ACC – Week 1

Matt Ryan ha cominciato la stagione alla grande, 5 i suoi TD passes.

Finalmente è partita una nuova stagione di college football.
L'atteso momento della verità , quello dove le prestazioni sul campo tengono più o meno fede alle innumerevoli previsioni giornalistiche che occupano la maggior parte della stagione dove non si gioca, quello dove nuove facce sono pronte ad affrontare sfide per loro inedite, dove il lavoro di preparazione di un'intera stagione viene messo in opera in maniera ufficiale per la prima volta, con molti meccanismi ancora da oliare, con tanti schemi nuovi da digerire.

Nessun pronostico rovesciato in questa prima settimana di gioco: non sorprendono i successi di Clemson e Boston College sulle rispettive rivali divisionali di Florida State e Wake Forest, così come giungono come attese le facili vittorie di Miami, Virginia Tech e Maryland contro avversarie decisamente inferiori.

La partita della settimana

Il match che più degli altri aveva fatto salire spasmodicamente l'attesa per il kickoff non poteva essere che lo scontro tra Wake Forest, campione Acc in carica, e Boston College, seria pretendente almeno ad un titolo della parte atlantica del raggruppamento.

Molte le storie che si sono intrecciate sul campo, a partire dall'esordio in panchina di Jeff Jagodzinski, riuscito a vincere la prima partita da head coach dei Golden Eagles ripetendo un'impresa che da moltissimi anni non accadeva in loco, e proseguendo con il confronto diretto tra Matt Ryan e Riley Skinner, due registi destinati ad essere nominati più e più volte quali protagonisti di primo piano della serrata lotta per un posto al sole nei piani alti della lega.

Il duello tra quarterbacks è stato vinto senza dubbio da Ryan, il quale ha risolto con coraggio alcune situazioni incomode, si è dimostrato molto sicuro delle sue capacità  nell'annata più importante, quella da senior, ed ha costruito dei numeri stratosferici dopo un inizio disastroso, che lo aveva visto lanciare un intercetto riportato in meta dal bravo Alphonso Smith nientemeno che al primo snap della gara davanti ad un pubblico elettrizzato, rimasto di stucco nel vedere la squadra amata sotto di una meta così presto.

Il medesimo pubblico è stato però deliziato dalla progressione della prestazione personale di Ryan, capace di improvvisarsi chirurgo e sezionare la difesa avversaria, con frustranti lanci da primo down in serie ed ampie dimostrazioni di riscatto delle criticate capacità  del suo braccio in occasione di un paio di mete a medio-lunga gittata.

Sempre a proposito di TD passes, sono stati 5 a fine giornata per il quarterback dei Golden Eagles, massimo in carriera, accompagnati da 408 yards e da diverse spirali che hanno fatto fantasticare gli scouts che l'hanno visto in azione; di certo Ryan si è preso pure dei rischi e talvolta gli è andata bene per questione di millesimi di secondo, ma l'attitudine dimostrata per rimontare dal 14-0 è quella giusta.

Skinner è stato meno fortunato rispetto al suo esordio di un anno fa, e la sua storia passata ha rischiato di ripetersi al contrario: infortunatosi ad una spalla e costretto a lasciare il campo nel secondo tempo, Skinner è stato sostituito dal sophomore Brett Hodges, sostanzialmente privo di esperienza sul campo, riuscito comunque a distinguersi ed a pilotare i Deacons ad una segnatura di distanza dal pareggio. Il problema fisico occorso al quarterback mette in dubbio la sua presenza nella seconda giornata di campionato.

La statistica che salta maggiormente all'occhio sono i 3 intercetti subiti da Skinner, considerati i 5 totali che il giovane aveva lanciato nel corso dell'intera regular season scorsa; le sue opzioni non sono state eccelse, e qui lo staff offensivo ha molto da lavorare, in quanto il solo Kenneth Moore, vero tuttofare della situazione autore di 11 ricezioni nel solo primo tempo, è stato un bersaglio sicuro ed affidabile, ed il tanto pubblicizzato ritorno di Micah Andrews per correre il pallone è stato fallimentare. Dopo un 10/11 per cominciare la partita, Skinner ha sofferto l'incapacità  del suo sistema offensivo di non riuscire a giocare lungo, finendo per assecondare il gioco di una difesa avversaria cresciuta esponenzialmente snap dopo snap, molto forte nel mezzo e decisiva nel riportare in partita Ryan e soci.

DeJuan Tribble è stato nominato giocatore difensivo della nazione grazie ai suoi spettacolari 3 intercetti, che hanno spezzato la partita a favore dei bostoniani nei suoi momenti più delicati: due di questi sono arrivati in endzone (il primo è stato molto discusso perché il difensore pareva non avere il possesso) terminando quindi un paio di serie molto pericolose, confermando le qualità  di senso dell'anticipo e di velocità  di rimonta che fanno di questo defensive back un prospetto in odore di primo round 2008.

