Ohio State, ecco Pryor

Terrelle Pryor festeggiato da Marcus Wells dopo il suo touchdown segnato all'esordio in Ncaa

La Big Ten è andata in onda nello scorso week end con dieci delle proprie
undici squadre con la sola Purdue a rinviare l'esordio a sabato prossimo quando
i Boilermakers affronteranno davanti al proprio pubblico Northern Colorado. Per
il resto poche sorprese, tante conferme anche con le favorite non tutte
vincenti con tre sole squadre battute in partite che, però, lasciano un pessimo
sapore in bocca agli sconfitti. Perde Michigan, all'esordio di coach
Rodriguez, in casa contro Utah di soli due punti (25-23) fallendo la
trasformazione da due dopo l'ultimo touchdown, trasformazione che avrebbe
quanto meno spedito i Wolverines all'over time.

Perde Illinois, oggi al #20 del ranking, e perde una sfida importante
contro Missouri in uno scontro che vedeva, l'una di fronte all'altra, due
squadre piene di ambizioni per questo 2008, disposte a lottare per un posto più
in alto possibili. La sconfitta degli Illini ci dice che Mizzou è più pronta e
preparata a scontri di un certo tipo mentre gli uomini di Ron Zook
appaiono destinati ad un campionato di battaglia limitato alla lotta per il
titolo di conference, senza ambizioni di BCS. Per ora e forse, certo, perché un
partita, per altro difficilissima, non basta a giudicare; ma cominciare 0-1 non
è certo il massimo quando proprio nella prima sfida si doveva dimostrare di
aver raggiunto una certa maturità .

Sconfitti 52-42, i Fighting Illini sorridono però per la prestazione di
Juice Williams che, nonostante due intercetti, ha messo in aria la palla
per 451 yard e 5 touchdown, il suo massimo in carriera, evidenziando che i
miglioramenti di cui si era parlato in estate erano cosa concreta. Williams, da
sempre considerato quarterback molto mobile e potente ma non capace di giocare
davvero a grandi livelli per via aerea, ha smentito tutti i detrattori contro
una squadra che oggi si ritrova al #6 della nazione proprio grazie a questa
vittoria. Non ancora precisissimo, a volte frettoloso nelle scelte, Williams ha
lavorato benissimo per migliorare la propria meccanica di lancio ed ha
finalmente mostrato lanci veloci, potenti, profondi dando idea che dietro
questo ragazzo vi possa essere un repertorio molto ampio su cui lavorare.

La terza squadra di conference ad uscire sconfitta all'esordio è stata
Michigan State. Non una favorita per la conference di sicuro, ma squadra
che sta lavorando molto per crescere e che, quest'anno, vorrebbe cominciare a
raccogliere almeno in parte i frutti del proprio lavoro. Non era facile, per un
programma in pieno lavoro di sviluppo, cominciare con California, per di più in
trasferta. Gli Spartans se la sono però giocata a viso aperto, hanno tenuto
viva la partita per tutti e 60 i minuti di gioco pur dopo un avvio difficile,
un primo tempo opaco condizionato soprattutto dalla difficoltà  di guadagnare
yard per Javon Ringer (2 TD, ma solo 3 yard di media per portata).
Troppe le penalità  della squadra allenata da Mark Dantonio, 82 yard regalate in
una giornata in cui Mark Dell (9 ricezioni per 202 yard) si era
dimostrato devastante sul profondo per la difesa avversaria.

Una buona prova, nonostante il risultato, con qualche ingranaggio ancora da
sistemare di sicuro, ma il lavoro svolto finora sembra poter portare a una
striscia di vittorie da qui in avanti che porterebbero gli Spartans ad
affrontare Ohio State in ottobre con un buon 6-1 nella casella del
record. Vedremo.

