Curtis Painter canta l'inno dei Boilermakers e festeggia imbattibilità ed ingresso nel ranking NCAA
Con la prima vittoria contro una squadra della Top 25 dal 2001 a oggi, Illinois si rilancia come vera novità della Big Ten grazie a una imprevedibile vittoria contro Penn State per 27-20, un risultato ottenuto grazie a un ritorno di kick off da 90 yards di Arrelious Benn che creava il primo vantaggio dei Fighting Illini, e a un'ottima difesa capace di intercettare tre volte il quarterback avversario Anthony Morelli e di forzare quattro turnover totali. La vittoria della squadra di Ron Zook proietta l'università a 4-1 con un ottimo 2-0 in conference, mentre Penn State crolla, esce definitivamente dal ranking dopo che, appena due settimane, sembrava in grado di insidiare la fuga di Wisconsin (ora al #5) e Ohio State (#4).
Appena iniziati gli scontri interni nella Big Ten, invece, i Nittany Lions hanno inanellato due sconfitte di fila che hanno spinto i ragazzi di Joe Paterno al #21 e poi, come detto, fuori dalle 25; le troppe palle perse hanno impedito ai Lions di trovare quel ritmo che, probabilmente, avrebbe permesso loro di vincere abbastanza agevolmente sugli Illini, guidati di nuovo da un non precisissimo Juice Williams, vittima di due intercetti ma a sua volta di nuovo protagonista di 37 yards corse e di un TD pass per Rashard Mendenhall che creava un break mai più ricompattato dagli avversari. Nel terzo e nel quarto periodo agli Illini bastava controllare la gara in difesa e affidarsi ai calci di Jason Reda per mantenere le distanze. Per Illinois è il primo 2-0 in Big Ten dal 1991, una serie che sembra aver fatto trovare finalmente la strada giusta a Ron Zook. "Non voglio dire che abbiamo girato verso la rotta giusta" ha detto l'head coach di Illinois, "ma abbiamo certamente fatto progressi". Come dargli torto? Illinois aveva vinto 13 partite dal 2002 a oggi, 4 nelle ultime due stagioni; ora ha già eguagliato il record totale di 2005 e 2006 e, con un po' di fortuna, non è impossibile migliorare ancora e andarsi a giocare un bowl a dicembre.
Tagliata nettamente fuori Penn State, alla quinta giornata è facile intuire il duello al vertice tra Ohio State (5-0, 2-0 in Big Ten) e Wisconsin (5-0, 2-0), agganciate nel record stagionale dalla seconda grande sorpresa di conference, Purdue (5-0, 1-0). I Boilermakers hanno ottenuto un piazzamento nel ranking NCAA arrivando al #23 grazie alla vittoria su Notre Dame (33-19) che ha allungato a cinque la serie più lunga di sconfitte in avvio di stagione della squadra allenata da Charlie Weis. Purdue ha concesso qualcosa solo dal terzo quarto in avanti, a risultato acquisito, dopo aver chiuso il primo tempo sul 23-0; di Jimmy Clausen il primo touchdown pass della stagione degli Irish, giunto ormai troppo tardi e in una gara dove fermare il runningback Kory Sheets (141 yards e un TD) da parte dei suoi difensori è stato francamente impossibile.
E' comunque OSU a godere più di tutte del momento, prima in conference contro ogni pronostico (ma anche con vere sfide ancora da affrontare), i Buckeyes sorprendono per un attacco già rodato e per una difesa che, seppure ben registrata, era difficile immaginarsi così forte. Se anche gli scontri più duri devono ancora arrivare, è comunque vero che il reparto guidato da un immenso James Laurinaitis ha regalato domenica la quarta prova con meno di otto punti subiti. Solo Washington, il 15 settembre scorso, riuscì a portarsi in doppia cifra, e mentre Laurinaitis è sempre più il maggior indiziato a diventare difensore dell'anno per la Big Ten, l'attacco dei Buckeyes, sorretto dalle corse di Chris Wells (116 yards e 2 TD anche sabato), tiene un passo davvero ottimo.
Non era facile prevederlo dopo aver perso buona parte delle punte di diamante schierate fino a un anno fa quando OSU chiuse la regular season imbattuta per piegarsi solo a Florida nella finale per il titolo, ma lo stesso Todd Boeckman ha mostrato di trovarsi subito a suo agio nel sistema di Jim Tressel. Il quarterback ha lanciato 209 yards e due TD nella vittoria per 30-7 contro Minnesota (1-4, 0-2) ed ha aiutato la squadra a mantenere l'imbattibilità dominando la gara dall'inizio alla fine. Inutile negare che Boeckman sia agevolato da un gioco di corse che, grazie a Wells, aiuta a togliere pressione alla tasca e, spesso, ad incrementare il vantaggio sugli avversari permettendo al quarterback di giocare con maggiore serenità e precisione. Ma se Chris Wells aveva portato sul 14-0 i suoi, Todd Boekman ha pescato una giocata provvidenziale quando più ce ne è stato bisogno, colpendo, a meno di un minuto dal termine del primo tempo, Brian Robiskie (5/99, TD) per 52 yards e sei punti che stoppavano ogni velleità di rimonta dei Golden Gophers, sempre più fanalino di coda della Big Ten, tenendoli a distanza di sicurezza dopo la meta che aveva dimezzato lo svantaggio.
