Momento stellare per Carpenter.
Ben ritrovati, cari lettori, con il report dedicato alla NL Central. Settembre è ormai alle porte e l'incertezza che caratterizzava la division fino a qualche tempo fa sembra svanita: i St. Louis Cardinals hanno preso il largo e sono saldamente in testa alla classifica con ben 8 gare di vantaggio sui Chicago Cubs. Si confermano quasi appaiate al terzo posto le squadre di Milwaukee e Houston mentre ai Reds e ai Pirates non rimane che combattere per evitare l'ultima piazza.
Sembra difficile poter assistere ad un crollo dei Cardinals, ma come sapete bene nel baseball nulla è impossibile se la matematica lo consente e in questi anni di prove ne abbiamo avute diverse: dall'incredibile rimonta dei Red Sox contro gli Yankees negli ormai leggendari playoff 2004 ai crolli ripetuti dei Mets a settembre con rimonte clamorose realizzate dai Phillies negli ultimi anni. Morale? Non dar nulla per scontato e continuare a seguire le vicende di questa division fino a quando non sarà definitivamente chiusa.
Come al solito, vediamo la situazione squadra per squadra.
ST. LOUIS CARDINALS (72 vinte - 54 perse)
Stanno letteralmente volando i RedBirds, che, grazie a un record di 10 partite vinte e 3 perse nelle ultime due settimane, provano ad iniziare una seria fuga all'interno della division con lo scopo di vincerla il prima possibile. Vincono tutte le serie disputate, sconfiggendo nell'ordine i Reds (2-1), i Padres (4-0), i Dodgers a casa loro (2-1) e infine ancora i Padres, stavolta in trasferta (3-1).
Uno stint incredibile, all'interno del quale è avvenuta anche un'ulteriore mossa di mercato dopo le trade che hanno portato alla corte di LaRussa DeRosa, Holliday e Lugo: è arrivato John Smoltz, veterano di tutto rispetto, ex bandiera degli Atlanta Braves, recentemente tagliato dai Red Sox per le sue pessime prestazioni. Mossa a rischio zero, perché il contratto è pagato quasi completamente dai Red Sox e quindi per i Cardinals è una scommessa con poco o nulla da perdere: se sarà vinta, sarà un grosso boost in vista dei playoff.
L'esordio di Smoltz è stato ottimo, ha esordito in una partita facile in un pitcher's park (Petco Park, contro i Padres) ma ha mostrato di saperci ancora fare: 9K in 5 innings, mostrando un controllo e una capacità di dominare il lineup che a Boston non aveva sicuramente dimostrato. Inutile ormai sottolineare come il trio Carpenter - Wainwright - Pineiro si sia ormai affermato come il migliore 1-2-3 punch di tutta la NL, addirittura Carpenter sta mettendo assieme dei numeri stratosferici, con una ERA sotto i 2 e 7 vittorie in 8 partenze dopo l'ASG.
Stellare anche Wainwright, che dopo l'ASG ha una ERA addirittura più bassa di Carpenter, e fantastico anche Pineiro: ogni sua quality start ha un non so che di magico, pensando a quello che era questo pitcher lo scorso anno, un pitcher letteralmente incostante e facilmente colpibile. La tegola è rappresentata dall'infortunio di Lohse, un problema all'inguine che lo mette in DL assieme a Wellemeyer: ci sarà ancora bisogno di starters di emergenza, ma l'infortunio non sembra essere nulla di serio.
Nel bullpen Franklyn continua a strabiliare e a rappresentare uno dei segreti del successo della squadra; qui l'unico dubbio viene da Motte, che sembra il lontano parente del Motte di qualche mese fa.
Al piatto Pujols raggiunge quota 40 hr, ma tutto sommato sta giocando a livelli umani per le sue abitudini, questo ovviamente dopo l'ASG. Ludwick appare in ripresa, così come DeRosa, ma sono soprattutto Holliday, Molina e Ryan a far male alle difese avversarie. Anche Lugo attraversa un buon periodo, assieme a Rick Ankiel, mentre altrettanto non si può dire lo stesso di Rasmus, che ha visto il suo livello di gioco abbassarsi sempre più.
Nelle prossime due settimane il calendario riserva ai Cardinals un lungo homestand contro Astros, Nationals e Brewers prima di chiudere con 3 partite a Pittsburgh: ghiotta, ghiottsisima occasione per i Cards per riuscire a guadagnare ulteriore terreno.
CHICAGO CUBS (62 vinte - 60 perse)
Bruttissimo periodo per la squadra guidata da Lou Piniella, che grazie alle sole 4 vittorie a fronte di ben 9 sconfitte scivola lontano, a ben 8 partite, dalla testa della division. La quota .500 è di nuovo paurosamente vicina, in senso negativo, e altrettanto lo sono anche Astros e Brewers; in più anche la wild-card è lontana ben 7 gare e mezzo. Il record è frutto della sconfitta nella gara rimanente in Colorado, dello sweep rimediato dai campioni del mondo, dello sweep rifilato ai Pirates e delle sconfitte nelle 2 serie a ovest, contro Dodgers e Padres.