Ma la prima settimana di questa stagione Ncaa è tutta per Ohio State la quale,
benché scivolata al #3 del ranking nazionale, con la vittoria su Youngstown
State per 42-0 mostra al mondo Terrelle Pryor, il futuro prossimo del
college football, il fenomeno più atteso. Non è detto che Pryor giocherà  così
spesso in questa stagione, ma la facile partita d'esordio era un invito troppo
ghiotto per coach Tressel, il quale ha deciso di alternare in campo il giovane
più promettente tra i freshman della classe 2008, e Todd Boekman, in campo
molto più a lungo e probabile starter delle prossime, più importanti partite.

Pryor ha mostrato con le gambe quello che ci aspettava, grande atletismo,
rapidità , movimenti perfetti e gran portata di palla. Alla fine sono state 52
le yard corse e 35 quelle lanciate (con un 4 su 6), ma Pryor è riuscito anche
ad andare in meta con una bella giocata sulle gambe, 18 yard di finte e
velocità  concluse nella endzone per la prima meta Ncaa.

Preoccupano però le condizioni di Chris "Beanie" Wells che dopo 111 yard
e una meta ha lasciato il campo per un problema ad un piede, posizionato male
in un'azione nei pressi della goal line avversaria. Un'azione dove Wells ha
perso palla cadendo a terra dopo che aveva eseguito uno strano movimento col
piede destro rimasto piantato nel terreno. Un cedimento, un forte dolore, ma
nulla di rotto a quanto pare anche se è improbabile che Beanie venga rischiato
sabato contro Ohio, soprattutto considerando che, la settimana successiva, c'è
la trasferta contro USC, sfida già  decisiva per l'economia del ranking finale.

Risponde Wisconsin, 38-17 su Akron e pratica di gara 1 archiviata
abbastanza agevolmente eccezion fatta per il finale di secondo quarto che aveva
riportato sotto gli avversari, partiti 0-17 e risaliti con 10 punti. Il
quarterback Allan Evridge è apparso un po 'arrugginito e si è accontentato del
compitino mettendo in aria il pallone soltanto 10 volte, conquistando 75 yard
con un TD e un intercetto. Fenomenale invece P.J. Hill, sempre più
grande realtà  dei Badgers e del college football.

Hill ha vinto la partita quasi da solo, quasi da solo ha tenuto in scacco
l'intera difesa avversaria, retroguardia di un livello troppo inferiore per
poter porre rimedio alle scorribande del junior di Wisconsin. Con una media di
8.1 yard a portata Hill ha corso per 210 yard segnando due touchdown. Fin
troppo facile.

Vincono bene Northwestern (30-10 su Syracuse con 144 yard corse e 41
ricevute da Tyrell Sutton) e Indiana (31-13 su Western Kentucky)
nel giorno in cui Kellen Lewis, il quarterback degli Hoosiers, ha
battuto il record di TD pass lanciati per l'università  giungendo a quota 44
grazie ai palloni depositati in meta su suoi servizi da Ray Fisher e Jake
Gaebler. Non bastasse, Lewis ha collezionato anche 185 yard su corsa segnando
due mete che hanno aperto e chiuso l'incontro (la prima da 75 yard, la seconda
da 62).

Minnesota soffre contro Northern Illinois (31-27) evidenziando di nuovo
tantissime lacune ma assicurandosi, quanto meno, un risultato che andrebbe già 
a pareggiare quello del 2007 quando i Golden Gophers chiusero 1-11. L'obiettivo
è ora vincere una gara di Big Ten. Iowa non ha invece alcun problema
contro Maine, 46-3 mai in discussione con il solo field goal di Brian Harvey
allo scadere del secondo quarto a salvare gli ospiti dal "cappotto".

Chiudiamo con una delle leggende viventi della Ncaa: Joe Paterno. Con la
netta vittoria (66-10 su Coastal Carolina) della sua Penn State, che allena per
il 43° anno consecutivo, JoePa ha vinto la partita numero 373 della sua
carriera eguagliando il primato di Bobby Bowden, coach di Florida State.
I Seminoles esordiranno il prossimo week end dando il via alla sfida a distanza
tra due grandi coach (e grandi amici) che, a fine anno, ci dirà  chi è
l'allenatore più vincente della Ncaa FBS. O, almeno, chi lo sarà  fino al 2009.

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