Terry Francona sorride: evidentemente il difficilissimo Divisional non lo preoccupa. Quali soluzioni saprà trovare?
Ci risiamo.
E' passato un anno e ci ritroviamo con lo stesso matchup nel secondo Divisional della American League.
Sembra che in teoria sia cambiato poco o nulla, ma non è assolutamente così. O meglio, lo è solamente per Boston, non per Los Angeles, che in 365 giorni ne ha viste di cotte e di crude alternarsi nello spogliatoio.
Storico rivale per i Red Sox è quel Tony Abreu che ora popola il lineup degli avversari. Con la sua dose di esperienza e pazienza al piatto, ha rispettato in pieno le attese, guidando un attacco che Mike Scioscia ha da sempre inteso come small ball e poco più.
La novità è che a lato di questa acquisizione in perfetto stile Angels, c'è stata un'esplosione in stile Red Sox, e su questo facciamo chiarezza subito.
Kendry Morales prenderà qualche voto nella graduatoria di MVP della American, pienamente meritato. La sua potenza e frequenza al piatto hanno fatto esplodere un attacco che è totalmente migliorato rispetto all'anno scorso.
Il risultato è stato lo stesso, il dominio della AL West, ma date le modalità , è abbastanza ovvio dire che le chance dei californiani sono più alte rispetto a quelle che avevano l'anno passato.
Il vero problema è il declino 2009 di molte loro stelle sul monte. Ervin Santana e Joe Saunders hanno iniziato la stagione infortunati e quando il primo è tornato era la caricatura di sè stesso. Poi le cose sono andate, a tratti, molto meglio, ma, anche considerando l'invece ottima stagione di John Lackey e Jered Weaver, si può affermare che l'attacco dei Sox ha più margine rispetto al 2008.
Qualora dovessero aggirare lo scoglio Scott Kazmir, protagonista di gara 7 nell'ALCS dell'anno scorso, questi ultimi si toglierebbero un bel pensiero. La loro rotazione assicura la potenza che potrebbe dare fastidio agli Angels, che secondo molte fonti ed analisi, sono in difficoltà sulle palle più veloci, come quelle di Josh Beckett e Clay Bucholz. Se ciò dovesse avverarsi vedremmo una serie molto meno equilibrata di quanto ci aspettiamo.
Boston chiederà a Dustin Pedroia di rubare basi, ed al resto del lineup di battere come sa fare. Inoltre, senza l'acquisizione di Victor Martinez, probabilmente i Red Sox non sarebbero stati così favoriti nella corsa alla Wild Card che si sono infine guadagnati.
Scendiamo ora nel merito vero e proprio del confronto che vedremo.
Innanzitutto, i vari matchup sul monte. La prime due gare, da giocare all'Angel Stadium of Anaheim, presentano subito più di un problema per i padroni di casa.
John Lackey, che partirà contro Jon Lester, è per i Sox quanto di più gradito. Lackey è 2-5 contro Boston nella sua carriera, mentre Lester è in un buon momento e potrebbe dare una vittoria ai suoi cruciale per la serie al meglio dei 5.
Il momento di debolezza per Boston è invece gara 3. Chi far giocare tra Daisuke Matsuzaka e Clay Bucholz? Il secondo è favoritissimo sul primo, ma rimane l'impiego dello spauracchio Scott Kazmir dall'altra parte.
Anche per quanto riguarda la battaglia sul monte, la serie sembra quindi equilibrata. Basandosi solamente sull'anno in corso, entrambi i bullpen hanno infatti i loro bei problemi. I partenti dovranno quindi durare a lungo, il che, se l'anno scorso per Boston poteva fare la differenza, quest'anno non sarà più un vantaggio per Francona, considerando le statistiche offensive dei rivali.
L'anno scorso finì male per gli Angels, battuti, così come successo nel 2004 e 2007. Il fatto che la serie stia diventando un classico va a favore di Los Angeles, visti i primi due impegni casalinghi ed il supporto che quest'anno sarà caldo come non mai nel sud della California, dopo le vicissitudini sportive e non della squadra negli ultimi campionati.
Il pronostico è Angels in 5 partite, per noi, il che vuol dire che i tifosi di Boston possono iniziare a sfregarsi le mani.
Scherzi a parte, LA ha una serie di vantaggi teorici non secondari. Il loro lineup è guidato da un giocatore semisconosciuto al grande pubblico fino a 10 mesi fa (Morales) ed il nuovo assetto della rotazione, che probabilmente non prevederà l'utilizzo di Ervin Santana, potrebbero far saltare i piani dei Red Sox, che se non dovessero vincere una delle due partite iniziali all'Angel Stadium of Anaheim vedrebbero il discorso complicarsi.
C'è quindi, per il direttivo della franchigia del nord est, il bisogno di ricorrere a tutti gli stratagemmi tattici e di advanced scouting che hanno letteralmente costruito il titolo di due anni fa. Ma anche in questo senso, due annate in più sul calendario dovrebbero aver avvicinato ulteriormente Los Angeles all'eccellenza che sarà richiesta per passare il turno e, Twins permettendo, affrontare gli Yankees inevitabilmente da sfavoriti.