Non molla certamente Winsconsin, che paga l'effetto sorpresa nei pronostici di OSU con una posizione in meno nel ranking rispetto ai diretti rivali ed una difesa che continua a soffrire più del dovuto. Senza scontri diretti disputati è difficile dire chi tra le due sia davvero favorita per il titolo finale e, certamente, non va dimenticata Michigan, che dopo un avvio disastroso si trova oggi 2-0 nella Big Ten. I Badgers, comunque, trovano in P.J. Hill (34/155, 2 TD) l'arma in più per battere una tostissima Michigan State (4-1, 0-1) per 37-34 e portare a 14 il numero di vittorie consecutive (attualmente la striscia "aperta" più alta della nazione). Si era messa subito male nel primo quarto per coach Brett Bielema, il quale vedeva i suoi ragazzi crollare sotto le corse di Jehuu Caulcrick che andava a segnare due volte vanificando il primo ingresso in endzone di Hill. Come nel novembre del 2004, durante un'altra memorabile sfida tra le due scuole, la partita si trasformava in un gioco dalla potenza offensiva devastante unità ad una difficoltà difensiva fin troppo evidente. Se tre anni fa Wisconsin concesse 551 yards perdendo la partita, questa volta agli Spartans non ne sono bastate 564 per avere la meglio e, dopo una rimonta guidata dall'ottimo Brian Hoyer (22/36, 323, 2 TD) nel secondo tempo, Wisconsin si salvava grazie a un field goal di Taylor Mehlhaff, il quale sigillava i tre punti di scarto finali.
Vi sarà inevitabilmente da guardarsi le spalle da Michigan (3-2, 2-0) la quale, come detto più volte, non riuscirà certo a rifarsi delle batoste subite in avvio di stagione per tentare una risalita nel ranking ma che si trova in piena corsa per la Big Ten. Il 28-16 rifilato in trasferta a Northwestern (2-3, 0-2) conta sulle 106 yards di Mike Hart, leader di yards guadagnate su corsa in conference, protagonista di un quarto periodo strepitoso che ha aiutato Chad Henne e soci a completare la rimonta iniziata nella terza frazione quando i Wolverines si trovavano sotto per 16-7. Henne (18/27, 193 yards, 3 TD) ha sfruttato quanto la propria difesa gli ha concesso forzando cinque turnover; il quarterback ha pescato per 123 yards Mario Manningham e per 90 Adrian Arrington, autore della ricezione da sei punti che completava il sorpasso durante l'ultimo quarto d'ora di gioco. A Mike Hart, arrestato a 30 yards nella prima mezzora e dominante nella seconda, restano ora solo 138 yards per eguagliare il record di tutti tempi dell'università di Michigan, mentre per Northwestern si è trattato della terza sconfitta consecutiva, striscia cominciata con il 20-14 concesso a Duke, programma che veniva da 22 sconfitte consecutive.
L'ultima sfida di sabato scorso riguardante la Big Ten vedeva di fronte Indiana e Iowa in unfaccia a faccia che, alla fine, avrebbe visto una delle due scuole con il bilancio in rosso nelle gare di conference. La spuntano i favoriti, ossia gli Hoosiers di Indiana (4-1, 1-1) che espugnano il Kinnik Stadium per 38-20 grazie a una buona prova del quarterback Kellen Lewis (19/26, 322 yards, 3 TD, INT). Il sophomore nato a Jacksonville ha sfruttato la pochezza delle secondarie avversarie ed una quasi inesistente pass rush per colpire a fondo gli avversari e portare il risultato sul 14-0 grazie alle ricezioni di James Hardy e Ray Fisher prima di segnare una meta incredibile. Libero di servire sulla flat di sinistra, Lewis ha pescato un proprio ricevitore per un guadagno di nove yards prima di correre a recuperare il fumble che lo stesso aveva causato dopo il contatto con un difensore, e di convertirlo, dopo 70 yards, in altri sei punti.
La partita sembrava finire in quel momento anche se Iowa (2-3, 0-2) segnava due mete tra la fine del secondo quarto e l'inizio del terzo prima di sprofondare di nuovo grazie anche alle due mete su corsa di Josiah Sears in una partita dove il runningback si è fermato ad appena 23 yards in 15 portate.
Sabato prossimo sfida abbordabile per Michigan (che ospiterà Eastern Michigan) e grandi scontri diretti tra Purdue-OSU e Illinois-Wisconsin che delineeranno una nuova e più chiara classifica al vertice.
Classifica
Squadra, Record Big Ten (Record totale)
Ohio State 2-0 (5-0)
Wisconsin 2-0 (5-0)
Purdue 2-0 (5-0)
Illinois 2-0 (4-1)
Indiana 1-1 (4-1)
Michigan 2-0 (3-2)
Michigan State 0-1 (4-1)
Penn State 0-2 (3-2)
Northwestern 0-2 (2-3)
Iowa 0-2 (2-3)
Minnesota 0-2 (1-4)