ACC preview: Coastal Division

Branden Ore di Virginia Tech, nonostante la folta concorrenza, è tra i migliori corridori della Acc.

ACC – Coastal Division

Molto meno incerta della Atlantic, questa division vede come teste di serie assolute Virginia Tech e Georgia Tech, la prima in possesso di una difesa che può ripetere le clamorose prestazioni di un anno fa, capace di produrre turnovers e di tenere in controllo una partita, la seconda riparte da un nuovo quarterback e da un nuovo concetto offensivo, più verticale e meno immobile del precedente.
Miami è un passo indietro, le vittorie arriveranno di certo ma è necessario altresì che uno dei due registi candidati a giocarsi la titolarità  del ruolo decidano di diventare ben più solidi rispetto al passato; nelle retrovie rimangono Virginia, troppo debole in attacco, North Carolina, che crescerà  a dismisura in futuro, e Duke, ancora sul fondo di quel pozzo che non ha vie d'uscita.

Virginia Tech

E' finalmente ora di ritornare a pensare al football al campus degli Hokies, lo stesso che in aprile è stato orribile teatro della letale sparatoria costituente l'ennesimo, amaro capitolo delle contraddizioni statunitensi. La voglia è quella di dimenticare, di onorare le vittime, di provare a tornare a pensare alla quotidianità  delle cose, ed il football, che promette una squadra competitiva per i massimi livelli, è ciò che ci vuole.

L'attacco, per fare il balzo in avanti che serve a far sognare i fans, deve per forza essere più produttivo, i numeri dovranno essere maggiormente consistenti risolvendo alcune delle incertezze della fase aerea. Sean Glennon, titolare nel 2006 e presumibilmente anche nel 2007, ha giocato a corrente alternata terminando con 11 TD ed altrettanti intercetti, trovandosi costretto a lavorare (con successo, tra l'altro) nella offseason per migliorare la precisione e l'accuratezza nei passaggi, in quanto coach Frank Beamer vuole una maggiore cura per il pallone. Il sophomore Ike Whitaker è un ottimo prospetto pronto a sfidare Glennon per il ruolo di starter, mettendo sul piatto un braccio potente e tanto atletismo, caratteristiche riscontrate in altri illustri registi passati da queste parti.

Fulcro indiscusso dell'attacco è il running back Branden Ore, al quale sarà  affidata la maggior parte della responsabilità  offensiva. Reduce da 1.137 yards e ben 16 mete, Ore è la persona che normalmente sbroglia le situazioni intricate di questo attacco, è produttivo senza aver bisogno di un alter ego a dargli respiro, è versatile perché corre con identici risultati all'interno come all'esterno, essendo dotato di una discreta struttura e di ottima velocità . Darren Evans si segnala come potenziale star del futuro, il freshman di Indianapolis ha segnato 61 TD (sì, avete letto bene, 61) nel suo ultimo campionato di high school.
L'attacco propone diversi schieramenti a tre ricevitori, i principali saranno Eddie Royal, il maggior produttore di yards, e Josh Morgan, in evidenza con 4 mete all'attivo: entrambi hanno necessità  di migliorare i numeri dell'anno scorso. Greg Boone, tight end, non può essere utile alla causa, in quanto gioca sostanzialmente come uomo di linea aggiunto; le sue caratteristiche fisiche, 280 libbre, si accomodano alla perfezione con un fronte che di media ne porta ben 320.

La difesa rappresenta il motivo di tante vittorie, essendosi classificata come prima della nazione negli ultimi due anni consecutivi. Gli Hokies hanno una coppia devastante di linebackers in Vince Hall e Xavier Adibi, due seniors destinati al draft Nfl che presidiano il mezzo della 3-4 di Virginia Tech, pezzi da novanta di una difesa che ha concesso agli avversari solo 11 punti di media ad apparizione nel 2006. Davanti ai due "mostri", ci sarà  una rotazione a quattro per i defensive ends, nella quale i partenti saranno Carlton Powell e Barry Booker, mentre il miglior sacker della scorsa annata, Chris Ellis, è chiamato a ripetere gli interessanti numeri accumulati un anno fa.