Paradossalmente dal monte di lancio arrivano comunque buone notizie, con il rientro dalla DL di quasi tutti i pitchers tranne Zambrano, che tuttavia è vicino al rientro e sta affrontando le rehab starts. E l'andamento degli starters è discreto, Harden è su ottimi livelli dopo l'ASG, Wells sta confermando di essere un buon pitcher mentre Dempster alterna ottime prestazioni a partite in cui proprio non c'è. Lilly deve ancora trovare il feeling giusto, ma tornerà sicuramente ad essere l'ace della squadra.
E da dove nascono quindi le sconfitte? Dall'attacco, ma soprattutto dal bullpen, dove c'è veramente ben poco da rallegrarsi. In queste due settimane è arrivato anche lo switch più pronosticato, atteso, rimandato e auspicato dell'anno: Gregg è stato tolto dal ruolo di closer per far posto a Carlos Marmol. Una mossa che fatta così in ritardo potrebbe aver seriamente contribuito a compromettere la stagione dei Cubs.
L'attacco sta un po' latitando, tra le pessime prestazioni di alcuni giocatori chiave, gli infortuni e il managing un po' astruso di Piniella. Solo Lee, Fukudome e Ramirez stanno mantenendo ottimi livelli, con quest'ultimo però che continua la sua battaglia con un infortunio alla spalla che continua a dar problemi. Bene anche Theriot, mentre la delusione più grossa è rappresentata da Soriano assieme a Soto, di recente rientrato dalla DL.
Nelle prossime due settimane i Cubs proveranno a rimettersi in carreggiata grazie a una serie casalinga che li vedrà affrontare Nationals, Mets e Houston. Il 3 settembre ci sarà il recupero del derby con i White Sox e la chiusura sarà in trasferta, in quel di Pittsburgh con una serie da 3 partite.
HOUSTON ASTROS (61 vinte - 63 perse)
Periodo così così per la squadra texana, che tuttavia continua a rimanere al di sopra delle aspettative. 6-7 il record nelle ultime due settimane, grazie allo split nella serie con i Marlins, alla sconfitta nella serie con i Brewers e alle vittorie contro i Marlins (stavolta in casa) e contro i DBacks. Da registrare anche un movimento di mercato, cioè la cessione di Ivan "Pudge" Rodriguez ai Texas Rangers: un ritorno a casa per il catcher, in una trade che non si sa comunque quanto senso possa avere per la squadra di Arlington.
Sul monte, a parte Wandy Rodriguez e Roy Oswalt, i due ace della squadra, sono pochi i motivi per cui sorridere: Moehler e Hampton (che è da poco finito in DL per un problema alla cuffia dei rotatori, e la sua stagione dovrebbe essere finita) sono inguardabili ed anche Bud Norris, dopo l'ottimo inizio, si è un po' perso.
È stato tagliato Russ Ortiz dopo le pessime prestazioni e, notizia degli ultimi giorni, è stato firmato Armando Benitez, che per adesso è nelle minors per riprendere a lanciare dopo il periodo di inattività . Nel bullpen comunque molto bene Josè Valverde, Hawkins e Byrdak.
Al piatto è rientrato dalla DL Lance Berkman, che adesso sta iniziando a colpire seriamente la pallina. Sempre ottimo il solito Carlos Lee, mentre è arrivato finalmente il calo di Tejada che molti si aspettavano. Tra gli altri, bene Bourn e crollo invece per Pence, Matsui e Blum.
Nelle prossime due settimane, lungo road-trip che porterà i texani a St. Louis, Phoenix (DBacks) e Chicago sponda Cubs, prima di chiudere il difficile periodo ospitando i campioni del mondo al Minute Maid Park.
MILWAUKEE BREWERS (60 vinte - 63 perse)
Continuano a viaggiare quasi a braccetto con gli Astros i ragazzi di Milwaukee, che in queste due settimane confezionano un record di 5 vinte e 7 perse, grazie alla sconfitta con i Padres, alla vittoria con gli Astros, all'incredibile sweep rimediato dai Pirates e alla vittoria nella serie casalinga con i derelitti Nationals. Ormai la vetta è lontanissima per la squadra di Macha, che come obbiettivo si può porre solamente quello di provare a finire sopra quota .500 per il secondo anno consecutivo.
Sul monte di lancio c'è qualche problema, Gallardo ha perso lucidità e considerando che era stato l'unico pitcher in grado di spaventare gli avversari in questa rotation, si capisce che i risultati non saranno molto brillanti per la squadra. Infatti Looper, Parra, Villanueva e Burns dopo l'ASG stanno andando malissimo e in off-season il front-office sarà sicuramente in difficoltà nel cercare di costruire una rotation affidabile che possa immediatamente riportare i Brewers ad alti livelli nella division. La buona notizia è il ritorno in settimana di Dave Bush, fuori da circa 2 mesi.
