Tulowitzki: il giocatore più caldo della squadra più in forma
Eccoci arrivati all'appuntamento con i play-off MLB: alla fine sono servite quasi tutte le 162 partite di regular season per stabilire gli accoppiamenti, e la sensazione è che ogni squadra della NL abbia le stesse probabilità di arrivare alle WS.
La sfida tra Phillies e Rockies, in realtà , è iniziata due anni fa, quando Colorado sulla scia di un finale di stagione irripetibile si qualificò alla post-season ed iniziò proprio con uno sweep contro i campioni del 2008 la sua corsa che si sarebbe fermata solamente contro Boston alle World Series.
Parlare di vendetta, a distanza di due stagioni, è probabilmente esagerato; sicuramente però un successo di Philadelphia avrebbe un significato doppio per la città dell'amore fraterno, alla ricerca di un bis che nel mondo del baseball Pro manca da quasi dieci anni, dai tempi della corazzata Yankees.
Passiamo ora ad analizzare le due squadre.
Rotazione
Salvo sorprese saranno delle rotazioni a 3 quelle che i due manager manderanno in campo, e questo, visto la profondità di Colorado rappresenta probabilmente un vantaggio per la squadra campione del mondo in carica.
Phillies
Rotazione corta e prestazioni altalenanti: si può riassumere così la situazione pitching in casa dei campioni, che appaiono leggermente meno attrezzati di dodici mesi fa.
I due aces mancini, Cole Hamels (10-11 4.32 ERA) e Cliff Lee (7-4 3.39 ERA) hanno ampiamente dimostrato durante la stagione che, se in giornata, diventano difficilmente battibili; l'incognita più grande per i tifosi è rappresentata proprio da una certa inconsistenza nel rendimento, di cui è stato vittima in modo particolare l'MVP delle WS 2008.
Alle loro spalle spunta Joe Blanton (12-8 4.05 ERA), giocatore spesso sottovalutato, ma autore di un'ottima post-season lo scorso anno cui è seguito un 2009 su buoni livelli; la regolarità è stata il suo punto di forza, a differenza dei due giocatori che lo precedono.
I recenti problemi di Pedro Martinez consegnano lo spot di quarto starter al rookie J.A. Happ (12-4 2.93 ERA), probabilmente la sorpresa più piacevole della squadra nel 2009; i numeri parlano di un possibile ROY, ma lo scoglio play-off è un'insidia da non sottovalutare.
Rockies
L'abbondanza sul monte è spesso apprezzata, e arrivare al termine della RS con i cinque partenti che chiudono con più di 10 W e un'ERA appena sopra a 4.00 è probabilmente il sogno di ogni manager.
Posti garantiti per Ubaldo Jimenez (15-12 3.47 ERA) e Aaron Cook (11-6 4.16 ERA); pochi dubbi sul primo, ai vertici per K/9 e H/9 ed entrato ormai in pianta stabile tra i migliori pitchers in NL. Dal canto suo il "veterano" Cook può mettere in campo una sinker che regala tantissime groundballs e una condizione fisica probabilmente migliore tra tutti i partenti dopo l'infortunio di metà stagione che lo fa arrivare fresco all'appuntamento che conta.
L'infortunio di De La Rosa (16-9 4.38 ERA) toglie qualche certezza a Tracy che potrà però sempre contare su Jason Hammel (10-8 4.33 ERA) e Jason Marquis (15-13 4.04 ERA); l'ex-Cubs è un giocatore simile a Cook come caratteristiche, ma è reduce da una seconda parte di stagione in calando dopo l'ottimo avvio. Hammel garantisce costanza di rendimento, ma difficilmente partirà in una serie di 5 gare.
Bullpen
Pronosticare il rendimento dei rilievi durante l'anno è impresa titanica, farlo in una serie di play-off diventa una lotteria; come per i partenti, la sensazione è che Colorado abbia un vantaggio in termini quantitativi, mentre i Phillies possono schierare alcuni elementi qualitativamente superiori e potrebbero recuperare Brett Myers.
Phillies
L'incognita maggiore, che dura quasi dall'inizio dell'anno, riguarda ovviamente il ruolo di closer; su Lidge è stato scritto tutto ed il contrario di tutto e nonostante le prestazioni scadenti Manuel non ha ancora stabilito con chiarezza a chi toccherà il compito di chiudere le partite in questa post-season.
L'alternativa è Ryan Madson che però nel finale di stagione non ha convinto del tutto; il nome a sorpresa potrebbe essere quello di Myers, ma la mia personalissima sensazione è che il primo eventuale tentativo di S spetterà allo stesso Lidge.
In assenza di Pedro, sarà Kyle Kendrick a dividersi con Happ i compiti di rilievo lungo; l'ultimo mese di RS ha mostrato che il ragazzo è in forma e il suo contributo potrebbe risultare decisivo.
Toccherà ai vari Eyre, Romero, Durbin e Condrey dividersi i rimanenti innings: si tratta di elementi validi, ma il cui ruolo rischia di essere marginale, a meno di crolli clamorosi della coppia Lidge/Madson.
Rockies
Maggiore abbondanza in casa Colorado Rockies, anche se l'unico ruolo certo sembra quello di Huston Street, autore di una stagione brillante dopo qualche anno senza infamia e senza lode ad Oakland.
Il problema maggiore è rappresentato dagli uomini incaricati di portare il match al nono innings: i nomi non mancano, ma la qualità l'esperienza non sono paragonabili a quelle degli avversari.