Le secondarie hanno fatto la voce grossa in passato, ed hanno tutte le carte in regola per riuscire nuovamente nell'intento: Brandon Flowers è considerato uno dei migliori shut-down corners in circolazione, è reduce da 18 passaggi deflettati, 51 placcaggi e 3 intercetti; dal lato opposto ritorna Macho Harris, grande atleta in grado di fare giocate interessanti, pur non essendo baciato dal talento come il suo collega. D.J. Parker, safety, è giunto al quarto anno di esperienza, sarà  il leader designato di tutto il reparto vista la sua tendenza a commettere pochissimi errori.

Il kicker Jud Dunlevy ed il punter Brent Bowden sono le due novità  degli special teams.

Louisiana Tech e Georgia Tech sono le uniche avversarie che potrebbero impensierire con serietà  gli Hokies, proiettati sin d'ora verso la conquista non solo del titolo divisionale, ma pure della stessa Acc. Un'eventuale vittoria contro i Tigers nella seconda di campionato potrebbe proiettare V-Tech attraverso considerazioni di finale nazionale, ma per fare questo l'attacco non deve fallire l'appuntamento con la produttività . Approfittare in eccesso di una difesa così forte potrebbe costare caro.

Georgia Tech

L'acquisto più importante degli Yellow Jackets è stato"..Chan Gailey, il quale ha resistito alle tentazioni dei professionisti per rimanere a curare un programma con la prospettiva di un'altra stagione vincente. Le perdite subite nella offseason sono ingenti se si considera Calvin Johnson, meno se si pensa a Reggie Ball. Johnson era l'indiscusso talento di un attacco però asfittico, in quanto le prestazioni di Ball sono state spesso inconsistenti, improduttive e stagnanti, l'unico modo di muovere il pallone era quindi la presenza di una superstar in grado di separarsi dal difensore a piacimento per effettuare tutte le giocate più importanti. Quando questo non è stato possibile, i risultati (negativi) si sono visti, ed il finale di stagione si è rivelato un po' amaro.

Tra le novità , oltre all'offensive coordinator John Bond, ecco Taylor Bennett, efficiente quarterback emerso nello scorso Gator Bowl con 326 yards e 3 TD, numeri che hanno fatto strabuzzare gli occhi a molti addetti ai lavori. Migliore di Ball a livello decisionale, Bennett non è certo uno scrambler come il collega, ma fornisce finalmente un attacco in profondità  che la squadra prima non aveva, rendendo i nuovi schemi ricchi di novità  per degli avversari che avevano ben preso le misure dei prevedibili Jackets.

Tra le conferme, il running back Tashard Choice arriva da un campionato con 5 yards di media a portata, confermandosi come uno dei migliori prospetti del suo ruolo sia in ottica Acc che Nfl, capace di chiudere sopra le 100 yards nove delle sue ultime dieci partite giocate. Tra i wide receivers l'occasione per fare un passo avanti e diventare il numero uno indiscusso è ghiotta per l'altro Johnson, James, autore di positive prestazioni in quelle circostanze in cui Calvin era oggetto di eccessive attenzioni da parte delle difese: le 15.6 yards a ricezione con tanto di 7 mete potrebbero essere numeri migliorabili vista la presenza di un regista verticale, resta da capire chi se la giocherà  per il ruolo di numero due tra Greg Smith, Correy Earls ed Andrew Smith.
Saranno quattro su cinque i titolari confermati nella linea offensiva, tra i quali vale la pena ricordare Andrew Gardner, tackle sinistro con allettanti prospettive di proseguimento di carriera tra i pro, il centro Kevin Luminello, a tratti dominante sulle corse, e Nate McManus, altra sicurezza per il ruolo di tackle destro.

