ACC Report: Week 5

Chris Turner, backup di Maryland, non si è fatto trovare impreparato nell'upset contro Rutgers.

Sabato 29 settembre 2007 è la data che verrà  ricordata nella storia del College Football come l'"Upset Saturday", come l'hanno battezzato tutti i notiziari ed i siti che si occupano di questa disciplina. Molte delle componenti della Top 25 sono uscite dai rispettivi confronti con le ossa rotte e con ferite da rimarginare, inferte da atenei in quel momento fuori dalle attenzioni nazionali, ma capaci per un giorno di catalizzare l'interesse verso di loro.

La Atlantic Coast Conference non è rimasta immune dal fenomeno verificatosi.

Una vittoria di Florida State su Alabama non dovrebbe fare così chiasso, ma per entrambe sono passati i tempi in cui questo era un vero e proprio scontro tra super potenze: dato quindi il bel campionato dei Crimson Tide, meritevoli di un posto nel ranking visti i successi pesanti riportati nelle scorse settimane, e considerati i Seminoles come una squadra perennemente alla ricerca di un nuovo inizio, la vittoria di questi ultimi ha ragione di essere considerata un upset.

La prima considerazione da farsi riguarda la prestazione di Xavier Lee (12/19, 224, 2 TD, 59 rush yards), consistente sostituto di un improduttivo Drew Weatherford già  nel secondo quarto e forte contribuente ad una trasformazione offensiva più fluida e mobile, grazie alla sua capacità  di improvvisare una corsa in situazioni critiche, nonché l'abilità  di saper colpire con ottimi risultati sul verticale in virtù di un braccio che ha reso felici due ricevitori di cui si erano perse le tracce, Greg Carr e De'Cody Fagg, responsabili di 202 yards complessive e di una media a ricezione per entrambi superiore alle 20 yards.
Fino a sabato sera, di Lee si era discusso solamente per sottolineare la sua enorme pazienza nell'attendere il momento giusto, della caparbietà  nell'allenarsi duramente senza speranze di giocare, della resistenza che aveva opposto alle sirene che lo chiamavano a trasferirsi verso un ateneo che gli garantisse un posto da quarterback titolare: la quasi interminabile attesa ha però dato i suoi frutti e Jimbo Fisher, offensive coordinator al quale Bowden ha demandato ogni decisione circa il personale in campo, ha deciso di promuoverlo a titolare anche per la prossima gara dopo la soddisfazione ottenuta nei confronti della sua prestazione.

Davanti al pubblico più numeroso di sempre a Jacksonville, persino più numeroso rispetto al Super Bowl di due anni fa in luogo che da quest'anno ospita occasionalmente le esibizioni casalinghe dei Seminoles, il protagonista principale della prima parte di gara è stato il vento, che ha reso difficoltoso il gioco aereo ed ha condizionato le scelte effettuate dagli allenatori in sede di lancio della monetina, con l'intento di trovarselo a favore nel quarto decisivo.
Tuttavia i fattori atmosferici non sono serviti da scusante al buon Weatherford, inevitabilmente messo a sedere dopo aver fallito nel mettere punti sul tabellone nonostante numerose posizioni di campo invitanti, ed è quindi toccato a Lee l'onere di sbloccare uno zero a zero protrattosi fino al terzo periodo tramite un passaggio da 7 yards preso da Fagg. Lee ha chiuso la partita dopo che la difesa aveva recuperato un fumble nella redzone, trasformato in meta da Antone Smith con una corsa esterna da 6 yards, completando un gioco da 70 yards (ancora opera di Fagg) rendendo troppo tardiva la reazione di John Parker Wilson e compagni, fermata da un tentativo di onside kick ricoperto dai Seminoles.

