Chris Wells segna nel secondo quarto uno dei tanti TD di OSU (58-7 su Northwestern)
Cominciano gli scontri nella Big Ten e la prima sorpresa è subito dietro l'angolo; con una prova di solidità e ritrovata compattezza, Michigan batte Penn State (#10) che solo una settimana fa era apparsa la scuola più equilibrata tra difesa e attacco e sembrava poter avanzare più o meno indisturbata verso gli scontri diretti di ottobre. Nulla da fare, pur se i Nittany Lions erano perfettamente a conoscenza del gioco che avrebbe esibito Michigan, cioè dare la palla a Mike Hart (44/153, TD), è stato per loro impossibile arginare il gioco di corsa degli avversari.
E' stato però il gioco offensivo a deludere di più, con poco peso sulle conversioni di terzo down (5/15, 1-2 nei quarti) dove la squadra allenata Lloyd Carr ci ha ricordato il perché, a inizio anno, Michigan fosse tra le favorite, e non solo in Big Ten. Ottima la prestazione difensiva dei Wolverines che annullano il gioco aereo di Anthony Morelli (15/31, 169 yards) e limitano le corse, dando poi ad Hart il compito di tenere in piedi l'attacco. La strategia, semplice ed efficace, porta a 14 punti che nel confronto dei soli tre field goal concessi e trasformati da Kevin Kelly ci regalano il 14-9 finale e l'inviolabilità , prima volta quest'anno, della Big House (il soprannome del Michigan Stadium). Per Joe Paterno una sconfitta che brucia e la striscia di partite perse consecutivamente contro la stessa scuola più lunga nella sua più che quarantennale carriera. "E' sempre frustrante perdere, non lo è necessariamente solo se capita con Michigan" ha detto JoePa che si trova 0-9 nelle ultime nove stagioni contro i Wolverines. Michigan (1-0 in Big Ten, 2-2 totale) sembra essersi ritrovata appena in tempo per potersi giocare le giuste chance di portare a casa il titolo di conference, e questa vittoria su Penn State (0-1, 3-1) obbligherà i Nittany Lions a vedere le proprie azioni crollare nel ranking nazionale oltre a costringerla ad inseguire in classifica.
Il tutto alla luce di quanto prosegue a mostrare Wisconsin (#9, 1-0, 4-0), squadra che continua a vincere ma non a convincere, se è permesso il più banale dei giochi di parole. I Badgers battono anche Iowa (0-1, 2-2) e continuano la loro corsa, ma la sofferenza patita con gli Hawkeyes è davvero evidente e gli uomini di Brett Bielema necessitano di un quarto periodo davvero stoico e legato alle giocate del runningback P.J. Hill (29/113, TD) per uscire dalle sabbie mobili nelle quali si erano infilati. Si è a fine terzo quarto sul 10-7 per Iowa quando Hill comincia davvero a fare sul serio e guida un drive dove porta palla 10 volte su 11 giochi e guadagna 42 delle 49 yards totali dell'azione finendo in endzone. Due field goal, uno per parte, stabiliranno il risultato finale sul 17-13 in una gara che ha mostrato ancora una volta come gli esiti della stagione dei Badgers siano estremamente legati alle gambe di P.J. Hill.
"Chiede sempre di avere la palla", ha detto coach Bielema "e noi facciamo in modo di fargliela avere". Facile dirlo, ma il lavoro che l'intera squadra svolge per permettere al proprio runningback di macinare terreno una portata dopo l'altra è sensazionale. Ottima stavolta anche la prova difensiva, che dopo un secondo quarto di difficoltà riesce ad erigere un vero e proprio muro invalicabile per Iowa. Pur senza creare turnover il reparto difensivo dei Badgers limita a un misero 2-16 il dato delle conversioni da terzo down degli Hawkeyes e impedisce anche che l'unico quarto down giocato, nel finale di partita, consenta a Jake Christensen di completare il lancio della speranza per i suoi.