La difesa è reduce da un positivissimo 2006, nel quale ha trovato i punti deboli di quasi ogni avversario affrontato sbagliando solamente un paio di gare.
La linea frontale è molto solida e talentuosa, Adamm Oliver e Darell Robertson si propongono come coppia di pass rushers feroce e determinata; Michael Johnson, Robert Hall e Derrick Morgan saranno soggetti a frequenti rotazioni, tanto è il talento a disposizione del reparto.
Philip Wheeler, un All-American, comanda i linebackers, e si ripropone come giocatore duttile in fase di copertura e di placcaggio, dotato della velocità  e della costanza necessarie per eseguire i numerosi blitz richiesti dagli schemi della difensivi, aspetto che lui esegue con successo dall'alto dei suoi 9 sacks. Gary Guyton, starter da un anno, agirà  all'esterno, mentre il terzo posto sarà  una sorta di esperimento, data la limitata esperienza di Shane Bowen.

Djay Dones e Jamal Lewis, due seniors, sono due safety molto solide, in grado di placcare con prontezza ed istinto per il pallone, insieme hanno combinato per 7 intercetti e levato il posto di titolare al pur forte Avery Roberson, il quale sarà  costretto a competere per un posto da cornerback. Laurence Marius, sophomore, potrebbe ritagliarsi degli spazi importanti dopo un anno passato a giocare negli special teams, che godranno del ritorno del kicker Travis Bell e del punter Durant Brooks, 45.5 yards per calcio e tanta, tanta consistenza.

Il valore di questa edizione degli Yellow Jackets può essere davvero alto, anche se i test da affrontare da metà  campionato in poi saranno molto impegnativi: la doppia trasferta in settimane consecutive contro Miami e Maryland potrebbe sancire almeno una sconfitta, contro Virginia Tech in casa al primo di novembre ci si gioca la division e forse qualcosa di più. Se davvero il passing game avrà  i miglioramenti promessi, potremmo vederne delle belle.

Miami

Se si pensa a quanto successo un anno fa contro Florida International, è inevitabile pensare che gli Hurricanes siano chiamati, oltre che a tornare a dei livelli di prestazione degni del loro nome, a far dimenticare la glorificazione di quella rissa che è diventata l'highlight di una stagione piatta, in cui il football giocato è andato nettamente in secondo piano.
A pagare per tutto questo è stato coach Larry Coker, al quale ora succede Randy Shannon, conosciuto per la forte disciplina che pretende dai suoi giocatori.

Come ogni anno tra le file di Miami si trovano facilmente dei futuri professionisti, la star offensiva di questa loro edizione è il running back Jarvaris James, cugino di Edgerrin James; in fase di recupero da un infortunio al ginocchio non grave, che inizialmente aveva fatto tremare mezzo campus, James è l'indiscusso titolare a patto che non cada in crisi di produzione come nella seconda metà  del campionato scorso ed è fondamentale per dare respiro ad un attacco che nella fase aerea ha deluso. Dietro di lui c'è un gran vociare riguardante Craig Cooper, piccolo e velocissimo back con potenzialità  esplosive, che lo staff intende sviluppare anche come ricevitore per farne una sorta di Reggie Bush.

