Il Commander-in-chief Trophy, spesso in gioco quando Army e Navy si affrontano a fine stagione
Più di Bengals-Browns…più di Yankees-Mets o Yankees-Red Sox…più di Lakers-Celtics…insomma, più di qualunque altra pur forte rivalità si possa trovare nel mondo dei pro; questo è lo scontro fra le squadre di football della United States Military Academy di West Point, New York (Army) e della United States Naval Academy di Annapolis, Maryland.
La partita delle partite del college football (che pure è un mondo pieno di rivalità sportive) si svolge come da tradizione l'ultimo weekend della regular season, all'inizo del mese di dicembre ed ogni anno la televisione americana trasmette l'evento in diretta. E' usanza che anche il presidente degli Stati Uniti, ogni anno, sieda in tribuna per assistere all'evento, sedendo un tempo coi cadetti e l'altro con gli uomini della marina e sempre in costante imparzialità (anche se i più maligni fanno notare che, probabilmente, per Dwight Eisenhower fu difficile non schierarsi vista la sua precedente appartenenza all'accademia di West Point).
Una partita storica anche da un altro punto di vista; è nella partita Army-Navy del 1963 che l'instant replay fece il suo esordio su un campo da football. Ma la storia della gara si spinge anche nella rivalità dei tifosi dove, migliaia di uomini in divisa, una volta all'anno si comportano come perfetti supporters qualunque delle college football. Indimenticabili anche alcune leggende, come quando il generale MacArthur, durante il secondo conflitto mondiale, comunicò via telegramma al coach di Army Earl Blaik che "la guerra è stata interrotta per festeggiare la più grande squadra di Army di ogni tempo" dopo la vittoria sugli arcirivali di sempre (23-7).
L'aspetto più curioso e divertente riguarda però un aneddoto tra i tifosi di cui parlavamo poche righe più su quando, nel 1949, la rivalità sfociò in atti di spionaggio condotti in grande stile e registrò la più grande beffa della storia ai danni di Navy, al di là del risultato in campo, comunque favorevole all'esercito (fu un tremendo 38-0). Quell'anno Army si era compilata un calendario piuttosto agevole, evitando di affrontare avversarie tipicamente forti ed ostiche; questo creò un certo malumore negli avversari di sempre che scherzavano sulla scelta appellando i giocatori di West Point come poco coraggiosi. Il termine "drop" (lasciare cadere) veniva usato per indicare le squadre "mollate" da Army, quelle che l'università aveva deciso di non affrontare. Ma "drop" fu sfruttato dai tifosi di Army per sottintendere che, quel giorno, avrebbero lasciato cadere a terra (presumibilmente senza forze), proprio gli uomini di Navy. Li avrebbero abbattuti. Quel "drop" si trasformò nel peggiore dei boomerang per la tribuna occupata dai bianchi studenti della marina militare americana.
L'aneddoto. Navy preparò alcuni striscioni di scherno per gli avversari e quando le squadre entrarono in campo, imitando la musica dell'inno rivale, intonarono il coro:
"We don't play Notre Dame
We don't play Tulane
We don't play Davidson
For that's the fearless Army way"
Ossia un modo per dire che, non affrontando i college più considerati a fine anni quaranta, era un buon modo per celebrare lo stile da "senza paura" dell'esercito. A seguito della canzone ecco lo striscione: "When do you drop Navy?"
Già , perché vista la paura della squadra cosa si aspettava a lasciar perdere la sfida delle sfide? Qui successe l'impensabile. L'azione da 007 di cui accennavamo poche righe su e della quale non è mai stata chiarita l'origine ed il modo in cui fu compiuta, prese forma. In risposta allo striscione i cadetti esposero un "Today!", oggi. Già , proprio così: oggi vi battiamo. Ma questo non servì a far collegare le cose ai ragazzi della marina che, forse, pensarono a un colpo sfortunato, una pessima coincidenza o a uno striscione che si sarebbe collegato ad altre cose di diverso contenuto.
E così ecco che venne srotolato un bel "Perché non mettete in calendario una sfida con Vassar?", college che, con ogni probabilità , rappresentava all'epoca il nostro proverbiale Pizzighettone di calciofila fama. E così, tra lo stupore prima, e la risate di scherno poi, ecco che i Cadetti rilasciarono il loro stendardo: "Perché c'è già Navy!". Fu l'apoteosi, e il risultato sul campo non fece che peggiorare la condizione dei poveri tifosi di Navy.
Come detto nessuno è mai riuscito a svelare il mistero di tale attacco di spionaggio ed è ovvio che il marinaio che presumibilmente si vendette per tale affronto ben fece a starsene zitto. Dando per scontato che si sia trattato di una soffiata, ovviamente. Una cosa è certa: dalle testimonianze dell'epoca è facile intuire di come gli ammiragli della marina si sentirono umiliati davanti alle risate di un intero stadio che assisteva al più grande sfottò mai subito da un college. Il danno e la beffa.
