NL West report #10

Vicente Padilla è l'ennesima scommessa che i Dodgers mandano sul monte. Per ora con successo.

Si infiamma sempre più la lotta al vertice nella West Division: la corsa dei Rockies porta i beniamini di Denver a ridurre lo svantaggio dai Dodgers sino ad un minimo di sole 2 partite, svantaggio che aveva sfiorato la doppia cifra precedentemente in stagione.
Peccato per Colorado che poi non sappia sfruttare lo scontro diretto, consentendo a LA di riallargare il gap che attualmente si assesta sulle 4 partite.

Alle spalle dei duellanti, qualche segno di cedimento lo mostrano i Giants che, a loro volta, maledicono l'incrocio contro i Rockies; a 7 partite dai Dodgers, la classifica che si guarda a S.Francisco è quella valida per la Wild Card che dice secondo posto a soli 3 match proprio da Colorado ma con Atlanta e Florida subito dietro e ancora pienamente in lizza per un posto.
Particolarmente appetitosa dunque sarà  la serie del week end che vedrà  i Rockies di scena a S.Francisco e che si aprirà  con lo scontro tra i due assi delle squadre, ovvero Jimenez e Lincecum.

Padres e D'Backs vivacchiano sul fondo ammassando sconfitte ma si tolgono ogni tanto anche qualche soddisfazione: i Padres contro Cubs e Braves, Arizona addirittura contro i Dodgers.
Piccole gioie in attesa di giocare un ruolo decisivo in settembre quando giocheranno contro le contenders e fungeranno da arbitro nella lotta per i posti playoff.

Facciamoci allora un giro all'interno delle varie franchigie per vedere cosa è successo negli ultimi 15 giorni.

Los Angeles Dodgers 76-52

Dopo aver dominato in lungo ed in largo la Division per tutta la stagione, i Dodgers assaggiano l'amaro sapore della crisi proprio nel momento decisivo della stagione e vedono il loro vantaggio ridursi in maniera allarmante.
Incredibilmente è la rotazione che tiene in pista LA, nonostante gli innumerevoli guai fisici che tormentano questo settore: Kuroda si prende una linea in testa, facendo sbiancare di paura compagni ed avversari ma se la cava senza danni gravi, anche se LA lo perde per un periodo indefinito di tempo.

Torre però continua a tirare fuori conigli dal cilindro e presenta il knuckleballer Haeger che snocciola due superbe ed insospettabili uscite, conquistando il posto di quinto partente: con il rientro di Billingsley e lo straordinario momento di forma di Wolf (semi intoccabile sul monte e pure produttivo al piatto), è Colletti a correre ai ripari firmando il discusso Padilla che ripaga la fiducia dello staff lanciando ottimamente nell'inferno di Coors Field il rubber game della serie vinta in Colorado.

Solo Kershaw delude in parte, sempre incatenato al problema delle basi ball concesse ma resta uno dei pitcher più difficili da colpire in assoluto.
In ogni caso, confermato che il bullpen Dodgers resta uno dei migliori e dei più profondi della lega, è l'attacco che crea le maggiori preoccupazioni: Kemp ed Ethier sono attualmente i due totem a cui il popolo in blue affida le proprie preghiere ed il duo risponde presente con continuità  (ambedue sono al loro carrier high in HR).

Lo stagnante Ramirez di questi tempi ha conosciuto per la prima volta i boo del proprio pubblico, anche se più per errori difensivi che per la sterilità  al piatto mentre Loney, Martin e Blake solo occasionalmente si sono distinti, senza però mantenere un ritmo produttivo costante.

Ne sono nate serie decise sul filo del rasoio, perse contro Arizona e Cardinals; l'inizio della riscossa si è però avuto contro i Cubs (3-1) e soprattutto nella basilare serie giocata in Colorado e vinta dopo aver perso malamente l'opener agli extra innings.
I Dodgers hanno vinto 12 delle 15 partite giocate questa stagione contro i Rockies, in attesa dell'ultima serie che chiuderà  la regular season a ottobre.

Colorado Rockies 72-56

Molto tonici i Rockies, attivi sul diamante e fuori: con le firme di Jason Giambi e di Russ Ortiz il front office cerca di aiutare Tracy in quasiasi modo possibile ma la brutta notizia è l'attracco di Cook in DL.
Dopo due uscite mediocri, contro Florida e contro i Giants, entrambe finite con una sconfitta, il forte veterano alza bandiera bianca e viene sostituito da Fogg contro i Dodgers con risultati modesti.