L'incertezza regna sovrana nel ruolo di quarterback, non è dato sapere nemmeno di questi tempi il vincitore del ruolo di titolare tra Kyle Wright e Kirby Freeman; Wright è reduce da un'altra stagione contraddistinta da un infortunio, che non è stato però l'unico motivo per cui abbiamo visto in campo il suo backup. Freeman ha condotto i Canes ad un finale di campionato decente, ma ha alzato dubbi sulla sua consistenza data la percentuale di completi non proprio esaltante. Probabile che alla resa dei conti si vada con il più esperto e talentuoso Wright, che deve saper abbinare alle sue qualità  indiscusse delle doti di leader che non si sono ancora viste del tutto.
Lance Leggete, senior, sarà  il ricevitore principale, colui dal quale ci si aspetta la produzione più alta dopo le 16.2 yards a ricezione di media dell'anno scorso, un grande risultato che fa di lui una minaccia per chiunque, non avesse però deciso di affondare assieme al resto della squadra nel finale di stagione, amaramente contraddistinto da una ricezione di media nelle ultime cinque uscite. Darnell Jenkins si allineerà  dall'altra parte, sperando che l'infortunio al ginocchio patito alla quarta di campionato sia solo un ricordo, mentre sarà  DajLeon Farr la persona chiamata a prendere l'eredità  di tight end titolare lasciata da Greg Olsen. La linea offensiva ritrova la maggior parte dei titolari dell'anno passato, ma è necessaria una maggiore stabilità  nei ruoli come anche una maggiore attenzione ai particolari, dato che gli infortuni sono stati determinanti nel creare confusione in mezzo all'emergenza.

La difesa ha limitato non poco i danni un anno fa, quando ha finito al settimo posto di tutta la nazione.
La linea difensiva è forte e compatta, può usufruire della tremenda pass rush fornita da Calais Campbell, 10.5 sacks e 20.5 placcaggi per una perdita di terreno, che può sfruttare una statura notevole, 6-8, ed una volontà  di ferro, che controbilanciano alla perfezione l'assenza di elementi eccessivamente atletici tra le sue caratteristiche. Eric Moncur, l'altro end, fungeva da riserva di Baraka Atkins nel 2006 ed è stato produttivo al punto da aspettarsi una stagione anche per lui vicina alla doppia cifra di sacks, data l'attenzione di cui godrà  il compagno. Nel mezzo due autentici mammuth, Antonio Dixon, 335 libbre, e Teraz McCray, il migliore sulle corse, con alle spalle però una storia di infortuni che poterebbe iniziare a preoccupare.

Tutto da testare invece il reparto linebackers, del quale il senior Glenn Cook sarà  il nuovo leader; gli altri titolari saranno Daryl Sharpton e l'inesperto Colin McCarthy, chiamati a produrre da subito vista l'abbondante rotazione a disposizione.
Il quartetto che forma le secondarie sarà  capitanato dal fortissimo Kenny Philips, puntuale nei placcaggi, grande senso della posizione e fiuto per il pallone, doti che ne fanno un candidato serio per la top ten del prossimo draft. Lovon Ponder sostituirà  Brandon Merriweather, Randy Phillips e Glenn Sharpe saranno i corners titolari. Una curiosità : Sharpe ha ricevuto una medical redshirt in due anni consecutivi per due diversi infortuni, quindi la prossima sarà  la sua sesta stagione a Miami.

Matt Bosher e Daren Daly si occuperanno rispettivamente di field goals e punts.

La domanda è una sola: riuscirà  Miami a sopravvivere alle attese se l'attacco non produrrà  con la difesa costretta a rimediare? La stagione degli Hurricanes gira tutta intorno a questo quesito: sta a Kyle Wright, o eventualmente a Kirby Freeman, capire questo e tradurlo in produzione sul campo di gioco, perché è l'unica via per riuscire a fare risultato in una division altrimenti molto difficile da vincere.

Virginia

La squadra di Al Groh è reduce da un campionato di 5 vittorie in 12 partite, frutto di una comprensibile pazienza nei confronti dei vari giovani che si sono inseriti, più o meno lentamente, nel roster.
Uno di questi, il sophomore Jameel Sewell, è chiamato a compiere un salto di qualità  nel ruolo di quarterback, dimostratosi tanto maturo nel saper condurre un attacco al primo anno quanto inconsistenze in alcune fasi delle partite: se infatti balzano all'occhio il buonissimo 58% di completi e le 200 yards con 4 mete ottenute su corsa da un ottimo scrambler come lui, sono decisamente da migliorare i soli 5 TD passes totalizzati e le 1.342 yards ottenute lanciando, giusto per muovere di più l'attacco.

