Nate Davis, quarterback di Ball State che nel 2007 totalizzò 3367 yard, 30 TD pass e solo 6 intercetti
Una cosa interessante delle due conference di cui parleremo è certamente quello che, secondo alcuni osservatori, ha portato il livello delle migliori squadre abbastanza in alto per poter infastidire alcune delle università abitualmente impegnate alla caccia al BCS. Forse non è ancora l'anno dell'esplosione definitiva, ma sembra certo che il lavoro eseguito per giungere a questa situazione è stato ottimo negli ultimi anni. Sia La Conference Usa che la Mid-American Conference punteranno a rompere le uova nel paniere a qualche grossa università e tenteranno di avvicinarsi a quelle posizioni del ranking che potrebbero garantire un posto in paradiso per questo 2008. Ancora troppo presto, probabilmente, ma intanto le migliori scuole puntano a vincere la propria conference e fare dl proprio meglio per evolversi ulteriormente verso l'uscita dal tunnel delle conference… minori.
Mid-American Conference
La MAC non è in realtà ancora una conference in grado di creare problemi ai mostri sacri della Ncaa, il record totale di 12-42 contro squadre esterne alla conference ma appartenenti alla FBS non è incoraggiante, eppure la convinzione di molti è che qualcuno possa cominciare a sognare un po' più in grande, forse anche grazie a Central Michigan uscita sconfitta di soli tre punti lo scorso anno al Motor City Bowl da Purdue, in un vero scontro a fuoco (51-48 il risultato finale per i Boilermakers).
Oppure è la capacità di crescere bene gli atleti, di formare giocatori spesso sottovalutati, di sviluppare quarterback da Nfl (Chad Pennington, Byron Leftwich, Ben Roethlisberger gli ultimi), sta di fatto che la MAC sembra voler cominciare a pensare in grande. Nel limite del possibile, per ora. Difficile fare un pronostico comunque all'interno di un torneo sempre piuttosto altalenante ma che vede in Central Michigan squadra capace di vincere due titoli di fila ed avere ancora le carte in regola per puntare al tris.
EAST division
A est favorita Miami (Ohio), squadra nettamente più equilibrata del resto delle avversarie e che già lo scorso anno giunse in finale di Conference. Formazione dotata di un buon attacco armata di uno splendido tight end come Tom Crabtree, senior in grado di bloccare alla grande e munito di mani molto sensibili per ricevere. L'obiettivo preferito del quarterback Daniel Raudabaugh sarà però il receiver Eugene Harris, il migliore a roster. Qualche dubbio proprio su Raudabaugh che deve migliorare molti aspetti del gioco e trovare maggiore concretezza, e incertezze sul runningback Thomas Merriweather, prospetto interessante ma che, essendo sophomore, ancora non ha mostrato tantissimo se non un buon fiuto per i 6 punti (4 TD in 40 portate lo scorso anno).
Il piatto forte è comunque la difesa, la migliore nella Mac lo scorso anno se guardiamo ai soli scontri diretti. Dotata di buoni giocatori in ogni ruolo, è tra i tre linebacker – Caleb Bostic (junior, SLB), Joey Hudson (senior, MLB) e Clayton Mullins (senior, WLB) – che la formazione di Shane Montgomery trova però il maggiore impatto. Interessante il calendario che vedrà i Redhawks, 5-2 lo scorso anno nella Mac, affrontare Ball State, la favorita ad ovest, a tre giornate dal termine. In casa.
Tempe e Bowling Green sono certamente le due squadre più quotate per tentare di arrestare una corsa che sembra ampiamente scontata come quella di Miami. Tyler Sheehan di Bowling Green è uno dei quarterback più interessanti della Mac e la chance di poter servire le mani di un WR come Corey Partridge aiutano molto ad avere un attacco pericolosissimo nel gioco aereo. La difesa può essere il tallone d'Achille, ma attenzione ai colpi del defensive back P.J. Mahone, giocatore molto rapido e potente.
A contendere un bowl di bassa caratura ai Falcons c'è Temple, con gli Owls favoriti dal fatto di avere recuperato tutti quei giocatori che, per infortunio, abbandonarono la nave nel momento della ripresa durante la stagione 2007. Dopo un avvio a 0-5 Temple vinse tre gare in fila prima di dover abbandonare i giochi causa di una infermeria troppo piena. Al Golden, l'head coach, ha però creato una squadra capace di esordire bene nella Mac, con un 4-4 viziato da tanti problemi ma che diventa uno dei migliori record degli ultimi lustri se pensiamo al 28-130 alzato dal 1993 al 2007. Ora Golden sembra aver sistemato la squadra anche per tentare un assalto al titolo almeno divisionale e ad un bowl che manca, dalle parti di Philadelphia, da parecchio tempo. L'ultima apparizione risale a un Garden State Bowl (oggi defunto) nel 1979.
