Aramis Ramirez lancia i Cubs in vetta alla NL Central…
Ben ritrovati, cari lettori, con il report dedicato alla NL central. Siamo al primo appuntamento successivo all'all-star game, in coincidenza con l'inizio dell'ultima settimana di luglio e l'arrivo di uno dei mesi più importanti in assoluto di tutta la regular season, agosto.
E con l'arrivo dei mesi caldi, ecco che si risvegliano dal letargo i superfavoriti di inizio stagione, i Chicago Cubs, che in dirittura d'arrivo di questi primi 10 giorni post ASG riconquistano la vetta e lanciano la lunga volata per i playoff.
Dietro di loro i Cardinals, che non sono ripartiti benissimo dopo la pausa e che sul mercato si sono mossi in maniera importante; continuano a sorprendere gli Astros, stabili al terzo posto mentre in calo ci sono i Brewers e i Reds. All'ultimo posto, come prima della pausa, troviamo i Pittsburgh Pirates.
Come sempre, andiamo a vedere nel dettaglio la situazione.
CHICAGO CUBS (51 vinte - 45 perse)
Sfruttando una schedule abbordabile, la squadra di Lou Piniella infila un record di 8 vinte e 2 perse nelle prime 10 partite post ASG e balza al comando della division.
Le 8 vittorie sono frutto degli sweep rifilati ai Nationals e ai Reds, più una vittoria nella serie con i campioni del mondo, grazie ai quali però arrivano le 2 sconfitte lasciando aperti dei dubbi sulla consistenza dei Cubs negli scontri con squadre importanti. Ma questa ottima striscia è un buon punto di partenza per la squadra di Lou e la conquista della vetta della division è il segnale che non appena questa squadra inizia a giocare a baseball, per gli avversari c'è poco da fare.
Al piatto la pausa sembra aver rigenerato alcuni giocatori che sembravano perduti: Soriano in queste prime partite ha un'OPS di 1.221, Lee di .997, Fukudome di 1.055 ed assieme alla consistenza di Aramis Ramirez (una delle assenze che più hanno pesato nella prima metà di stagione) queste cifre fanno capire come le cose siano cambiate. Certo, bisogna vedere se si tratta solamente di un fuoco di paglia oppure di una vera e propria ripresa, ma veder giocare questi giocatori peggio della prima parte di stagione è davvero dura. Dalla DL inoltre sembra stia per tornare a breve anche Geovany Soto, un altro di quei giocatori che è stato l'ombra di sé stesso fin'ora.
Dal monte invece arrivano sia notizie buone, sia notizie cattive.
Partiamo dalle buone, rappresentate soprattutto dal ritorno in grande stile di Rich Harden: dopo la pausa in 3 partenze ha ottenuto 2 vittorie e una no-decision, con una ERA di 0.95, 21 strikeouts in 19 innings concedendo solamente 2 basi balls. Un giocatore completamente diverso da quello che avevamo visto prima della pausa.
Anche Zambrano è ripartito bene, così come bene è andato Kevin Hart, giocatore richiamato dalle minors che in 2 partenze ha ottenuto 2 vittorie, pur mostrando qualche problema di controllo.
Le brutte notizie per la starting rotation vengono dalla ripartenza non brillante di Wells (nonostante abbia ottenuto 2 vittorie) e soprattutto dall'infortunio di Ted Lilly, che lo costringerà a saltare 4-5 settimane di regular season. Il bullpen, eccezion fatta per Gregg (molto incostante) e Samardzija (ogni volta che lancia, va malissimo), sembra essersi stabilizzato su buoni livelli e sarà sicuramente un'arma in più.
L'ultima news, freschissima, è una di quelle notizie che negli States passano inosservate ma che in Italia ci regala dei sogni: Alex Maestri, pitcher italiano che da qualche anno gioca nelle minors dei Cubs, è stato promosso in Triplo A, quindi ad un passo dal sogno di giocare in MLB. Complimenti e in bocca al lupo!
Nel frattempo le voci di mercato non sembrano ruotare attorno alla squadra di Piniella, ci sono rumors che sostengono una possibile cessione di Bradley, ma per adesso nulla di concreto. Nelle prossime due settimane la schedule prevede una serie da 4 partite con gli Astros, serie importante per definire gli equilibri della division, poi inizierà un lungo road trip che porterà la squadra in Florida (3 partite), a Cincinnati (3 partite) e, per chiudere, in Colorado (4 partite).