Non ha fatto meno notizia la vittoria in trasferta di Maryland ai danni di Rutgers, altro avversario da Top 25 caduto sabato.
Sugli scudi la prova del quarterback Chris Turner, chiamato in causa per via di una commozione celebrale subita dal titolare Jordan Steffy: il sophomore ha completato 14 dei 20 passaggi tentati per 149 yards conducendo l'attacco a 20 punti messi a segno nel secondo tempo di una partita inizialmente sottovalutata dai ragazzi di Ralph Friedgen, o perlomeno così è sembrato dopo la provvisoria infilata di 14 punti al passivo presa in meno di un minuto.
Determinante è stato il gioco di corse, supportato da un Keon Lattimore da 143 yards e da un Lance Ball da 90, complessivamente responsabili di tre segnature, così come lo sono stati i tre turnovers recuperati da una difesa capace di tenere il pericoloso Ray Rice a 97 yards. Il decisivo fumble del quarterback Mike Teel è arrivato in occasione di un quarto down all'interno delle proprie 20 yards, conseguendo la passeggiata in endzone del +10 a Lance Ball, il tutto con un paio di minuti rimasti da giocare.

Il terzo posto dell'ideale podio negativo di questo Upset Saturday non può che andare a Clemson, condannata dagli errori di mira del suo kicker e sorpresa da una Georgia Tech in piena crisi.
Mark Buchholz è salito agli onori di cronaca per i motivi peggiori che gli potessero capitare, sbagliando ben quattro dei cinque field goals tentati in una giornata da dimenticare per tutti gli special teams, martoriati da un punt bloccato nel primo quarto andato a scaturire l'unico touchdown di giornata per Georgia Tech, nonché da altri tre punti subiti in conseguenza ad un turnover su ritorno di punt.
L'importanza delle squadre di situazione è stata sottolineata dalla perfetta giornata di Travis Bell, kicker che sta viaggiando al 92.3% di realizzazione con 51 punti a referto, in una stagione dove un attacco arrancante rende ancor più fondamentale l'apporto del suo piede.

Taylor Bennett ha infatti trascorso un'altra gara difficile producendo solamente 4.5 yards a lancio, stabilendosi nuovamente sotto il 50% di completi con un intercetto, statistiche che hanno reso più che preziose le 145 yards con meta di Tashard Choice, chiaro mvp di giornata del reparto offensivo nonostante i ben noti problemi fisici che lo avevano afflitto nei giorni precedenti alla partita.
Non è andata meglio a Cullen Harper, atterrato per 6 volte, che ha subito il primo intercetto stagionale tentando ben 39 passaggi completandone 17 mentre la coppia James Davis/CJ Spiller è stata tenuta a sole 62 yards totali, rendendo senza soluzioni di continuità  un attacco che aveva prodotto più di 600 yards sette giorni fa, responsabile tra le altre cose di una penalità  antisportiva che ha sancito l'annullamento di un touchdown allo scadere del primo tempo.
Per i Tigers, la settimana prossima, ci sarà  l'immediata possibilità  del rimedio, quando nel confronto contro Virginia Tech avranno l'occasione di dimenticare l'accaduto e mettersi in tasca un'altra fondamentale partita divisionale, difesa degli Hokies permettendo.

Virginia Tech sembra avere delle problematiche simili a quelle di Georgia Tech, con il solo vantaggio di disporre di un quarterback che fa della mobilità  la sua arma principale; Tyrod Taylor, tuttora in fase di apprendimento e digestione del sistema offensivo di coach Beamer, non ha giocato una partita entusiasmante contro North Carolina, ma ha portato a casa un'altra vittoria contribuendovi con un altro TD su corsa.
Un po' sofferta, a dire la verità , questa vittoria perché non fosse per una difesa che spezza l'inerzia con una prontezza invidiabile, i problemi degli Hokies sarebbero di ben altra caratura: fondamentale per l'economia finale del punteggio l'intercetto del linebacker Xavier Adibi, che ha permesso a Branden Ore (ancora sotto le 100 yards) di portare a +14 i suoi colori in una comoda situazione di goal line, e capitali sono risultati il fumble recuperato da Kam Chancellor durante un preoccupante viaggio dei Tar Heels in territorio nemico e la deviazione del passaggio di T.J. Yates nel tentativo finale di acciuffare il pareggio nei minuti conclusivi del match. Entusiasmante la prova del linebacker Cam Martin, autore di 3 sacks e 10 placcaggi complessivi.
Buono, in ogni caso, il morale che accompagna verso un futuro promettente l'attacco trainato da Yates al quale manca solo un briciolo di esperienza in più per compiere l'atteso salto di qualità . In difesa, invece, c'è necessità  di miglioramenti istantanei contro le corse.