A questo punto della stagione, benché sia ancora molto presto per parlare, è Ohio State a diventare favorita nella conference. Già premiata col #8 nel ranking in settimana, i Buckeyes (1-0, 4-0) hanno buttato in campo una dimostrazione di forza da lasciare tutti abbastanza sorpresi. Ovvio che Northwestern (0-1, 2-2) non fosse un banco di prova troppo impegnativo, ma il 58-7 finale in favore dei Buckeyes resta un risultato sorprendente ottenuto da una squadra tutt'altro che favorita prima del kick off di inizio stagione. Con possessi rapidi e uno sfruttamento costante di big plays caratterizzato da pochissimi errori, i Buckeyes hanno imposto un gioco spettacolare e travolgente, grazie a un Todd Boeckman da 11 su 14 per 179 yards e 4 TD (più un intercetto) e in grado di aprire le segnature dopo appena un minuto di gioco grazie alla connessione profonda 42 yards con Brian Robiskie, il quale, con 89 yards totali, ha raggiunto quota 431 ed è leader di categoria per la Big Ten.
Il resto della partita ha seguito in fotocopia il primo drive, sfruttando appunto un gioco aereo fulmineo e improvviso (da 28, 19 e 48 yards gli altri tre TD pass) e poggiandosi su un gioco di corsa che ha potuto camminare sui resti della difesa di Northwestern. Chris e Maurice Wells hanno alzato da soli 144 yards (100+44) e tre touchdown (1+2) quando persino il QB freshman Antonio Henton ha ottenuto 33 yards in 7 fughe oltre la linea di scrimmage.
Una difesa dominata, quella dei Wildcats, ed un attacco non certo migliore, fermato in ogni modo da OSU e con un valore addirittura pari a zero nel gioco di corse. La difesa dei Buckeyes non ha concesso nulla, alle 39 yards ottenute dai runningback Omar Conteh (15/28) e Brandon Roberson (5/7) e dal quarterback Mike Kafka (2/8), infatti, i difensori di coach Jim Tressel hanno risposto tenendo a zero, o meno, gli altri uomini, portando a segno 5 sack su C.J. Bacher (-39 yards in partita), intercettando due palloni e forzando un fumble, su Conteh, che poi Vernon Gholston ha riportato in meta dopo 21 yards. A salvare Northwestern da un tragico "cappotto" ci ha pensato, per fortuna dei Wildcats, Stephen Simmons, il quale ha riportato il kick off di avvio secondo tempo, in meta per un TD da 99 yards, unico modo trovato dagli ospiti dell'Ohio Stadium per guadagnare terreno e punti.
A far compagnia al duo di testa troviamo Purdue e Michigan State, entrambe con record da imbattute come Wisconsin e OSU ma con gli Spartans che ancora non hanno esordito in uno scontro diretto. Michigan State è andata infatti a far visita a Notre Dame, la quale ha affrontato la terza squadra di Big Ten consecutivamente ottenendo la terza sconfitta, quarta da inizio anno; uno 0-4, quindi, che mai si era verificato nella storia della gloriosa università . Gli Spartans hanno in parte subito il gioco di corse avversario, limitando a dovere però quello aereo e rispondendo, a loro volta, con un'ottima prestazione su terra. A correre il pallone è stato Javon Ringer, che pur senza segnare ha guadagnato 144 yards mentre Brian Hoyer, tra alti e bassi, ha infilato 135 yards su lancio con 4 touchdown quando anche sui ritorni, con il receiver Devin Thomas (3 ritorni per 98 yards), MSU è riuscita fare sfaceli. Per gli Irish gara aperta solo fino al terzo periodo quando due mete (Mark Dell e Kellen Davis) degli Spartans portavano il risultato sul 31-14, risultato invariato fino al sessantesimo minuto di gioco. Sabato prossimo trasferta a Wisconsin in una gara che sembra scontata nell'esito ma che, a questo punto della stagione Ncaa, visti i continui ribaltamenti di pronostico, potrebbe non essere chiusa in partenza come sulla carta.
