Olindo Mare ha dato la vittoria allo scadere ai Dolphins
Importante vittoria in trasferta per i Miami Dolphins, nel sesto Sunday game della stagione 2002-2003, sul campo dei Denver Broncos con il punteggio di 24 a 22.
Il veterano kicker bianco-verde Olindo Mare ha messo a segno il calcio decisivo da 53 yards ad undici secondi dalla fine, dopo averne fallito uno da piu’ comoda posizione.
Alla vigilia dell’incontro entrambe le squadre vantavano un bel 4-1, sintomo di buona salute; soprattutto le difese sembrano di gran livello e nel terzo quarto – soltanto tre i punti segnati – hanno dominato in lungo e in largo.
Il primo drive di Denver e’ inaugurato da un bel ritorno di Casper di circa 50 yards. Il QB dei Broncos Brian Griese si affida alle corse del running back Clinton Portis (rookie, da Miami) e alle ricezioni del WR Rod Smith; field goal da 33 ys. di Jason Elam (Den 3 Mia 0, 12:09 1Q).
Jay Fiedler, “mente pensante” di Miami, serve come aperitivo le corse di Ricky Williams: il risultato iniziale non e’ incoraggiante… punt di Royals e cambio di possesso.
Denver, invece, sembra gia’ sicura dei propri mezzi e costruisce un’altra serie convincente di giochi: anche il full back Mike Anderson da’ un buon contributo; la difesa di Miami non ci sta e l’avanzata degli uomini di Mike Shanahan e’ stroncata da una perdita di ben 17 yards, firmata dalla coppia Jason Taylor – Zach Thomas.
Altro calcio da tre punti – dalle 52 ys. – di Elam (Den 6 Mia 0, 4:10 1Q). Il ritorno di Trevis Minor, RB passato agli special team, fa guadagnare ben 67 ys. ai Dolphins, che utilizzano in maniera continuata le portate di Williams, ma la red zone rimane lontana.
A due minuti circa dalla fine del rprimo quarto Olindo Mare fallisce il calcio dalle 48 ys. (si rifara’…).
Terzo possesso ed ancora punti sul tabellone per i padroni di casa: un lungo drive guidato dai soliti Portis e Smith; in particolare il wide receiver approfitta di qualche errore del suo marcatore, il CB Patrick Surtain, per andare quasi in touchdown.
Shanahan chiede il challenge, ma il suo ricevitore e’ atterrato con solamente un piede in campo e cosi’ Elam compie ancora il suo dovere (Den 9 Mia 0, 11:25 2Q).
Coach Dave Wannstedt guarda le statistiche molto preoccupato: neanche un primo down conquistato in venti minuti di partita!!
Le ricezioni di Randy McMichael e del FB Rob Konrad portano a questo “traguardo”.
Finalmente Williams e Oronde Gadsden, il migliore dei ricevitori di Miami, diventano efficaci e il grande Ricky entra in TD con una portata di 10 yards (Den 9 Mia 7, 7:11 2Q).
A meta’ del secondo quarto arriva un gioco fondamentale per l’inerzia dell’incontro: dopo una gran prova in campo aperto di Mike Anderson, Jason Taylor toglie il pallone allo stesso Henderson sulla linea della yard, impedendo una sicura segnatura.
Se cio’ non bastasse, Fiedler da’ un end-off nella propria area a Williams, che inciampa sul suo uomo di linea Todd Perry ed evita per un pelo la safety!
Denver e Miami si scambiano i possessi; le difese salgono ulteriormente di intensita’: la SS dei Broncos Kenoy Kennedy attesta una tremenda cascata al wide receiver Chris Chambers, mettendolo fuori per tutta la partita.
La linea difensiva dei Broncos, con McGlockton, Pryce e Reagor (un intercetto per lui), non fa passare piu’ nessuno e da’ un’ultima chance in attacco ai suoi: l’ennesimo calcio di Elam è annullato da un holding di Brockermeier.
Il secondo tempo si apre con un infruttuoso possesso dei Dolphins; Greese, dopo aver rischiato l’intercetto da parte di Sam Madison, avanza con fatica e si ferma: poker di Jason Elam (Den 12 Mia 7, 13:44 3Q).
Miami segna un altro zero nel terzo quarto; per fortuna la difesa dei Dolphins ha i suoi assi belli caldi: Taylor, Thomas e Surtain sono colonne degne di una squadra da Superbowl.
In attacco Ricky Williams e’ un po’ solo, ma riesce spesso a fare pentole e coperchi.
Dopo un intercetto di Madison, Williams e il WR James McKnight si avvicinano alla end zone. Td-rush di 2 ys. di Williams.
Wannstedt pensa dapprima alla conversione da due, ma un offside costringe Olindo Mare ad aggiungere soltanto un punto (Mia 14 Den 12, 9:48 4Q).
Denver riparte da Clinton Portis, giocatore gia’ pronto a livello pro (nonostante l’anticipata uscita al terzo anno di universita’).
A mancare sono i ricevitori e proprio un lancio di Greese viene intercettato da Surtain, che corre 40 yards direttamente in touchdown (Mia 21 Den 12, 8:13 4Q).
Ancora Portis e il quarteback Greese si danno da fare con delle ficcanti corse, aiutati questa volta da due sanguinose penalita’ di Miami (una in end zone su Shannon Sharpe, usato da tight end).
Mike Anderson conquista i sei punti conquistando la yard mancante (Mia 21 Den 19, 3:37 4Q).
Fiedler avanza sul campo, ma non riesce a mangiare secondi al cronometro (scelte discutibili, vero Wannstedt?); Williams corre bene, ma al terzo down Pryce sacca Fiedler in campo aperto e recupera il possesso a cavallo del two minuts warning.
Si mette in luce a sorpresa la matricola (da Hawaii) Ashley Lelie, che beffa Surtain con una bella presa. Entra Elam in campo e fa cinque su cinque (Den 22 Mia 21, 0:45 4Q)! Un solo punto da recuperare (invece di quattro) permette a Fiedler di avere ancora qualche opportunita’: l’erede di Dan Marino se la cava egregiamente con lanci per McMichael e per Dedric Ward (fortunosa ricezione dopo un tocco di Mobley).
Olindo Mare entra e realizza dalle 53 ys. l’unico field goal dei suoi, che vale tutto l’incontro (Mia 24 Den 22, 0:11 4Q). In questo modo Miami torna ad avere il miglior record della lega; conquista una vittoria di importanza 80, ma di valore morale 100, anche se questa partita e’ costata la perdita di Fiedler per un mese (ultimo drive con il pollice destro rotto) e di Chambers.