Ad oggi Sewell è alle prese con un infortunio al polso sinistro, quello del suo braccio lanciante, ed ha quindi perso il prezioso lavoro che avrebbe dovuto sostenere la scorsa primavera, un lavoro che avrebbe facilitato il miglioramento in fatto di tocco e precisione. Se Sewell non dovesse recuperare in tempo, Marc Verika e Scott Deke potrebbero giocarsi il posto di titolare nelle prime giornate, con un occhio di riguardo per uno dei prospetti più interessanti arrivati in zona, il freshman puro Peter Lalich, 235 libbre ed un braccio spaventoso.
Non giova al reparto offensivo l'infortunio occorso a Kevin Ogletree, ricevitore principe dei Cavaliers, largo quindi a Maurice Covington, un bersaglio di 6-4 per 215 libbre, ed a Cary Koch, un transfer da Tulane, che deve però dimostrare di valere il posto di ricevitore numero due. Il ricevitore più prolifico è stato e probabilmente sarà  ancora il tight end Tom Santi, giocatore dalle ottime mani che sa essere molto fisico grazie ad una stazza molto compatta.
Uno dei migliori ricevitori del gruppo, il running back Jason Snelling, è nella Nfl: questo significa che Cedric Peeman avrà  finalmente lo spazio che cercava, supportato dalla presenza del potente freshman Keith Payne, ambedue presi dal compito di non far rimpiangere le 772 yards e 7 mete di Snelling.

La difesa è quasi interamente riconfermata, così come lo è lo scherma 3-4 già  utilizzato l'anno passato: la star indiscussa del reparto è il defensive end Chris Long, figlio del leggendario Howie, capace di mettere tantissima pressione al quarterback di turno. Della sua intrigante presenza può beneficiare il meno noto Jeffrey Fitzgerald, capace di racimolare 5.5 sacks e 64 placcaggi totali grazie alle maggiori attenzioni rivolte al compagno di linea. Allen Billyk, specialista sulle corse, completa il tutto con la sua ingombrante presenza nel mezzo.

I linebackers sono esperti e solidi, ed il reparto è genericamente profondo e ben coperto. La pericolosità  della linea difensiva rende maggiore libertà  ai quattro che ritornano, per il secondo anno consecutivo, a formare un corpo in grado di rendere imprevedibili i blitz, validi all'interno come all'esterno grazie alla versatilità  di Jon Copper ed Antonio Appleby su tutti, mentre il pubblicizzato Olu Hall, dopo un'annata passata a guardare per problemi accademici renderà  il tutto più competitivo. Tra i corners, che non godranno più della presenza di Marcus Hamilton, ci saranno Mike Brown ed il più fisico Chris Cook.

Gli special teamers saranno il kicker senior Chris Gould, mentre per i ritorni ci si affiderà  a Cedric Pearman.

Se l'anno scorso era dunque scusabile per via dell'inesperienza, ora sta nella forza del gruppo compattato trovare la strada per vincere qualche partita in più: fondamentale che l'attacco di Mike Groh, figlio di Al, sia più produttivo ed eviti alla propria difesa tutti gli straordinari assorbiti l'anno scorso, di modo da non dover più giustificare qualche disavanzo di punteggio troppo rilevante, compresi due shut-outs.

North Carolina

A riportare l'entusiasmo a Chapel Hill ci ha pensato il grande ritorno in panchina di Butch Davis, lo stesso in grado di riportare in auge il programma di football a Miami negli anni più oscuri. L'intento per cui è stato assunto Davis è lo stesso per i Tar Heels, c'è bisogno di dare entusiasmo e di colmare parte delle irraggiungibili differenze che qui sussistono con il ben più tradizionalistico basket: il primo passo verso l'obbiettivo preposto è già  stato fatto, in quanto le abilità  di reclutatore di Davis, nonché il suo fascino come coach per cui giocare, hanno già  strappato nomi importanti alla diretta concorrenza.