Purdue va a 4-0 per il secondo anno di fila e, come al solito, continua a mostrare un attacco stratosferico e una difesa tutt'altro che solida. I Boilermakers battono Minnesota (0-1, 1-3) 45-31 e trovano nel solito Curtis Painter (33/48, 338 yards, 3 TD, INT) l'arma finale del proprio gioco. Painter, al quale si è aggiunto come supporto Kory Sheets con 111 yards corse, ha sfruttato un buon secondo tempo cominciando da un 24-3 creato grazie al ritorno di kick off iniziale di Desmond Tardy (95 yards), la meta di Sheets (su lancio da 16 yards dello stesso Painter), il field goal di Chris Summers (24 yards) e l'intercetto di Adam Weber (23/34, 237, TD, INT) riportato per sei punti da Cliff Avril (43 yards). Nella seconda metà di gioco Minnesota ha trovato l'orgoglio e la forza per reagire, ma Painter e soci sono riusciti sempre a rispondere colpo su colpo e tenere a debita distanza i Golden Gophers, grazie sempre al gioco aereo che nell'ottima esibizione di Dorien Bryant (12/150, 2 TD) ha trovato il terminale perfetto.
Ride, finalmente, anche Ron Zook, che va con Illinois 3-1 (1-0 in Big Ten), record di vittorie già superiore a quello delle ultime due stagioni, pari a quello del 2004 e, probabilmente, con ultimo posto lasciato per questa stagione finalmente ad altri. La vittoria a Bloomington contro gli Indiana Hoosiers ha mostrato tutti i limiti dell'inesperto Juice Williams, sophomore che lancia 98 yards, due touchdown ed altrettanti intercetti, ma che si pone sempre come avversario difficile da limitare grazie a un'ottima mobilità (11/32). Williams è comunque riuscito a creare grazie al proprio braccio il break decisivo nel secondo quarto quando, sul 6-0 ottenuto grazie a due calci di Jason Reda, ha prima creato uno scarto di 13 punti servendo Michael Hoomanawanui per poi rispondere, a 44 secondi dal termine, al touchdown di James Hardy servendo Rashard Mendenhall per 15 yards.
La vittoria di Illinois non era così prevedibile all'inizio, con un attacco atipico e che poco costruisce via aerea (667 yards, 377 per Williams in 4 gare) non era facile prevedere una vittoria in casa di Indiana (0-1, 3-0) che subisce la prima sconfitta proprio all'avvio delle gare per il titolo di conference. Gli Hoosiers sono stati fermati da una difesa non eccezionale ma che, finora, si è mostrata solida ed efficace e, soprattutto, dall'inarrestabile Rashard Mendenhall il quale con una prova superba (27/214) è stato una vera e propria spina nel fianco dei difensori avversari ed è salito al secondo posto della classifica di yards corse nella Big Ten con 536, dietro al solo Mike Hart. Ora Illinois affronterà , una dopo l'altra, Penn State e Wisconsin preparandosi a due probabili sconfitte; questo non preoccuperà più di tanto coach Zook, forse, il quale sa di essere già a buon punto per ottenere finalmente una stagione a livello decente ed è conscio del fatto di poter sgambettare qualche altro avversario a sorpresa da qui alla fine, sfruttando un gioco sul terreno davvero solido e potendo migliorare, con ogni probabilità , quello sui lanci.
Classifica
Squadra, Record Big Ten (Record totale)
Ohio State 1-0 (4-0)
Wisconsin 1-0 (4-0)
Purdue 1-0 (4-0)
Illinois 1-0 (3-1)
Michigan 1-0 (2-2)
Michigan State 0-0 (4-0)
Penn State 0-1 (3-1)
Indiana 0-1 (3-1)
Northwestern 0-1 (2-2)
Iowa 0-1 (2-2)
Minnesota 0-1 (1-3)