Tim Jefferson e Jared Tew, due protagonisti della sonante vittoria di Air Force.
In poche occasioni il nome di un Bowl, in questo caso l'Helicopters Bell Armed Forces, era riuscito ad evocare collegamenti metaforici con entrambe le compagini coinvolte, ed era veramente il caso della partita disputata ieri, l'ultimo giorno del 2009, tra Air Force ed Houston, dove per la prima il sostantivo aereo è persino troppo logico trattandosi dell'accademia di aeronautica, mentre per la seconda evocava il grande attacco sui passaggi che per tutto l'anno Case Keenum aveva condotto con statistiche strabilianti frantumando record dopo record in casa Cougars, riportando l'ateneo texano su piani dove non risiedeva da diversi anni.
Ebbene, chi si aspettava le solite 500 yards con 4 o 5 touchdowns da parte del mago Case elargite per tutta la stagione da una spread offense che il coach al secondo anno Kevin Sumlin ha installato con grande successo fino a farne il miglior attacco d'America, si è ritrovato con uno spettacolo non pervenuto, a causa di un piano partita applicato da Air Force pressoché alla perfezione.
Come noto, l'unico modo per arginare un quarterback delle potenzialità di Keenum è tenerlo fuori dal campo il più a lungo possibile cercando di tenere il controllo del cronometro, situazione che si sposava alla grande con la triple option offense condotta dal quarterback Tim Jefferson, miglior giocatore della manifestazione, e così è effettivamente successo, ponendo ben presto le basi per una vittoria concretizzatasi ben prima dell'arrivo del quarto periodo.
Vittoria che, tanto per capire come sia arrivata, è stata la più prolifica in termini di punti segnati (47) nella storia dei Falcons, la seconda più larga di sempre per un'accademia militare (Navy aveva segnato 51 punti nel 2005 al Poinsettia Bowl), e soprattutto ha interrotto una striscia negativa di tre gare nelle quali Air Force non aveva portato a casa un Bowl, fattore che seppur non mettendo in palio titoli nazionali, conta sempre molto per il successo di un'istituzione collegiale e per le sorti del suo coaching staff.
Per Keenum la giornata è stata lunga, molto lunga, non certo quella che si immaginava per l'ultima partita di una stagione dove le maglie rosse dei Cougars avevano tempestato di mete gli avversari, con il quarterback junior a totalizzare 5671 yards (quarta prestazione ogni epoca in singola stagione per la Fbs) e 44 passaggi vincenti: la trama della gara è stata presto scritta ed interpretata al meglio da una difesa che ha piazzato due intercetti già nel primo quarto consentendo alla triple option di fare danni partendo da posizioni di campo molto più interessanti del previsto, il primo arrivato in parte a causa di un pallone maltrattato da uno dei grandi assenti, il wide receiver James Cleveland, ragazzo che in regular season aveva sorpassato le 100 ricezioni e le 1000 yards e qui contenuto a 3 prese per 32 yards; il secondo ottenuto invece per esclusivi meriti di una difesa che ha dimostrato una preparazione maniacale, brava ad intuire che lo sviluppo di un quarto down e corto sarebbe arrivato nello slot, con la conseguenza del netto anticipo dei movimenti del ricevitore scelto, situazione evidentemente non riconosciuta da Keenum medesimo.
Turnovers che sono stati fondamentali per tutta la stagione dei Falcons, nel senso che prima di ieri l'attacco ne aveva commessi solo 11, e l'unico errore di una prima frazione impeccabile era stato un pitch mal calcolato da Jefferson in redzone, con la possibilità di mettere altri punti pesanti, fumble dal quale, tuttavia, Houston non ha ricavato nulla.
In quel momento, difatti, erano già 14 i punti segnati da Air Force grazie ad un gioco di corse notoriamente produttivo ed un gioco di passaggi sorprendente anche per la difesa dei Cougars, andata a concedere a Jefferson il season high (161 yards con 10/14) in situazioni dove il quarterback lancia davvero poco, segno di uno studio dei difetti avversari davvero non da poco.
Il distacco che alla fine si è rivelato troppo da colmare, alla fine dei conti, si era già concretizzato nel secondo quarto, quando la triple option, sistema offensivo che richiede blocchi perfetti per mettere i corridori in situazioni di uno contro uno, ha sortito i suoi effetti per la seconda volta in partita in maniera del tutto identica alla prima, quando il veloce e possente running back Asher Clark, strepitoso con 129 yards e 2 mete, si è ritrovato ancora una volta (c'era già riuscito nel primo quarto) la sideline a disposizione trovandosi semplicemente a fare una gara di rapidità con il difensore più vicino, in entrambi i casi impossibilitato a rimediare alla situazione creatasi.