ST. LOUIS CARDINALS (53 vinte - 48 perse)
Brutta ripartenza per la squadra di Tony LaRussa, che, nonostante gli aiuti provenienti dal mercato, ottiene un record di 4 vinte e 6 perse, venendo scavalcata in classifica dai rivali dei Cubs.
Dopo la vittoria nella serie con Arizona per 2-1, è arrivato il sorprendente sweep subito nella trasferta a Houston, seguito da una vittoria nella partita da recuperare con i Nationals e dalla sconfitta nella serie con i campioni del mondo, i Philadelphia Phillies.
Gli aiuti dal mercato a cui si accennava sono da riferirsi alle due trade che hanno visto protagonisti i Cardinals in queste settimane: la prima, ai più parsa insensata poiché il giocatore ottenuto era a pochi giorni dall'ottenere la libertà di firmare con chiunque, ha visto l'arrivo a St. Louis dello shortstop dei Red Sox Julio Lugo, in cambio dell'esterno Chris Duncan (uno dei bersagli preferiti dai tifosi per le sue scarse prestazioni quest'anno) e di una contropartita ancora da annunciare (soldi o PTBNL); la seconda, molto più importante, ha visto l'arrivo alla corte di Tony LaRussa del tanto agognato slugger Matt Holliday, ceduto da Oakland in cambio di Brett Wallace (il top prospect dei Cards), Clayton Mortensen (RHP) e Shane Peterson (esterno dai buonissimi numeri).
Un prezzo altissimo, soprattutto se Holliday in off-season lasciasse St. Louis. Inoltre è stato anche annunciato il giocatore che gli Indians hanno scelto per completare la trade di DeRosa: si tratta di Jess Todd, lanciatore che era un altro pezzo pregiato della farm dei Cardinals. Si cerca di vincere subito, ma ci sono dei problemi da risolvere che vedremo analizzando le prestazioni dei singoli.
Al piatto è strano vedere Pujols ripartire lentamente dopo l'ASG, mentre sembra essere tornato alla forma dell'anno scorso Ryan Ludwick. Molto bene anche Skip Schumaker e Yadi Molina, ma quello che interessa sono soprattutto i nuovi acquisti: per adesso il sample size da valutare è limitato, pochi AB sia per Lugo, sia per Holliday, ma l'inizio è spettacolare per entrambi.
Anche DeRosa, rientrato dalla DL, ha iniziato a macinare valide su valide giustificando parzialmente il suo acquisto (l'aver perso Todd per tre mesi di DeRosa non è certamente un buon colpo).
Se il lineup adesso è sistemato, non si può dire la stessa cosa per la starting rotation: Carpenter, Pineiro e Wainwright continuano con la loro strabiliante stagione, ma Lohse e Wellemeyer al momento non sono presentabili.
Il primo è giustificato in quanto rientrato recentemente dalla DL e sta cercando di ritrovare la meccanica e il feeling con il monte che l'avevano reso un pitcher dominante sino all'infortunio; il secondo invece è il vero e proprio tallone d'achille di questa squadra: francamente impresentabile, anche se nelle minors non sembra esserci nessuno in grado di prendersi le sue starts.
Il bullpen non ha avuto benefici dalla pausa, praticamente tutti i rilievi, eccetto Miller, Reyes e Thompson, hanno fornito bruttissime prestazioni: sarà un elemento chiave per la volata division.
Sul mercato si sono acquietati, dopo le recenti trades, i rumors sui Cardinals, ma non sono esclusi ulteriori movimenti volti a rafforzare il reparto pitcher; adesso la squadra è attesa da una difficile serie da 4 casalinga con i Dodgers, seguita da un'ostica serie da 3 con gli Astros. Poi ci saranno 5 gare in trasferta: una serie da 2 al Citi Field contro i Mets e una serie da 3 al PNC Park di Pittsburgh, contro i Pirates.
HOUSTON ASTROS (50 vinte - 48 perse)
Si mantengono al terzo posto della division i sorprendenti Texani grazie a 6 vittorie e 4 sconfitte nelle prime 10 partite post ASG, frutto dello split nella serie con i fortissimi Dodgers, dello sweep rifilato ai Cardinals e della sconfitta per 2-1 nella serie con i Mets. Un ruolino di marcia molto buono per una squadra che nessuno si aspettava fosse in grado di competere fino a questo punto della stagione e nelle prossime settimane, come vedremo in chiusura, avranno l'occasione per tentare la scalata alla vetta della division.
La prima notizia da registrare tuttavia è una cattiva notizia: il viaggio in DL di Lance Berkman, pedina fondamentale degli Astros nonostante quest'anno non stesse giocando ai suoi soliti livelli.
