Jim Grobe, coach di Wake Forest
Wake Forest, North Carolina, sede di uno dei programmi sorpresa della stagione 2006 è il luogo dove si svolge l'intervista di questa settimana che avrà per protagonista Jim Grobe, coach dei Deacons.
Prima di arrivare a Wake Forest, Grobe è stato head coach alla Ohio University dal 1995 al 2000, compilando un record di 33-33-1 ed ottenendo il titolo di MAC Coach of the Year nel 1996. Nel 2006 il coach ha portato Wake Forest al record di 11 vittorie in una sola stagione, compresa quella per 9-6 nell'Atlantic Coast Conference football championship contro Georgia Tech ed alla prima apparizione in un BCS Bowl Game, venendo anche nominato ACC Coach of the Year e AP Coach of the Year.
Ringraziamo Mike Vest, Associate Director Media Relations, per questa intervista.
Coach, la sua opinione circa la vostra stagione 2006…
Sono stato veramente benedetto dall'essere circondato da così grandi coaches e giocatori. Prima del nostro arrivo a Wake Forest, avevamo messo insieme un piano che ci avrebbe messi nella posizione di avere successo. Questo piano era di redshirted tanti veri freshmen quanto fosse stato possibile. Come abbiamo iniziato il 2006 sapevamo di avere una grande possibilità per fare qualcosa di speciale. Wake Forest era pronosticata per finire ultima nella ACC quest'anno. Nonostante queste previsioni siamo venuti fuori ed abbiamo finito con un record di 6-0 in trasferta, vinto l'ACC championship e giocato nel BCS FedEx Orange Bowl. Sono veramente contento di come il nostro team ha superato velocemente le avversità e sono orgoglioso del modo in cui i nostri ragazzi hanno lottato duramente in ogni partita.
Coach, questa non è una squadra che può evitare perdite chiave nel personale, e ci sarà una flessione dopo aver perso i ricevitori Nate Morton e Willie Idlette insieme con giocatori anima e cuore come l'OT Steve Vallos ed il LB Jon Abbate…cosa pensa a riguardo?
Anche se dovremo andare a coprire un vuoto con i nostri seniors che ci lasciano, penso che i nostri underclassman abbiano fatto un eccellente lavoro giocando per noi quest'ultima stagione.
Noi generalmente gettiamo nelle partite un bel pò di ragazzi non solo per dare ai seniors un break ma anche per dare agli underclassman una preziosa esperienza di gioco. Come ogni stagione, il nostro team dovrà creare una nuova identità per loro stessi.
Certi giocatori saliranno in campo e saranno leaders. Io dico sempre ai ragazzi “se tu sei contento per quello che hai fatto ieri, non hai ancora fatto nulla oggi”. Abbiamo alcuni promettenti seniors dei quali sono entusiasta.
QB Ben Mauk ha annunciato che non ritornerà la prossima stagione. Mauk, lo
starter nell'opening game e nella maggior parte della stagione 2005, ha optato per adempiere le sue necessità universitarie a Wake Forest questa primavera e cercare di ottenere un Master degree in un'altra scuola il prossimo autunno. Quale è la sua opinione su questa scelta?
Il gioco che Ben ha fatto nella partita di Syracuse è stato forse uno dei
giochi più coraggiosi che io abbia mai visto fare ad un QB. Ben ha visto la palla sul terreno e senza esitazioni le è arrivato dietro. Nonostante si sia scontrato con un defensive tackle da 290 pound, Ben è stato in grado di tenere la palla viva e così ne abbiamo riguadagnato il possesso.
Sfortunatamente nell'azione abbiamo perso il nostro QB titolare. Ben è un grande ragazzo e gli auguriamo il meglio per le sue imprese future.
Skinner, l'ACC freshman of the year, è in vantaggio; sarà lui il quarterback No. 1 entrando nella stagione? Quale è il suo parere su questo ragazzo?
Riley Skinner è stato forzato a giocare prima di quanto ci aspettassimo che lui facesse. Anche se ha fatto i tipici errori da “freshman”, ha imparato velocemente da ognuno di questi errori e verso la fine della stagione stava giocando con un tranquillo senior. Il QB Coach Jeff Mullen ha fatto un lavoro eccellente nel preparare Riley ogni settimana mentre Coach Lobo, il nostro offensive coordinator, ha fatto un lavoro eccezionale cambiando i nostri schemi
offensivi perchè si adattassero meglio allo stile di gioco di Riley. Riley sarà il nostro QB titolare in primavera e speriamo che continui ad eccellere ed a crescere diventando uno dei nostri leaders.
Riguardo la prossima stagione: non perdere il pallone, vincere le battaglie con gli special teams e capitalizzare ogni errore…sono queste le chiavi per vincere ancora?
Se tu ti preoccupi del pallone, ne verranno buone cose. Noi abbiamo insistito su questi concetti con i nostri giocatori e loro hanno risposto bene la scorsa stagione. Dobbiamo costruire sul successo che abbiamo avuto la scorsa annata e riportare a nuovo l'attitudine di preoccuparci del pallone.
Riguardo il reclutamento: la maggior parte dei 20 giocatori che i Deacons hanno firmato si erano promessi prima della vittoria nell'ACC championship game e del viaggio all'Orange Bowl. Dall'altro lato, nessuno ha ritirato la propria promessa. Quale è la sua opinione riguardo l'intera classe 2007?
Siamo entusiasti della nostra intera classe 2007. Abbiamo un buon mix di giocatori provenienti da dentro lo Stato e da fuori lo Stato che dovrebbe connettersi bene insieme. La classe è sembrata già essere molto vicina come i giocatori sono entrati in contatto gli uni con gli altri, appena si sono sistemati come compagni di camera. Questo è un periodo eccitante per loro
e per le loro famiglie dato che entrano in un nuovo capitolo della loro vita.
I Deacons dovrebbero essere migliori nel 2007. I campioni della ACC hanno abbastanza talento che ritorna per arrivare ad un bowl game…quale è il suo parere circa la stagione 2007? Quali sono gli obiettivi?
E' un periodo emozionante per essere un Deacon. Mentre il nostro programma continua ad andare avanti noi dobbiamo essere concentrati su una partita per volta. Non guardiamo ora all'ACC championship game. Il nostro solo obiettivo adesso è di continuare a lavorare duro in classe ed in palestra. Quando la nostra stagione si avvicinerà il nostro solo obiettivo sarà di vincere contro un veramente buon Boston College team. Il nostro obiettivo per la prossima stagione è di fare un passo alla volta. E' quando una squadra guarda 2 passi avanti che finisce fallendo.