Anche Jeff Suppan dovrebbe essere sulla via del ritorno, tuttavia non in tempi brevissimi (si parla di settimana prossima nella migliore delle ipotesi). Nel bullpen bene Hoffman e bene anche Vargas, rientrato da poco dai Dodgers.
Al piatto, sono sempre Braun e Fielder a guidare il gruppo, anche se su livelli inferiori a quelli di inizio stagione.
La sorpresa è Felipe Lopez, che sta facendo una grandissima stagione e dopo l'ASG è letteralmente on fire. È stato promosso uno dei top prospect dell'organizzazione, l'infielder Alcides Escobar, che sta rispondendo bene alla chiamata. Contestualmente Hardy è stato spedito nelle minors per cercare di ritrovare la brillantezza dello scorso hanno ed è stato tagliato Bill Hall. Meglio del previsto, dopo la pausa dell'ASG, Jason Kendall.
Nelle prossime due settimane, tre sfide interdivisionali per i Brewers: casalinghe con Reds e Pirates, in trasferta con i Cardinals. La chiusura arriva con una serie da 3 partite in casa con i sorprendenti Giants.
CINCINNATI REDS (52 vinte - 71 perse)
Ha decisamente mollato la squadra guidata da Dusty Baker, che nelle ultime settimane conferma il crollo verticale iniziato circa un mesetto fa. 4-9 il record, frutto delle sconfitte con i Cardinals, i Nationals, i Giants e i Pirates.
Tra i pochi sorrisi, da segnalare il buonissimo periodo attraversato da Bronson Arroyo, che arriva però in un momento sbagliato: fosse arrivato un paio di mesi fa, avrebbe potuto essere scambiato con profitto alla deadline mentre adesso il mercato è raffreddato, seppur non completamente chiuso. Homer Bailey alterna discrete prestazioni (poche) con pessimi outings (più frequenti), Cueto non sembra più il magnifico pitcher di inizio stagione in grado di dominare letteralmente una gara.
Per un pitcher che ritorna, Micah Owings, ce n'è un altro che ha finito la sua stagione: si tratta di Harang, che vede finire la sua stagione 2009 dopo essersi sottoposto ad un intervento di appendicectomia. In bocca al lupo per la guarigione ed arrivederci al 2010. Anche il bullpen sta scricchiolando, seppur i numeri siano abbastanza buoni.
Le cifre dei battitori mostrano impietosamente il perché questa squadra sia crollata: dopo l'ASG nessun giocatore batte al di sopra di .300, anzi, è dura trovare giocatori in grado di battere sopra .260! E non sono in grado di raccogliere nemmeno troppe basi su ball. Una situazione abbastanza disastrosa, aggravata dagli infortuni anche se Rolen, in DL dopo essere stato colpito alla testa da un lancio, è tornato recentemente in campo.
Nelle prossime due settimane i Reds affronteranno i Brewers in trasferta, poi due serie casalinghe con Dodgers e Pirates prima di chiudere al Turner Field di Atlanta contro i Braves.
PITTSBURGH PIRATES (51 vinte - 71 perse)
Buon periodo per la squadra rivoluzionata dal front office. 6-5 il record in queste due settimane, ottenuto con la sconfitte nelle serie con Rockies e Cubs, con lo sweep rifilato ai Brewers e la vittoria nella serie con i Reds. Continuando così, non è un miraggio l'abbandono dell'ultimo posto a scapito dei Reds, che stanno giocando un baseball molto peggiore di quello messo in mostra dai giovani Pirates.
Sul monte, dopo l'ASG stanno giocando discretamente bene Zach Duke e Ohlendorf, molto alterne le prestazioni di Maholm e Orton, male Kevin Hart (arrivato dai Cubs nell'affare Grabow-Gorzelanny) e Karstens. Nel bullpen malissimo dopo l'ASG Matt Capps, ma sono tutti i rilievi ad avere qualche problema. L'unico a mostrare segnali positivi è Joel Hanrahan, arrivato dai Nationals in una delle mille mosse di mercato di quest'anno.
Al piatto, dopo l'ASG, buone le prestazioni di Garrett Jones e Delwin Young. Stabile attorno al .270 di media battuta il rookie pieno Andrew McCutchen mentre gli altri giocatori stanno lottando per dimostrare di meritare un posto a roster per l'anno prossimo. Per adesso nessuno sta facendo vedere grandi cose e anche il veterano, Ryan Doumit, sta avendo grosse difficoltà dopo il rientro dall'infortunio.
Nelle prossime due settimane i Pirates affronteranno i Phillies al PNC Park prima di viaggiare a Milwaukee e Cincinnati. La chiusura sarà casalinga, con una serie da 3 partite con i Cardinals.