Il crollo di Houston.

Case Keenum, nonostante la sua miglior partita in carriera Houston esce dal poll dopo la sconfitta con UTEP.

I fans dei Cougars avevano cominciato a crederci, quando nelle prime settimane di torneo NCAA Houston era riuscita a rimanere ben salda nel poll dopo le due importanti affermazioni contro Oklahoma State, squadra che in quel momento era al numero 5 del ranking, e Texas Tech, nel primo derby texano dell'anno, passato indenne grazie ad una corsa da 4 yards ed annesso touchdown di Case Keenum, il loro giocatore più rappresentativo, a 49 secondi dal termine.

Il quarterback numero 7 da Abilene non è però riuscito a ripetere l'impresa ad una settimana di distanza, arrendendosi ad un'altra compagine texana dopo una partita pazzesca, che gli ha permesso di raggiungere il proprio career high ma che allo stesso tempo ha frenato i suoi sogni di gloria; sebbene infatti rimanga uno dei papabile candidati all'heisman a risentire dell'inatteso upset subito da UTEP è stata soprattutto la squadra, scivolata fuori dal poll all'indomani della prima partita stagionale.

Un match giocato ad altissimi ritmi da ambo le parti che ha visto i padroni di casa segnare 58 punti grazie soprattutto alle corse irresistibili del runningback Donald Buckram, che mette a segno 4 touchdowns su corsa e fa registrare la miglior prestazione della carriera con 262 yards conquistate in 32 portate; una media imponente, di 8 yards conquistate a pallone toccato, 2 per 16 anche del suo backup Jason Williams, ha messo a nudo tutti i limiti della difesa dei Cougars, già  nell'occhio del ciclone dopo aver incassato 4 mete dai Red Raiders e 35 punti dai Cowboys nelle settimane precedenti.

Esperienze che alla fine dei conti non sono servite di certo a Houston per evitare di commettere gli stessi errori, come ampiamente dimostrato nell'ultima uscita, dove l'ennesima, ottima, prestazione offensiva di Keenum e dell'attacco è stata spazzata via da un'inconsistenza difensiva davvero preoccupante, a cui si spera possano porre rimedio già  dalla prossima trasferta, quella di Mississippi State; contro i Bulldogs i fans sperano di ammirare i Cougars solidi e distruttivi delle prime uscite stagionali, quelle che gli avevano permesso di arrivare fino al numero 12 del ranking nazionale, con buone prospettive di crescere ulteriormente.

Queste ultime erano garantite, e forse in parte lo sono ancora, dal braccio di un ragazzo che è arrivato a Houston dopo le ottime cose fatte con la Wilye High School di Abilene, che ha guidato fino al titolo statale nel 2004, chiudendo la carriera con 8,783 yards, 2,000 su corsa, e 89 touchowns totali, 49 su passaggio; numeri che gli hanno consentito di scegliere tra Baylor, North Texas e proprio UTEP, l'università  che per ora ne ha tarpato le ali quanto i sogni di gloria.

Rimasto per tutto il 2006 ai margini della squadra, Keenum è stato redshirtato nel primo anno collegiale, dove si è allenato spalla a spalla con l'attuale quarteback degli Eagles Kevin Kolb in attesa di raccoglierne l'eredità  dodici mesi più tardi, quando ha esordito con la maglia dei Cougars nel season opener del 1 Settembre 2007 contro gli Oregon Ducks; le 179 yards e il TD lanciato contro il buonissimo team della Pac-10 sono stati solo l'antipasto di una stagione che lo ha portato a vincere il titolo di C-USA Freshman of The Year, conquistato dopo aver completato per 2,529 yards e 14 TD pass.

Statistiche che non solo erano destinate a salire, ma che addirittura sono raddoppiate nella stagione passata, portandolo a diventare C-USA Offensive Player of The Year al termine di un torneo che lo ha incoronato come uno dei migliori passer della nazione, e terminato con 5,020 yards per 44 TD ed appena 11 intercetti; numeri ottimi, numeri che lo hanno messo nel mirino di diversi scout NFL, impressionati tanto dalle qualità  tecniche quanto dalla sua capacità  di essere leader sul terreno di gioco.

Un leader che i compagni di squadra hanno dimostrato di seguire con estrema attenzione, e che proprio come un comandante che deve dare il buon esempio ai suoi uomini, è sempre l'ultimo a mollare; la dimostrazione la si è avuta ancora una volta contro i Miners, dove ha completato 51 passaggi su 76 tentati, collezionando qualcosa come 536 yards e terminando la partita senza alcun errore, con 5 TD pass realizzati e 0 intercetti subiti. La perfezione.

Una partita perfetta che è servita a poco o nulla e che anzi è costata tantissimo, riportando i Cougars sulla terra dopo che da un paio di settimane sembravano aver finalmente messo piede in paradiso, ripercorrendo i fasti degli anni a cavallo tra i decenni '80 e '90, quando con l'Heisman Trophy winner Andre Ware e David Klinger riuscirono a restare saldamente nel ranking, prima di uscirvi definitivamente dopo il 1991.

Diciott'anni, la mancanza dei Cougars dal poll NCAA era ormai diventata maggiorenne tanto che in molti a Houston pensavano di aver avuto le traveggole quando hanno letto il binomio dell'università  allenata da Sumlin alla dodicesima posizione del ranking dopo la vittoria contro la strafavorita Oklahoma State, una forza nella Big XII che nel corso della passata stagione ha conquistato anche la ribalta nazionale; una squadra contro cui in pochi credevano di vincere.

Ma la vittoria è arrivata e con il senno di poi viene da pensare che qualcuno nel Texas abbia sofferto di vertigini visto l'esito della sciagurata trasferta di El Paso, dove è successo tutto quello che non sarebbe dovuto succedere ad un team che voleva finalmente dimostrare la consistenza della C-USA, una delle conference meno considerate dell'intera NCAA nonostante i quattro bowl vinti nel 2008. Alla fine la differenza l'ha fatta probabilmente un solo episodio, il fumble da 70 yards riportato in meta da Roddray Walker in un momento nel quale Houston sembrava orientata verso uno dei più grandi comeback della storia.

Sotto 51-34 a 5 minuti circa dal termine del match i Cougars guidati da Keenum avevano orchestrato un bel drive, arrivando ad dentro alla redzone avversaria prima di combinare il disastro, con una corsa che finisce prima di cominciare ed un TD difensivo di UTEP che di fatto ammazza la partita; serve a nulla infatti poco dopo il quinto TD pass di giornata confezionato dal numero 7, che centra con un passaggio da 19 yards James Cleveland, rendendo leggermente meno amara la sconfitta.

La prima di quest'anno e forse anche fin troppo difficile da digerire, per la maniera in cui è maturata e per come Houston l'ha pagata; qui però ci sarebbe da aprire un altro discorso, sulla correttezza dei poll e del ranking, sulla loro reale trasposizione dei valori in campo e su quella sua facoltà  di decidere che a volte sembra troppo, esageratamente fiscale. Una sconfitta, una sola, oltretutto dopo aver battuto una squadra solida come OSU, può costare tredici posizioni del ranking? Per la Associated Press evidentemente si.

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