Jahvid Best mette a segno il primo TD della partita dopo una corsa da 33 yards.
Un gioco di parole per sintetizzare al massimo un binomio che sta davvero impressionando tutti in queste prime settimane di college football, e che unisce i California Golden Bears al loro giocatore più rappresentativo ed attualmente più decisivo, lo junior runningback Jahvid Best, protagonista indiscusso nella straripante vittoria, 35-21, ottenuta in Minnesota lo scorso fine settimana.
Sarà l'aria di Minneapolis, sarà che a poche miglia di distanza, tra le mura del Metrodome, è solito scorrazzare un certo Adrian Peterson, ma tant'è che nella cittadina sede dei Vikings e dei Golden Gophers i runningbacks corrono sul velluto, sia che si tratti di NFL, sia di NCAA; mentre i tifosi attendono ancora di gustarsi l'esordio casalingo di All Day hanno infatti potuto ammirare, con poche gioie e tanti dolori, le scorribande del numero 4 californiano dalle gradinate del TCF Bank Stadium, applaudendone le gesta in quella che per ora rimane la sua miglior partita in carriera.
Lo show di Best è iniziato nel primo quarto con la corsa da 33 yards, che risulterà essere la sua più lunga a fine match, che ha aperto le danze portando subito avanti California quando il cronometro segnava 09:51 ed è proseguito pochi minuti più tardi, con un nuovo TD run da 2 yards che serviva a confermare quanto, in certi casi, il buongiorno si veda dal mattino.
Alle prime due mete ne seguiranno infatti altre tre, tutte di ottima fattura che condurranno i Golden Bears verso la terza vittoria stagionale e lo stesso Jahvid verso una delle prestazioni più gloriose nella storia universitaria; prima di lui infatti era riuscito solo a Duke Morrison andare a segno per cinque volte nell'arco della stessa partita, contro Washington nel lontano 1921, e anche se già in un'occasione si era avvicinato di parecchio, 4 TD contro gli Huskies nel 2008, per arrivare a toccare la vetta della storia di California è stata necessaria questa trasferta in Minnesota.
Lo stato dei laghi aveva già contribuito in passato a rendere più dolce la storia per un giocatore dei Bears, Don Johnson, che nel 1952 entrò nel record book universitario realizzando 4 touchdowns contro i Golden Gophers, ma questa volta si è superato, rivelando a tutti gli appassionati che Best è pronto per diventare merce pregiatissima in vista del prossimo draft NFL, per il quale potrebbe anche decidere di dichiararsi, visto che è arrivato alla terza stagione collegiale, raggiungendo l'ex compagno Justin Forsett, di cui è stato backup nel 2007.
Considerato un potenziale crack già a partire proprio dal freshman year, che ha chiuso con 229 yds. e 2 TD in 29 portate, il numero 4 di California è esploso nella passata stagione, guidando la squadra verso la conquista dell'Emerald Bowl, in cui fu nominato MVP dopo i 2 TD realizzati contro Miami, dopo essersi aggiudicato il titolo di leading rusher della Pac-10, davanti a Jacquizz Rodgers di Oregon State, al termine di una stagione chiusa con 1,580 yards e 15 touchdowns all'attivo.
Mostruoso nel finale del 2008, quando centrò il suo primo career high grazie alle 300 yards corse contro i Washington Huskies nonostante un problema ai legamenti che lo condizionava dal 27 Settembre, giorno in cui rimediò l'infortunio nel match disputato contro Colorado State; operato nel gennaio di quest'anno, Jahvid è rientrato a Berkeley in giugno, presentandosi puntualmente per i workouts di una stagione che lo vedeva pronosticato, da parte degli esperti, come uno dei giocatori più esplosivi della NCAA.
Sensazioni che Best ovviamente non ha tardato a confermare in queste prime week di college football, piazzando due prestazioni da più di 100 yards, 137 e 144, e touchdown nei match vinti da California contro Maryland e Eastern Washington, le sue vittime iniziali di questo 2009, alle quali si è aggiunta Minnesota nel pomeriggio di sabato, quando con 132 yds conquistate su corsa il runner ha gettato le basi per una junior season di altissimo livello.
L'uno-due subito nel primo quarto non aveva infatti annichilito completamente i Gophers che stavano cercando di rialzare testa ed animo ad inizio secondo, andando a segno con un TD su ricezione da 26 yds di Erik Deker, quando ecco che il runningback californiano si è fatto nuovamente vivo in prossimità della loro endzone, perforandola per la terza volta con una corsa da 22 yards ed anticipando di fatto il possibile pareggio che si sarebbe potuto verificare qualche minuto più tardi, con il ricevitore di Minnesota che superava di nuovo la linea di meta dopo un passaggio da 12 yards del quarterback Adam Weber.