Chi fa parecchio sul serio è Virginia, che ha chiuso il confronto con Pittsburgh addirittura nel primo quarto, infliggendo un pesante 27-0 agli avversari, rei di aver commesso una marea di turnovers nel giro di pochi istanti: un pallido tentativo di onside kick alla prima azione di gioco ed un ritorno di kickoff trattato con leggerezza hanno permesso all'attacco di Jameel Sewell delle posizioni di partenza comodissime, sfruttate dal quarterback con tre passaggi da TD nei primi quindici minuti di partita; un punt return di 45 yards di Vic Hall ha quindi posto le basi per la quarta meta di giornata, ad un minuto e 22 secondi dal primo mini break.
Tutta in discesa nel restante svolgimento, la gara è stata gestibile fino alla fine affidandosi perlopiù alle corse di Cedric Peerman, 87 yards in 24 portate con due TD, dichiarando conclusa anzitempo la giornata di lavoro di Sewell: i Cavaliers, dopo l'imbarazzante esordio contro Wyoming, non sembrano fermarsi più e comandano la Coastal Division per la terza settimana consecutiva.

Boston College è salita a 5-0 per la prima volta dal 1954, approdando contemporaneamente al numero 7 del ranking. Jeff Jagodzinski ha suonato la sveglia ai suoi giocatori prima della partita, ricordando loro che contro Massachussets non sarebbe bastato giocare solamente per due quarti nonostante l'appartenenza a ranghi inferiori dell'avversario. I risultati sono arrivati, forse non come sperava il coach, decisivi due touchdowns di Andre Callender, responsabile anche di 115 yards di un gioco di corse che cerca di superare i continui infortuni di L.V. Witworth, ottima la prova del wide receiver Rich Gunnell con 5 prese per 97 yards.

Miami ha superato Duke grazie ad alcune importanti giocate difensive, tra gli altri, del defensive end Calais Campbell, accreditato con 3.5 placcaggi per perdite di yards; Randy Shannon ha lamentato un atteggiamento troppo lascivo dei suoi giocatori, a suo avviso colpevoli di non dare tutto nelle partite successive a vittorie importanti (vinsero contro Texas A&M una settimana fa). Per Kyle Wright è arrivato un 82% di completi con 230 yards, due mete ed altrettanti intercetti.

North Carolina State, infine, ha dovuto rinunciare per la seconda settimana consecutiva ad Harrison Beck a partita in corso, il quarterback è stato vittima dell'ennesimo acciacco stagionale, e con Daniel Evans (7/11, 68, TD) in campo l'attacco ha avuto soddisfacente continuità , penalizzata però dai palloni persi. Cinque i turnovers commessi a fine partita dai Wolfpack, due dei quali a responsabilità  del running back Andre Brown, troppi per poter credere di impensierire i Cardinals di Brian Brohm.
Non facile la situazione che Tom O'Brien deve gestire, la quale si aggiunge alla delusione circa l'incapacità  offensiva di concludere delle serie tutto sommato ben gestite, ma nelle quali c'è la sinistra tendenza nel continuare a perdere il pallone.
Tutto questo nella settimana in cui la Boston College che lui stesso aveva deciso di lasciare, è salita alla settima posizione del ranking nazionale"

Risultati e classifiche

Maryland @ Rutgers 34-24
Boston College vs Massachussets 24-14
Georgia Tech vs Clemson 13-3
Virginia Tech vs North Carolina 17-10
Florida State vs Alabama 21-14
Miami vs Duke 24-14
North Carolina State vs Louisville 10-29
Virginia vs Pittsburgh 44-10

Atlantic Division
Boston College 3-0 (5-0)
Clemson 2-1 (4-1)
Wake Forest 1-1 (2-2)
Florida State 0-1 (3-1)
Maryland 0-1 (3-2)
North Carolina State 0-2 (1-4)

Coastal Division
Virginia 3-0 (4-1)
Virginia Tech 1-0 (4-1)
Miami 1-0 (4-1)
Georgia Tech 1-2 (3-2)
North Carolina 0-2 (1-4)
Duke 0-2 (1-4)

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