Josè Contreras e Josh Fogg sono i primi rimpiazzi in caso di problemi per i partenti, ma non garantiscono un rendimento di cui fidarsi ad occhi chiusi; più probabile che tocchi ai più talentuosi ma incostanti Belisle, Morales e Daley cercare di portare il match all'ottavo inning, dove sarà compito dell'ex-Indians Rafael Betancourt cercare di continuare a rendere come in stagione regolare, chiusa con un'ERA inferiore a 2.00 e con oltre 10 K/9.
Gli altri nomi sono quelli di Herges, Beimel e Rincon, ma anche per loro vale il discorso fatto in precedenza: salvo grossi sconvolgimenti è assai probabile che non mettano nemmeno piede in campo, ma rappresentano comunque una valida alternativa in caso di emergenza.
Lineup
Sfida tra titani tra quelli che sono probabilmente i due attacchi più pericolosi in NL: Philadelphia ha dimostrato di essere in grado di piazzare un big-inning in qualsiasi momento.
Colorado, da parte sua, sembra non aver patito troppo la partenza di Holliday e pur senza uno slugger da 40+ HRs vanta giocatori che possono piazzare il fuoricampo quando serve.
Phillies
Lineup collaudatissimo che si apre con Jimmy Rollins leadoff; solita ottima difesa a cui si accompagna un rendimento offensivo in netta ripresa dopo un inizio di stagione da dimenticare. Alle sue spalle Shane Victorino, sempre pericolosissimo tra le basi anche se le SB sono in calo nel 2009.
Dopo di loro, in ordine sparso, un quartetto da 30+ HRs stagionali: #3-4 per i due mancini Chase Utley e Ryan Howard. Difesa da applausi e costanza di rendimento garantiti per il 2B, mentre il gigante Howard dovrà cercare di limitare i K ma la sua produzione in termini di RBI rimane imprescindibile.
Chiudono il poker d'assi Raul Ibanez e Jayson Werth, giocatori complessivamente inferiori ai primi due, ma letali contro RHP e LHP rispettivamente; differenza di rendimento anche in difesa, dove è sempre da tenere sotto controllo il braccione del RF ex-Dodgers.
Completano un lineup fin qui senza punti deboli il terza-base Pedro Feliz (buona difesa e qualche HRs) e il catcher Carlos Ruiz che non appare in grado di ripetere la buona post-season dello scorso anno.
Si tratta quindi di un lineup senza buchi, dotato di molta potenza e che garantisce anche una solida difesa tra gli infielders; l'unico vero difetto va cercato nei molti mancini presenti, ma si tratta del classico pelo nell'uovo.
Rockies
Lineup meno scontato per la squadra di Tracy: viste le ultime prestazioni, difficile togliere Carlos Gonzales lo spot di leadoff. Le sue cifre parlano di una AVG di .320 con 12 HRs e 9 SB negli ultimi due mesi di regular season; alle sue spalle batterà , molto probabilmente, il LF Seth Smith ma non escluderei l'opzione Dexter Fowler sempre pericoloso con la sua velocità .
Al n° 3 troviamo il veterano Todd Helton, in prevedibile calo dopo le splendide stagioni passate, ma capace ancora di battere .325 con tante walks.
Il clean-up sarà il caldissimo Troy Tulowitzki, vero e proprio giocatore chiave dei Rockies: dalle sue prestazioni dipendono in buona misura i destini del team, sia in chiave difensiva sia al piatto. Sembra arrivato al 100% della forma al momento giusto, in Colorado si aspettano molto da lui.
Dietro di lui troviamo Brad Hawpe e Ian Stewart: buoni giocatori ma con alcuni limiti evidenti. Difesa "rivedibile" per l'esterno destro, che arriva alla post-season in pieno slump offensivo; per il terza base, invece, buona potenza ma tanta difficoltà a battere contro i mancini e vista la rotazione dei campioni non è un buon inizio; al suo posto pronto a scendere in campo ci sarà Garrett Atkins, in calo verticale dopo il buon 2008 ma ancora capace di garantire discreti numeri offensivi.
Chiudono l'ordine il 2B Clint Barmes (tanti HRs ma poco altro) e il catcher Yorvit Torrealba, che a mio parere si dividerà qualche AB con il collega Chris Iannetta: due buoni giocatori ma niente di eccezionale.
Lineup inferiore per qualità a quello avversario, ma che garantisce più soluzioni tattiche, visti gli uomini a disposizione. La sensazione, però, è che ogni singolo membro del lineup debba rendere al top per poter essere in grado di competere contro Philadelphia.
Panchine
Da non sottovalutare il contributo dei panchinari nella NL, patria del pinch-hitting; a maggior ragione durante una manciata di partite che decidono la stagione.
Phillies
Punto di forza dello scorso anno, aumenta di spessore con l'acquisto da Cleveland di Ben Francisco destinato ad essere la prima opzione offensiva per la squadra di Manuel. I vari Stairs, Dobbs, Bako e Bruntlett (pinch-runner) garantiscono una buona profondità , ma anche un livello di talento probabilmente inferiore, complessivamente, alla panchina di Colorado.
Rockies
Oltre ai già citati Fowler ed Atkins la squadra può contare sul contributo offensivo di Spilborghs e, soprattutto, di Jasone Giambi che come PH potrebbe rivelarsi un fattore importante nella serie.
Complessivamente un buon mix tra attacco, velocità e difesa; a mio parere favoriti i Rockies da questo punto di vista.
Pronostico
Componente fondamentale, secondo me, sarà il momento di forma delle due squadre e quindi vedo favorita Colorado, che può contare oltre che sull'ottimo Ubaldo Jimenez anche sulla coppia Cook-Tulowitzki, arrivata in formissima all'appuntamento che conta.