Tante le novità , a partire dal quarterback: Joe Dailey cambierà  ruolo e diventerà  un wide receiver, Cam Sexton è stato superato allo spring practice da T.J. Yates, redshirt freshman; di certo non ci si potranno aspettare risultati grandiosi da ragazzi senza esperienza da titolari in una conference così dura, ma qui si lavora sulle potenzialità  e queste non sembrano mancare. Interessante la firma di Mike Paulus, strappato a Usc, che ha l'opzione di dare fastidio a Yates per il ruolo di starter o ricevere il redshirt year ed imparare in fretta per l'anno prossimo.

Per correre il pallone il favorito sembra essere Richie Rich (non è un rapper, si chiama proprio così): negli allenamenti primaverili Rich ha lasciato di stucco più di qualcuno dopo aver visto il campo molto poco nell'ufficialità , sa correre, ricevere, lavora sodo ma deve anche correggere dei problemi di tenuta della palla, pena qualche fumble costoso di troppo. L'altra opzione è Anthony Elzy, un corridore di pura potenza che ha in dote una pericolosa accelerazione una volta colorito il buco; in entrambi i casi sarà  Bobby Rome, il fullback, a bloccare il che darà  all'attacco un'opzione interessante in più vista la gradita tendenza a saper ricevere fuori dal backfield.

Hakeem Nicks è il ricevitore più pericoloso ed il solo punto di riferimento sicuro per il futuro quarterback: da vero freshman ha saputo fungere da go-to-guy producendo 39 ricezioni per 660 yards e 4 TD, con l'highlight di 171 yards due mete contro Notre Dame. Brandon Tate, principalmente un kick returner, sarà  l'opzione secondaria utile ad allungare le secondarie, ma anch'egli è parecchio limitato in fatto di esperienza sul campo avendo ricevuto soli 5 palloni nel 2006; Dailey, già  menzionato prima, permetterà  all'attacco un numero maggiore di schieramenti con tre wide receivers.

In difesa la front seven ha tante potenzialità  da sviluppare quanti dubbi viste le numerose novità  che, per termini di eleggibilità  di molti giocatori, il reparto dovrà  assorbire: Hille Taylor si propone come il defensive end più pericoloso, discrete movenze per creare pressione ma altresì spesso tagliato fuori dalle corse, vero e proprio punto dolente dell'intera difesa. E.J. Wilson, attualmente infortunato, ha completato con successo la transizione da tight end a defensive end, e non dovrebbero esserci problemi per lui nell'accaparrarsi un posto da titolare. Marvin Austin, imponente tackle al primo anno, è un progetto su cui lavorare, ed è stato strappato alle sirene di college più blasonati.
Darryl Mapp, senior, è l'unico linebacker titolare rispetto al 2006, mentre Victor Worsley e Wesley Fagg lo sono diventati dopo le positive prestazioni primaverili di cui si sono resi protagonisti.

Le secondarie vedranno l'atteso ritorno di Tremane Goddard, fermo per infortunio da diversi mesi: cornerback trasformatosi in safety, non è un colpitore feroce ma ha una velocità  in grado di fargli letteralmente mangiare gli spazi di chiusura, essendo così sempre presente quando c'è da fare la giocata. Nel ruolo di cornerback da notare Jermaine Strong, che si è preso il ruolo di starter un anno fa dopo un'ottima parttia giocata contro il forte Calvin Johnson.

Connor Barth, miglioratissimo nel 2006, ritorna a dare sicurezza al ruolo di kicker in virtù di un raggio ampliato anche oltre le 50 yards.