Il pareggio vero e proprio era stato però rimandato di appena qualche minuto, come dimostravano i padroni di casa che parevano intenzionati a fare davvero sul serio dopo il rientro in campo dagli spogliatoi; dopo un paio di turnovers e qualche three&out i ragazzi di coach Tim Brewster suonavano la carica e trovavano il touchdown che impattava la partita grazie all'ottima connessione tra i due ricevitori Erik Deker, nei panni del quarterback, e MarQueis Gray, che andava a segno da 7 yards.
Minnesota però non sapeva ancora che questo sarebbe l'ultimo drive offensivo chiuso senza intoppi, infatti dopo un velocissimo attacco di California i Golden Gophers cominciavano a perdere colpi e produrre errori in serie; dopo un lungo drive all'inizio del quarto finale non sfruttavano la bruttissima presa del defensive back avversario Syd'Quan Thompson sul successivo ritorno di punt ciccando il recupero del fumble e lasciando ai Bears il tempo di ricomporsi.
Scossi da un errore che poteva compromettere la partita gli ospiti si mettevano infatti al lavoro macinando yards su yards con il solito Best, che sfruttando la poca vena realizzativa del quarterback Kevin Riley, a secco nonostante un buon 16 su 25 per 252 yds., andava a segno per la quarta volta in partita, con una corsa da 2 yards che gli permetteva di bissare il record precedentemente ottenuto contro Washington.
Record destinato a crollare quasi cinque minuti più tardi, quando dopo un passaggio di Weber intercettato da Michael Mohamed i Golden Bears si prodigavano in un drive lunghissimo, 4 minuti e 2 secondi, che metteva in condizione il numero 4 di chiudere definitivamente il match e rinnovare una pagina di storia ormai ingiallita dal lento trascorrere del tempo; ancora una corsa, ancora 2 yards, e Jahvid Best diventa il primo runningback di California a realizzare 5 mete nell'arco della stessa partita nell'era del football moderno.
Un piccolo fenomeno insomma, che dopo aver deliziato la Bay Area nel corso della high school, quando settò il record di yards corse in stagione con 3,325 yds. e 48 touchdowns nell'anno da senior vestendo la maglia della Salesian HS, ha deciso di dare spettacolo anche in NCAA sfruttando le sue grandissime doti atletiche ed un incredibile abilità nel viaggiare spedito verso l'endzone avversaria, che riesce a fiutare anche quando si trova ancora a diverse yards di distanza.
Oltre a lui nelle fila di California si è fatto notare per tempestività e fiuto anche il defensore Michael Mohamed, che pizzica per la seconda volta in partita uno stralunato Adam Weber, autore di una prestazione discontinua, che alterna serie produttive, fatte di passaggi precisi, a sparacchiate e forzature senza alcun senso che gli costano ben 3 intercetti, il terzo ad opera di Josh Hill, e lo portano a chiudere con 226 e 2 touchdown in 21 completi su 32 tentativi.
Sotto costante pressione e costretto a cercare con insistenza il passaggio vincente dopo il vantaggio ottenuto nell'ultimo quarto dai californiani, il quarterback ha infilato una serie di errori disarmante che ha infastidito persino l'head coach Brewster, parso piuttosto alterato a fine partita: "Il mio più grande disappunto è che non abbiamo cercato un modo per vincere questa partita, ci siamo fatti condizionare troppo dal fatto che avevamo davanti una squadra tra le migliori della NCAA e ci siamo complicati la vita, cercando giocate difficili quando si poteva provare qualcosa di più facile".
Di ben altra pasta i commenti del coaching staff dei Golden Bears che si apprestano ad avviare una striscia di partite difficilissime, contro Oregon, UCLA e USC, consapevoli di avere un Jahvid Best in più, come ha ricordato l'offensive coordinator Andy Ludwig: "Oggi abbiamo visto all'opera un giocatore completo, un ragazzo che in campo può fare qualsiasi cosa, uno che sa lavorare sodo e sa assumersi il peso delle responsabilità quando necessario; uno a cui basta semplicemente dare la palla.".
Incassati i complimenti di tutti, avversari compresi, "E' il runningback più rapido e veloce che abbia mai affrontato" a detta del LB di Minnesota Lee Campbell, a Best non rimane che continuare a correre, verso nuovi traguardi e nuovi sogni, come il draft, la NFL, e quel Heisman Trophy che oggi non sembra poi più così lontano.