torry Holt e Marshall Faulk.

All’ Edward Jones Dome c’era anche il padre,che come Marc ha giocato alla Pittsburgh Central Catholic HS e in seguito alla West Virginia University. “Ogni padre vuole che il proprio ragazzo faccia meglio di quanto abbia fatto il genitore” ha detto Jim Bulger,padre di Marc. “E’ stato gratificante guardare Marc ottenere quello voleva. … Onestamente,non l’ho mai spinto verso il football,ma una volta che ha iniziato a giocare ho pensato che potesse diventare un buon giocatore,perché aveva una buona visione del campo quando giocava a basket. E quando ha iniziato ho creduto che potesse fare qualcosa che io non avevo fatto”.

Siamo di fronte ad un altro Brady che ha orchestrato l’attacco in maniera impeccabile,salendo al potere nello stesso modo dell’attuale QB dei Patriots. Infatti, in una giornata della scorsa Regular si disputò New England – New York Jets, che costò il posto a Drew Bledsoe, colpito duramente (ne conseguì il perforamento di un polmone) da Mo Lewis. Proprio in quelle circostanze Brady diventò titolare.

Bulger invece è stato tirato dentro da Martz a causa dell’infortunio di Kurt Warner,e sicuramente sarà  il titolare fino al rientro di quest’ultimo. Alla domanda “come è cambiata la tua vita dalla partita contro Oakland” Bulger ha risposto “non troppo,è cambiato il mio rapporto con i media ma la mia vita è rimasta uguale”.

Se siamo veramente di fronte ad un altro Brady ce lo dirà  lui stesso nella prossima partita.

L’altro giocatore che secondo noi merita il nostro award è Ricky Williams.
In una giornata non brillantissima per Jay Fiedler complice un piccolo infortunio al dito (0 td pass,1 intercetto),l’ex Saints ha segnato due mete, puro ossigeno per tutti i Dolphins.

Infatti ha saputo come mai caricarsi sulle spalle l’attacco di Miami con la consapevolezza che è vietato fare passi falsi. Ha fatto vincere la partita all’Invesco Field di Denver (ovviamente il merito non va solamente a lui,ma anche allo straordinario Olindo Mare) con 2 tds su corse per 49 yds. A Ricky hanno anche chiesto,per via dell’infortunio di Jay se dovesse portare di più la palla di quanto facesse già .

“No,siamo una squadra e tutti devono fare la propria parte,tutti abbiamo lavoro da fare”.

Non c’è bisogno di continuare, ai campioni bastano anche poche righe. Immaginatevi dove sarebbe arrivata Miami se Mr. Williams fosse approdato in Florida 1 o 2 anni fa.

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