La rivalità fra Annapolis e West Point è talmente intensa che i pesi della palestra di Navy hanno stampati sopra la frase “Beat Army”. Niente di più niente di meno
Lo scontro Army-Navy è stato giocato, nel corso degli anni, in locations diverse, ma nella maggior parte dei casi la partita ha avuto luogo a Philadelphia (dove si è giocata al Municipal/JFK Stadium, al Franklin Field, al Veterans Stadium ed al Lincoln Financial Field), in campo neutro rispetto alle sedi delle università .
Fino all'avvento dei Conference championship games, la partita fra le due accademie era non solo l'ultima dei rispettivi calendari, ma anche la partita che chiudeva la stagione della Division I-A football. A partire dal 2006, con l'allungamento della stagione regolare a 12 partite, altre squadre terminano la propria stagione nello stesso week end in cui si disputa Army-Navy.
La grandezza di questa partita non risiede soltanto nello scontro in sé e nella sua tradizione, visto che si gioca dal 1890, ma anche dalla particolarità delle università in campo.
Infatti, pochi (se non nessuno) dei partecipanti alla partita fra le università dell'Esercito e della Marina entrerà mai nella NFL; in sostanza, in Army-Navy si gioca solo per l'onore e per amore verso il football, ritornando allo spirito originario del gioco.
La preclusione di una carriera professionista è dovuta al fatto che i giocatori in campo, al termine della propria carriera universitaria, dovranno servire nelle forze armate.
Pochi sono stati nella storia coloro i quali sono passati dalle rispettive accademie ai campi della NFL; tuttavia, fra questi pochi ci sono nomi che hanno fatto la storia del football.
Ricordiamo il quarterback Roger Staubach (Navy, 1965) Hall of Famer per la sua carriera nei Cowboys e Most Valuable Player del Super Bowl VI; il wide receiver e kickoff/punt returner Phil McConkey (Navy, 1979), giocatore dei New York Giants vincitori del Super Bowl XXI; il running back Napoleon McCallum (Navy, 1985), giocatore dei Los Angeles Raiders.
Spesso Army e Navy arrivano alla loro partita con in palio il Commander in Chief's Trophy, consegnato ogni stagione all'università che vince più partite nell'arco della stagione fra le squadre delle forze armate, cioè Army, Navy e Air Force. Nonostante un vero e proprio dominio di Air Force nel periodo 1982-2002, con ben 16 trofei conquistati, le rivalità Army-Air Force e Navy-Air Force non sono così sentite, sia per la relativa giovane età di Air Force Academy sia per la distanza di Air Force dalle altre due università .
Inoltre le partite di Army e Navy contro Air Force non sono giocate in campo neutro, cosa che aumenta il fascino dello scontro campale fra Annapolis e West Point. E pensare che il Commander-in-Chief's trophy nacque nel 1972 per iniziativa del generale di Air Force George B. Simler…
Per 10 volte la partita non si è disputata; nel periodo 1894-1898 (appena poco dopo l'inizio della rivalità stessa), in seguito ad un incidente fra un Ammiraglio ed un Brigadiere, che aveva portato quasi ad un duello dopo la partita del 1893, il presidente degli Stati Uniti Cleveland organizzò una riunione di gabinetto al termine della quale venne deciso che Army e Navy non avrebbero potuto giocare fra loro.
La partita non venne giocata nel 1909, dopo che Army decise di cancellare il proprio calendario dopo la morte del cadetto Eugene Byrne in una partita contro Harvard; 2 volte durante la prima Guerra mondiale per ordine del Dipartimento della Guerra (1917 e 1918), e 2 volte quando le università non si accordarono sugli standards di eleggibilità dei giocatori (1928 e 1929).
La partita del 1996 è stata una delle rare occasioni nelle quali sia Army che Navy arrivarono al match avendo entrambe record vincenti; gli standards di ammissione alle due accademie e la particolarità della scelta di chi vuole iscriversi alle due scuole, rende difficile costruire roster competitivi.
Al termine della partita, la squadra perdente accompagna quella vincente standole davanti in segno di rispetto e solidarietà .
Dopo la partita del 2006, la situazione vede 49 vittorie per Army, 51 per Navy e 7 pareggi su 107 partite giocate. Di queste 107 partire, 80 sono quelle giocate Philadelphia e lo score recita: 38 vittorie per Army, 38 per Navy e 4 pareggi.
Per chi volesse saperne di più, consigliamo il sito PhillyLovesArmyvsNavy.
In più una chicca per i nostri fans del college football… in una delle prossime interviste settimanali, avremo proprio il coach di Army, Stan Brock!
firmato con Alessandro Santini