Con Clark a battere i lati, Jefferson a dispensare i suoi pochi passaggi colpendo in profondità per un paio di volte il fisico Kevin Fogler (4, 89) ed il possente ariete Jared Tew (26, 173, 2 TD) a lavorarsi il mezzo tutti i tasselli sono andati immediatamente a posto, garantendo il comando dell'orologio in maniera netta, l'accumulo di un ottimo cuscinetto di distacco, e la conseguenza di vedere Houston forzare di tutto per tornare in partita, abbandonando persino un timido gioco di corse che, stranamente, qualche risultato lo stava cominciando a dare pur non essendo la forza del reparto.
6 punti, due field goals, è stato tutto ciò che Keenum è riuscito a far fruttare per i suoi colori, ulteriormente abbattuti nel morale dal mezzo miracolo messo in piedi dallo special team avversario che, evidentemente preparato per questo tipo di circostanze, ha reagito ad un'esitazione di Jefferson senza timeouts e con una manciata di secondi che stavano andando verso lo zero correndo in campo con rapidità incredibile, disponendo la formazione per il field goal, e consentendo la trasformazione all'approssimarsi dell'intervallo al kicker Erik Sondenberg, 2/3 in giornata per il 20-6 parziale. Un'esecuzione del genere, è stata esattamente degna di un'accademia militare e dei suoi rigori.
L'unico sussulto di speranza l'ha dato il forte e pericoloso returner Tyron Carrier, che ha ridotto al primo gioco del terzo periodo dopo che Air Force mai e poi mai gli aveva fatto pervenire il pallone nelle vicinanze (5, i suoi ritorni di kickoff in carriera), favore restituito con perentorietà da Jonathan Warzeka, ragazzo tuttofare dell'attacco che si è involtato per 100 yards rompendo placcaggi ovunque, dando ai Cougars un qualcosa che ha avuto il medesimo effetto di una sberla in faccia, continuando anche in seguito a far male alla difesa in vari modi, da atleta veramente pluridimensionale, collezionando anche 35 yards in 6 corse, nonché 45 yards in 3 ricezioni.
A nulla è servito il conseguente attacco dei due minuti messo appositamente in campo da Houston, andato a produrre una meta per Patrick Edwards nel giro di 1:46, perché Air Force ha continuato a fare ciò che doveva senza preoccuparsi più di tanto di eventuali rimonte che una struttura come quella dei Cougars aveva comunque in faretra, forzando Keenum (24/41, 222,TD, 6 INT) ad altri intercetti portando il suo totale a 6, pareggiando il maggior numero mai ottenuto in un Bowl da un quarterback (6 li aveva lanciati tale Bruce Lee di Arizona, nel Sun Bowl del '68, prego non fare ilarità su costui - ndr) e scrivendone il massimo in carriera personale in tale categoria, tutto questo mentre il gioco di corse portava ad un'ultima giocata a lunghissima gittata, una galoppata di Tew di 71 yards, sigillo sui 41 minuti totali di possesso palla ottenuto dai Falcons grazie alla loro eccellente strategia.
Tra le cause delle disgrazie del regista dei Cougars sono da nominare senza esitazioni Anthony Wright Jr, cornerback responsabile di 3 intercetti, e Chris Davis, suo collega di reparto autore della miglior prestazione difensiva con 2 intercetti e 11 placcaggi, oltre ad una massiccia presenza sui giochi più importanti della partita anche senza apparire nel foglio delle statistiche.
Air Force, a conti fatti, si è travestita da"Cougars: i 47 punti segnati (47-20 il finale - ndr) sono stati senza dubbio all'altezza dei 43.9 registrati in media quest'anno da Houston, così come le 563 yards totali accumulate offensivamente.
L'unica differenza, notevole, è il come tutte queste statistiche sono pervenute, ovvero attraverso un sistema d'attacco completamente diverso, le cui corse hanno prodotto 402 yards in 72 tentativi per una media di 5.6 a chiamata, e tutte e 5 le mete pervenute a referto, due a testa per Asher Clark e Jared Tew, ed una per il quarterback Tim Jefferson, che ha dimostrato buonissime qualità in fase di scrambling come questo schema obbligatoriamente richiede.
Case Keenum, che si è fermato per pochi istanti davanti ai microfoni lasciando una sporadica dichiarazione, è apparso chiaramente frustrato da tutto questo, in un palcoscenico che doveva essere suo e che lui è stato abituato ad avere (ha condotto diverse volte i Cougars alla vittoria anche allo scadere ed è risultato ottavo nella classifica per l'Heisman Trophy - ndr), ma tutto questo potrebbe avere un vantaggio per il futuro.
Sembra infatti che il ragazzo sia più che pronto a bypassare il prossimo draft e che tornerà per l'annata da senior, per la quale avrebbe promesso fuoco e fiamme. Il risentimento per la prestazione e per la conclusione di una stagione dove è stato fallito l'obbiettivo di vincere la Conference Usa (Houston ha perso la finale contro East Carolina) si stanno lentamente trasformando in voglia di vendetta.
E con le motivazioni giuste addosso, tutto quello che ha fatto per questa università può essere migliorato, il che porta inevitabilmente a segnarsi il nome dei Cougars quando, tra troppi mesi, saremo ancora deliziati dalla partenza di un'altra stagione.