Per il resto, quasi tutti sorrisi per i Tracy boys che trovano in Barmes, Hawpe e Gonzales dei terminali offensivi che illuminano tutta la prima settimana per poi lasciare il posto ad una cooperativa di protagonisti che annichiliscono i Giants (con Helton e Spilborghs su tutti) prima della secca causata dall'arrivo dei Dodgers.

Ma la battuta d'arresto contro i leaders non tragga in inganno: Colorado gode di ottima salute e, per adesso, sembra la favorita d'obbligo alla conquista della Wild Card nonostante il calendario di settembre offra sfide non semplicissime.
La rotazione resta solida anche senza Cook ed il bullpen è molto migliorato con l'addizione di Betancourt: finito l'esperimento Eaton, si ritenta con Rincon nel back end e si conta soprattutto sulla solidità  del closer Street (33 saves su 34 per lui).

L'attacco crea quasi sempre un supporto per i lanciatori, sia in casa che in trasferta: tutto il lineup è sempre pericoloso ed è questa la vera forza di Colorado, che adesso dovrà  sopperire all'assenza di Fowler e a qualche acciacco di Carlos Gonzales ma con Hawpe, Spilborghs e Smith l'outfield resta coperto abbondantemente sino al ritorno dei due giovani esterni.

S.Francisco Giants 69-59

I Giants pareggiano contro i Mets (2-2), vincono le serie contro i Reds ed Arizona (entrambe 2-1) ma macchiano il loro cammino perdendo tre delle quattro partite giocate contro i Rockies, rivali diretti in classifica.
Diventa fondamentale adesso la rivincita in programma nel week end se S.Francisco vuole avere una chance di playoff e, se da un lato Bochy vede con piacere che a lanciare saranno i suoi top three pitchers (Lincecum, Cain e Zito), preoccupa non poco la probabile assenza di Sandoval, quella certa di Freddy Sanchez che è in DL e l'impiego di Molina solo come pinch hitter, il tutto dovuto ad acciacchi variamente assortiti.

Praticamente è come togliere l'ottanta per cento del già  molto asfittico attacco dei Giants dunque toccherà  ai lanciatori cavare le castagne dal fuoco, consci che avranno poco supporto dai battitori.
Non che sia una sensazione nuova per Lincecum e soci ma stavolta occorre che esibiscono le gemme migliori del loro repertorio, anche perchè ultimamente il bullpen sta perdendo qualche colpo di troppo soprattutto con Miller, Valdez ed anche con il closer Wilson.

Prepariamoci allo small ball, almeno fino al ritorno del trio di punta dei Giants che consenta qualche punto in più ma qualche pensiero vada anche al posto di quinto partente, visto che Martinez ha preso delle discrete paghe nelle ultime due uscite e sembra vacillare la sua conferma nello slot attuale.

Arizona D'Backs 56-72

La vittoria nella serie contro i Dodgers resta l'unica luce della quindicina per Arizona, vittima di un calo di rendimento in rotazione che coinvolge anche i propri membri più illustri (leggasi Haren) e di un bullpen ondivago e distratto come consueto.

Ne conseguono uno sweep a Philadelphia e serie perse a Houston e S.Francisco, con in mezzo un recupero (perso anch'esso) contro Atlanta.
Di buono si annotano il solito Reynolds che arriva a quota 39 HR, il buon rendimento di Petit che sta migliorando sensibilmente, il rientro di Upton dalla DL ed il primo HR del giovane Allen.

Sul resto, meglio stendere un velo pietoso.

S.Diego Padres 54-75

Sette partite contro i Cardinals ed una sola vittoria per i Padres che subiscono l'impatto di Pujols e soci senza poter fare molto ma una piccola rivincita arriva dalla serie contro i Cubs (vinta 2-1) con Correia e Carrillo in evidenza sul monte ed ancora il giovane Blanks a battere i punti decisivi.

Bene i Padres anche contro Atlanta, in piena lotta per un posto playoff: Latos torna ad incantare dopo due pessime uscite mentre un insolita messe di punti, con Gonzales, il confermato Eckstein e Kouzmanoff a farla da protagonisti, porta la serie dalla parte dei Padres prima che Atlanta eviti lo sweep travolgendo Richard nell'ultima partita.

Tra le cattive notizie, l'ottimo rilievo Adams visita la DL lasciando così il closer Bell nelle mani del solo Thatcher, altro elemento che sta crescendo in maniera vistosa.

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