Pazienza dovrà  essere la parola d'ordine nel North Carolina, l'annata si prospetta come di transizione, c'è diverso talento da assemblare, ed il processo di insegnamento delle varie posizioni richiederà  tempo. Il futuro, però, è migliore del presente, e risultati migliori arriveranno quando le acquisizioni portate dalla presenza del carismatico Davis saranno pronte a contribuire sul campo di gioco: solo da quel momento si potrà  giudicare la presente stagione, per la quale si potrebbe intanto prospettare un record vincente, con la promessa di un Bowl di riguardo negli anni a venire.

[]h2Duke

Esiste la fine di un incubo? Si diraderanno prima o poi le nubi che avvolgono il programma di football di Duke? Al summit che ha riunito più di 200 tra giocatori, ex-alumni, direttori sportivi e quant'altro, queste sono state le domande principali scaturite, ed il proposito è quello di trovare delle soluzioni per porre fine ad una tradizione che chiamare perdente è persino limitante.

Le (poche) speranze sono riposte sulla giovane promessa Thaddeus Lewis, quarterback al secondo anno che ha chiuso la stagione scorsa con dei veri e propri assalti aerei, segnando 4 TD passes nel bombardamento, poi perso di un punto, contro North Carolina nella partita finale della stagione. I 16 intercetti stridono un po' con il 53% di passaggi completati dal ragazzo, la presenza di un nuovo offensive coordinator, Peter Vaas, dovrebbe aiutarlo a crescere in questo senso.
Jomar Wright, Eron Riley e Raphael Chesnut saranno i tre ricevitori principali, nelle previsioni dovrebbero giocare diversi snaps trovandosi in campo contemporaneamente al fine di allargare le difese; Wright e Riley, i titolari, vengono però da una stagione fatta da 4 ricezioni vincenti in combinata, quindi la loro produzione deve subire una crescita determinata.
Stesso discorso per il reparto running backs, dove presenziano il senior Justin Boyle ed il junior Re'Quan Boyette: abile nel colpire i varchi il primo, ottimo per cambiare i ritmi il secondo, hanno necessità  di un supporto migliore da parte della linea offensiva, un disastro, ma devono rendere più costanti le loro prestazioni, in quanto la squadra non li ha mai avuti al top all'interno della stessa partita.

La difesa gira intorno a due potenziali stars, il defensive end Patrick Bailey ed il middle linebacker Michael Tauilliili, onnipresente con i suoi 94 placcaggi della stagione scorsa. Accanto a Bailey, la minaccia di pass rush più concreta dei Blue Devils, torna il secondo anno Ayanga Okpokowuruk, leggero ma tenace giocatore che può allinearsi all'esterno come anche nel mezzo, mentre Vince Oghobaase sembra aver superato i problemi al ginocchio che lo tennero fermo per un anno intero, e quindi sembra pronto a dare il forte contributo richiesto contro le corse.
Sospetti i linebackers esterni Charles Robinson e Vincent Rey, da testare e proprio per questo inseriti in una rotazione comprendente le riserve Marcus Jones e Tim Ball.

Leon Wright e Rodney Ezzard saranno i nuovi cornerbacks titolari dopo la perdita di Daryl Talley, il migliore del pacchetto dell'anno passato, Chris Davis ed il fisico Adrian Aye-Darko sono due safety esperte per tempo trascorso in campo, ma poco decisive per quanto riguarda la limitazione degli attacchi opposti.

Gli special teams possono essere temibili grazie a Jabari Marshall, 25 yards per ritorno di media, mentre il kicker Joe Surgan dovrà  tenersi il posto con i denti dopo una stagione definibile come disastrosa.

Le aspettative, in questa situazione, non possono che essere di basso rilievo: i Blue Devils compiranno un'impresa se riusciranno a vincere una o due partite, che di per sé sarebbero un piacevole miglioramento dato che è impossibile fare peggio di niente: si può tentare di ripartire dal beffardo 45-44 dell'ultima di campionato del 2006, ma non sarà  esattamente facile.

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