WEST division
La divisione occidentale della Mac presenta una novità nei favori del pronostico tra le teste di serie. Dopo due successi consecutivi dei Chippewas di Central Michigan, la squadra che nel 2008 sembra avere la marcia giusta per vincere è stavolta Ball State. Dopo aver perso contro Rutgers lo scorso International Bowl la squadra di coach Brady Hoke sembra finalmente in grado di fare il salto verso una finale di conference dopo che negli ultimi tre anni il numero di vittorie stagionali è andato via via crescendo (2 vittorie nel 2004, 4 nel 2005, 5 nel 2006, 7 nel 2007). Occhi puntati su Nate Davis, quarterback considerato il migliore come tecnica di passaggio in tutta la conference che lo scorso anno collezionò 3367 touchdown e 30 TD pass a fronte di solo 6 intercetti (su 478 lanci), un numero impressionante anche se registrato in una conference non di livello. Parliamo pur sempre di college football di prima divisone e parliamo di un quarterback che per certi versi tende a ricordare un gioco un po' alla Brett Favre, fatto di molta improvvisazione e di un buon controllo del campo.
Nell'attacco schierato in singleback con MiQuale Lewis a portare palla dal backfield se sarà recuperato dall'infortunio che lo colpì la stagione scorsa, i due obiettivi più importanti di Davis sono entrambi riconfermati tra i 15 titolari già presenti un anno fa. Parliamo di Dante Love, che nel suo anno da junior totalizzò 1398 yard su 100 ricezioni segnando 10 mete e il tight end Darius Hill che aggiunse a quei numeri altre 926 yard e 11 touchdown.
Attacco solido schierato dietro una buonissima linea, difesa più "leggera" dove spicca il senior al quinto anno Bryant Haines; dubbi sulla linea che nel solo Brandon Crawford trova un giocatore già presente nel 2007 e con un minimo di esperienza. Molto meglio gli special team, i migliori nel torneo della Mid-American, con Dante Love capace di 1100 yard riportate sui kick off lo scorso anno, numero impressionante che, insieme al resto, lo trasformò nel recordman per numero di yard guadagnate in totale in una singola stagione della Mac. Eccellente anche il punter, Chris Miller, senior che lo scorso anno finì nelle semifinali per la corsa del Ray Guy Award.
Sfida in un derby interno al Michigan per il secondo posto e un accesso al terzo e ultimo bowl disponibile per la conference (a patto di non mandare qualcuno in un posto alla destra del signore, lassù nel Bcs, improbabile, o trovare l'ingresso alla Papajohns.com Bowl in caso di defezione di un team della Big East). Central contro Western, le due università si affronteranno tra loro il 18 ottobre a Mount Pleasant, casa dei Chippewas, e che risultano le due avversarie in stagione per Ball State. I Cardinals saranno infatti ospiti di Central Michigan il 19 novembre ed ospiteranno i Broncos di Western Michigan il 25.
Favoriti tra le due contendenti sono comunque i Chippewas di Dan LeFevour, altro quarterback da osservare con attenzione dotato di ottima mobilità . Per lui una sfida diretta anche con l'altro passer, Tim Hiller, vero leader dei Broncos. Favoriti dal calendario i Chippewas che potranno sfruttare il fattore campo in entrambi gli scontri diretti oltre ad avere, tra le varie insidie, i favori del pubblico anche contro Temple. Proibitiva la trasferta a Purdue, rivale più forte nelle gare di extra conference tra le tre squadre sopracitate, ed attenzione anche al viaggio a DeKalb per affrontare Northern Illinois dove gli Huskies, tra le mura del proprio stadio, sono sempre un cliente difficilissimo.
Conference USA
Una delle più giovani conference dell'intero sistema Ncaa si appresta a un salto verso il definitivo consenso nazionale dopo un decennio di duro lavoro e un sistema, con il riallineamento del 2004, che ha migliorato l'impianto del torneo favorendo l'accesso di giocatori e allenatori di livello.
Anche qui, come per la MAC, siamo distanti dal poter tentare davvero l'assedio al forte della Top 10 della nazione, ma un ritorno al passato di quella Tulane capace di chiudere al #7 nel 1998 sembra potersi riavvicinare nonostante l'uscita di scena, proprio nel 2004, di Louisville, squadra che oggi renderebbe ancor più affascinante la C-Usa.