Gli Eagles sperano in un ritorno in piena salute per L.V. Withworth, ancora alle prese con l'infortunio che lo ha tenuto fuori per molta della prestagione, in quanto A.J. Brooks, il suo sostituto, ha tenuto una media di 2.6 yards a portata ed ha commesso un fumble che poteva costare caro, riportato in meta dalla safety Chip Vaughn per il provvisorio 21-14 Wake Forest. Urge inoltre trovare una soluzione a breve termine per Steve Aponavicius, grande storia dell'anno passato che sta gradualmente diventando inaffidabile, capace di mettere diversi kickoffs fuori dal campo e responsabile di diverse penalità . Quando gli Eagles torneranno in campo nel prosiimofine settimana, potrebbe non essere lui a vestire i panni di kicker titolare.

Il Bowden Bowl

L'ennesima puntata della saga del Bowden Bowl, più atteso di una nuova serie di "Anche i ricchi piangono", ha sancito la terza sconfitta consecutiva del padre a vantaggio del figlio, gettando il grande vecchio nella disperazione più amara. "Non ho mai visto una partita offensiva di così scarso livello da quando alleno qui, sembrava che tutto quello che eseguivamo fosse sbagliato. I compiti che ognuno aveva non venivano rispettati, il gioco prevedeva di andare da una parte ed andavamo dall'altra, eravamo addirittura allineati male in diversi giochi."

Parole non molto incoraggianti, quasi di rassegnazione (e molti a Talahassee sperano") per un coach che ha fatto leggenda, ora impegnato invano nel risollevare un programma che aveva individuato in Jeff Bowden, l'ex offensive coordinator, l'ideale capro espiatorio da incolpare per tutte le deficienze mostrate in campo nel 2006.
Ora la domanda è: era davvero colpa sua?

Nel primo tempo è stato stimato che 14 di 30 giochi effettuati dall'attacco di Jimbo Fisher sono risultati in un guadagno negativo o pari a zero, uno solo è stato il primo down ad essere andato a referto assieme ad 8 punts; Drew Weatherford ha completato solo il 50% dei passaggi e lanciato per 124 yards, molte delle quali guadagnate con passaggi corti per il positivo runnin back Antone Smith, non a caso miglior ricevitore di serata per gli ospiti. Nonostante la squadra non abbia mollato sul piano mentale dopo essere stata sotto per 24-3 ed abbia altresì concesso mete di seguito ad errori di pura esecuzione nei placcaggi, i Seminoles si sono bloccati ancora sul più bello, e dopo aver segnato 15 punti consecutivi non sono riusciti a sfruttare ben tre possessi per provare a vincere.

Clemson, dal canto suo, ha dimostrato ancora di possedere la ricetta per tenere a bada gli avversari grazie al suo possente gioco di corse (il duo Davis/Spiller ha prodotto 160 yards totali) e Cullen Harper (14/24, 160 yards, 2 TD), partente per la prima volta, non ha steccato l'esordio davanti ad uno stadio amico completamente esaurito in una situazione di potenziale grande pressione, concludendo con 2 mete su passaggio e nessun errore di rilievo.

Lacrime e passione

Situazione irreale e molto sentita quella vissuta al Lane Stadium, che ha aperto i battenti al grande pubblico per la prima volta dopo la tragedia che sconvolse il campus nella primavera scorsa: ogni singolo presente aveva una smorfia di tristezza o una lacrima agli occhi durante la cerimonia in ricordo dei morti e dei feriti di quella maledetta sparatoria.

Molto provati anche i ragazzi di coach Beamer, i quali hanno trovato la strada della vittoria non senza faticare molto, soffrendo molto in attacco e concedendo poco o nulla in difesa, come di consueto. Gli avversari di East Carolina hanno trovato la via della meta solamente una volta, dopo un fumble scivolato dalle mani di un opaco Branden Ore (23 r., 70 yards), quindi il reparto difensivo ha vestito nuovamente panni eroici con un decisivo intercetto riportato in meta dal linebacker Victor Harris, giocata arrivata nel secondo quarto a sancire il primo distacco.

Sean Glennon non è apparso immediatamente lucido ed ha cominciato il primo snap post-celebrazione con un intercetto, ma si è ripreso discretamente accumulando al termine 245 yards aeree, trovando nel tight end Sam Wheeler la risposta a tanti interrogativi, che ha messo il punto esclamativo con una bella ricezione da 21 yards a sigillo di una partita vissuta in crescita.

Non tutto è funzionato come doveva per gli Hokies, che sono la rappresentante della Acc più quotata nel ranking nazionale, ma dopo il turbine di emozioni che ha avvolto questi ragazzi in una giornata così speciale ed essendo pure la prima di campionato, non possiamo che definire comprensibile questa ritardata messa a punto degli ingranaggi contro un avversario certamente poco temibile.

Esordienti (non) allo sbaraglio

Di Cullen Harper abbiamo parlato poco più sopra, ma c'erano altri quarterbacks esordienti che dovevano prendere in mano le veci dell'attacco senza paura ed hanno assolto il compito in maniera del tutto entusiasmante.