Per il resto, nonostante la pausa dell'ASG non accenna a spegnersi la verve di Miguel Tejada, ma sono soprattutto Ivan Rodriguez e Carlos Lee a trascinare la squadra. Ripresa al rallentatore invece per due dei giocatori più positivi nella prima metà di stagione, Hunter Pence e Michael Bourn.
Sul monte ancora una volta la trave portante di questa squadra è rappresentata da Roy Oswalt e Wandy Rodriguez. Il primo, lasciate alle spalle le difficoltà di inizio stagione, è tornato a dominare come ci si aspetterebbe da un grande pitcher quale è, mentre il secondo sta continuando la sua incredibile regular season. Purtroppo per gli Astros però, continuano ad esserci molti dubbi sugli altri partenti: Hampton, Moehler e Ortiz non sembrano affatto in grado di lanciare regolarmente innings di qualità .
Nel bullpen si è ripreso il ruolo di closer Josè Valverde, ottenendo subito 3 salvezze senza concedere praticamente nulla, mentre Hawkins è tornato al suo ruolo di setup.
Non si aspettano movimenti di mercato da parte degli Astros, ad inizio stagione il diktat era quello di risparmiare il più possibile e si pensava che fossero protagonisti alla deadline di una svendita totale. Vista la situazione di classifica, non dovrebbero vendere, ma allo stesso tempo non cercheranno nemmeno rinforzi per la corsa playoff.
Le prossime partite saranno comunque fondamentali per decidere il futuro della stagione dei Texani: da stanotte sono attesi a Wrigley Field per una serie di 4 partite, dopo le quali voleranno a St. Louis per un'altra serie da 3 partite. Il rientro a domicilio avverrà con le serie con Giants e Brewers: saranno 2 settimane di fuoco.
MILWAUKEE BREWERS (49 vinte - 49 perse)
Purtroppo per la squadra di Macha, si conferma il trend negativo con il quale si era chiusa la prima metà di stagione e grazie a 4 vittorie e 6 sconfitte, i Brewers precipitano al quarto posto nella division, allontanandosi da quella vetta che per un paio di mesi avevano tenuto ben salda. Il campo ha parlato chiaramente per adesso, seppur affrontassero una serie di partite non impossibili, i Brewers hanno splittato la serie con i Reds e perso quelle con Pirates e Braves.
Al piatto spiccano le buone ripartenze di Craig Counsell e del solito Ryan Braun, per il quale ormai gli aggettivi per descriverlo sono terminati. Stranamente buona, visti gli standard, i primi giorni post ASG per Jason Kendall, bene anche Corey Hart mentre non bene sono ripartiti Fielder, Hardy e McGehee, il sostituto di Weeks. E con la perdita di Weeks per tutta la stagione, assieme alla non completa affidabilità del rimpiazzo, si è arrivati alla prima vera trade dell'anno anche per i Brewers, trade che ha portato a Milwaukee Felipe Lopez, utility player dei DBacks in cambio di due minor leaguers. Da segnalare anche la presenza di Mat Gamel, uno dei migliori prospetti nel farm system dei Brewers, nel roster della squadra.
Sul monte, Gallardo continua nella sua dream season mentre Looper e Parra sembrano tornati su livelli quantomeno accettabili. Suppan non riesce più a trovare quella consistenza che a St. Louis, mentre Dave Bush è in DL e ci rimarrà fino a metà agosto. La prima partenza al suo posto è stata fatta da Mike Burns, con esiti disastrosi. Il bullpen ha mostrato segni di cedimento e di inconsistenza, perdendo diverse partite che gli starters erano riusciti a mantenere sul filo dell'equilibrio.
Servirà sicuramente aiuto a questa squadra sul monte di lancio, sia nel bullpen, sia nella starting rotation, ma non è noto quale sia il margine di manovra della dirigenza dei Brewers. È attualmente impensabile una trade simile a quella che l'anno scorso portò Sabathia a Milwaukee, sia perché non diede gli esiti sperati (i Brewers uscirono miseramente al primo turno dei playoff), sia perché il farm system non è più così spendibile come lo scorso anno.
Nelle prossime due settimane il calendario fornirà una mano ai Brewers per cercare di riprendersi: sono in programma infatti una serie da 4 con i Nationals casalinga e una serie da 3 a S. Diego in trasferta. Poi sarà il turno di 2 importanti banchi di prova: serie da 3 a Los Angeles, sponda Dodgers, e serie da 3 a Houston.