WEST division
Central Florida e Southern Mississippi sono le due università che andranno a contendersi probabilmente il titolo divisionale e il conseguente accesso alla finale del titolo di conference. Squadre molto vicine come talento complessivo, primeggia in parte nei favori del pronostico UCF che ha un impianto di gioco ed un coaching staff che entrano nel quarto anno di lavoro mentre i Golden Eagles ripartono da Larry Fedora, esordiente sulla sideline di Southern Mississippi.
Equilibrati gli Knights che non hanno un attacco stellare ma una difesa piuttosto solida con un interessantissimo prospetto come il cornerback Joe Burnett. La squadra è però ben amalgamata, solida, 17 sono i titolari che rientrano in squadra, 37 il totale a roster. Un buon numero che permette a George O'Leary di poter contare sul gruppo che un anno fa conquistò il titolo battendo Tulsa nella sfida di Orlando.
Meno pronta forse la strategia Fedora, il quale avrà però a disposizione un potenziale probabilmente maggiore. In un attacco a sua volta non eccellente, Southern Mississippi può comunque contare sul rapido runn8ingback Damion Fletcher, atleta istintivo e bravissimo nei cambi di direzione improvvisi mentre porta palla. La punta di diamante, l'unico probabilmente a poter fare la differnza, anche se si parla già molto bene dell'esordiente DeAndre Brown che però, essendo solo freshman, nopn potrà contribuire più di tanto.
Buona la difesa che avrà qualche problema con una D-line molto giovane ma migliora retrocedendo nei settori. Il pacchetto linebacker è valido ed esperto e ancorato al centrale Gerald McRath, secondo molti talento sprecato nella C-USA, mentre nelle secondarie spiccano i nomi di Eddie Hicks e Chico Hunter, due safety veloci e dure.
Un passo indietro East Carolina, che non potrà che puntare a un bowl anticipando le altre contendenti nella corsa la gradino più basso del podio nella division orientale.
EAST division
Molto combattuta anche la divisione a ovest, dove Tulsa parte coi favori di molti esperti in virtù di un attacco molto potente. No huddle rapida e letale, con un solo runningback nel backfield, Tarrion Adams, e tre ricevitori fissi tra i quali spunta Brennan Marion, una vera saetta. Ancora dubbi per il ruolo di quarterback anche se ormai dovrebbe essere stato designato come titolare il senior David Johnson.
Attacco che vola e segna, difesa stremata dal continuo rientrare in campo e non certo con uomini di assoluto livello. Segnare di più per vincere, ma se si concedono ancora le 451.9 yard a partita di un anno fa diventa dura vincere il titolo con squadre ben allenate come UCF o Southern Mississippi. Basta però per la divisione visto che l'attacco è riuscito comunque ad alzarne 543.9.
A Houston, campione della C-USA due anni fa, tocca il compito di cancellare un gap che lo scorso anno, a fronte di un 6-2 interno pari a quello di Tulsa, risultò incredibilmente vasto nello scontro diretto vinto dai Golden Hurricane 56-7. I Cougars aspetteranno Tulsa in casa propria quest'anno, e punteranno tanto del loro attacco su Case Keenum, quarterback capace di gestire anche situazioni molto difficili durante la partita. Lo scorso nano non fu così, ma Houston non è inferiore a Tulsa, non fosse che, anche qui, si parte da un lavoro già cominciato un anno fa ed uno, quello in Texas, che comincia da zero proprio quest'anno con l'assunzione di Kevin Sumlin come allenatore.
Un attacco non stellare come quello dei diretti avversari, ma una difesa certamente più solida. Biona la linea con il defensive end Philip Hunt uomo migliore di fronte quattro molto esperto che conta tre senior a fronte di un solo sophomore. Calendari simili per quel che riguarda il ranking nazionale che interesserà relativamente le due squadre, senza rivali all'interno della C-USA dove diventa evidente, nel caso andasse ripetuto ancora, che sarà la sfida del 15 novembre al Robertson Stadium a decidere la divisione a est.
Un passo dietro i Miners di UTEP e i Mustangs di SMU si attende con ansia di rivedere un ritorno di Tulane in posti che più le competono, ma il secondo anno di Bob Toledo come allenatore non dovrebbe aiutare più tanto, soprattutto ora che, perso Matt Forté come runningback, non sembra esserci nemmeno la stella che possa fare la differenza nelle sfide con le pari-livello. Il 4-8 (3-5 in conference) dell'anno scorso rischia di essere peggiorato e per Toledo servirà ancora tempo per riuscire a tirare fuori qualcosa di buono dal team.