Garret Anderson si è confermato ad altissimi livelli anche in quest'ultima stagione…
Dopo la conquista delle World Series nel 2002, sorprendendo tutti con un apple-pie baseball di inimmaginabile determinazione e di straordinaria intensità , eliminando gli Yankees al primo turno e sconfiggendo in finale, in una memorabile gara sette, i San Francisco Giants di un Barry Bonds reduce dal record di home-run, gli Anaheim Angels si sono persi completamente nella scorsa stagione, non riuscendo assolutamente a ripetere la magica stagione 2002, finendo anzi ingloriosamente fuori dai play-off tra mille polemiche.
La squadra capitanata da Mike Scioscia infatti è stata accusata un po' da tutte le parti (giustamente) di essere senza palle, di avere perso gli occhi della tigre, di non essere più affamata di vittoria, insomma di essersi seduta sugli allori della stagione precedente, senza sbattersi più di tanto per cercare di arrivare, se non ad un' altra vittoria alle World Series, almeno a un dignitoso e perlomeno auspicabile play-off.
Troy Glaus (Mvp delle World Series 2002), David Eckstein, Darin Erstad, Tim Salmon, Bengie Molina (ennesimo idolo di chi vi scrive) e il chitarrista Scott Spiezio (non ha accettato l' arbitrato con gli Angels, e si è accasato a Seattle) hanno disputato una stagione offensiva di gran lunga al di sotto delle aspettative, il solo Garret Anderson è rimasto fedele alle sue grandi prestazioni, sia offensive sia difensive, mentre anche in difesa e sul monte un po' tutti non hanno dato l' apporto che ci si aspettava.
Già , sul monte. Il front-office californiano si è mosso sul mercato proprio per rinforzare il reparto pitchers, facendo due acquisizioni di tutto rispetto al limite del colpaccio, ovvero Bartolo Colon dai Chicago White Sox, uno dei pochi pitchers capaci di scaraventare verso il piatto bolidi da oltre cento miglia, e Kelvim Escobar dai Toronto Blue Jays, 13 vittorie e 9 sconfitte nella passata stagione, mai molto continuo ma di certo un lanciatore di sostanza.
Rimane ancora da definire la situazione di Jarrod Washburn (sosia di Kiefer Sutherland), decisamente sul mercato dopo la disastrosa stagione 2003, mentre si è work in progress per la maturazione di Francisco Rodriguez, giovanissima rivelazione (anche un po' fortunata) dei play off 2002 che nella stagione appena passata ha incontrato qualche (logica) difficoltà .
Il General Manager degli Angels Bill Stoneman sta lavorando anche in altri reparti, sembra ormai cosa fatta l' accordo tra Anaheim e l' outfielder Josè Guillen degli Athletics, reduce da una buona stagione, disputata inizialmente con i Cincinnati Reds e poi proseguita nella baia californiana di Oakland, mentre si sta ancora sondando il mercato dei free-agent per il ruolo di prima base.
Tra i papabili arrivi in biancorosso si parla sempre più insistentemente di Rafael Palmeiro, grande first-baseman dei "transitori" Texas Rangers, reduce da una buonissima stagione, culminata con il raggiungimento dei 500 home-runs in carriera. Il problema di Mike Scioscia (che rimane comunque un coach dalla mentalità vincente) sembra essere non tanto di natura qualitativa (presi uno a uno, i giocatori del roster sono tra i più forti nel loro ruolo), ma di natura psicologica.
Il baseball espresso dagli Anaheim Angels nella seconda metà della stagione e nei play-off 2002 è stato di livello assolutamente superiore, giocato con una intensità che non si vedeva da anni, è proprio quella intensità che bisognerebbe ritrovare. La aggressività in attacco, la spinta sulle basi, la continua pressione sulla difesa avversaria, bunt, velenosi singoli, doppi trasformati in tripli, tutte cose che si fanno solo con una buona attitudine, con una grande fiducia in sé stessi, e soprattutto con la voglia di vincere, quella che gli Angels non hanno avuto questa stagione.
Il nuovo corso di Anaheim si preannuncia assolutamente interessante, nel mentre li ricordiamo nelle loro espressioni migliori, con Eckstein che ruba una base, con Molina che senza alzarsi in piedi fulmina uno in terza base, con Anderson che nega un fuori campo e con Glaus ne sigla uno a sua volta.