CINCINNATI REDS (44 vinte - 53 perse)
Brutto crollo dei ragazzi di Dusty Baker, che chiamati a dimostrare di essere una squadra in grado di andare sopra quota .500, hanno, per ora, fallito miseramente. 2 vittorie e 8 sconfitte il magro bottino di queste prime partite post ASG, con le uniche 2 vittorie arrivate contro i Brewers nella serie che si è conclusa sul 2-2. Poi sono arrivati 2 sweep, ad opera di Dodgers e Cubs.
Nonostante la pausa dell'ASG, al piatto si confermano i valori espressi nella prima metà di stagione: Votto è un signor giocatore, il cast di supporto è deludente. L'unico in grado di contribuire in questo momento sembra essere Edwin Encarnacion, rientrato da poco da un infortunio e giocatore che ha sempre reso al di sotto delle aspettative; gli altri giocatori invece confermano i sospetti iniziali sull'incosistenza del lineup, aggravata dall'assenza di Jay Bruce per infortunio (anche se quest'ultimo stava giocando una stagione a dir poco orrenda). Taveras, Philips, Hairston Jr.tutti giocatori che stanno deludendo notevolmente i tifosi.
Sul monte l'unico sorriso viene dalla buona partenza di Arroyo, ma è poca cosa. Cueto è ripartito malissimo, Owings e Bailey ancora una volta deludono quei pochi che credevano in loro mentre Harang continua nella sua stagione di mediocrità . Nel bullpen Cordero è reduce da un paio di brutte uscite, ma in generale non è questo il reparto maggiormente responsabile del crollo della squadra.
I problemi maggiori infatti sono rappresentati dal lineup e dalla starting rotation e se fino a un paio di settimane fa i rumors vedevano i Reds in prima linea per cercare di rafforzarsi, adesso le cose sono cambiate e i Reds sono in prima fila per vendere giocatori e provare a ricostruire. Con Dusty Baker al timone non si sa bene quanto questa strategia possa pagare (è un manager che adora i veterani), ma la strada intrapresa sembra questa e già al momento in cui si scrive sono intensi i contatti con la dirigenza Yankees per la cessione di Bronson Arroyo. Staremo a vedere.
Nel frattempo la squadra affronterà un lungo homestand che porterà a Cincinnati i Padres (4 partite), i Rockies (3 partite) e i Cubs (3 partite) prima di partire per la trasferta a San Francisco (3 partite).
PITTSBURGH PIRATES (43 vinte - 55 perse)
Discreto periodo per i Pirates, che ripartono dall'ASG con un record di 5 vittorie e 5 sconfitte, frutto della vittoria nella serie con i Giants per 2-1, della vittoria nella serie con i Brewers sempre per 2-1 e della secca sconfitta 3-1 nella serie con i DBacks in Arizona. Non basta tuttavia per abbandonare l'ultimo posto della division, ma se continueranno così le cose, presto potranno lasciare il posto ai Reds.
In battuta c'è subito da registrare l'ennesima trade operata dal GM, che ha spedito Adam LaRoche a Boston in cambio di due prospetti di medio livello, continuando quindi l'opera di ricostruzione generale in atto al PNC Park. Venendo al baseball giocato, in questi 10 giorni il miglior battitore è risultato essere Garret Jones, seguito da Delwyn Young e Ryan Doumit. La squadra è una sorta di cantiere a cielo aperto e con la trading deadline a pochi giorni di distanza, sono attese altre partenze, in particolare quelle di Freddy Sanchez e Jack Wilson (entrambi ripartiti male al piatto dopo l'ASG).
Sul monte di lancio buone le riprese di Ohlendorf e Morton, così così Zach Duke mentre Maholm e Vazquez non hanno certamente brillato. Rimane aperta la grana Ian Snell: il giocatore, mandato in triplo A prima dell'ASG, è sul mercato e rifiuta di tornare nella rotation dei Pirates; probabilmente verrà scambiato, ma la situazione che si è creata è davvero paradossale. Nel bullpen, eccezion fatta per Joel Hanrahan ed, in parte, per Jeff Karstens, è stato un brutto periodo per tutti i giocatori.
Come più volte detto, il mercato per i Pirates è ancora aperto e probabilmente partiranno veterani per far posto a giovani prospetti. I pezzi pregiati da vendere sembrano essere già andati tutti e quindi i Pirates non dovrebbero ricevere talenti cristallini in cambio, ma nelle idee del GM per ricostruire questa squadra sembra proprio si debba ripartire da zero.
Nelle prossime due settimane, dopo la trasferta di 3 partite a S. Francisco, il calendario propone un homestand che porterà al PNC Park Nationals, DBacks e Cardinals in quest'ordine.