Ottima la partenza di Jordan Steffy nel 31-14 con cui Maryland ha sconfitto Villanova: regista arrivato in città  nel 2004, rimasto dietro l'ombra di Sam Hollenbach e protagonista di soli 37 tentativi di passaggio ufficiali prima di sabato scorso, Steffy si è rivelato una duplice arma offensiva perché in possesso di doti atletiche molto interessanti, con le quali ha sbrogliato qualche situazione complicata dando contemporaneamente continuità  ai lunghi drives diretti.
90, 87 e 66 yards rappresentano le serie più lunghe da lui dirette nella partita d'esordio, conclusa con soli 5 errori in 24 tentativi di passaggio, 174 yards ed un intercetto, oltre a 47 yards su corsa ed una meta personale.

La presenza di Taylor Bennett nel roster titolare di Georgia Tech era considerata un miglioramento di qualità  rispetto al predecessore Reggie Ball, spesso inconsistente e propenso all'intercetto durante il suo regno, e seppure la prestazione del nuovo titolare contro Notre Dame non abbia rappresentato nulla di eclatante a livello puramente statistico, ciò che si è visto sul campo non è affatto dispiaciuto a coach Chan Gailey. In una giornata dove il palco principale è stato letteralmente rubato da Tashard Choice (196 yards e 3 mete), Bennett ha svolto il suo compito con pieno dovere e precisione, terminando la partita con 11 completi su 23 tentativi per 121 yards e diversi viaggi in territorio nemico, spesso conclusi da importanti field goals dell'affidabile Travis Bell, ampiamente sufficienti per tenere a bada una squadra in piena rifondazione come quella di Charlie Weis, terrorizzata dalla tremenda pass rush messa a punto dalla front four degli Yellow Jackets.

North Carolina State non ha vinto, ma la rimonta improvvisata da Harrison Beck nel secondo tempo della partita persa per 25-23 contro Central Florida ha dato ai Wolfpack delle ragioni di speranza per un ruolo alla ricerca della migliore stabilità . Il primo tempo (25-3 di passivo) era stato demoralizzante, il titolare Daniel Evans aveva lanciato per sole 65 yards incassando pure una safety facendo propendere Tom O'Brien per un cambio al volo durante la pausa. Beck ha risposto alla convocazione in campo dirigendo tre serie finite in endzone, comprendenti due passaggi da TD nell'ultimo quarto, vedendosi sfumare la rimonta sul filo di lana a causa di una penalità  grossolana (12 uomini in campo) e con il successivo intercetto nel suo disperato ed ultimo tentativo di compiere quei miracoli che Evans aveva fatto vedere un anno fa prima di perdersi completamente per strada. Ora Beck è stato nominato titolare per la seconda settimana di gioco, ed il peso delle sue responsabilità  è in netto aumento dopo la notizia dell'infortunio di Toney Baker, fuori per la stagione, fatto che metterà  maggiore pressione sul gioco aereo.

In altri lidi lo spirito di Butch Davis ha cominciato a dare ispirazione positiva ai ragazzi di North Carolina, desiderosi di accaparrarsi un esordio abbordabile contro James Madison e, perché no, provare a fare lo sgambetto a qualche futura concorrente dei piani alti.

Prima partenza della carriera collegiale anche per T.J. Yates, redshirt freshman guadagnatosi i gradi di titolare durante le faticose sessioni di allenamento che Davis è solito condurre: l'esordio della nuova promessa ha infiammato un pubblico che da tempo non prova sensazioni da capogiro e che non è certo abituato ad aprire un campionato con vittorie di chissà  quali proporzioni, anzi, e le tre mete confezionate dal nuovo quarterback hanno permesso ai Tar Heels di chiudere il match già  all'intervallo, con un vantaggio di 30-7. Yates (13/18, 218 yards, 3 TD, INT) ha segnato al terzo gioco della partita effettuando il suo primo lancio ufficiale al college, trasformato in una meta da 65 yards pescando il veloce Brooks Foster, ripetendosi poco dopo con un passaggio vincente di 28 yards per Brandon Tate; North Carolina ha finito 327 yards offensive e 37 punti messi a referto, Yates ha entusiasmato parecchio ma il navigato Davis sa che non può essere questo il test che indica verso quale direzione si sta dirigendo un ateneo alla ricerca della sua identità  nel football. Come inizio, però, questo non sembra niente male.

Il riepilogo dei risultati

Miami vs Marshall 31-3
Virginia Tech vs East Carolina 17-7
Virginia @ Wyoming 3-23
Duke vs Connecticut 14-45
Georgia Tech @ Notre Dame 33-3
Boston College vs Wake Forest 38-28
N.C. State vs Central Florida 23-25
North Carolina vs James Madison 37-14
Maryland vs Villanova 31-14
Clemson vs Florida State 24-18

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